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Danza internazionale

Il 26 novembre al Teatro della Tosse di Genova ha inizio la prima edizione di Resistere e creare,

rassegna di danza internazionale con la direzione artistica di Michela Lucenti.
Resistere e creare è un ulteriore tassello della collaborazione tra la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse e Michela Lucenti, collaborazione iniziata nella stagione 2014-2015 con l’ospitalità degli spettacoli del collettivo Balletto Civile, di cui Michela Lucenti è direttrice, ed è proseguita con la scelta di stabilire una residenza triennale di Balletto Civile al Teatro della Tosse.
Le caratteristiche salienti del lavoro di Balletto Civile - la ricerca stilistica del collettivo, la capacità di mescolare i generi pur restando nell'ambito della danza, la profonda matrice sociale dei lavori, la necessità di conservare la propria identità pur intrecciando numerose collaborazioni in Italia e all’estero - sono profondamente affini alle scelte di politica culturale operate dalla Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, e possono ben sintetizzare le linee guida che abbiamo seguito nella composizione del festival.
Resistere e creare è una riflessione sul nostro contemporaneo, su ciò che accade oggi nelle nostre società e, soprattutto, sull’atto creativo.
Scrive Michela Lucenti: “Pensiamo al corpo come testimonianza, come un'interezza di intenzione e pensiero che si esplicita con forza attraverso immagini che noi traduciamo con il nostro strumento più intimo, il nostro corpo.Questo per me è la danza. Quale atto può essere più generoso, più profondo, più narrativo del momento in cui viviamo e quindi alle radici del fare teatrale?”
La prima edizione di Resistere e creare occuperà tutte le sale del teatro - la sala Trionfo, la sala Campana, la sala Agorà-La Claque, il foyer e i camerini - e per 11 giorni porterà a Genova: 20 compagnie, 4 prime nazionali, una co-produzione internazionale tra il Teatro della Tosse, la NeukoellnerOper di Berlino e MusikTheaterTage di Vienna, 1 mostra omaggio a Pina Baush, un totale di 45 appuntamenti, un centinaio di artisti, 2 concerti, 3 laboratori e 2 convegni.
Il carattere fortemente internazionale della rassegna non è dato solamente dal fatto che le compagnie ospitate provengano da Belgio, Grecia, Germania, Francia e Italia, ma soprattutto dalla natura stessa dei collettivi di danza contemporanea che sempre più spesso vedono sullo stesso palco artisti di diverse origini geografiche e culturali, capaci di comunicare attraverso il linguaggio muto dei corpi.Il 26 novembre, primo giorno della rassegna, avremo alle 18.00 l’inaugurazione della mostra Pina … Salvadora de mi vida, un omaggio a Pina Bausch firmato da uno dei suoi collaboratori più stretti, il fotografo Francesco Carbone; alle 20 la performance Love UnLove, di Olivia Giovannini; alle 20.30 il debutto italiano dello spettacolo Pizzeria Anarchia di Michela Lucenti e Balletto Civile, co-prodotto da Teatro della Tosse, NeukoellnerOper di Berlino e MusikTheaterTage di Vienna; e alle 22 Il grande rifiuto, della compagnia Ligna.
Una carrellata tra i titoli principali:
Pizzeria Anarchia di Balletto Civile (26, 27 e 28 novembre) e Speak low if you speak love di Wim Vandekeybus (5 e 6 dicembre) saranno presentati in prima nazionale e come unica data italiana per il 2015-2016.
Balletto Civile presenta anche Peso Piuma, irriverente azione invocazione che vede in scena Michela Lucenti accompagnata dalle musiche originali eseguite dal vivo da Luca Andriolo.
In Girum imus nocte (et consumimur igni) (29 novembre) è uno spettacolo che si muove tra micro narrazioni a cavallo fra cinema, danza e teatro di Roberto Castello.
Eyes in the colours of the rain, spettacolo dei Rootlessroot – (3 dicembre) la compagnia fondata da Jozef Fruzeck e Linda Kapitaneia, è stata ospite con il laboratorio Fighting Monkey della Biennale Danza 2015
Altri due spettacoli in prima nazionale: Miss XX di Natalia Vallebona, e Al di là di me? di ENZ danzateatro socio poetico.
Il danzatore franco-magrebino Aziz El Youssoufi presenterà Histoire d’un art triste, ovvero un’analisi umoristica della società attraverso il ballo hip hop. La Compagnia Bellanda sarà in scena con Ci sono cose che vorrei davvero dirti, coreografia di Giovanni Leonarduzzi in scena insieme a Raffaello Titton, entrambi danzatori di break dance.
E ancora: Sara Ippolito con Confidenze di un pettirosso – delicatamente, Monica Bianchi con Abito 101 – La morte del cigno.
Danza contempo ligure porterà poi Non vedo l’ora di Arbalete, La partita sull’aria di Nicola Marrapodi, Love Unlove (speed love) di Olivia Giovannini.
Nei camerini della sala Campana 088 di Vittoria De Ferrari Sapetto.
Per la musica, il concerto Julia Kent la violoncellista di Anthony and the Johnsons, che presenta il suo quarto album dal titolo Asperities e il live della band torinese Dead Cat in a Bag.
La rassegna Resistere e Creare è sostenuta dal Mibact – Ministero dei beni e delle attività culturali con un contributo specifico dall’ambito danza (Art.30 festival e rassegne), dal Comune di Genova, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, partner Goethe Institut.

ABBONAMENTO
Un cartellone ricco di appuntamenti che è possibile vedere per intero attivando un abbonamento da 60 euro che permette di partecipare a tutti gli spettacoli e laboratori (escluso il laboratorio Fighting Monkey).

Paolo Fizzarotti

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