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Il discorso di Giovanni Toti

Giovanni Toti

Riportiamo l'annuncio del Governatore ai liguri.

 


La notte di capodanno è sempre una notte di pensieri, riflessioni, bilanci. E anche di buoni propositi. Il primo pensiero alle vittime dell'ultimo attacco che ha colpito l'Europa, a Berlino. Il primo pensiero va a tutti coloro che nel 2016 hanno vissuto la difficoltà di una crisi che ancora perdura. Eppure qualche segno di ottimismo già si vede. Il nostro pensiero va a chi ha perso un lavoro. Ci stiamo impegnando, credetemi, per cercare di far ripartire questa terra, e dare nuove opportunità sia per chi ha perso un lavoro, sia per chi in questa terra vuole rimanere a lavorare. Il nostro pensiero va a chi ha avuto la casa distrutta. Chi oggi ancora lotta per rimettere in funzione la propria fabbrica, il proprio laboratorio artigianale, il proprio negozio nelle zone che sono state colpite dall'alluvione di qualche settimana fa. E' stato il primo evento, la prima perturbazione importante negli ultimi anni che non ha lasciato dietro di sé lutti o feriti gravi. E' segno che il nostro sistema di allerta, il sistema di protezione civile, il sistema di volontari a cui va la nostra gratitudine, è segno che il coordinamento delle forze dell'ordine e di sicurezza, sta cominciando a funzionare anche in questa terra. Il 2017 sarà l'anno della svolta, in cui si vedranno gli effetti delle riforme già intraprese dalla regione. Nella sanità, già nel primo trimestre del 2017 credo che le liste d'attesa - primo sintomo di un male antico -dovranno calare drasticamente, la riduzione dei costi, la semplificazione amministrativa, la creazione di una agenzia regionale che unifichi i servizi, i trattamenti e anche le spese che avvengono in questa Regione, attraverso un ente centrale, l'agenzia ALISA, che abbiamo costruito pezzo per pezzo. L'altra riforma simbolo è quella della formazione professionale che è un bene prezioso, anche se talvolta passa in secondo piano, perchè sono quegli strumenti che consentono ai nostri figli di imparare un mestiere che poi servirà domani, e non deve essere quella cosa che arricchisce i formatori, gli enti, tutti coloro che ci hanno mangiato, senza creare vere prospettive del lavoro e del futuro. Anche questa riforma avrà i suoi effetti nel 2017: una riforma che premierà il merito di chi sarà capace di creare professionalità all'avanguardia per il futuro. E punirà chi ha utilizzato male soldi pubblici, speculando su un bene tanto prezioso come la formazione professionale e il futuro lavorativo di tante generazioni. Ho citato due riforme che riguardano due beni primari, il lavoro e la salute. Sono il termometro della capacità di amministrare e della civiltà. Su entrambi abbiamo ambiziosi progetti per il futuro. E già abbiamo cominciato a costruirli. Mi auguro che gli effetti li vedremo già nei prossimi mesi. Mi preme ricordare poi ancora quanto fatto contro il dissesto idrogeologico, con i 100 milioni in dotazione come fondo strategico regionale per aiutare gli investimenti e mando gli auguri ai nuovi presidenti dei Porti che devono essere il vero motore di sviluppo di questa terra. Quato alle infrastrutture avremo treni più veloci per Roma e Milano e vi ricordo gli investimenti per l'Isola Palmaria, per la Via dell'Amore nelle 5 Terre, per la scuola di formazione di Arenzano. E, tornando a Genova, l'operazione Erzelli riprenderà con grande slancio. La ricerca, lo sviluppo, il turismo, credere nei giovani. Questa è la benzina con cui si accende il motore della nuova Liguria. Le elezioni comunali di Genova, Spezia e Chiavari nel 2017 affermando che saranno anche un'occasione per giudicare quanto fatto dall'amministrazione di centro destra.
E concludo con un invito al cambiamento. Chiedo a tutti, alle categorie professionali, agli imprenditori, ai sindacati, ai singoli cittadini, ai giovani che finito il liceo che si stanno chiedendo se studiare e dove costruire il loro futuro, di pensare alla Liguria come una terra che sta cambiando, e di contribuire tutti insieme qualcosa di diverso, ognuno per il suo pezzettino, ognuno con le sue responsabilità, abbandonando per chi ce l'ha quelle rendite di posizione che troppo spesso hanno affossato la nostra terra. E dall'altra parte per coloro che forse avrebbero anche una strada più facile per valorizzare il proprio intelletto e il proprio ingegno altrove, di restare qua.

Giovanni Toti

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