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Borsino, chi sale e chi scende tra i politici di casa nostra

In senso orario: Toti, Sansa, Grillo, Capurro, Bagnasco e Viacava

Ecco chi sale e chi scende tra i politici di casa nostra

 

GIOVANNI TOTI
L’inattesa batosta presa dal centrodestra in Sardegna potrebbe far riflettere la premier Meloni sul terzo mandato dei governatori e farla tornare sui suoi passi: dopo la bocciatura dell’emendamento della Lega in commissione al Senato, la questione potrebbe essere discussa nuovamente in Parlamento. L’inquilino di Piazza de Ferrari, con un preavviso di sfratto fissato nel 2025, potrebbe così raggiungere il record dei 15 anni ininterrotti alla guida della Liguria.

FERRUCCIO SANSA
Il consigliere regionale è stato tra i primi a sperimentare il modello giallorosso. Anche se l’alleanza tra PD e M5S in Liguria nel 2020 non aveva dato lo stesso risultato di domenica scorsa in Sardegna, al figlio dell’ex sindaco di Genova resta il merito di essere riuscito a tenere compatto il cosiddetto campo largo. Cosa assolutamente non facile. Soprattutto quattro anni fa.

LUIGI (GIGI) GRILLO
È stato a lungo uno dei protagonisti della politica italiana, ricoprendo diverse cariche istituzionali importanti: consigliere regionale, deputato, senatore, sottosegretario di Stato. Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata nel suo agriturismo di Monterosso, dove produce un ottimo Sciacchetrà. Adesso, a 81 anni, ha ripreso la tessera di Forza Italia e si è detto disponibile a scendere in campo per un posto a Bruxelles. Esperienza che ancora gli manca.

 

 

 

CARLO BAGNASCO
Il primo cittadino di Rapallo, che come coordinatore ligure di Forza Italia ha avuto dal centrodestra carta bianca sulla scelta del suo successore, ha deciso di lasciare la decisione al popolo: saranno rapallini e rapallesi a scegliere il candidato sindaco attraverso un sondaggio. L’esito delle interviste sta tenendo sulle spine i tanti potenziati candidati tirati in ballo e che ora rischiano inesorabilmente di essere politicamente bruciati.

MATTEO VIACAVA
Dopo la nota vicenda delle 91 borse contraffatte (Hermes, Fendi e Chanel) messe in vendita nel suo negozio, il sindaco di Portofino finisce nuovamente sulle pagine di cronaca. A tirarlo in ballo è Maurizio Raggio, ex compagno della contessa Francesca Vacca Agusta e tesoriere del PSI dei tempi d’oro di Craxi, che lo ha denunciato per conflitto di interesse. La vicenda riguarda un terreno sul quale l’imprenditore aveva chiesto al Comune di costruire un parcheggio, ma il progetto è stato stoppato dall’amministrazione del borgo che ha votato, anche con il voto del primo cittadino, una variazione del Puc che ha reso l’area non edificabile. Secondo Raggio, il sindaco non avrebbe dovuto votare, in quanto sul terreno vi è un capannone utilizzato da suo padre.

DARIO CAPURRO
Dopo i primi botti a salve (avvertimenti verbali), l’ex primo cittadino ha sparato le prime ‘cannonate’ contro il sindaco Carlo Gandolfo, con il quale ha condiviso l’ultima giunta di Recco. È di due settimane fa la costituzione di un nuovo gruppo in Consiglio comunale, al quale hanno aderito in quattro, tra questi anche i fedelissimi assessori Francesca Aprile, Caterina Peragallo e Enrico Zanini; mentre è di questi giorni la notizia di una sua possibile candidatura a sindaco alle elezioni di giugno. Secondo i bene informati, la spaccatura tra Gandolfo e Capurro sarebbe nata soprattutto sulla suddivisione degli assessorati, che nella prossima giunta, a seguito del calo demografico della città, potranno essere 4 invece di 5. Quindi, meno posti per tutti.

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