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Porti, Campomenosi: “Da Bruxelles schiaffo ai porti italiani, governo inadeguato corra ai ripari”

Marco Campomenosi

“La pioggia di procedure di infrazione di questi giorni contro l’Italia sembra quasi un segnale di Bruxelles al Governo per ricordare chi comanda veramente e a chi Giuseppe Conte deve obbedire. In un momento di crisi, mentre aziende, lavoratori e famiglie sono in difficoltà e interi settori sono in ginocchio, è surreale che l’Ue si ostini a imporre misure che danneggiano comparti strategici del nostro Paese. Se da un lato la Commissaria Vestager può essere accusata di ignorare ben altri problemi quali l'aumento delle distorsioni nel mercato interno dell'Ue, per aver autorizzato troppi aiuti di Stato alla sola Germania, va detto chiaramente che la difesa italiana sullo schema fiscale dei porti è stata totalmente inadeguata: nonostante la questione fosse assai nota, la stessa De Micheli non si è mai fatta vedere a Bruxelles, pur ricevendo sollecitazioni da più parti sulla procedura in corso. Ora i nodi vengono al pettine e c’è il rischio di perdere ogni convincente possibilità di mediazione su cui si sarebbe potuto lavorare nei mesi passati. Il Governo sieda finalmente ai tavoli Ue e trovi soluzioni per tutelare i porti italiani, impedendo un cambio di regime fiscale che alla fine ricadrebbe sulle spalle di chi opera nei porti italiani, ledendo la competitività dell’intero sistema. Purtroppo al Governo manca completamente una visione strategica su cosa è e deve essere il nostro sistema portuale e sul ruolo strategico dell’Italia nel Mediterraneo, dove assistiamo a una crescente competizione da parte di realtà extra-Ue che ricevono ingenti investimenti stranieri”. Così in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo, componente della Commissione Trasporti.

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