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Amiu, Lodi: “Il centrodestra non ha rilanciato l'azienda, punta solo a esternalizzare i servizi”

Cristina Lodi, consigliere comunale PD

Sul tema del futuro di Amiu e della raccolta differenziata cittadina, tematiche su cui oggi, giovedì 5 gennaio, si è svolto un Consiglio comunale monotematico richiesto dai consiglieri di opposizione, si esprime la consigliera comunale del Partito Democratico Cristina Lodi.

“Cinque anni a fare accessi agli atti per dimostrare che in realtà l’indirizzo dell’amministrazione comunale di Genova non era di rendere più forte Amiu ma di esternalizzare il più possibile i servizi – spiega la consigliera del PD –. Questo è ciò che emerge dagli atti e questa è oggi la situazione di Amiu. Il centrodestra a livello regionale e comunale non ha di fatto agito per finanziare impianti gestiti da Amiu e diminuire i costi e la Tari. I finanziamenti del Pnrr non sono destinati a impianti gestiti da Amiu, non ha una politica industriale di rilancio e non ha investimenti regionali e comunali nei termini della chiusura del ciclo dei rifiuti, che era l’obiettivo primo a cui ambire. Questo determina cattive condizioni di lavoro, una Tari tra le più alte d’Italia e una città sporca e senza servizi”.

“Di tutto questo - prosegue Lodi - noi possiamo solo dire che i rifiuti, il cui smaltimento può essere un elemento di sviluppo economico di un’azienda come Amiu, in questo momento arricchiscono terzi e non aiutano lo sviluppo dell’azienda stessa, da oltre trent’anni uno dei principali operatori italiani del settore ambientale. L'impianto TMB di Scarpino che era uno degli impianti non gestiti da Amiu ma di realizzazione genovese, è fermo al palo per evidenti errori del soggetto progettista e con la chiusura di Volpara, necessaria per le condizioni in cui verteva, si è verificata la presenza di mezzi privati da riempire in tutta la città. Nella programmazione regionale, con ben 51 milioni disponibili per due biodigestori e due impianti di smaltimento differenziata, non è mai stata presa in considerazione Amiu come azienda per gestire i lavori e tanto meno come ipotetico player regionale come annunciato dal sindaco Bucci”. 

“Se questa giunta avesse voluto davvero rendere forte e pubblica Amiu avrebbe avuto tutte le possibilità in questi anni per farlo, attraverso anche il Piano dei rifiuti nazionale e il Pnrr. Non lo ha fatto ed è evidente che da subito questa non era la sua intenzione. E su questo il centro sinistra non ha colpe perché la Regione è dal 2015 che governa e il Comune dal 2017. In questi anni mai così tanti soldi si sono visti. Di errori in passato ne sono stati fatti anche da parte del centro sinistra, ma l’affossamento definitivo di Amiu è tutto per mano del centro destra. Il risultato è l'affidamento dei servizi previsti dalla gara pubblicata il 21 dicembre nel Tigullio e Golfo Paradiso che sarà una delle cartine tornasole della situazione in cui Amiu si trova a operare, qualora l’azienda partecipasse e non avesse le caratteristiche necessarie per vincere l'affidamento diretto”, conclude la consigliera comunale del PD.  

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