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Walter Cherchi punta sulla politica

Stamani su Facebook è apparsa una notizia che ha sorpreso tante persone: Walter Cherchi ha messo in vendita

il suo prestigioso ufficio al ventesimo piano nel grattacielo della Confindustria (7 vani, tripli servizi, vista da favola, due posti auto, palestra con idromassaggio, sala riunioni, ecc). Qui ha sede la Ligur-Control l'azienda che l'allora giovane imprenditore aveva creato una ventina d'anni fa dopo il fallimento del Gruppo Lanza e che  si era sviluppata sempre di più, tant'è vero che si era poi trasferita da Via Tommaso Invrea, dove era in affitto, alla sede attuale di proprietà (acquistata ovviamente con il mutuo).

Cinque anni fa Cherchi, ricordando l'antica passione, aveva deciso di rilentare anche la prestigiosa rivista "Genova-Zena" ideata dal giornalista Elio Domeniconi e gestita da un'associazione culturale che aveva come presidente il dottor Remo Benzi ex Comandante dei Vigili Urbani di Genova.

Cherchi aveva cambiato vari direttori, da Sergio Verdacchi di Foto Jolly, a Oriana Mariotti di Telecity, per approdare infine a Tomaso Torre, ex Corriere Mercantile. La rivista era anche una scuola di giornalismo e quattro collaboratori sono diventati giornalisti pubblicisti (Martina Maltagliati è andata a La 7, Lucia Aliverti ha lavorato per Telegenova e Genova talk e ora è stata chiamata a dirigere Genova3000). "Genova-Zena" ha cessato le pubblicazioni nel febbraio scorso, nonostante il grande successo (aveva varie edizioni, da Imperia a La Spezia) aveva cessato le pubblicazioni in attesa di tempi migliori. Vari personaggi della politica si erano detti interessati a proseguire le pubblicazioni ma le varie operazioni non erano andate in porto). Il Gruppo Cherchi  aveva inoltre creato un concorso di bellezza che lanciava una Miss ogni mese (tra le elette Giorgia Guerello figlia dell'avvocato Giorgio, presidente del Consiglio Comunale), la finalista aveva vinto una crociera Costa per due persone. Anche qui grande successo, ma dopo la prima edizione non c'è stato un bis.

Per rilanciare la Ligur Control Cherchi ha venduto la casa da nababbo di Quinto e si è trasferito alla Foce, dove c'è il negozio di oreficeria gestito dalla moglie russa. Si era pure diminuito lo stipendio (che era di 6.000 euro mensili) e diminuito il personale, salvando naturalmente Paolo Domma, vera colonna dell'azienda. Ora la vendita della sede,

Nell'ambiente ci si chiede: e ora cosa farà il dinamico Walter? Una decisione verrà presa dopo le elezione. Si parla infatti di una candidatura alle politiche (alle comunali si era presentato nella lista Città Nuove creata a Genova da Pasquale Ottonello). Il suo seguito è notevole. Basti leggere la classifica del concorso “tagliandini” ideato da Massimiliano Lussana capo dell'edizione ligure de "Il Giornale). Già aveva ricevuto tanti voti per la Provincia, che è stata poi sciolta. Ora per il Parlamento ha avuto sinora 479 voti) superando il capogruppo Pdl in Regione Marco Melgrati, gli onorevoli Michele Scandroglio, coordinatore regionale Pdl, Fiamma Nirestein, Sandro Biasotti, il segretario nazionale Angelino Alfano, Alessandra Mussolini, il capogruppo della Lega in Regione Edoardo Rixi e anche la capogruppo Pdl in Comune Lilli (Laura) Lauro che Biasotti vuole in Parlamento.

Un personaggio così fa gola a diversi partiti. Ma il sogno di Walter Cherchi è quello di arrivare in parlamento con un gruppo suo "Genova-Zena". E' pronto a investirci i soldi (tanti) che ricaverà dalla vendita del prestigioso ufficio.

Al diavolo la deratizzazione, meglio la politica.

Elio Domeniconi

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