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Amore e caso

Susy De Martini con due colleghi

Oggi non posso che parlarvi di amore: l’amore intenso, dolce, doloroso e avvolgente che ho provato al pensiero

di scendere da questa nave e ritornare alla mia amatissima Genova. Ne ero certissima, sarei stata più che felice di sbarcare dopo due mesi a bordo e invece, perché provare dolore? Perché desiderare di non scendere più? Forse perché ho conosciuto persone generose, semplici, amorevoli quanto sincere, quasi come se il mare filtrasse le cattiverie e le invidie che si accumulano in noi gente di  terra. Come farò senza il sorriso che accompagna il cappuccino di Paolo? O il buongiorno di Arcangelo? O il “buonanotte  Doc”di  Luigi e Saverio sul Ponte di Comando? Non conoscevo certo Fernando prima di questo imbarco, serioso Primo Ufficiale ed ora anche mio migliore amico. E poi lui, pirata burbero quanto gentile, signore quanto sfacciatamente sincero, prudente e coraggioso al tempo stesso.
Perché non solo la gioia di ritornare a casa? Sono salita su questa nave per caso: imbarco non previsto in anticipo, la sostituzione di un collega. Non è nemmeno la prima volta che navigo, e allora perché l’amore per il mare è diventato così  “invadente”? E i miei pensieri corrono…
Viviamo in un’epoca che ci offre  molti vantaggi, rispetto ai nostri antenati. L’evoluzione dell’uomo in ogni aspetto della vita ci ha dato la convinzione, o forse l’illusione, che  sappiamo non solo capire i fenomeni naturali ma anche il  nostro corpo e la nostra mente. Esistono statistiche e fattori di rischio in grado di prevedere, secondo chi li compila, tutti gli eventi, dalle crisi economiche alla possibilità di subire un infarto. Molti pensano anche di potere in qualche modo controllare tutto questo. Insomma,  sembrerebbe che nulla possa più avvenire “per caso”. E’ proprio così?
Assolutamente no e lo dimostrano oltre alla tragedia dell’ennesimo terremoto anche  una  serie di fatti realmente accaduti a  personaggi che hanno visto cambiare la  loro vita in un attimo, proprio per “caso”.
Incredibile, ad esempio, che una persona come Ronald Reagan sia diventato presidente degli Stati Uniti  per aver rifiutato una parte in un film che lo avrebbe fatto diventare una grande star!
E allora, se davvero il caso può stravolgere la nostra vita in qualsiasi momento qual è il modo migliore per affrontarla? Non esiste una regola. Sappiamo tutti che  l’equilibrio psicologico è difficile da mantenere proprio in considerazione del divario, più grande che in passato, fra scienza esatta e casualità, fra la convinzione di poter controllare tutto e la capacità di accettare l’imprevisto. Se è vero infatti che in tutto il mondo non c’è aula di fisica in cui non si definisca la forza se non come il prodotto della massa per l’accelerazione. Qualcosa di simile per il concetto di vita non esiste!
E allora perché non abbandonarsi all’amore che solo il silenzio del mare fa risaltare nella sua purezza e accettare di ritornare  un po’ bambini?
Solo così non correremo il rischio di sentirci ripetere dai nostri figli quello che Saint-Exupery fa dire al Piccolo Principe : “i grandi non capiscono mai niente da soli, e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”.

Susy De Martini

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