Infrastrutture, Genova 20-30: il piano di Bucci da 5 miliardi
“Dieci giorni fa abbiamo presentato al presidente del Consiglio Conte un piano decennale da inserire nel Recovery Fund (170 miliardi di investimenti in Italia, ndr) del valore di 5 miliardi di euro per costruire, entro il 2030, quelle infrastrutture che servono a Genova per competere come porta d’ingresso del sud Europa, per cittadini e merci”. Così, durante l’incontro del centrodestra sulle infrastrutture di oggi al Bristol, Marco Bucci ha annunciato il suo piano delle opere necessarie alla città e soprattutto al porto, che deve puntare ai “10 milioni di teus”.
Il piano del sindaco prevede: la grande diga foranea, investimento da circa un miliardo; nuovi cantieri navali per navi fino a 400 metri, il cosiddetto ribaltamento a mare di Fincantieri; il Terzo Valico, “che è un po’ in ritardo ma sta per arrivare”; il retroporto, “che si può fare sia a Genova che nel Basso Piemonte, che sarà facilmente raggiungibile con il Terzo Valico”; il piano logistico interportuale con la nuova sopraelevata e il varco di Ponente; un polo digitale di primo piano: a luglio 2021 si insedierà alla Foce un’azienda che farà passare da Genova un cavo per la trasmissione internet ad alta velocità che arriverà a Francoforte, passando da Milano; il piano di trasporto urbano, chiodo fisso del sindaco, “tutte le mattine quando mi sveglio chiedo se sono arrivati i 450 milioni dal Ministero dei Trasporti”, che comprende anche lo Skytram (tram sopraelevato) nella Valbisagno (investimento 500 milioni per 7 km). E ancora piani per gli Erzelli, per il centro storico e per collegare il Waterfront di Levante con il Porto Antico.
A questi progetti va aggiunta la Gronda, che però è “finanziata dai cittadini attraverso i pedaggi autostradali”.
Anche se a “Genova in 35 anni non si è fatto un metro di autostrade”, per Bucci queste sono le opere da portare a termine entro il 2030. Ben 3 anni dopo la scadenza (2027) del suo eventuale secondo mandato da sindaco.