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Nuovo forno crematorio a Staglieno, Ceraudo: “Bucci in direzione ostinata e contraria”

Fabio Ceraudo

“Continua la nostra battaglia contro il progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno. Dopo aver più volte portato la questione in Regione, abbiamo interrogato anche i Ministeri della salute e dell’ambiente in Parlamento: è accettabile che la delegazione cittadina sia costretta a digerire l’ennesima servitù che di fatto trasformerà Staglieno nel tempio crematorio di tutto il nord Italia”. Così il capogruppo comunale del M5S Fabio Ceraudo.

“Grave che il sindaco Bucci voglia andare avanti, poi, in assenza di una legge regionale: ricordiamo che questi impianti sono tra i più inquinanti e pericolosi per la salute dei cittadini - aggiunge il pentastellato. È un pessimo segnale, inoltre, che si voglia approvare l’impianto in una zona densamente popolata, gravata da rischio idrogeologico e senza nessuna valutazione ambientale e sanitaria. Regione, con il Comune, preferisce dunque assecondare gli appetiti dei soliti privati anziché tutelare la salute pubblica”.

“I numeri sono da capogiro: si parla infatti di una media di 20mila cremazioni l’anno! Un affare lucroso per le casse di cittadini, ma non per la salute dei cittadini - prosegue il capogruppo. Fermatevi, se non altro perché il progetto non è stato condiviso con la delegazione cittadina, non si tratta di un progetto compatibile con il territorio e crediamo anzi che ci risiede nel quartiere abbia il diritto sacrosanto di opporsi all’imposizione di respirare veleni”.

“Ad oggi, i forni crematori a Genova e in Liguria sono sufficienti a soddisfare la domanda interna: costruirne un altro significa aumentare il rischio di inquinamento ambientale. L’iter del progetto va sospeso perché si tratta di un impianto insalubre: prevalga l’interesse dei cittadini e il loro diritto alla salute”, conclude Ceraudo.

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