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Le pensioni di Morchio

Fabio Morchio lo dice con orgoglio perché è tutto regolare: è riuscito a farsi una pensione da funzionario della Provincia

di Genova pur lavorando soltanto un mese a Palazzo Spinola.

Morchio è un pensatore e all'università aveva scelto filosofia. Ma non pensava di fare il filosofo e tanto meno di andare a insegnare storia e filosofia. Si sentiva portato per la politica. Credeva nel Partito Socialista Italiano. Aveva scelto la corrente di Franco Fossa e restano memorabili (e anche divertenti) i battibecchi con Nino Catrambone.

Però, per avere uno stipendio sicuro il dottor Morchio aveva partecipato a un concorso in Provincia. L'aveva vinto e avrebbe potuto diventare un ottimo funzionario. Ma un mese dopo essere stato assunto era stato eletto consigliere comunale. Quindi aveva potuto mettersi in aspettativa, come prevede la legge. Conservando naturalmente il posto.

Fabio Morchio non è più tornato a Palazzo Spinola perché a Tursi aveva fatto carriera: potente assessore (anche allo sport) e poi vice-sindaco.

Infine il salto in Regione dove si è meritato la pensione che gli assicura un futuro sereno e gli permette di continuare a coltivare la sua grande passione: girare il mondo con mete esotiche.

Alle elezioni la spuntava sempre perché era stimato da tutti e perché aveva una sostenitrice d'eccezione: la madre Veronica detta Lola.

L'ultima scelta politica è stata Sel, anche se non porterebbe mai l'orecchino come il suo leader Nichi Vendola. Molto riservato, non ha mai esibito i suoi amori. Non ha offerto materiale per il gossip.

Quando ha compiuto 60 anni ha cominciato a prendere anche la pensione della Provincia. Una pensione meritata in un mese di lavoro, e vari decenni di aspettativa.

Sono i privilegi della Casta.

 

Walter Cherchi

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