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Il salotto Tinteri

Il cronista (anche) mondano Vittorio Sirianni ha ricordato su "Il Giornale" i salotti dei genovesi nei favolosi anni '60

e ha raccontato: "Negli anni successivi un altro "cenacolo" frequentatissimo fu quello del maestro-pittore Odo Tinteri. Lo scenario era diverso rispetto ai nobili saloni della Contessa Medina. Gli incontri avvenivano nella "bottega" del maestro in salita Pollaioli. Tavoloni lunghi e scrostati, in mezzo a quadri, cornici, sculture "non finite", clima tra il radical chic e il cultural-borghese.

Menù completamente sardi (Tinteri era figlio della Sardegna dove ha sempre lavorato e avuto un successo artistico straordinario), ospiti di lusso e vario ceto sociale: belle donne legate al mondo dell'arte e dello spettacolo, politici, imprenditori, luminari della medicina (indimenticabile il professor Nicola Pandolfo, oggi primario emerito in Calabria). Giuseppino Roberto, uno degli ospiti più assidui (lo ricordiamo come presidente della Fiera degli anni felice) Michele Denaro. Questori e Prefetti accolti dal garbo della padrona di casa Gabriella, cuciniera niente male.

Un pecorino sardo esaltava cantanti e lirici che si esibivano sul far della mezzanotte, nobilitando i vicoli antichi del quartiere. Notti indimenticabili, certo che si vivevano in una città che, in quegli anni, aveva ancora una gran voglia di vivere, di divertirsi. Lo spread era lontano, l' Euro per fortuna non era ancora nato, la città offriva lavoro e cultura. Addio cara contessa Medina, addio amato "carasau" di Odo Tinteri..."

Così Sirianni. Ma Odo (all'anagrafe Isidoro) Tinteri di Porto Torres è sempre attivo nella sua bottega di Salita Pollaioli. A 74 anni, che come al solito festeggerà nella sua villa in Sardegna l'8 luglio, è più arzillo che mai. Semmai si è stufata Lady Gabriella. Che ha superato i fatidici "anta".

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