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Una Sampdoria irriconoscibile sbaglia partita a Palermo e dà l'addio alla massima serie

Un'azione di gioco (foto sito Sampdoria)

La Sampdoria si scioglie in casa del Palermo e saluta la serie A in modo inglorioso con una prestazione pessima sotto tutti gli aspetti. Sconfitta secca, senza attenuanti, per una squadra che subisce la superiorità dei rosanero per oltre un'ora e riesce a produrre una reazione pallidissima solo dopo i cambi decisi da Pirlo nel corso della ripresa.

I siciliani, dominatori assoluti, falliscono in avvio una ghiotta opportunità con Insigne, poi impegnano il portiere Stankovic con Soleri e insistono senza trovare opposizione. Al 40' arriva lo strameritato vantaggio a seguito di un corner: pallone calciato in mezzo da Brunori e zampata vincente di Diakité.

Dopo l'intervallo si attende un'altra Samp, che però viene colpita d'incontro al 2' ancora con il difensore rosanero, che su traversone di Lund si insinua a centro area tra i centrali doriani e manda comodamente in ghiacciaia la partita.

Tardivi i primi cambi in casa Samp: fuori De Paoli, Piccini (due tra i peggiori in campo) e Giordano, sostituiti da Stojanovic, Barreca e Benedetti. La gara diventa più equilibrata, ma i siciliani non soffrono granché e, anzi, sfiorano ancora il bersaglio con Brunori (paratona di Stankovic) e calano il tris con Di Francesco, partito però in millimetrico fuorigioco. Solo nel recupero, su punizione di Esposito, la prima reale parata del numero uno locale Desplanches.

Da salvare tra i blucerchiati Borini, mai domo, ma troppi calciatori si sono espressi a livelli inaccettabili e parecchie scelte iniziali di Pirlo hanno lasciato parecchio a desiderare. 

Pierluigi Gambino

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