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Intercettazioni Toti-Aspi, Gruppo Cambiamo!: “Il Fatto Quotidiano è la cantera dell'opposizione in Liguria”

Giovanni Toti e Giovanni Castellucci, ex AD di Aspi

“Pubblicare su un giornale un’intercettazione telefonica fra due persone che non sono neanche indagate è già di per sé un fatto grave. Ma arrivare addirittura a farne l’esegesi del pensiero è un passo ulteriore, chiaramente squallido, verso un giornalismo posticcio e fazioso, che strizza sempre di più l’occhio a logiche manettare e giustizialiste indegne di un Paese civile”. I consiglieri di Cambiamo! in Regione Liguria commentano così l’articolo del Fatto Quotidiano, in cui si fa il consueto taglia e cuci di un’intercettazione telefonica fra il presidente Giovanni Toti e l’amministratore delegato di Aspi.

“Il Fatto Quotidiano è sempre di più la ‘cantera’ dell’opposizione in Liguria, quindi un vero e proprio soggetto politico, per quanto mascherato, e non un giornale – proseguono i consiglieri arancioni – Non ci ha stupito infatti che un anno fa lo sfidante di Toti alle elezioni regionali sia arrivato proprio da quella redazione, dopo anni di attacchi quotidiani, e non dai partiti di centrosinistra, cosa che dovrebbe imbarazzare profondamente sia quel giornale sia quei partiti, incapaci di esprimere un’alternativa politica. Oggi

però si va oltre. Vengono pubblicate, chiaramente tagliate e decontestualizzate, le intercettazioni fra due persone non indagate, fra cui Giovanni Toti. Ma non basta. Siccome nelle intercettazioni c’è solo un presidente della Regione che chiede all’amministratore delegato di Autostrade di ridurre al minimo i disagi per gli utenti, senza pretendere di fare neanche un passo indietro sul tema della sicurezza, ecco che per montare un titolo viene scritto che quella telefonata Toti l’ha fatta solo per aumentare il suo consenso. Non c’è nulla di tutto questo nelle intercettazioni: si tratta di un’esegesi del pensiero altrui fatta dall’alto di non si sa quale titolo”.

“Siamo davanti alla consueta logica di chi attribuisce ad altri pensieri e comportamenti che terrebbe lui se si trovasse in quelle circostanze – chiudono i consiglieri di Cambiamo! – Il Fatto Quotidiano per cinque anni, in modo violento, ha attaccato Giovanni Toti e la sua giunta e poi è stato candidato proprio un suo giornalista, autore di buona parte di quegli attacchi sconclusionati, come sconclusionata si è rivelata finora la sua avventura politica. Questo ‘filo diretto’ fra il capo dell’opposizione il giornale per cui lavorava è semplicemente inquietante e irrispettoso delle più elementari regole della democrazia. Non ci stupisce quindi notare che, qualora fossero arrivati al potere, avrebbero fatto di tutto per radicarlo sempre di più e ora attribuiscono agli altri i comportamenti che avrebbero tenuto loro. In quelle telefonate vediamo solo un amministratore che cerca di tenere insieme la sicurezza e la fruibilità della sua regione, che non poteva, non può e non potrà essere paralizzata in questo modo. Intercettazioni che deontologia professionale, correttezza e buon gusto avrebbero consigliato di non pubblicare. Ma siccome da quelle non emerge niente di grave, anzi, condanniamo con ancora più fermezza le conclusioni che ne vengono tratte, che confermano ancora di più le strumentalità e i fini dichiaratamente politici di quel foglio”.

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