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Palazzo Tursi, l’assessora Grosso tentata dalla Lega

Da sinistra: Barbara Grosso, Stefano Garassino, Andrea Benveduti, Mauro Ferrando (alle spalle), Matteo Salvini, Pietro Piciocchi, Edoardo Rixi e Marco Bucci (di spalle)

Da tempo, a Palazzo Tursi si parla di un possibile cambio di casacca da parte dell’assessora Barbara Grosso. 

Non eletta alle comunali del 2017 con Vince Genova (la lista di Bucci), ma ripescata dal sindaco l’anno dopo per sostituire la dimissionaria assessora alla Cultura Elisa Serafini, Grosso, oggi considerata in quota Cambiamo con Toti, secondo il gossip politico avrebbe ricevuto avance dalla Lega, a caccia di una donna forte.

Se la notizia venisse confermata dai fatti, a meno di un anno dalle elezioni comunali, il cambio di partito suonerebbe come uno 'scippo' in piena regola all'interno del centrodestra e c'è chi giura che non mancherebbero contromisure da parte degli arancioni, ad iniziare dalla richiesta di dimissioni immediate della stessa Grosso dalla carica di assessore.

I rapporti tra Barbara Grosso e il Carroccio sono stati ottimi sin dall’inizio: appena arrivata a Tursi aveva scelto come consulente Andrea Hiroshi Remuzzi, fratello di Luca, consigliere comunale leghista.

L’addio agli arancioni è stato però più volte smentito dalla diretta interessata a Genova3000. “Sono qui per caso, ero a una conferenza stampa”. Così, ad esempio, aveva, era il 9 luglio, motivato la sua presenza accanto ai leader della Lega in occasione della visita a Palazzo Tursi di Matteo Salvini, arrivato in Comune per farsi spiegare dal sindaco Bucci il Waterfront di Levante di Renzo Piano.

Forse, più che dal senatore, la dinamica assessora è affascinata dall’archistar.

 

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