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Rixi: clandestini in hotel e muratori in strada

Edoardo Rixi

Il consigliere regionale della Lega Nord Liguria, primo firmatario della mozione sull’emergenza immigrazione,

collegata all’operazione Mare Nostrum, in Liguria, ha presentato le richieste, bocciate in aula, di impegno per un intervento della giunta. “La Regione preferisce spendere 1.200 euro a immigrato, nel 90% clandestino, piuttosto che sostenere le famiglie degli edili. Vergognosa la stampella al PD da NCD”.

«È evidente che la giunta Burlando abbia promosso a “cittadini di serie A” gli immigrati di Mare Nostrum, ospitati in hotel, e declassato alla condizione di serie B i lavoratori genovesi e liguri, lasciati nel limbo della cassa integrazione, della mobilità e della disoccupazione per anni e anni». Così commenta Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord Liguria, primo firmatario della mozione sull’emergenza immigrazione, collegata all’operazione Mare Nostrum in Liguria, respinta in aula questa mattina.

«Grazie alla vergognosa stampella assicurata da NCD che ormai è un avamposto della sinistra tra i banchi dell’opposizione – dice Rixi – sono state bocciate in aula le nostre proposte che avevano l’esclusiva finalità di mettere un freno all’invasione, dissennata, a tutela dei cittadini, esposti anche a pericoli di tipo igienico-sanitario oltreché di tenuta sociale. Purtroppo è evidente, da quanto ha dichiarato l’assessore competente Rambaudi, che questa giunta preferisca di gran lunga dedicarsi alla ricerca e all’allestimento di nuove strutture per immigrati, che nel 90% sono anche clandestini e che ci costano 1.200 euro al mese, piuttosto che trovare soluzioni dignitose a livello occupazionale o di sostegno economico ai cittadini liguri in difficoltà. Per esempio quelli del comparto edile oggi in forte crisi e che ormai con cadenza periodica vengono in consiglio senza ottenere nulla di concreto da Burlando & C. Sarebbe decisamente più sensato destinare i 1.200 euro che al mese il governo spende a immigrato ai disoccupati italiani e ai liguri, che si trovano senza un lavoro proprio come gli edili».

Entrando nel merito della mozione, Rixi spiega: «La nostra prima richiesta era che la Regione si attivasse presso il Governo per la sospensione dell’operazione Mare Nostrum, visto che ormai è diventata ingestibile sia in termini di accoglienza che di copertura finanziaria. Sappiamo, da fonti ufficiali del ministero dell’Interno, che dall’avvio di Mare nostrum - che a breve cambierà nome in Triton- circa un anno fa a oggi sono sbarcati in Italia circa 150.000 profughi e il numero è destinato ad aumentare giorno dopo giorno. Il ministero, attraverso le Prefetture, paga alle organizzazioni o ai privati albergatori che ospitano gli immigrati 35 euro, compresa Iva e pocket money di 2,5 euro al giorno per persona per un totale di spesa, in un anno di Mare nostrum, di circa 1,5 miliardi di euro in un anno, a carico dei contribuenti italiani. A queste somme si devono aggiungere i costi di pattugliamento che ammontano a 9,3 milioni di euro al mese.

Ma le nostre preoccupazioni non sono solo di natura economica. Siamo molto allarmati per le conseguenze socio-sanitarie generate da questo flusso indiscriminato e ormai palesemente fuori controllo degli arrivi di immigrati in ogni parte del Paese. In Liguria siamo arrivati a quota 700 profughi, ma è un numero destinato a crescere: secondo le ultime dichiarazioni della Prefettura, nei prossimi giorni, di almeno 500 unità. Solo nelle ultime ore, sono arrivati a Genova in cinquanta poi smistati in parte a Busalla e Imperia. Fatto ancor più grave è che gli arrivi nei diversi Comuni ospitanti, spesso a loro insaputa, non sono assolutamente concordati con i sindaci che all’ultimo istante si trovano a dover gestire l’accoglienza di queste persone in strutture religiose o private sul proprio territorio, senza aver ricevuto neppure una comunicazione dalla Prefettura, il soggetto competente nello smistamento. Pertanto, nella nostra mozione, abbiamo chiesto un impegno preciso alla Regione a sollecitare le Prefetture liguri nel richiedere il consenso preventivo da parte dei sindaci nel caso di invio di immigrati in strutture del proprio territorio sia per una questione di rispetto istituzionale – i sindaci sono eletti dai cittadini, i prefetti sono nominati – sia perché il sindaco è il responsabile della salute e dell’ordine pubblico sul proprio territorio. Visto che la Liguria ci pare abbia già dato tutto il possibile in termini di accoglienza, chiediamo che non sia concessa più alcuna struttura di proprietà regionale per l’ospitalità di immigrati in attesa dello status di rifugiato – che riguarda appena il 20% dei nuovi arrivati, mentre l’80% è a tutti gli effetti un clandestino.

Un’ulteriore richiesta era di carattere prettamente sanitario. Sappiamo che non di rado arrivano con gli immigrati anche tbc, malattie infettive, scabbia e visto che l’ebola è in forte diffusione nei paesi dell’Africa Occidentale, pensiamo sia urgente la predisposizione di un piano di controlli igienico-sanitari, da effettuarsi tramite le Asl e in accordo con la Prefettura territorialmente competente, presso le strutture pubbliche eventualmente adibite a ospitare gli immigrati».

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