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La Paita incalza la sinistra radicale

Raffaella Paita, quella bruciante sconfitta quando in tanti la davano per vincente, alle ultime

regionali, non l’ha ancora digerita. Se l’è legata al dito quella pugnalata alle spalle di Sergio Cofferati e Luca Pastorino, che secondo lei hanno consegnato la Regione al centrodestra. E, in vista delle amministrative di Genova e La Spezia, la moglie di Luigi Merlo vede analoghi movimenti: “In principio fu la Liguria, che è talmente esposta al mare da sentire il vento nuovo prima che arrivi nell’entroterra. Da qui parte la guerra al nuovo Pd, alla sua ambizione di essere a vocazione maggioritaria e di interpretare un riformismo coraggioso. Una guerra che rinnega tutto: storie, amicizie, anni di appartenenza alla sinistra, l’esperienza comune nel decennio al governo della Regione Liguria. Il nemico è Renzi e con lui tutti quelli che credono al suo progetto. Allora non importa se il voto disgiunto aiuta a vincere Toti e la Lega Nord (quelli dello sportello antigender e dei gay da mettere nei forni), non importa se la crociata contro il referendum fa dimettere uno dei pochi presidi della sinistra in Europa di fronte all’avanzata di Trump e Putin e regala il risultato del No a Salvini e Grillo. Perché c’è sempre un nuovo obiettivo autolesionista contro Renzi”.

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