Tra trombature e dimissioni a Palazzo Tursi l'aria si è fatta pesante
Le dimissioni del consigliere delegato Stefano Costa, che ieri ha rimesso le deleghe (leggi), è stata solo l'ultima puntata di una serie di sfilacciamenti della maggioranza a Palazzo Tursi, che da tre anni a questa parte sta diventando un serial.
In principio ci furono le dimissioni dell'assessore alla Cultura Elisa Serafini, che della vicenda ci ha fatto persino un libro, “Fuori dal Comune”.
Poi è stata la volta dell'assessore leghista ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella, messo alla porta senza tanti complimenti, anzi nessuno, insieme alla coppia Giancarlo Vinacci e Arianna Viscogliosi, assessori rispettivamente allo Sviluppo Economico e al Personale.
Quindi è toccato all'assessore ai Servizi Sociali Francesca Fassio, ex Forza Italia passata alla Lega, dimettersi per candidarsi alle regionali. Scelta che qualcuno ha interpretato come una fuga da Tursi.
Di seguito l'uscita di scena di Lilli Lauro, l'ex regina delle preferenze (alle recenti regionali è stata superata da Ilaria Cavo), che si è ritrovata senza deleghe all'ultimo rimpasto.
E infine appunto le dimissioni di Stefano Costa, che certo si ripercuoteranno sui rapporti tra il suo partito, Fratelli d’Italia, e il sindaco Bucci.
Per il centrodestra a Tursi all'orizzonte si vedono nubi ancora più fosche, se ci aggiungiamo il malcontento in casa leghista scatenato dall'ultimo rimpasto di giunta, con i dieci consiglieri salviniani che presto dovranno mettersi alla ricerca di un nuovo capogruppo, visto che l'attuale, Lorella Fontana, non pare intenzionato a sacrificarsi oltre.