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Il coraggio di andare a votare

Le previsioni dicono che saranno le elezioni dell'assenteismo. E vi confesso che anch'io ero tra quelli che avevano

deciso di non andare a votare. Poi ho pensato alla Resistenza, clima nel quale sono cresciuto e ai tanti che avevano sacrificato la loro vita per permettere a noi di andare a votare. E allora ho concluso che il voto è un dovere prima che un diritto. E allora bisogna andare a votare. Anche se abbiamo perso l'entusiasmo. Perché nulla cambia. E semmai cambia in peggio.
Non avendo mai preso tessere di partito, vuoto da uomo libero. E anche stavolta voterò per esclusione.

RAFFAELLA PAITA
Le mie convinzioni si ispirano al liberalismo. L'ho sempre pensato come Alfredo Biondi: per avere credibilità in politica bisogna essersi affermati nella vita privata. Alla larga dai politici di professione. Che per rimanere a galla devono accettare mille compromessi. Quindi non potrei mai votare per la Paita.

LUCA PASTORINO
Non mi piace nemmeno la sua ribellione che tra l'altro (come ha lealmente ammesso) gli evita di versare 4.000 euro al mese al partito. L'avrei stimato se dimettendosi dal PD si fosse dimesso anche dal Parlamento. Dove è arrivato grazie al PD.

ANTONIO BRUNO
Il candidato dell'ultrasinistra, ha dichiarato che ha accettato di mettersi in lista perché altrimenti i fedeli di don Paolo Farinella non sarebbero andati a votare. Certe affermazioni non meritano neppure un commento.

MIRELLA BATINI
Ho molto apprezzato il suo coraggio. Purtroppo le donne (e lo dico con amarezza) non sono ancora mature per prendere il comando. Quindi un voto perso.

MATTEO PICCARDI
Rappresenta il Partito Comunista dei lavoratori. Ma purtroppo per lui i comunisti sono scomparsi in ogni parte del mondo. E stanno scomparendo anche i lavoratori. Insomma un candidato fuori del tempo.

ENRICO MUSSO
L'ho votato due volte, votarlo per la terza volta sarebbe imperdonabile. E' il politico (?) più presuntuoso che abbia mai conosciuto. Sono certo che stavolta prenderà il colpo del kappao.

ALICE SALVATORE
Mi ha fatto una buona impressione anche se ho avuto pure io la sensazione che reciti una parte imparata a memoria. Ma come si può affidare una regione a uno che non ha mai amministrato nemmeno un condominio? Un po' di gavetta ci vuole.

GIOVANNI TOTI
Per esclusione non resta che il consigliere di politico di Berlusconi. Prima che il Cavaliere lo obbligasse a scendere in politica era arrivato a dirigere due telegiornali Mediaset. Segno che è un giornalista di razza. Era diventato europarlamentare. Poteva tranquillamente restarsene a Bruxelles. Ha accettato di metterci la faccia in Liguria. Il suo coraggio merita di essere apprezzato.

Elio Domeniconi

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