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Politica

Presto il gruppo Cambiamo! a palazzo Tursi

Super User 03 Settembre 2019 1840 Visite

Secondo indiscrezioni giunte a Genova3000, i consiglieri comunali Francesco Maresca (delegato al Porto, ma presto sarà promosso assessore) e Stefano Costa (capogruppo di Vince Genova e probabile candidato alle regionali 2020) starebbero cercando di formare a palazzo Tursi un gruppo consiliare di Cambiamo!
Per regolamento però ogni gruppo necessita di almeno tre consiglieri, pertanto ai due promotori occorre una terza adesione. Chi renderà possibile la nascita del gruppo di Giovanni Toti in Comune a Genova?
Maresca e Costa potrebbero pescare tra gli altri componenti di Vince Genova, Arianna Viscogliosi (assessore al Personale, ma data in uscita nell’imminente rimpasto di giunta), Marta Brusoni, Carmelo Cassibba e Simone Ferrero, o più semplicemente convincere Lilli Lauro, che in Comune appartiene al gruppo di Forza Italia, mentre in Regione è già da quattro anni in quello del governatore Toti.

Rixi: “Toti non si deconcentri dalle regionali liguri”

Super User 03 Settembre 2019 1808 Visite

Intervistato da Vittorio Sirianni, il sottosegretario della Lega Edoardo Rixi ha detto che per la Liguria il candidato governatore ideale è Giovanni Toti.
Rixi ha poi aggiunto: “mi auguro solo che la situazione nazionale non lo deconcentri dalle regionali, che per me sono molto più importanti del governo nazionale”.
Alcuni hanno interpretato questa dichiarazione come una frenata al progetto nazionale di Cambiamo!
La Lega vuole Toti solo in Liguria?

(IL VIDEO DELL'INTERVISTA)

Bagnasco: Forza Italia in Liguria c’è

Super User 30 Agosto 2019 1918 Visite

Dopo il nostro articolo di oggi, nel quale abbiamo evidenziato un certo mutismo da parte dei forzisti liguri, un esponente autorevole in Liguria del partito di Berlusconi ha battuto un colpo. Si tratta di Roberto Bagnasco, onorevole e coordinatore provinciale degli azzurri.
“Forza Italia c’è, anche in Liguria, dove ha mantenuto gli esponenti storici e confermato alle passate elezioni quattro parlamentari su cinque. Presto ci saranno importanti incontri che abbiamo in programma in diverse città, a partire dalla Spezia e Chiavari”, spiega Bagnasco.
“Con chiarezza - prosegue l’onorevole - abbiamo confermato la nostra presenza nel centrodestra, con nessuna possibilità di guardare verso il PD o il Movimento 5 Stelle. Con Salvini e Meloni ci sono differenze, ma abbiamo programmi condivisibili e soprattutto rispetto. Insieme ci prepariamo alle future tornate elettorali nelle regioni e nei comuni. Speriamo anche di poter votare presto per le politiche. Poi guardiamo all’Europa: il nostro obiettivo è quello di portare il Partito Popolare sempre di più vicino al centrodestra”.
A proposito del governatore ligure, l’onorevole Bagnasco precisa: “non ci interessa la sterile polemica con Toti. Giovanni ha scelto una strada diversa, noi facciamo la nostra”.

I tre parlamentari Roberto Bagnasco, Sandro Biasotti e Roberto Cassinelli

Impegni diversi per la coppia Costa-Maresca?

Super User 30 Agosto 2019 1359 Visite

La coppia formata dai consiglieri comunali Stefano Costa, capogruppo a Tursi di Vince Genova, e Francesco Maresca, delegato al Porto di Genova, potrebbe avere nuovi incarichi.
Se Costa sarà davvero promosso assessore dal sindaco Bucci, come narra Radio Tursi, Maresca potrà candidarsi (con buone chance) alle regionali del prossimo anno.
I due consiglieri arancioni, che recentemente hanno fuso le loro due associazioni per unire le forze, avevano proprio questo in mente?

Il difficile test di Cambiamo! alle regionali in Umbria

Super User 29 Agosto 2019 1307 Visite

Giovanni Toti ha annunciato che “Cambiamo!” appoggerà la candidata presidente della Lega, senatrice Donatella Tesei, alle regionali in Umbria del 27 ottobre.
Per “Cambiamo!” si tratta della prima esperienza elettorale; un test che appare molto difficile per un movimento appena nato che si propone in una regione geograficamente così distante dai suoi principali sostenitori.
“La gente non sta lì ad aspettare Toti”, ha detto qualche giorno fa il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti. Chissà se gli umbri, invece, stanno aspettando proprio il governatore ligure.

Tutti gli uomini del Presidente Berlusconi in Liguria

Super User 24 Agosto 2019 2456 Visite

Dopo l’addio (definitivo?) di Giovanni Toti a Forza Italia, gli azzurri liguri si stanno riassestando in vista delle regionali dell’anno prossimo, e per eventuali politiche anticipate.
Il Presidente Berlusconi in Liguria ha due roccaforti che si sono dimostrate imbattibili: il Tigullio e l’imperiese. A presidiare il Ponente c’è Claudio Scajola che, dopo aver battuto con la sua lista civica il modello Toti alle comunali dello scorso anno, potrebbe condividere i futuri progetti politici dell’amico Silvio; mentre nel Levante a guidare gli azzurri ci sono i Bagnasco, Roberto e il figlio Carlo, rispettivamente deputato e coordinatore per Genova del partito e sindaco di Rapallo e vicesindaco della Città Metropolitana di Genova.
Inoltre, il Cavaliere può contare sul “ritrovato” senatore-coordinatore Sandro Biasotti e su numerosi fedelissimi, come Giorgio Mulè, Roberto Cassinelli, Claudio Muzio, Giancarlo Vinacci, Mario David Mascia, Guido Guelfo e Stefano Anzalone.
Uomini (in questo caso solo uomini) pronti a tutto per il loro Presidente.

Nasce il Circolo Cambiamo con Toti - Genova

Super User 23 Agosto 2019 3179 Visite

Dopo il Circolo del Levante, fa il suo esordio su Facebook anche il Circolo di Genova del movimento fondato dal governatore ligure Giovanni Toti.
Dai like già si capisce chi ci sta e chi no. Uno dei primi mi piace naturalmente è stato quello dell’assessora regionale Ilaria Cavo, che su Facebook ha commentato così la nascita della pagina: "Cambiamo con Toti - Genova: uno spazio per aggiornarvi sul progetto "Cambiamo!" di Giovanni Toti, con tutti gli aggiornamenti specifici per la provincia di Genova. Uno spazio condiviso con tanti consiglieri comunali e municipali, con tanti amici e sostenitori che vogliono dare, anche qui, il proprio contributo. Uno spazio aperto alla società civile, a tutti coloro che vogliono essere aggiornati, dare suggerimenti o commenti, nello spirito di condivisione che contraddistingue il progetto”.
Gli altri like sono arrivati dagli arancioni della Lista Vince Genova e da illustri esponenti di Forza Italia, come la coordinatrice genovese Lilli Lauro.
Mentre Sandro Biasotti, il coordinatore regionale, ha annunciato che finirà la sua (ormai ventennale) carriera nel partito di Silvio Berlusconi, la sua delfina genovese se ne va con gli arancioni di Toti.
Si tratta di capire ora che fine farà Roberto Dotta, lo storico factotum del senatore Biasotti che finora ha lavorato nel Gruppo Toti in Regione Liguria.

Anche in Liguria il modello giallorosso?

Super User 23 Agosto 2019 1427 Visite

A Genova3000 è stato riferito di un pranzo romano tra quattro parlamentari liguri: i dem Roberta Pinotti, Raffaella Paita e Andrea Orlando, quest’ultimo, a quanto si legge, potrebbe diventare Guardasigilli nell’eventuale governo giallorosso, e l’esponente di Liberi e Uguali Luca Pastorino.
Secondo indiscrezioni, i tre deputati e la senatrice (Pinotti) avrebbero parlato anche della possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni nelle regioni. A iniziare proprio dalla loro Liguria. Idea lanciata ieri dalla portavoce ligure dei 5 Stelle, Alice Salvatore.

Berlusconi richiamerà a sé Toti?

Super User 23 Agosto 2019 1611 Visite

L’affermazione della portavoce ligure del Movimento 5 Stelle, che si è detta disponibile ad un’apertura con il PD per le regionali 2020, ha fatto nascere qualche preoccupazione all’interno del centrodestra in Liguria, che non si era mai visto così diviso come in questo periodo.
Questa dichiarazione di Alice Salvatore, oltre a far intendere che il governo giallorosso si farà (e se lo dice lei che è una delle grilline più vicine a Beppe Grillo, bisogna crederci), impensierisce arancioni, azzurri, fratelli (d’Italia) e popolari, in quanto la nuova coalizione formata da PD e M5S potrebbe avere i numeri per vincere le elezioni, soprattutto se in governo giallorosso si dovesse veramente mettere in moto.
In questo caso, in una situazione politica ritornata al bipolarismo, al centrodestra, indebolito anche da un probabile calo della Lega (solo nell’ipotesi di un esecutivo guidato da Zingaretti e Di Maio) non resterebbe che ricompattarsi per evitare la pericolosa dispersione del voto.
Pur di non perdere la Liguria, Berlusconi richiamerà a sé Toti? A fare da paciere potrebbe essere il senatore-coordinatore Sandro Biasotti, amico e fedele di entrambi che non ha mai lasciato Forza Italia, anche se ha seguito da vicino il progetto arancione. A quel punto rimarrebbe un unico ostacolo: Claudio Scajola. Il sindaco di Imperia, che ha dimostrato tutta la sua forza alle recenti comunali, dovrà però passare sopra ai noti rancori sorti proprio in occasione di quella tornata elettorale.
Ma in politica si sa: quando il nemico si fa più forte, gli alleati si devono compattare. Superando vecchi livori.

La grillina Salvatore si candida alla guida della Liguria

Super User 22 Agosto 2019 1463 Visite

La portavoce ligure del M5S Alice Salvatore, vera spina nel fianco del governatore Giovanni Toti in Consiglio regionale, ha detto a Repubblica di essere disponibile per una propria candidatura alla guida della Regione Liguria. La grillina pensa a una coalizione con il Partito Democratico, come quella che in queste ore si sta candidando a governare il Paese.

Ecco il primo circolo di Cambiamo!

Super User 20 Agosto 2019 2116 Visite

Proprio nelle ore in cui il governatore Giovanni Toti, di stanza nella sede romana della Regione Liguria, incontra Mara Carfagna, sua ex collega coordinatrice nazionale di Forza Italia, per tessere le trame pro Salvini in vista del voto di fiducia a Conte, su Facebook compare il primo segnale che qualcosa si muove anche sul fronte di “Cambiamo!”.

La pagina Facebook del “Comitato Giovanni Toti della Spezia” ha infatti cambiato nome in “Cambiamo - Liguria Levante”, il che forse significa che presto compariranno sui social le pagine degli altri circoli liguri di Ponente e di Centro.

Se sul circolo di Levante non c'è dubbio che la parte del leone la fa e la farà Giacomo Giampedrone, rimane da capire chi tra Marco Scajola e Angelo Vaccarezza a Ponente e Lilli Lauro e Ilaria Cavo al Centro si prenderà la briga di avviare l'avventura di “Cambiamo!” anche sui social.

Nel frattempo a Roma il governo giallo verde scricchiola e pare stia per nascerne uno giallorosso...

Toti: “Cambiamo” ha l’alba di fronte

Super User 19 Agosto 2019 1025 Visite

In una lunga intervista a “La Verità”, Giovanni Toti ha parlato della crisi di governo e di eventuali alleanze in caso di elezioni.
Per il governatore va bene andare alle urne in qualsiasi momento: “se abbiamo un po’ di tempo per organizzarci, non ci lamentiamo. Se invece dovremo fare uno sforzo per andare al voto, siamo pronti”. Nessun timore quindi di rimanere fuori da Forza Italia e dal governo a lungo.
In un eventuale esecutivo con Salvini e Meloni, Toti ha detto che darebbe priorità alle infrastrutture, “anche sforando il rapporto deficit/Pil”.
Poi, sui tempi dell’apertura della crisi, “era difficile immaginare che il PD e i 5 Stelle, che si sono insultati in modo inaudito, si accordassero in pochi minuti. Probabilmente questo ha spiazzato Salvini”.
E sull’incontro con Salvini del 14 agosto, “abbiamo parlato di strategia, non di tattica: di quello che bisogna fare per il Paese. Salvini ha lanciato un centrodestra del sì, un governo del sì. E noi su quella piattaforma ci siamo”.
Su quella piattaforma ci sarà anche Berlusconi?

Borsino crisi di governo, dalla parte dei politici genovesi

Super User 16 Agosto 2019 2749 Visite

Secondo Genova3000.

GIOVANNI TOTI
La cannonata a salve sparata da Salvini contro il premier ha prodotto, per il momento, solo un gran rumore e, a causa del rinculo, stordimento tra i militanti della Lega, che sta correndo il rischio di uscire dal governo. Il contraccolpo è stato avvertito anche dal governatore Toti che pensava di essersi scrollato di dosso Berlusconi, rimesso invece in gioco dalla crisi. Per fortuna, la trofiata-trenette al pesto con Salvini lo ha rincuorato.

MARCO BUCCI
Durante la messa per la celebrazione delle vittime del Morandi si è trovato tra Salvini e Di Maio: una situazione scomoda, visti i recenti rapporti tra Lega e M5S. Ma il sindaco-commissario non si è scomposto e ha tenuto a distanza i due rivali, dei quali sa di godere piena stima. In segno di pace, ha stretto la mano a entrambi, mentre i due vicepremier non si sono nemmeno guardati, neppure quando sono rimasti senza il sindaco-cuscinetto, salito sul palco per lanciare il suo concreto e sentito messaggio.

EDOARDO RIXI
Anche se la scelta di andare subito a elezioni è per lui penalizzante, perché potrebbe non essere (per opportunità) ricandidato a causa della nota condanna di primo grado per le spese pazze in Regione, l’ex viceministro alle Infrastrutture (aveva rassegnato spontaneamente le dimissioni) segue e sostiene il suo Capitano ovunque e in tutti i modi. Sa che il suo destino politico è legato alla Lega, ma soprattutto al “salvatore” Salvini.

FRACESCO BRUZZONE
Il senatore si trova nelle stesse condizioni del deputato Rixi. Anche per lui le elezioni anticipate non sono la soluzione migliore: potrebbe perdere quattro anni di onorato lavoro a Palazzo Madama. E, dopo tanti anni passati in Regione, sarebbe duro non potersi sedere su uno scranno così autorevole. Per fortuna ci sono ancora due gradi di giudizio che potrebbero ribaltare la sentenza di primo grado. Pure per lui nefasta.

BEPPE GRILLO
In questa crisi di governo è apparso il più lucido e razionale. Sapendo che chi ha innescato la crisi di governo non ha (e non li aveva neppure dopo le elezioni dello scorso anno) i numeri in Parlamento per poterla sostenere, ha colto la palla al balzo per ridimensionare l’alleato che negli ultimi mesi si era fatto sempre più grande e minaccioso. “La frittata ormai è fatta”, ha detto uno dei suoi grillini riferendosi al ripensamento di Salvini. Così hanno cambiato menu. E ai fornelli ci vogliono andare con Renzi. Ma la frittata può ancora girare.

I DUE ROBERTO (BAGNASCO, CASSINELLI e tutti i forzisti)
Anche i due Roberto, Bagnasco e Cassinelli, e tutti i fortisti rischiano il posto alla Camera e Senato. Il costante ridimensionamento di Forza Italia e, soprattutto, il rischio che a Berlusconi l’imprevedibile Salvini preferirà nella coalizione Toti, potrebbe ridurre (e di parecchio) alle future elezioni gli scranni parlamentari a disposizione degli azzurri. I due berlusconiani doc voteranno però secondo le indicazioni del partito. Non terranno conto dei loro interessi personali.

LUCA PASTORINO
La sua elezione (in Liberi e Uguali) in extremis, arrivata solo dopo il calcolo dei resti, è stata già miracolosa lo scorso anno. Protagonista della scissione del PD alle regionali 2015, per l’ex sindaco di Bogliasco ripetersi sarà quasi impossibile. Anche se sul territorio è molto apprezzato. Soprattutto dalle donne.

RAFFAELLA PAITA (e tutti i renziani)
Per la moglie dell’ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova e per tutti i renziani doc la ricandidatura alle future politiche potrebbe essere a rischio. Anche se i pezzi da novanta non vanno mai esclusi. Da quando è segretario del PD, tocca a Zingaretti fare le nomine. Non è però da escludere un suo accordo con Renzi per dividersele. Il partito non è al 40%, ma sta risalendo (oggi è al 23%). Ci può essere spazio per tutti.

ROBERTO TRAVERSI (e tutti i grillini)
Eletto deputato nel collegio uninominale di Genova-Serra Riccò, come tutti i grillini, anche l’architetto-giornalista rischia lo scranno. Il Movimento 5 Stelle è lontano da quel 32% che lo scorso anno gli ha permesso di fare il pieno di parlamentari. Oggi i sondaggi lo danno al 17%, ma potrebbe salire o scendere in base all’esito della bagarre con la Lega. Ad oggi i posti sono però quasi dimezzati.

Accordo Salvini-Berlusconi, Toti non ci sta

Super User 13 Agosto 2019 1695 Visite

Il governatore della Liguria dev'essere sobbalzato dalla sedia quando ha letto sulla stampa nazionale le condizioni dettate da Berlusconi a Salvini per una rinnovata intesa di centrodestra: collegi blindati per Forza Italia e nessuno spazio per Toti.
Il leader di “Cambiamo” è sbottato su Facebook rivolgendosi direttamente al Capitano della Lega: "Caro Matteo, lavorando insieme da anni per cambiare la Liguria, sono certo che non sia questa l'Italia del Sì che hai nei tuoi sogni. Cambiamo il Paese davvero, come stiamo cambiando questa bellissima regione".
Tra le righe però sembra trasparire più che una certezza un tragico dubbio, quello di essere stato messo alla porta e di doverci ormai rimanere nell'attesa che (forse) riapra qualcuno, magari il suo fedele amico Sandro Biasotti, rimasto coordinatore regionale di Forza Italia.

Berlusconi a Salvini: collegi sicuri per FI e stop a Toti

Super User 13 Agosto 2019 1654 Visite

Il redivivo (la crisi di governo lo ha fatto politicamente risorgere) Silvio Berlusconi ieri ha incontrato i suoi per decidere le cose da chiedere a Salvini in cambio dell’appoggio dei forzisti in Parlamento.
Il Cavaliere vuole un numero congruo di collegi sicuri, da concordare in base ai dati reali delle recenti elezioni (circa 9%) e non sui sondaggi, e lo stop ai partiti che potrebbero danneggiare Forza Italia.
Tra i maggiori indiziati c’è il  nuovo movimento di Giovanni Toti, “Cambiamo”, che ha l’ambizione di entrare nella coalizione di centrodestra.
Se Salvini accetterà (o sarà costretto) l’aut aut di Berlusconi, le alternative per Toti potrebbero essere un ritorno in Forza Italia, dove ritroverebbe l’amico Sandro Biasotti, o passare in Lega o Fratelli d’Italia, quest’ultima ipotesi l’abbiamo scritta ieri.
Il dubbio resta sul futuro dei tanti arancioni.

Salvini all'unisono con Berlusconi

Super User 12 Agosto 2019 1780 Visite

Pochi giorni fa era stato il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi a lanciare la "squadra del sì": "Non facciamo perdere al Paese altro tempo, risparmiamo agli italiani avventurismi e scegliamo la chiarezza: sottoscriviamo un accordo prima del voto per regalare un nuovo sogno agli italiani, scriviamo un programma tutti insieme, scegliamo le donne e gli uomini migliori, mettiamo subito in campo la squadra dei sí».
Oggi è il Capitano della Lega a rilanciare l'Italia del sì, dimostrando di usare lo stesso identico linguaggio di Berlusconi nel mentre si siede al tavolo delle trattative con Forza Italia e Fratelli d'Italia, anche per parlare delle prossime regionali.
Non ancora pervenuta la posizione di “Cambiamo” in questo scenario di ritrovata unità di intenti del centrodestra. Toti l'altro giorno aveva dato del 'loro' agli azzurri, considerandoli di fatto esclusi dal nuovo centrodestra. Oggi Salvini, campione di real politik, capita l'antifona che di Forza Italia non può fare a meno né ora, per gestire la crisi di governo, né  mai, soprattutto alle prossime elezioni politiche, parla invece di inclusività e di fatto boccia la linea di divisione da Berlusconi che Toti voleva tracciare all'interno del fronte sovranista.
Detta in linguaggio calcistico, in questa partita tra azzurri, per ora Berlusconi appare in netto vantaggio.

E i fratelli (d’Italia) che dovevano andare con Toti?

Super User 12 Agosto 2019 2604 Visite

Vi ricordare la cerimonia di fusione tra le associazioni dei consiglieri comunali Stefano Costa e Francesco Maresca? (leggi)
Dopo quella riunione alla Bocciofila Lido, alla quale avevano partecipato almeno quindici esponenti di Fratelli d’Italia, si era pensato a un imminente passaggio di “fratelli” nel movimento arancione del governatore ligure.
Ebbene, adesso, che con la nascita di "Cambiamo" i tempi sarebbero maturi per l'eventuale passaggio, nulla si sa di quella che avevamo definito come la più grande trasmigrazione politica in Liguria (leggi).
La domanda che ci poniamo è questa: se i fratelli non vanno con Toti, sarà forse Toti ad andare con i fratelli?
Quest'ultima ipotesi accontenterebbe Giorgia Meloni che, dall'alto dei sondaggi che la vedono sopra Forza Italia, vorrebbe governare una regione del Nord.

La crisi di governo fa risorgere il Cavaliere

Super User 11 Agosto 2019 1598 Visite

La crisi di governo ha fatto risorgere il Cavaliere: Salvini, preoccupato da un’eventuale alleanza tra grillini e renziani, ha bisogno dei voti degli azzurri in Parlamento. Così il Capitano ha convocato per domani un vertice con i vecchi alleati del centrodestra, Berlusconi e Meloni. Si parlerà di come gestire la crisi e di alleanze per le future elezioni politiche e regionali, anche quelle liguri.
Chi pensava a un Berlusconi ormai finito deve quindi ricredersi.

Rixi contro l’accoppiata Renzi-Grillo

Super User 11 Agosto 2019 1284 Visite

“L'accoppiata Renzi-Grillo sarebbe la miscela esplosiva perfetta per portare il Paese nel baratro. Vengono i brividi a pensare a che ricette deliranti, tra decrescita felice e mancette da qualche euro, in fatto di economia e infrastrutture, potrebbero partorire insieme in manovra finanziaria, con effetti devastanti sulle famiglie, sulle imprese e cantieri bloccati in giro per l'Italia. Penso anche ai porti, paralizzati dalla pseudo riforma del governo Renzi e dai no di seguaci di Grillo: ci vogliono investimenti e non tentennamenti. Basta inciucetti: bisogna andare al voto al più presto e siamo fiduciosi nel presidente Mattarella che saprà indicare l'unica via utile per arrivare a un governo stabile per il Paese”. E’ il post su Facebook di Edoardo Rixi, coordinatore ligure della Lega.

Perché il premier Conte non si è dimesso?

Super User 11 Agosto 2019 1483 Visite

Da lettore ed elettore, avvezzo a seguire le faccende politiche nostrane, rimango quantomeno stupito nell'osservare come il premier (mai eletto) Giuseppe Conte non abbia, dopo il venir meno della fiducia del suo secondo azionista di maggioranza, Matteo Salvini, rassegnato le dimissioni.
L' Italia per motivi tempistici corre il rischio di esercizio provvisorio di bilancio se non si doterà un governo, con pieni poteri, entro fine ottobre. Ciò significherebbe una finanziaria pilotata da Bruxelles con tanto di aumento Iva ed altro. Non certo un toccasana per la nostra economia. Voglio ricordare che in tempi non sospetti ex premier, come Dini e Prodi, non esitarono un attimo a salire al Quirinale a rimettere il mandato, sapendo che per loro era finita la corsa.
Se l'Italia corre tutti questi rischi, perché Conte non si è dimesso?
Alle poltrone sono attaccati tutti, ma non pensavo piacessero così tanto all’autoproclamato avvocato del popolo.

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