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Referendum, Genova si spacca a meta'

A livello nazionale, Genova è data per persa. Secondo i fedelissimi del premier Matteo Renzo, il capoluogo

ligure e la nostra regione in generale è data con il "no" in netto vantaggio. Quindi, con Renzi in Sicilia a cercare di ragranellare un po' di voti per la causa giusta del sì dopo aver avuto l'endorsment da parte del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, nella nostra regione si gioca una battaglia difficilissima. In particolare a sinistra, dove vi è in atto una sporta di guerra tra fratelli coltelli in casa Pd, con la sinistra del partito schierata in maniera compatta per il "no" e che in alcune zone del capoluogo è davvero forte e fa sentire la sua voce. E poi per un M5S in forte ascesa, nonostante lo scandalo di Roma della giunta di Virginia Raggi. Quindi, il centrosinistra è alle strette a Genova, senza contare il "no" del centrodestra e il solo "sì" dei pochi centristi di Udc e Ncd presenti a Genova e dintorni. 
E proprio in questi giorni sono iniziati in ogni angolo della città volantinaggi dei due schieramenti, meeting e dibattiti pubblici. Si respira un'aria frizzantina a Genova, almeno dal punto di vista elettorale.

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