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Politica

Francesco Ponzanelli, consigliere provinciale e presidente della commissione viabilità nello spezzino

Liguria Popolare al fianco di Giovanni Toti

Super User 08 Luglio 2019 923 Visite

Non è stata affatto celata la presenza al Teatro Brancaccio, a ranghi completi, di Liguria Popolare, il centro della coalizione di centrodestra che nella nostra regione fa riferimento a Gino Garibaldi (consigliere regionale centrista, sindaco di Cogorno subito dimessosi dopo lo scandalo delle sentenze delle “Spese Pazze”) e allo spezzino Francesco Ponzanelli (consigliere provinciale e presidente della commissione viabilità), in val di Vara Liguria Popolare ha il suo fortino) a livello nazionale si appoggia sull’ex Ministro dei Trasporti (a lui si devono i primi passi della riforma dei porti, poi ripresa dal suo successo Graziano Delrio del Pd) ed ex Forza Italia Maurizio Lupi. Liguria Popolare si è recata sabato 6 luglio al Teatro Brancaccio a Roma per assistere all’incontro organizzato da Giovanni Toti e dal suo gruppo. "Liguria Popolare è sempre aperta al dialogo se produttivo e vantaggioso per tutta la comunità” si legge nel comunicato dei blu.
Liguria Popolare di recente si è allargata inglobando nuovi consiglieri comunali nei comuni spezzini di Deiva Marina e Framura.

Il borsino del teatro Brancaccio

Super User 07 Luglio 2019 1900 Visite

Borsino del Brancaccio, secondo Genova3000.

GIOVANNI TOTI
Il governatore nel suo intervento è stato molto attendista. La mossa di Berlusconi di convocare le riunioni con i leader di FI dopo il Brancaccio ha creato una situazione di stallo (o trappola?). Toti ha dimostrato di avere buon senso, pazienza e di conoscere bene le strategie della politica. Può vincere questa guerra di nervi con il Cavaliere.

MARCO BUCCI
Il suo discorso, trasmesso in videomessaggio, sul dopo Morandi è stato molto apprezzato dalla platea del Brancaccio, anche perché in sala erano presenti tantissimi genovesi. Il sindaco forse ha superato in popolarità il governatore. Pensare che era Toti ad accompagnare lo sconosciuto Bucci nei mercati durante la campagna elettorale di due anni fa.

SANDRO BIASOTTI
Il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia l’aveva anticipato, anche brutalmente: “io ci sarò! Se Berlusconi caccia Toti, me ne vado anch’io”. A Genova3000 in passato aveva confidato: “Sono nato con Berlusconi, morirò con lui”. Cose che si dicono anche all’interno del matrimonio. Ma per fortuna c’è il divorzio.

PAOLO ODONE
Classe 1942, recordman dei consigli d’amministrazione e cariche pubbliche, ha aderito alla spedizione con l’entusiasmo di un ventenne. L’abbiamo visto partecipare a un selfie mentre era a bordo del pullman organizzato da Ilaria Cavo. Nella foto appare molto contento. Forse perché era arrivato un abbondante vassoio di focaccia?

CAVO-GIAMPEDRONE-SCAJOLA-VACCAREZZA
I tre assessori e il capogruppo regionali costituisco la spina dorsale (alcuni dicono il cerchio magico) del movimento di Toti. Hanno dimostrato da subito, dalla riunione al Beautiful Loser del marzo 2018, di stare dalla parte del loro governatore. Quattro guerrieri determinati nei loro territori (Genova, Ameglia, Savona e Imperia) che combattono contro tutto e tutti. Pure contro i parenti. Molti si aspettavano un concreto intervento di Ilaria Cavo. Invece sono arrivate le testimonianze delle quattro ragazze.

DI CAPUA-DONADONI-VIACAVA
Erano presenti anche i sindaci di Chiavari, Portofino e Santa Margherita Ligure. Donadoni e Viacava sono andati al Brancaccio per ringraziare il governatore per il grande impegno messo in campo dopo la mareggiata che ha devastato le due perle del Tigullio.  Per lo stesso motivo c’era anche Di Capua, anche se Toti nel 2017 aveva sostenuto il sindaco uscente Roberto Levaggi. Assente invece il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco.

GIOVANNI BOITANO
Dopo averlo visto a Bruxelles con Lilli Lauro e al dibattito pubblico di Giorgia Meloni davanti al Moody, non ha sorpreso più di tanto la presenza del consigliere regionale (subentrato in via Fieschi al posto di Raffaella Paita, eletta alla Camera) Giovanni Boitano. Dopo quello che ha ascoltato al Brancaccio, ha trovato finalmente una casa (politica)?

LILLI LAURO
La sua doppia carica, consigliere della lista Toti in Regione e di Forza Italia in Comune, le ha permesso di partecipare alla convention senza imbarazzo. Lei però ha sventolato la bandiera del Cavaliere, segno che si sente più azzurra. A Roma ha portato anche il suo destriero Alfonso Gioia che ha dichiarato: “finalmente si aprire ad una vera democrazia dal basso”. L’importante è che non sia troppo in basso!

LIGURIA SI MUOVE
Nutrito il gruppo dell’associazione guidata da Stefano Costa e Francesco Maresca. Recentemente alla Bocciofila Lido i due consiglieri comunali hanno dimostrato tutta la loro forza: circa 200 persone (tra queste molti i Fratelli d'Italia) hanno partecipato alla cerimonia di fusione di Liguria si muove e Idea per Genova. Per le prossime regionali possono contare su molti sostenitori.

GLI ARANCIONI DI TURSI
Numeroso anche il gruppo degli arancioni di palazzo Tursi. Al Brancaccio erano presenti gli assessori Barbara Grosso, Arianna Viscogliosi, Matteo Campora e Pietro Picciocchi e i consiglieri comunali Carmelo Cassibba e Marta Brusoni, oltre ai due citati sopra, Costa e Maresca. Un segnale di forte coesione.

GIOVANNI BEVERINI
Il coordinatore cittadino di Chiavari di Forza Italia era al Brancaccio. La sua partecipazione ha destato stupore nel Tigullio in quanto fino a poco tempo fa era considerato un berlusconiano, molto vicino al trio magico Bagnasco (padre) – Cassinelli – Muzio. Evidentemente il giovane forzista ha voglia di nuovo.

 

Cristina Ponzanelli, sindaco di Sarzana, al Brancaccio di Roma con Toti

Cristina Ponzanelli esalta Toti al Brancaccio

Super User 06 Luglio 2019 1688 Visite

“L’Italia in Crescita”, da Roma, l’assemblea di Giovanni Toti, dal teatro Brancaccio di Roma, ha una super fans tra i politici liguri scesi nella capitale, la sindaco della rossissima (forse un tempo…) Sarzana Ligure, nello spezzino, la bionda Cristina Ponzanelli, davvero scatenata sul palco.
“La regione più rossa d’Italia è diventata del centrodestra, l’80% dei comuni al voto negli ultimi anni sono passati al centrodestra. La Liguria è un modello virtuoso per tutte le altre regioni italiane, vedi la nuova strada di Portofino, e tanti altri casi drammatici che ci sono capitati sulla nostra testa. L’Italia ha bisogno di una classe politica nuova, dando risposte concrete alle persone e questo modello va proposto all’Italia, la soluzione dei problemi di ogni giorno. La nostra emergenza sono le culle vuote, le famiglie con bambini e ragazzi disabili che hanno troppi muri attorno a sé. Tanti colleghi sindaci che non possono ricostruire le strade. In questo anno Giovanni mi ha insegnato tanta forza e coraggio per cambiare. Dobbiamo avere il coraggio di immaginarci un futuro migliore”.

Brancaccio, è di Bucci il miglior intervento

Super User 06 Luglio 2019 1849 Visite

Il pubblico del Brancaccio ha apprezzato molto il videomessaggio di Marco Bucci. Il sindaco ha ringraziato Toti per le cose che gli ha insegnato e per il lavoro svolto insieme dopo il crollo del Morandi.
Da buon manager ha ricordato i risultati ottenuti dalla coppia di commissari: casa agli sfollati dopo 6 giorni, nuova strada (via del Papa) in tre settimane, ferrovia per il porto ripristinata in 4 settimane, abbattuto il ponte con una tecnica utilizzata per la prima volta al mondo.
Parole toccanti e concrete che hanno raggiunto il cuore dei tanti genovesi presenti in sala. Per molti è stato l'intervento migliore. 

Nulla di nuovo sotto il cielo arancione di Roma

Super User 06 Luglio 2019 1812 Visite

Poveva essere la volta buona, ma non lo è stata. Ancora una volta Giovanni Toti non ha dato risposte certe sul futuro degli arancioni. Nel suo breve, e in parte già sentito a Sesto San Giovanni, intervento il governatore è stato molto prudente, non ha parlato di spaccatura da Forza Italia.
Probabilmente le dure dichiarazione di Berlusconi, che ha ordinato ai suoi di disertare la convention, e l’affermazione di Salvini, che ha indicato nel Cavaliere il suo interlocutore in Forza Italia, hanno indotto Toti a seguire una linea più attendista.
Chi è andato a Roma per fare la guerra è però rimasto deluso.

Non fermatemi ora: la colonna sonora di Toti

Super User 06 Luglio 2019 1626 Visite

“Non fermatemi ora”. Giovanni Toti non lo dice direttamente ma lo fa dire ai Queen, usando come colonna sonora della sua convention la popolare canzone Don’t stop me.
Il messaggio è rivolto ovviamente a Berlusconi e ai suoi fedelissimi che, secondo Toti, non hanno trovato il coraggio di essere presenti al Brancaccio e che si accontentano del 5% pur di mantenere i loro dieci posti in Parlamento.

Toti cala il poker di (giovani) donne

Super User 06 Luglio 2019 2264 Visite

Giovanni Toti fa aprire la sua convention al Brancaccio a quattro giovani donne: Federica De Benedetto (Lecce), Giulia Marchionni (Pesaro), Marika Padula (Potenza) e Cristina Ponzanelli (Sarzana). Nel poker di regine non c’è neppure una genovese. Eppure, a Genova, il governatore ha accanto parecchie donne in gamba.

Genova-Roma andata e (quale?) ritorno

Super User 05 Luglio 2019 982 Visite

Si parte in un modo e si ritorna in un altro. A volte capita. E potrebbe capitare anche ai fedelissimi di Toti, tutti disposti a seguire il loro leader indipendentemente (cosa assai rara) dal colore della missione politica. Alcuni partono da Genova azzurri, altri arancioni. Tutti potrebbero tornare da Roma arancioni o azzurri. Non si sa, perché quella del Brancaccio è una delle più sofferte e incerte convention politiche mai organizzate.
Berlusconi vorrebbe Toti in Forza Italia alle sue condizioni, ma lui non ci sta. Il governatore ha una visione diversa: vuole un partito guidato dal basso, senza nominati ma eletti. E non vuole fare il coordinatore se non può decidere.
Questa mattina Berlusconi, Toti e Carfagna si incontreranno forse per l’ultima volta. Poi non ci potranno essere più ripensamenti.
Qualora decidesse di uscire definitivamente da Forza Italia, per Toti non ci sarebbero solo discese, ma anche ripide salite da scalare. Oltre a dover gestire politicamente e economicamente un movimento, potrebbe ricevere qualche sgambetto da Berlusconi e dagli alleati Salvini e Meloni: ad oggi i due hanno i numeri (abbondanti) per governare da soli, allora perché far crescere una nuova creatura politica? Al limite potrebbero imbarcare Berlusconi e le sue Tv, perché un po’ di visibilità serve sempre. Del resto il Cavaliere recentemente si è dimostrato molto generoso con loro, anche sapendo che con il suo 4-5% non può chiedere molto in cambio. Ma se Berlusconi si dovesse impuntare sul caso Toti, chi sarà il candidato del centrodestra alle prossime regionali in Liguria?

Rosso: non posso più occuparmi dei nostri malati

Super User 03 Luglio 2019 2741 Visite

“Io non posso più occuparmi dei problemi dei nostri malati e dei più fragili per molto ma molto meno! Non commento oltre”. E’ lo sfogo (trattenuto) del consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Sanità di Regione Liguria, Matteo Rosso, che su Facebook ha commentato un articolo sulla liberazione della comandate Carola Rackete.
Rosso presto dovrà lasciare il Consiglio regionale (gli subentrerà Augusto Sartori) e la presidenza della Commissione Sanità per la recente condanna per le spese pazze in Regione Liguria (periodo 2010-2012). E’ per questo che non potrà più occuparsi dei malati liguri. E non potrà più fare i suoi mitici blitz ispettivi negli ospedali. Senza di lui, chi controllerà la nostra calda (senza condizionatori) sanità?

Rosso post

 

La lettera del senatore forzista Mallegni a Toti

Super User 01 Luglio 2019 1713 Visite

Il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni ha inviato una lettera a Giovanni Toti tramite IlGiornale.it.  Eccola.


Caro amico, o almeno così ti reputavo, ho sempre apprezzato molto il tuo approccio da quando, pochi anni fa, hai deciso di accettare l'invito di Silvio Berlusconi ad entrare in politica come suo consigliere.

Pazienza, lungimiranza, equilibrio, rispetto, responsabilità. Tutti elementi che chiedevi a coloro i quali ti interpellavano per varie questioni. Sei stato poi indicato come capolista nel Nord Ovest alle Europee, e Silvio Berlusconi ha chiesto a tutti di sostenerti senza se e senza ma, sei stato eletto, sei stato poi imposto come candidato presidente in Liguria, io ero fra coloro i quali ti sconsigliavano di fare questa esperienza, ma tu caparbiamente volesti provare e, grazie all'aiuto di tutti, non ultima Licia Ronzulli, che si adoperò personalmente con Salvini per ottenere il via libera alla tua candidatura, hai portato a casa un grande risultato, grazie al tuo impegno e a quello di tutti colori i quali si sono attivati.

In questi anni hai lavorato nell'interesse della tua regione con responsabilità e profitto, seppur con un solo voto di scarto all'interno del consiglio regionale. Quando sei a capo di una coalizione si debbono tenere giusti equilibri tentando di non mortificare mai alcuno ed è ciò che tu hai fatto.

Ma nel 2018 l'equilibrio ed il rispetto hanno iniziato a venire meno perché probabilmente non tutti i tuoi legittimi desideri di candidare alle Politiche persone vicino a te, peraltro molto competenti e capaci, sono stati esauditi.

Da lì l'inizio del calvario, una condizione per te diversa dal solito in cui chiedevi e ti veniva dato, in cui, anche quando non chiedevi, ottenevi, tutto o quasi tutto, per una condizione di fiducia e di lealtà che Silvio Berlusconi ti ha sempre dato.

Caro Giovanni, io e molti altri siamo in questo movimento politico dalla fine del '93, quando ancora non c'era ancora Forza Italia. Sono passati tanti anni in cui abbiamo avuto gioie e dolori, in cui sui territori abbiamo sputato sangue. Tutto ciò non per lauti stipendi, ma per tentare di cambiare le cose, ritenendo la gestione della sinistra fallimentare e contro il tempo.

Nessuno di noi è stato mai nominato ed in particolare la maggioranza di coloro che oggi siedono nei consigli regionali e in Parlamento sono persone che provengono da quella che una volta si chiamava «gavetta», argomento a te legittimamente sconosciuto.

Vedi Giovanni, io ti sono sempre stato amico e spero di poter tornare ad esserlo, ma tu negli ultimi mesi hai diviso il mondo in due. Se mi permetti, a questo preferisco il punto di vista del tuo datore di lavoro di sempre, Silvio Berlusconi, che, seppur nella sua gestione monocratica, ha sempre lasciato spazi enormi a tutti, forse anche troppi!

Caro Giovanni, abbiamo di fronte un'opportunità unica nel suo genere. Berlusconi, con non poca sofferenza, ha capito che è il momento di farci «provare». La risposta che vorresti che gli dessimo qual è? «Ok, intanto però cacciamo tutti, nominiamo i miei amichetti, poi facciamo un bel congresso con regole scritte da me, poi facciamo le primarie come voglio io, altrimenti me ne vado!». Io credo che invece gli dovremmo rispondere ciò che gli abbiamo risposto, incluso te, il 19 giugno scorso. «Grazie della fiducia!».

Che è successo Giovanni dal 19 giugno allo scorso comitato di presidenza? Gran parte di coloro che ti hanno sostenuto e invogliato, giustamente, a fare la battaglia per la leadership aveva delle vendette da perpetrare e l'impostazione data da Berlusconi non le prevedeva. Tuttavia dava e dà la possibilità di rendere contendibili tutte le cariche del movimento.

Ma non bastava, vero? La cosa da fare, perché tu e i tuoi non vi fidate di nessuno, era quella di «azzerare» tutti i dirigenti ad ogni livello e sostituirli con tue persone. Perché la democrazia è essenziale se in particolare la si «controlla» da vicino.

Caro Giovanni, non abbiamo bisogno di «bimbi viziati», abbiamo bisogno di gente vera, quella de «la politica è sangue e merda». Ti do anche un'altra citazione, dello stesso Rino Formica, «la politica è per gli uomini, il terreno di scontro più duro e più spietato. Si dice che su questo campo ha ragione chi vince, e sa allargare e consolidare il consenso, e che le ingiustizie fanno parte del grande capitolo dei rischi prevedibili e calcolabili».

Caro Giovanni, pensaci.

Massimo Mallegni
(Senatore di Forza Italia)

Inizia la settimana cruciale per gli arancioni

Super User 30 Giugno 2019 1470 Visite

La prossima sarà una settimana incerta per gli arancioni. L'unica certezza è che l’appuntamento del 6 luglio al Teatro Brancaccio riserverà delle sorprese: potrebbe esserci una scissione degli arancioni da Forza Italia o una loro fusione in Forza Italia. Per chi andrà a Roma è quindi consigliabile mettere in valigia due bandiere, una arancione e una azzurra, e, in base alla piega che prenderà la giornata, sventolare l’una, l’altra o entrambe.

Proprio nella Liguria governata da Toti anche i totiani ci vanno coi piedi di piombo: l'hashtag #iostontoti è stato finora rilanciato sui social dai regionali Ilaria Cavo, Giacomo Raul Giampedrone, Marco Scajola, Angelo Vaccarezza, ma manca ancora all'appello Lilli Lauro, che è la capogruppo della Lista Toti in Regione; mentre i consiglieri della Lista Bucci Costa e Maresca, pur avendo confermato la fiducia al governatore, finora hanno preferito puntare sulle loro associazioni, che recentemente sono state fuse in "Liguria si muove - Riformisti per la crescita".

Alcuni arancioni hanno confidato a Genova3000 che sono disposti a stare con Toti a condizione di non trovarsi insieme a vecchi coordinatori azzurri. Per questi arancioni l’azzeramento delle cariche e il rinnovamento devono partire dalla Liguria.

Forza Italia, l’incerta era Toti e il silenzio dei forzisti liguri

Super User 29 Giugno 2019 1570 Visite

Il 6 luglio è ormai vicino e a leggere le cronache Toti si sta sempre più allontanando dalla Forza Italia dei nominati di Berlusconi. Ma per qualcuno potrebbe essere solo un gioco delle parti.

Nel frattempo in terra arancione si moltiplicano le etichette: l'hashtag #iostoconToti è comparso solo sugli striscioni fotografati alla Spezia e a Genova, grazie agli assessori regionali Giampedrone e Cavo, mentre la coppia Costa-Maresca ha preferito usare un altro nome dal sapore socialista (Riformisti per la Crescita) per fondere le associazioni “Liguria Si Muove” e “Idea per Genova” e iniziare a flirtare coi Fratelli d'Italia di Rosso e Balleari.

Quanto a Forza Italia, nella Liguria di Toti il mantra sembra essere "tutti zitti e fermi".

Ecco perché ormai ci si aspetta da un momento all'altro che Toti, per dare il buon esempio, proprio da qui faccia partire l'azzeramento di tutte le cariche di partito ed il lancio delle prime primarie della storia azzurra, magari già a settembre.

La più grande trasmigrazione politica in Liguria

Super User 28 Giugno 2019 3187 Visite

“Prima delle regionali 2020 molti di noi potrebbero passare con Toti”. E’ quanto ci aveva confidato lo scorso anno un “fratello” (d'Italia) presente alla convention “Vivaio Liguria” al Teatro della Gioventù. Adesso sembra tutto pronto per la più grande (forse) trasmigrazione politica in Liguria. La conferma ci è arrivata ieri alla Bocciofila Lido: ben quindici esponenti di Fratelli d'Italia hanno partecipato alla fusione (a caldo: c’erano 30 gradi) Costa-Maresca (leggi articolo).
Sarebbero molti i “fratelli”, quasi tutti seguaci di Matteo Rosso, che vorrebbero spegnere la fiamma per farsi illuminare dal grande faro arancione di Toti. Il cambio di luce potrebbe avvenire già il 6 luglio, al Brancaccio.
Mentre Giovanni Toti gongola, Giorgia Meloni tenta di trattenere i suoi.

Tanti fratelli alla fusione tra Costa e Maresca

Super User 28 Giugno 2019 4329 Visite

Ieri, presso la Bocciofila Lido, si è tenuta la presentazione della fusione delle due associazioni “Liguria si muove” e “Idea per Genova”, fondate rispettivamente dai consiglieri comunali di “Vince Genova” Francesco Maresca e Stefano Costa. La nuova creatura si chiama “Liguria si muove – Riformisti per la crescita”, il nome è stato approvato per alzata di mano dai circa duecento soci che hanno affrontato il caldo per partecipare al voto.
Ha stupito la presenza di molti esponenti di Fratelli d’Italia, ne abbiamo contati ben quindici. Li elenchiamo in ordine sparso: Stefano Balleari, Matteo Rosso, Ubaldo Borchi, Stefano Spinaci, Carlo Gandolfo, Antonio Oppicelli, Alberto Campanella, Francesco Felis, Valeriano Vacalebre, Giuseppe Aleo, Federico Baggio, Massimo Nicolò, Claudio Cartosio, Tomaso Giaretti e Bruno Simondo.
La domanda nasce spontanea: saranno Costa e Maresca ad andare con i “fratelli”, o saranno i quindici "fratelli" ad andare con Costa e Maresca?
Paolo Zerbini ha intervistato per Genova3000 i due arancioni - VIDEO

 

Ilaria Cavo invita tutti al Brancaccio

Super User 27 Giugno 2019 1688 Visite

Ilaria Cavo, assessore regionale con tante deleghe, ha invitato tutti a partecipare alla convention romana organizzata (per lanciare il nuovo movimento arancione o per rilanciare Forza Italia?) dal governatore Giovanni Toti.
La dinamica assessora ha postato su Facebook una foto, nella quale è al centro di un gruppo di arancioni radunato davanti alla fontana di piazza De Ferrari, con questo commento: “Pronti tutti per il 6 luglio. Tutti al teatro Brancaccio!”.
Una totiana così rimerita il listino e l'assessorato.

Primarie Forza Italia, Toti al 43%

Super User 27 Giugno 2019 1653 Visite

Ecco cosa è emerso da un sondaggio di EMG Acqua, trasmesso da Agorà (Rai3), sui tre candidati alle primarie di Forza Italia.

La domanda:

Se Forza Italia facesse le primarie per la scelta del leader dopo Silvio Berlusconi, chi voterebbe?

Le risposte:

Giovanni Toti 43%

Mara Carfagna 29%

Maria Stella Gelmini 21%

Nessuna risposta 7%

Gelmini: Toti è partito con il piede sbagliato

Super User 25 Giugno 2019 1146 Visite

“Toti è partito con il piede sbagliato. Il board non è ancora stato convocato dal presidente Berlusconi e lui già si è mosso comportandosi da leader dimenticando che è un nominato, come tutti noi. Anche lui è un commissario a tempo e sarebbe surreale se Forza Italia passasse dai nominati di Berlusconi ai nominati da Toti”. Lo ha dichiarato Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, al Corriere della sera. Gelmini ha anche detto che si candiderà alle primarie del partito, facendo salire a tre, con Carfagna e Toti, il numero dei candidati.

Toti conferma la cerimonia al Brancaccio

Super User 23 Giugno 2019 1481 Visite

Non sarà “L’Italia in crescita” ma la nuova “Forza Italia”, la protagonista della riunione (condivisa con Mara Carfagna) in programma il 6 luglio al teatro Brancaccio di Roma. Toti conferma la cerimonia, ma cambia la “sposa”.

Berlusconi e Toti costretti alla pace

Super User 23 Giugno 2019 1071 Visite

Pace come male minore. E’ stato questo il motivo che ha spinto Berlusconi a nominare Toti coordinatore (per il Nord) di Forza Italia e lo stesso Toti ad accettare l’incarico? Sta di fatto che la vicenda aveva preso una piega pericolosa per entrambi: il Cavaliere avrebbe rischiato l’isolamento politico e il governatore si sarebbe dovuto avventurare nella difficile, quanto incerta, gestione politica ed economica di un nuovo partito che, seppur alleato con Lega e Fratelli d’Italia, non avrebbe ricevuto aiuti da nessuno. Anzi, come abbiamo visto nelle recenti europee, la concorrenza va combattuta tra alleati.
Alcuni però si domandano: Toti può fidarsi di Berlusconi? Se chi dice questo fa riferimento al 2016, quando l’ex premiere lo aveva sostituito con Stefano Parisi (durato pochissimo), il dubbio è comprensibile. Ma erano altri tempi. Altro Berlusconi. E, soprattutto, altro Toti.

Le seconde file della politica spingono

Super User 23 Giugno 2019 1247 Visite

Dopo le condanne di primo grado per le spese pazze in Regione Liguria e l’indagine della Corte dei Conti (passata alla Magistratura) sui rimborsi in Comune a Genova che hanno coinvolto tutti i partiti, le seconde file dei vari schieramenti politici spingono per avanzare, con l’intento di prendere il posto dei leader momentaneamente “azzoppati”.
Se in un primo momento si sono sprecati i post su Facebook a favore dei “colonnelli” condannati o indagati, sono in molti a scommettere che a Genova presto ci sarà un avvicendamento all'interno dei partiti. Perché chi non può più combattere deve essere sostituito. Così succede in guerra. Così succede anche in politica. E a settembre gli "eserciti" dovranno scegliere i "soldati" per la battaglia delle regionali del prossimo anno. Alla quale tutti vogliono partecipare.

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