Skin ADV

Il Gabbiano alla Corte

“Il Gabbiano” di Anton P. Cechov, ha debuttato in prima nazionale martedì 28 febbraio

alle ore 20,30 al Teatro della Corte. La regia dello spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile, è di Marco Sciaccaluga, con protagonisti (in ordina alfabetico) Roberto Alinghieri, Alice Arcuri, Eva Cambiale, Giovanni Franzoni, Andrea Nicolini, Elisabetta Pozzi, Tommaso Ragno, Francesco Sferrazza Papa, Kabir Tavani, Mariangeles Torres e Federico Vanni.
Per la prima volta in Italia “Il Gabbiano” viene rappresentato nella versione del 1895, la cui traduzione è curata da Danilo Macrì. La scena e i costumi sono di Catherine Rankl, le luci di Marco D’Andrea, le musiche di Andrea Nicolini.
“Il Gabbiano” di Cechov, è uno dei testi teatrali più noti di sempre; i personaggi della giovane Nina, del tormentato Konstantin, di sua madre Irina Arkadina, celebre attrice e del suo amante, lo scrittore Trigorin, sono stati portati sui palcoscenici di tutto il mondo dai registi più affermati. Il titolo dell’opera viene da un accostamento simbolico: come l’ignara felicità di un gabbiano, in volo sulle acque di un lago, viene stroncata dall’oziosa indifferenza di un cacciatore, così accade alla sorte di Nina. La ragazza sulle rive del medesimo lago, s’innamora di Trigorin, il quale, senza alcuna malvagità, approfitta della sua femminile smania di aprire le ali, la porta via con sé a fare l’attrice, la rende madre di un bimbo che però muore e infine, la lascia tornare a casa annientata. Ad attenderla c’è il giovane Konstantin, anch’egli scrittore in cerca di gloria, che la ama da molto tempo. La madre di lui però, Arkadina, disprezza l’inconsistenza delle sue liriche fantasie mentre l’amata Nina non vuol saperne di lui.
Oltre ad essere il primo dei quattro capolavori che Čechov scrisse per il palcoscenico, “IL GABBIANO” è una di quelle pièce che hanno contribuito a traghettare il teatro nei frastagliati approdi di un secolo problematico come il Novecento. Nelle angosce, nei turbamenti, nelle sconfitte dei suoi protagonisti, c’è tutta la complessità dell’uomo moderno.
«Il palcoscenico di Cechov - sostiene Sciaccaluga - è la forma più gentile, condivisa, ironica di spietatezza. La feroce denuncia del nostro nulla, coniugata in una continua altalena di ridicolo e patetico, diventa uno stringente invito a compatire, ad amare questi esseri inutili che siamo. Il suo “Teatro della Crudeltà” è il più “umano” che io conosca».

“IL GABBIANO” è in scena da martedì 14 a sabato 18 alle ore 20.30, domenica 19 marzo alle ore 16. La recita del giovedì inizia alle ore 19.30.

La prima rappresentazione de “IL GABBIANO”, sarà preceduta nel foyer della Corte, a partire dalle ore 19,45 da un breve concerto organizzato in collaborazione con il Conservatorio Paganini: musiche di Prokof’ev, Rachmaninov, Cajkovskij eseguite da Carlo Puppo (violoncello), Dina Eldemardasch (mezzosoprano), Gabriele Paiato (pianoforte).
L’ingresso al concerto è libero.
Mercoledì 15 marzo, ore 17,30 nel foyer della Corte, Marco Sciaccaluga e gli attori della Compagnia de “IL GABBIANO” incontrano il pubblico.
Conduce Umberto Basevi.
Ingresso libero.

Paolo Fizzarotti

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024