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Spettacoli

“Io sono Mina”, al Teatro Sociale di Camogli l'omaggio a un’icona della musica italiana

Super User 22 Febbraio 2023 1106 Visite

Venerdì 24 febbraio, alle ore 19:30, per il ciclo “Aperitivo a Teatro”, il Teatro Sociale di Camogli rende omaggio a una figura senza la quale la storia della canzone, dello spettacolo e del costume del nostro paese non sarebbe la stessa: Anna Maria Mazzini, in arte Mina. “Urlatrice” agli esordi della carriera, con canzonette frivole e ritmate come “Tintarella di luna”, poi interprete intensa e raffinata di canzoni d’autore, su tutte “Il cielo in una stanza” (2 milioni di copie vendute), e intanto mattatrice di trasmissioni che hanno fatto la storia della RAI come “Studio Uno”. Ma soprattutto una voce unica, dall’inflessione inconfondibile, con un’estensione e capacità tecniche fuori dal comune, una voce che ha conquistato tutti, sia gli spettatori della TV in bianco e nero, che restavano a bocca aperta davanti alle sue esibizioni, che i compositori d’avanguardia del dopoguerra, che l’hanno sempre ammirata. 

“Io sono Mina”, questo il titolo dello spettacolo, ideato da Sonic Factory, non sarà solo una carrellata dei principali successi della tigre di Cremona, ma anche, e soprattutto, un viaggio nella società e nella cultura italiane degli anni ‘50 e ‘60; un periodo cruciale della nostra storia, visto attraverso una delle sue icone pop più rappresentative, che ha influenzato il costume dell’epoca non solo con le canzoni, ma anche con il look, le movenze, l’intera personalità.

Sul palco, accompagnata da proiezioni e luci, la band elettrica Sonic Factory, con Mauro Isetti al basso, Egidio Perduca alla chitarra, Paolo Facco alla batteria, Alessandro Toselli al pianoforte e alle tastiere. E inoltre, il Quartetto d'archi Le Muse, a cui è affidato il compito di ricreare le atmosfere orchestrali tipiche degli arrangiamenti anni ‘60 e ‘70. La voce, vera protagonista della serata, sarà quella di Daniela Placci, reduce dai successi con Drusilla Foer e Neri Marcorè. Uno spettacolo di racconti e canzoni, per una doppia rievocazione: quella di una grande artista, che dal 1978 ha deciso di non apparire più in pubblico, e quella dell’intera epoca da lei incarnata. 

Link al video promozionale dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=POussH63gkE 

La formula dell' “Aperitivo a Teatro” prevede la possibilità di gustare un aperitivo durante il concerto, servito esclusivamente nei palchi dal "Caffè del Teatro", con una maggiorazione di 5 € sul costo del biglietto. 

Biglietti da 15 € a 27 €. Sono previste riduzioni per Under 26/Over 65, soci Coop e GPM e per chi si reca al concerto in treno.

 

Opera Carlo Felice, presentata la Tosca firmata da Livermore e Morandi

Super User 10 Febbraio 2023 1493 Visite

Il quinto titolo della Stagione Lirica 2022-2023 dell'Opera Carlo Felice Genova sarà Tosca, che andrà in scena con sei recite programmate tra il 24 febbraio e il 5 marzo.
Il celebre melodramma composto da Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, tratto dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, sarà diretto da Pier Giorgio Morandi che salirà sul podio dell'Orchestra, del Coro (Claudio Marino Moretti è il maestro del coro) e del Coro di voci bianche (Gino Tanasini è il maestro del coro di voci bianche) dell'Opera Carlo Felice Genova. L'allestimento di proprietà della Fondazione Teatro Carlo Felice porta la firma del regista Davide Livermore, che ha curato anche le scene e le luci, mentre i costumi sono di Gianluca Falaschi; la regia sarà ripresa nell'occasione da Alessandra Premoli. Nel cast ricordiamo la presenza di Maria José Siri/Monica Zanettin (Tosca), Riccardo Massi/Sergio Escobar (Mario Cavaradossi), Amartuvshin Enkhbat/Stefano Meo (Scarpia), Donghoo Kim (Angelotti), Matteo Peirone (Sagrestano), Manuel Pierattelli (Spoletta), Claudio Ottino (Sciarrone), Franco Rios Castro/Roberto Conti (Un carceriere).

Redatto dai fidati collaboratori Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, il libretto di Tosca fu tratto dall’omonima pièce del celebre drammaturgo francese Victorien Sardou (Parigi 1887), che Giacomo Puccini ebbe l’occasione di veder interpretata da Sarah Bernardt a Milano e Torino nel febbraio e marzo del 1889. Il compositore toscano poté lavorare a Tosca tra l’estate 1895 e l’ottobre 1899; l'opera debuttò il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. Da allora, la struggente vicenda d’amore e morte di Floria Tosca e Mario Cavaradossi, mirabilmente intrecciata nel contesto politico tardo settecentesco della restaurazione papale, rappresenta uno dei più grandi successi operistici di sempre. Tosca, certamente uno dei titoli del repertorio lirico più amati dal grande pubblico, non fu però accolta altrettanto benevolmente da una parte della critica che ne considerò invece con sospetto il carattere di dramma ‘a forti tinte’, intessuto d’azioni e passioni estreme: amore e gelosia, gioia e prostrazione, commozione e cinismo, tenerezza idilliaca e truce violenza. In verità l’accusa che tuttora più spesso si sente muovere a Tosca – l’essere costantemente esposta al rischio di scadere nel kitsch – è parziale: essa verte solo intorno a taluni aspetti della vicenda e non tiene conto del fatto che, oggi come ieri, questa presenta contenuti non propriamente banali o scontati, come l’equivalenza tra fede bigotta e ipocrisia, potere politico e corruzione.

Muovendo inoltre dall’ovvio assunto che un’opera è non solo un libretto, ma anche e soprattutto una partitura, bisognerebbe saper riconoscere la dirompente e formidabile energia drammatica posseduta dalla musica di Tosca. In essa l’obiettivo di una capillare aderenza all’azione appare assolutamente centrato e la creatività di Puccini – alla ricerca, dopo l’intimismo della Bohème, di nuovi soggetti e nuove situazioni drammatiche – poté conseguire ulteriori traguardi nel coniugare suggestioni desunte dall’opera verista ad un’interpretazione del soggetto storico in chiave realistica. Sul piano musicale ciò dischiuse possibilità d’invenzione inedite che spaziano dal recupero della modalità alla sperimentazione di regimi stilistici radicalmente alternativi a quelli tradizionali, di norma associati dalla musicologia a nomi quali Schoenberg, Stravinskij e Debussy. Proprio l’intensa ammirazione provata per Tosca da compositori quali Arnold Schoenberg e Alban Berg dovrebbe indurre alla riflessione e spingere a considerare l’opera in una prospettiva radicalmente diversa, quella prospettiva che additava Fedele D’Amico: «Salome, Elektra, Wozzeck: si dovrà ben trovare il coraggio, un giorno o l’altro, di nominare Tosca nella lista; cronologicamente verrebbe al primo posto».

“Che fiesta… 110 años!”, parte da Camogli la tournée della Baistrocchi sponsorizzata A.Se.F

Super User 08 Febbraio 2023 833 Visite

La Baistrocchi sfida la sorte: la prima dello spettacolo “Che fiesta… 110 años!” che celebra il compleanno della storica compagnia teatrale goliardica genovese andrà in scena al Teatro Sociale di Camogli sabato prossimo, 11 febbraio, ore 21:00, proprio in concomitanza con la finale del Festival di Sanremo. Ma, per il regista Edoardo Quistelli, non è un problema. Anzi, assicura in pieno stile-Bai: “Ce ne battiamo il b…!”.

Nella versione 2023, la scanzonata compagnia va in scena con il supporto di A.Se.F. l’azienda partecipata del Comune di Genova specializzata in onoranze e trasporti funebri.

“Chi conosce la Baistrocchi sa che lo sketch del funerale non è mai mancato – precisa Quistelli –. Nell’anno di un nostro anniversario così importante, abbiamo pensato di chiedere l’affiancamento ad un marchio storico genovese del settore: dunque, chi meglio di A.Se.F. (attiva dal 1909, ndr)?”.

I proventi delle serate a cartellone, per ora una decina tra Camogli, Politeama Genovese e Verdi di Sestri Ponente, saranno interamente devoluti all’associazione Gigi Ghirotti.

Immediato l’entusiasmo trovato in via Frugoni 25: gli avvocati Maurizio Barabino e Franco Rossetti, rispettivamente amministratore unico e dirigente amministrativo e gestionale dell’azienda di A.Se.F., hanno subito accolto la richiesta di sostegno avanzata dalla presidenza della Baistrocchi.

“Dietro la goliardia dell’allegra brigata della Baistrocchi si cela una serietà ultracentenaria – commentano –. Solo la guerra ed il Covid sono riusciti ad interrompere le rappresentazioni, peraltro per un brevissimo periodo. Oggi noi affianchiamo il marchio di A.Se.F., attiva dal 1909, alla ‘Bai’, che è sui palcoscenici da ben 110 anni. Due tradizioni ed eccellenze genovesi si incontrano, con il nobile obiettivo di sostenere l’Associazione ‘Gigi Ghirotti’ e l’attività dell’amico professor Franco Henriquet e del suo staff”.

Prime indiscrezioni dalle prove generali: sul palco sarà presente anche un discendente di Mario Baistrocchi, il tenente-studente fondatore, nel lontano 1913, della blasonata compagnia goliardica: si tratta del colonnello Gianfranco Francescon, già comandante dell’Esercito in Liguria, da qualche mese in congedo. Poi lo sketch del funerale, quindici minuti di vero spasso. Davvero irresistibile.

In Crociera, alla Sala Mercato di Sampierdarena

Super User 06 Febbraio 2023 717 Visite

Si intitola “In crociera”, il nuovo spettacolo di Kronoteatro, scritto da Fiammetta Carena e diretto da Maurizio Sguotti, che va in scena alla Sala Mercato da mercoledì 8 a sabato 11 febbraio.

Già presente nella scorsa stagione con il provocatorio “La fabbrica degli stronzi”, la giovane e già rilevante compagnia ligure torna a raccontare le contraddizioni del presente con il suo stile sulfureo e la sua bruciante ironia.

Protagonista di “In crociera” è un gruppo di semplici villeggianti in un’amena località marittima. Un campione di umanità banale, impaurita, frustrata e ansiosa di divertirsi che si racconta, scherza, discute, balla, parla e straparla. Al largo incombe la sagoma di una nave da crociera carica di persone. Ma chi sono davvero quei passeggeri? Crocieristi? Naufraghi? Migranti? In un crescendo di amaro delirio, causato dal non poter più ignorare quelle presenze, le sorti dei villeggianti e di chi occupa la nave si accomunano e il presentimento di non essere al sicuro diventa palese, sconcertante verità. Chi è in salvo e chi sta davvero naufragando?

Lo spettacolo va in scena da mercoledì 8 a sabato 11 febbraio alla Sala Mercato. Mercoledì e venerdì inizia alle ore 20.30. Giovedì e sabato alle 19.30.

 

8 – 11 febbraio 2023 Sala Mercato

In crociera

uno spettacolo di Kronoteatro

di Fiammetta Carena

 

regia Maurizio Sguotti

con Consuelo Barilari, Tommaso Bianco, Viola Lo Gioco, Maurizio Sguotti, Filippo Tampieri

voce registrata Ferdinando Bruni

 

Paolo Fizzarotti

Dalla Sardegna all'Argentina, con Tango Macondo

Super User 06 Febbraio 2023 1252 Visite

Tanghi e pampas, nuraghi e mamuthones. Scritto e diretto da Giorgio Gallione, “Tango Macondo. Il venditore di metafore”, in scena al Teatro Gustavo Modena dal 8 al 12 febbraio, parte dalla Sardegna mitologica di Salvatore Niffoi (al cui libro è liberamente ispirato) per arrivare a Macondo, paese immaginario dell’universo onirico creato da Gabriel Garcìa Marquez, con tutto il suo bagaglio di visioni e prodigi.

Prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, “Tango Macondo” è uno spettacolo corale, in cui i racconti degli attori Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi si intrecciano alle musiche composte da Paolo Fresu - e da lui stesso eseguite dal vivo insieme a Daniele di Bonaventura e Pierpaolo Vacca – e alle coreografie di Giovanni Di Cicco, interpretate dai danzatori del Deos Ensemble Opera Studio, Luca Alberti, Caterina Montanari, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria.

Tango Macondo è la storia di Matoforu, contadino e “venditore di metafore”, e del suo grande amore, Anzelina Bisocciu, la sua cantatrice. Insieme lasciano il paese di Mamoiada e il suo leggendario carnevale - con le maschere grottesche e diaboliche evocate negli oggetti di scena di Marcello Chiarenza e nei costumi di Francesca Marsella - per andare in Sud-America, muovendosi in un territorio immaginifico, “ai confini tra il delirio e la geografia”. In ogni piazza in cui arrivano, Matoforu e Anzelina offrono agli abitanti storie fantastiche, a volte comiche e a volte horror, ma sempre ricche di poesia e umanità. La tromba di Paolo Fresu, accompagnata dall’organetto sardo e dal bandoneon, simbolo del nuovo continente in cui approdano Matoforu e Anzelina, guida il racconto, facendo fermentare passioni e follia.

La colonna sonora dello spettacolo, già applaudito in molte città italiane, è pubblicata in un album della Tǔk Music, in cui trovano spazio anche tre ospiti d’eccezione come Malika Ayane, Tosca ed Elisa.

 

8 – 12 febbraio 2023

Genova, Teatro Gustavo Modena

Tango Macondo

il venditore di metafore

 

drammaturgia e regia Giorgio Gallione

liberamente ispirato all’opera “Il venditore di metafore” di Salvatore Niffoi, ed. Giunti

musiche originali eseguite dal vivo Paolo Fresu (tromba, flicorno),

Daniele di Bonaventura (bandoneon), Pierpaolo Vacca (organetto)

con Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, Paolo Li Volsi

e i danzatori di DEOS Danse Ensemble Opera Studio

Luca Alberti, Caterina Montanari, Valentina Squarzoni, Francesca Zaccaria

Inizio spettacoli: mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.

 

Paolo Fizzarotti

HokusPokus, i Familie Floz tornano alla Tosse

Super User 06 Febbraio 2023 653 Visite

Dal 9 al 12 febbraio 2023 torna sul palco dei Teatri di Sant'Agostino “Familie Flöz”, la compagnia berlinese amatissima dal pubblico di tutto il mondo.

In scena “HokusPokus”, un nuovo spettacolo che segna per la storica compagnia una nuova avventura stilistica, una rocambolesca ricerca del personaggio, piena di umanità e poesia in cui gli attori costruiscono il mondo delle maschere davanti agli occhi del pubblico.

HokusPokus è una storia semplice che nasce da una scatola posta al centro del palcoscenico: la storia di una vita, del viaggio di due persone che si ritrovano, creano una famiglia e attraversano tutte le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che ogni esistenza ha da offrire.

La scatola diviene lo spazio in cui prendono vita maschere e personaggi mentre fuori da esso, per la prima volta, in scena anche gli attori, di solito celati dietro le maschere, si muoveranno ed agiranno, raccontando la medesima storia con musica, canto, video e disegni.

Un passo a due tra maschere ed attori, personaggi e persone, in un gioco scandito da improvvisazioni, in pieno stile Flöz, in un mix di linguaggi travolgente, in grado di parlare a spettatori di tutte le età.

Venerdì 10 febbraio dalle ore 19, prima dello spettacolo la compagnia incontra il pubblico in foyer.

 

 

9 -12 febbraio – Teatri di S. Agostino

9 –11 febbraio h. 20.30

12 febbraio h.18.30

HOKUSPOKUS

Fabian Baumgarten, Anna Kistel,

Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Mats Süthoff e Michael Vogel

Con: Fabian Baumgarten, Anna Kistel, Sarai O’Gara, Benjamin Reber, Mats Süthoff e Michael Vogel

Regia e maschere: Hajo Schüler

Costumi: Mascha Schubert

 

Paolo Fizzarotti

Ferito a Morte, al Teatro Ivo Chiesa

Super User 06 Febbraio 2023 977 Visite

Il capolavoro di Raffaele La Capria arriva in teatro a Genova. Da mercoledì 8 febbraio al Teatro Ivo Chiesa, il regista e sceneggiatore Roberto Andò porta infatti in scena “Ferito a morte”, spettacolo tratto dall'omonimo romanzo di Raffaele La Capria.La vicenda che si dipana tra il 1943 e la ricostruzione del primo dopo Guerra ha tre protagonisti: Massimo De Luca, vitellone della borghesia partenopea, sfaccendato e indolente.

Napoli, città che “t’addormenta o ti ferisce a morte”, immersa nella grandiosa bellezza della sua storia e nella corruzione e superficialità di oggi. E infine il tempo, soprattutto quello della giovinezza, che inesorabilmente ci consuma e ci sfugge “come sabbia tra le dita”, lasciandoci in preda ad una nebbia malinconica. Premio Strega nel 1961 “Ferito a morte” divenne presto un classico della letteratura italiana e consacrò il suo autore come uno degli scrittori più significativi e amati del secondo ‘900.

Lo spettacolo di Andò fa rivivere quelle pagine per mezzo di una scenografia suggestiva, che snodandosi su più piani rappresenta un bagnasciuga, una terrazza o un luogo della mente, e grazie a 16 attori, tra cui spicca Andrea Renzi nei panni del protagonista, impegnati a restituire quel reticolato di storie, pensieri, ricordi, innamoramenti, rimpianti e disillusioni che pervade il romanzo e la vita di ogni essere umano.Lo spettacolo va in scena al Teatro Ivo Chiesa: mercoledì e venerdì alle ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30.

 

8 – 11 febbraio 2023

Teatro Ivo Chiesa

Ferito a morte

di Raffaele La Capria

regia Roberto Andò

adattamento Emanuele Trevi

con Andrea Renzi, Paolo Cresta, Giovanni Ludeno, Gea Martire, Paolo Mazzarelli, Aurora Quattrocchi, Marcello Romolo, Matteo Cecchi, Clio Cipolletta, Giancarlo Cosentino, Antonio Elia, Rebecca Furfaro, Lorenzo Parrotto, Vincenzo Pasquariello, Sabatino Trombetta, Laure Valentinelli

 

Paolo Fizzarotti

Corrado Tedeschi e la figlia Camilla sul palcoscenico del Teatro Sociale di Camogli

Super User 01 Febbraio 2023 1436 Visite

Sabato 4 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Sociale di Camogli è protagonista un volto molto amato in Liguria: Corrado Tedeschi.

Livornese di nascita, ma legato a Genova fin dal suo diploma all’accademia del Teatro Stabile, Tedeschi affianca da sempre l’attività di attore teatrale a quella di presentatore televisivo. Moltissime, a partire dagli anni 80, le trasmissioni di grande successo che ha condotto, sia sui canali pubblici che su quelli privati, sempre con garbo e ironia.

Al “Sociale” Tedeschi interpreta la commedia brillante di Gianni Clementi “Partenza in salita”, in cui, per la prima volta, recita insieme ad un’attrice per lui speciale, la figlia Camilla.

Lo spettacolo – di cui Tedeschi è anche regista, insieme a Marco Rampoldi – parte da una domanda molto pratica: chi, imparando a guidare, non ha mai provato difficoltà nella partenza in salita? Si sa che, quando si è alle prime armi con la guida, non è facile capire la giusta sincronia fra il rilascio del freno a mano e quello della frizione e, contemporaneamente, calibrare la dose necessaria di accelerazione. Ma la domanda assume un significato più vasto e profondo, se a insegnare le malizie dell’arte della guida è il padre della giovane principiante. Ci vuol niente, allora, a trasformare le lezioni di guida in un confronto tra padre e figlia sulle grandi e piccole questioni della vita. Soprattutto se da una parte c’è una diciottenne in crisi adolescenziale e, dall’altra, un padre-Peter Pan incerto e immaturo. La miscela, in questo caso, può farsi esplosiva. E l’ora di lezione diventare, finalmente, l’occasione per conoscersi davvero, forse per la prima volta. Il tutto fra scoperte allarmanti, altarini svelati, telefonate di amanti, scatti d’ira, risse sfiorate, bugie colossali, ma anche complicità, risate, tenerezze, momenti di commozione. La P, incollata con lo scotch sul lunotto posteriore, sarà allora l’iniziale di Principiante o di Padre? Più probabile che sia, alla fine, quella di Padre Principiante…

‘Amore + Iva’, il nuovo tour di Checco Zalone farà tappa a Genova

Super User 31 Gennaio 2023 1206 Visite

Dopo aver battuto tutti i record della storia del cinema italiano, Checco Zalone torna a distanza di undici anni nei palazzetti di tutta Italia con un nuovo spettacolo dal vivo: ‘Amore + Iva’. Il tour estivo si aprirà ufficialmente il 5 e il 6 maggio sull'iconico palcoscenico dell’Arena di Verona per poi arrivare sotto la Lanterna venerdì 12 maggio, ore 21:00, al Palazzetto della Fiumara - Stadium Genova (ex Rds Stadium).

Prodotto da Arcobaleno Tre e MZL, con l’organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta, ‘Amore + Iva’ è uno spettacolo totalmente inedito in cui musica, racconti, imitazioni e parodie saranno accompagnati dall’inconfondibile ironia di uno degli artisti più caleidoscopici e amati dal pubblico italiano.

 

Biglietti già in vendita su: www.ticketone.it

Instagram: https://www.instagram.com/checcozalone/

YouTube: https://www.youtube.com/user/CheccoZaloneTube

Facebook: https://www.facebook.com/CheccoZaloneOriginal/

Sito: www.checcozalone.it

 

AMORE + IVA

Prodotto da

Arcobaleno Tre

MZL

Scritto da

Luca Medici

Sergio Maria Rubino

Antonio Iammarino

 

Organizzazione generale

Lucio Presta

Niccolò Presta

 

Organizzazione locale

Duemilagrandieventi srl

Un altro successo al Carlo Felice: applausi a scena aperta per ‘Un ballo in maschera’

Super User 28 Gennaio 2023 1103 Visite

Dopo ‘Beatrice et Benedict’, ‘La Cenerentola’ e ‘Die Fledermaus’, anche il quarto titolo della stagione del Teatro Carlo Felice, ‘Un ballo in maschera’, ha entusiasmato il numeroso pubblico genovese (ma non solo) che ha dedicato dieci minuti di fragorosi applausi ai protagonisti dell’opera verdiana.

Il successo della prima di venerdì scorso promuove nuovamente quel cartellone, a volte coraggioso, come nel caso di ‘Beatrice et Benedict’ che ha aperto la stagione, voluto dal sovrintendente Claudio Orazi e dal direttore artistico Pierangelo Conte; un duo che sa gettare il cuore oltre l’ostacolo e che molte fondazioni liriche vorrebbero avere.

L’altra sera, al 4 di Passo Montale, tutto ha convinto, a partire dall'allestimento, curato da Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara con la firma di Leo Nucci, alle scene di Carlo Centolavigna, ai costumi di Artemio Cabassi e alle luci di Claudio Schmid.

L’orchestra del Carlo Felice, diretta dal maestro Donato Renzetti, direttore emerito del teatro, ha ben interpretato lo spartito; molti spettatori l’avrebbero voluta ascoltare anche durante le due brevi pause a sipario chiuso, servite ai tecnici per cambiare rapidamente la scena grazie ai sofisticati meccanismi del palcoscenico.

Bravo il cast. Si è comportato bene anche chi è stato chiamato all’ultimo momento per sostituire un collega: è il caso di Maria Ermolaeva (nei panni di Ulrica) subentrata all’indisposta Agostina Smimmero. Su tutti sono emersi il tenore genovese Francesco Meli (Riccardo) e la soprano Carmen Giannattasio (Amelia) che hanno regalato interpretazioni precise ed espressive. Bene anche Roberto De Candia (Renato) e Anna Maria Sarra (Oscar).

In sala erano presenti anche il questore Orazio D'Anna, il prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Marco Bucci, l’ex ministra Roberta Pinotti, il senatore grillino Luca Pirondini e il deputato azzurro Roberto Bagnasco. 

L'ex ministra Roberta Pinotti e il sovrintendente Claudio Orazi

Il Questore Orazio D'Anna e il Prefetto Renato Franceschelli

Marco Bucci fa la coda alla cassa del bar del foyer con un (primo) cittadino qualsiasi

Il senatore Luca Pirondini

Le mogli del Prefetto e del Sindaco

Beppe Costa e moglie

Il deputato Roberto Bagnasco (FI) e l'assessore del Comune di Rapallo Antonella Aonzo

La consigliera delegata del Comune di Genova Barbara Grosso

 

 

Gli Antichi Maestri di Bernhardt sono al Duse

Super User 27 Gennaio 2023 1022 Visite

Un classico del grande drammaturgo Thomas Bernhard arriva sul palcoscenico del Teatro Duse di Genova. Si tratta di “Antichi Maestri”, che va in scena da venerdì 27 a domenica 29 gennaio. È l'ultimo libro della Trilogia delle Arti di Berhardt.

A portarlo in scena è la compagnia Lombardi - Tiezzi, insieme a Fabrizio Sinisi. Il regista Federico Tiezzi ha dato vita a diversi allestimenti bernhardiani, dimostrando grande congenialità con la prosa lucida, sferzante ed ironica dell’autore austriaco.

Antichi maestri, interpretato da Sandro Lombardi, Martino D’Amico e Alessandro Burzotta, è una raffinata tragicommedia sul senso dell’arte, sulla consolazione della bellezza, sulla nevrosi della modernità, costruita sulle contraddizioni e i nonsense che attraversano la nostra vita. Dopo la morte della moglie, Reger, un eccentrico intellettuale viennese, trascorre il proprio tempo in una celebre pinacoteca cittadina, fissando per ore una tela del Tintoretto e riflettendo sulla inesorabile decadenza del mondo. A contrappuntare l’amara disillusione di Reger è Atzbacher, un giovane e rigoroso scrittore, anch’egli amante dell’arte. E proprio i loro punti di vista divergenti danno luogo ad appassionato confronto su temi esistenziali: quale funzione ha l’arte nella nostra vita? Quali limiti abbiamo nel comprendere la bellezza? La felicità è nella società o nella solitudine? In cosa possiamo trovare la verità e la salvezza? Ad osservare i due visitatori, un guardiano del museo che, passando di stanza in stanza, diventa testimone del loro dialogo sempre più coinvolgente.

 

27 – 29 gennaio 2023

Teatro Eleonora Duse

Antichi maestri

di Thomas Bernhard

 

regia Federico Tiezzi

versione italiana Anna Ruchat

drammaturgia Fabrizio Sinisi

con Sandro Lombardi, Martino D’Amico, Alessandro Burzotta

scene e costumi Gregorio Zurla

luci Gianni Pollini

produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi, ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale in collaborazione con Campania Teatro Festival

 

Paolo Fizzarotti

Al Teatro Carlo Felice prosegue la rassegna Novecenti con il maestro Renzetti

Super User 27 Gennaio 2023 975 Visite

Prosegue la rassegna Novecenti al Carlo Felice con un nuovo appuntamento in programma giovedì 2 febbraio, ore 20:00, che vedrà il maestro Donato Renzetti dirigere l’orchestra del teatro in un concerto dallo squisito sapore novecentesco. Al pianoforte il vincitore del Premio Venezia 2021, Davide Ranaldi. 

Teatro Carlo Felice
Giovedì 2 febbraio, ore 20.00 

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore op. 15

 

BELA BARTÓK

Musica per archi, percussione e celesta Sz 106

 

Pianoforte

Davide Ranaldi

(Vincitore Premio Venezia 2021)

 

Direttore

Donato Renzetti

 

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

Camogli, Giorgio Scaramuzzino e Luigi Maio al Teatro Sociale

Super User 25 Gennaio 2023 988 Visite

Al Teatro Sociale di Camogli sono in arrivo due spettacoli di prosa importanti, uno perché di forte impegno umano e civile e l’altro perché porta in scena Dante, il più grande poeta italiano di tutti i tempi. 

Venerdì 27 gennaio, alle ore 10.30, in occasione della Giornata della Memoria, va in scena “Razza di italiani”, di e con Giorgio Scaramuzzino, un titolo rivolto alle scuole (che hanno aderito con grande partecipazione), ma aperto a tutti gli interessati, che, presentandosi al botteghino la mattina dello spettacolo, potranno acquistare il biglietto allo stesso prezzo (7 €) degli studenti. Un modo profondo e storicamente documentato (grazie alla consulenza di Matteo Corradini, noto studioso della materia) per riflettere sull’antisemitismo, un dramma che il popolo ebraico ha vissuto in un tempo non molto lontano e, purtroppo, ancora di attualità.

Sabato 28 gennaio, alle ore 21.00, ecco invece l’atteso ritorno del Musicattore Luigi Maio al Sociale di Camogli, dove, per l’occasione, porterà in scena “Inferno da camera - Dante in 3D”, opera in cui la recitazione delle terzine dantesche si innesta alle melodie che Maio, citando Liszt, Puccini, Berlioz, Paganini e se stesso, ha affidato al Trio Malebranche, composto da Filippo Bogdanovic (violino), Delfina Parodi (violoncello) ed Enrico Grillotti (pianoforte).

Una vera e propria fantasia dantesca, dedicata ai passi più rappresentativi della prima cantica: intrecciando parole e note in un unico flusso teatral-musicale, il Musicattore dà corpo e voce al Conte Ugolino, a Caronte, a Dante, a Virgilio, a Paolo e Francesca, a Ulisse, fino ai diavoli attaccabrighe dei Malebranche. Uno spettacolo evocativo, dove il linguaggio poetico si fa tutt’uno con quello musicale.

Forte di successi nazionali ed esteri (dal Teatro Duse di Genova alla Scuola musicale di Fiesole, dal Ristori di Verona al Goldoni di Livorno, replicato in collaborazione con la sede genovese della Società Dante Alighieri), “Inferno da Camera” è valso a Maio il Premio Dante Alighieri 2021 del CISI (Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova), «quale più emozionante interprete di Dante». Come spiega il professor Roberto Sinigaglia, Presidente del CISI, «si è voluto dare un significativo riconoscimento a un artista di grande rilievo, che ha ottenuto successi anche a livello internazionale».

Lo spettacolo sarà dedicato alla memoria del Maestro Federico Ermirio, grande compositore e didatta nonché direttore artistico del Festival Sibelius, scomparso pochi giorni fa.  

La Tempesta di Shakespeare riletta da Alessandro Serra

Super User 25 Gennaio 2023 1022 Visite

Arriva al Teatro della Corte “La tempesta” una delle opere più complesse e affascinanti di Shakespeare: stavolta nell'adattamento di Alessandro Serra.Già presentato in Francia, Polonia, Lituania e prossimamente in Ungheria, lo spettacolo - prodotto dal Teatro Stabile di Torino con il Teatro di Roma, Emilia Romagna Teatro, Sardegna Teatro, Festival di Avignone e Ma di Montbéliard, va ora in scena a Genova, al Teatro Ivo Chiesa dal 25 al 29 gennaio.

La tempesta di Serra affascina sin da subito lo spettatore per le atmosfere oniriche e le sorprendenti soluzioni sceniche, ma il regista sottolinea anche l’aspetto politico del testo di Shakespeare.

«Nella Tempesta – scrive nelle note di regia - tutti cercano di usurpare, consolidare o innalzare il proprio potere».

La vicenda ruota intorno al mago Prospero, già Duca di Milano, che dopo essere stato spodestato dal fratello Antonio è costretto a trovare rifugio, insieme alla figlia Miranda, in un’isola sperduta del Mediterraneo. Qui, dopo avere reso suo schiavo lo spirito dell’aria Ariel e sottomesso l'indigeno Calibano, attraverso le arti magiche inizia a tessere le sue trame per vendicarsi di chi l’ha tradito e recuperare il potere perduto.

Ritenuta una sorta di testamento spirituale di Shakespeare, che si preparava a lasciare le scene, La tempesta è una metafora dell’arte teatrale stessa e Alessandro Serra, che rappresenta l’isola con una pedana di legno, non manca di sottolineare quest’aspetto: “È un inno al teatro fatto con il teatro”.

 

25 - 29 gennaio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

La tempesta

di William Shakespeare

traduzione, adattamento, regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra

con (in ordine alfabetico) Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Salvo Drago, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Marcello Spinetta, Bruno Stori

maschere Tiziano Fario

produzione Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, ERT Emilia-Romagna Teatro, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA Scène Nationale – Pays de Montbéliard

in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Compagnia Teatropersona

Inizio spettacoli: mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16. Biglietti da 13 a 30 euro.

 

Paolo Fizzarotti

Aperitivo e teatro alla Sala Mercato

Super User 25 Gennaio 2023 531 Visite

Teatro e aggregazione, live set e aperitivi, performance musicali e socialità, quiz interattivi e gadget in premio sono gli ingredienti di Happy Theatre Hour, il dinamico format pensato per avvicinare sempre più al teatro gli under 35.Il primo appuntamento del 2023, previsto mercoledì 25 gennaio alla Sala Mercato, si intreccia con Kakuma. Fishing in the desert, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Laura Sicignano.Si parte alle ore 18 con aperitivo e set musicale di Filo Q. Durante l’aperitivo, servito nel rinnovato foyer della Sala Mercato, ci sarà come sempre la possibilità di partecipare a piccoli quiz ed aggiudicarsi gadget e biglietti per i prossimi spettacoli della stagione. La serata prosegue alle 20.30 sul palcoscenico della Sala Mercato con Kakuma, una toccante testimonianza, un diario di viaggio poetico e politico, scritto dalla regista dopo le settimane trascorse nell’omonimo campo profughi dell’Africa orientale. In scena l’attrice Irene Serini e la danzatrice Susannah Iheme si muovono tra fotografie, video e l’accompagnamento di musica elettronica eseguita live, per raccontare le mille piccole storie raccolte in un luogo emblematico delle sperequazioni e delle ingiustizie del presente. L’accesso al dj set è gratuito con prenotazione, mentre per Kakuma è disponibile un biglietto speciale a 16 Euro per gli under 35, a 13 Euro per gli studenti universitari, entrami comprensivi di spettacolo e aperitivo.

 

Mercoledì 25 gennaio 2023

ore 18 Sala Mercato 

HAPPY THEATRE HOUR

Dj set e aperitivo aspettando Kakuma

Paolo Fizzarotti

Camogli, Enrico Pieranunzi inaugura il nuovo ciclo ‘Aperitivo a Teatro’

Super User 24 Gennaio 2023 610 Visite

Al Teatro Sociale di Camogli, venerdì 27 gennaio, alle ore 19.30, riparte il ciclo ‘Aperitivo a Teatro’. Un’iniziativa finora saluta da grande successo, che prevede la possibilità di gustare un aperitivo, servito dal “Caffè del Teatro” esclusivamente nei palchi, mentre si assiste a uno spettacolo di cabaret o a un concerto.

Il protagonista dell’appuntamento è uno dei più grandi pianisti jazz italiani: Enrico Pieranunzi. Nato a Roma nel 1949, pianista, compositore e arrangiatore, Pieranunzi ha registrato più di 70 CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron.

Artista pluripremiato, ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo, esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. Apprezzatissimo negli Stati Uniti, Pieranunzi è l’unico musicista italiano di sempre, ed uno dei pochissimi europei, ad aver suonato e registrato più volte nello storico “Village Vanguard” di New York con Marc Johnson e Paul Motian (Camjazz, 2010). La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo CD “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori CD del decennio 2000/2010. Ha composto diverse centinaia di brani, alcuni dei quali sono ormai veri e propri standard suonati e incisi da musicisti di tutto il mondo (“Night bird”, “Don’t forget the poet”, “Fellini’s waltz”).

Il critico Nat Hentoff ha scritto di lui: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta”.

Teatro Carlo Felice, grande festa per il centenario dell’associazione A Compagna

Super User 20 Gennaio 2023 1078 Visite

Genova saluta con un grande spettacolo al Teatro Carlo Felice i primi 100 anni dell’associazione culturale A Compagna, da un secolo punto di riferimento per coloro che amano la nostra città, le sue bellezze, la sua lingua e la sua gente.

Sempre presente nei momenti principali della vita cittadina, A Compagna ha organizzato moltissime iniziative e ha fatto rivivere una delle più importanti tradizioni dell’antica Repubblica riportando in auge, dopo ben 127 anni, la cerimonia di consegna di ‘O Confeugo’ al primo cittadino di Genova. Un’usanza che, dal 1951, si rinnova ogni anno.

«Sarà una giornata di festa e un'occasione per ringraziare A Compagna, vera custode delle nostre tradizioni e della nostra lingua. A Compagna ha sempre partecipato alla vita della nostra città, adoperandosi attivamente per valorizzare le nostre origini, per non disperdere le nostre tradizioni trasmettendole anche alle nuove generazioni: un vero e proprio Ambasciatore di Genova con cui ho l'onore di lavorare in tema di tradizioni cittadine e con cui abbiamo in cantiere diversi progetti per questo 2023», afferma l’assessore alle Tradizioni cittadine Paola Bordilli.

«Un grande augurio all’associazione A Compagna, che taglia il traguardo dei 100 anni caratterizzati da un grande amore per Genova – commenta la consigliera delegata ai Grandi eventi Federica Cavalleri –. Un compleanno importante che la città celebra con una serata nel suo teatro più rappresentativo ma anche con un annullo filatelico, sabato 21 nel prestigioso spazio filatelia di Poste Italiane, che verrà omaggiato, come ricordo indelebile della ricorrenza, al pubblico presente in sala al Carlo Felice».

«Ringrazio l’amministrazione comunale, in particolare l’assessore Bordilli e la consigliera delegata Cavalleri che ci hanno supportato per poter festeggiare nella splendida cornice del Teatro Carlo Felice – dichiara il presidente A Compagna Franco Bampi - la presenza del sindaco Marco Bucci ai nostri festeggiamenti sottolinea una grande attenzione e un significativo appoggio, uno sprone per la nostra attività».

«Un grazie a tutti gli artisti, che hanno messo a disposizione la loro professionalità per consentirci di offrire un programma originale, che spazia dalla musica dei nostri esordi, a noi dedicata, a quella più contemporanea – dice il vicepresidente A Compagna Maurizio Daccà - Lo spettacolo, realizzato con la regia di Massimo Morini, ci ha consentito realizzare un’esecuzione musicale innovativa e da ricordare. Un grazie di cuore a tutti i gruppi folclorici, che creeranno una magica cornice con i loro magnifici costumi».

L’appuntamento è per domenica 22 gennaio alle 20.30 al Teatro Carlo Felice, la partecipazione è gratuita e non occorre prenotare.

Cento anni d’amore per Genova è il titolo dello spettacolo, condotto da Gilberto Volpara e da Michele Maisano, che avrà come ospite d’onore il sindaco Marco Bucci.

Tema della serata, l’affascinante storia di A Compagna, narrata dai grandi interpreti che si alterneranno sul palco: il Circolo Mandolinistico Risveglio diretto da Eliano Calamaro, la Filarmonica Sestrese diretta da Matteo Bariani, Matteo Merli, Laura Parodi, Julyo Fortunato, Attilio Marangoni, Carla Casanova, Andrea Di Marco, Beppe Gambetta e l’Ensemble Istituto Pertini diretto da Luca Dellacasa. La regia è di Massimo Morini.

I brani interpretati dal Circolo Mandolinistico Risveglio, dalla Filarmonica Sestrese e anche quelli eseguiti al piano da Carla Casanova e Attilio Marangoni e dall’Ensable Vocale Liceo Pertini, sono stati scritti apposta per A Compagna nel secondo ventennio del secolo scorso, anni che videro nascere e crescere l’associazione. Molti tra i più noti artisti genovesi hanno composto canzoni per A Compagna, dalla quale si sentivano rappresentati per l'opera di recupero della lingua genovese e delle tradizioni, non solo storiche, della città. Quasi tutti erano soci e collaboravano alla Rivista sociale e partecipavano alle iniziative dell’associazione.

Alcuni di questi artisti sono stati i fondatori, insieme a Costanzo Carbone, Attilio Margutti e Mario Cappello, della canzone Genovese d'autore, varata nell'anno 1925 con i Festival da loro organizzati. Tra gli artisti che componevano la ‘Famiggia da Canson Zeneize,’ ci sono alcuni degli autori dei brani che verranno eseguiti al Carlo Felice: il paroliere Raffaele Cogorno e i musicisti Carlo Bossola, Mario Canavesio, Gian Felice Checcacci.

 

Il programma:

Circolo Mandolinistico Risveglio

A Compagna – inno – musica di Natale Carosio

Cheu Zeneize – parole di David M. Chiossone, musica Gian F. Checcacci

 

Attilio Marangoni e Carla Casanova

Griffo e Croxe - parole G.B. Costa musica Carlo Bossola

 

Ensemble Vocale Liceo Musicale Pertini

Valzer de Portofin - parole Piero Bozzo musica Agostino Dodero

Me dixeiva ‘na votta mae nonna - armonizzazione L. Cambiaso      

Voemmo Canta Zeneize - parole Paolo Castello, musica Mario Canavesio

 

Michele Maisano

A Gilberto Govi  

Giardoa                      

Ballo di Mezzanotte     

 

Laura Parodi, Matteo Merli e Julyo Fortunato

Se chanto (Inno occitano) Brano di anonimo

Chanto popolare - Brano di anonimo

 

Filarmonica Sestrese

A Compagna - parole Giacomo carbone   musica E. Santo Sivori

L’inno de Zena- parole di Nino Pasto musica N. Carosio

 

Andrea di Marco

Storia e personaggi di Genova

Franco Bampi, Federica Cavalleri e Maurizio Daccà

‘Le donne e la musica’, al Politeama Genovese arriva Ornella Vanoni

Super User 18 Gennaio 2023 936 Visite

Ornella Vanoni finalmente a Genova. Dopo il forfait dello scorso novembre per motivi di salute, l’artista sarà in concerto lunedì 30 gennaio al Politeama Genovese, nell’ambito del tour “Le donne e la musica”.

Un ritorno atteso per l’artista, che in questo nuovo spettacolo – già sold out a Mantova, Padova, Roma, Brescia e Milano - sceglie di raccontarsi, attraverso monologhi autobiografici ironici, accompagnata da un quintetto di talentuose musiciste, rappresentanti del nuovo jazz italiano.

Si apre il sipario e lei, raffinata ed essenziale in abito bianco Dior, illumina la scena con la sua voce inconfondibile, sussurrata, perfetta, e con lei sul palco, la poltrona dorata di Edra, Margherita, unico elemento di design. Fin dalle prime note si percepisce un’atmosfera da jazz club: a canzoni leggendarie e musica, Ornella Vanoni aggiunge dialoghi con il pubblico e tranche de vie intrisi di ironia.

La jazz band al femminile, rigorosamente in nero, in smoking Dior, è formata da: Sade Mangiaracina al pianoforte (che cura anche gli arrangiamenti), Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani al violoncello.

Un incontro nato per caso...

“Tutto è nato da una chiacchierata con Paolo Fresu, che mi ha detto che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante bravissime pianiste, chitarriste. Mi sono detta: se sono così brave perché non fare un gruppo con qualcuna di queste talentuose musiciste? Queste ragazze - aggiunge Ornella - sono davvero eccezionali e il fatto che siano donne è un valore aggiunto.  Essere sul palco insieme, è bellissimo”.

Una scelta non casuale per Ornella che è stata sempre un’artista estremamente libera e curiosa, dalla parte delle donne, che ha sempre privilegiato l’emozione, grazie a un’intensità interpretativa unica che l’ha resa famosa in tutto il mondo.

Molto più che un concerto ma uno spettacolo intimo di Canzoni, Musica e Parole, con i brani che l’hanno resa celebre, qualche sorpresa, come il ritratto firmato dall’amico Renato Zero.

“Bisognerebbe riuscire a dare qualcosa agli altri; io ci provo con le canzoni. Forse è un elemento che ha a che vedere con l’emozione, ma di sicuro fa rima con la generosità del cuore. Quando salgo sul palco – aggiunge Ornella - divento passionale perché voglio trasmettere tutta l’intensità possibile, cerco di far diventare gioia anche quello che non lo è. E in un concerto intimo come questo, caldo, umano, la magia accade”. 

Ornella Vanoni torna in teatro, accogliendo il suo pubblico come una perfetta “padrona di casa”, perché è proprio grazie alla scuola del Piccolo con il grande Strehler che ha superato la timidezza:

“Ho studiato a Parigi, Londra e quando sono arrivata a Milano, ero timidissima e non sapevo dove andare; ho scelto la scuola del Piccolo per superare il mio imbarazzo. Io ero una cosa da inventare e Strehler mi ha inventata come donna e come attrice: ero come un Pinocchio. Il rapporto col pubblico è una cosa meravigliosa, una passione che io ho ancora e della quale non posso fare a meno. Ho superato la mia timidezza, per questa grande passione. In questa nuova tournée, mi racconto dialogando con il pubblico e questo, è Teatro”. 

Oggi Ornella si racconta con sincerità ed ironia e con la serenità che, faticosamente, ha saputo conquistarsi:

“La parte infantile viene fuori col tempo, paradossalmente, e io la lascio vivere. La superficialità, come l’innocenza, è una conquista. Solo invecchiando si riesce a calibrare il giusto peso, a trovare la chiave per la leggerezza ideale, rendendo piuma il fardello della vita che tutti abbiamo. Ho sofferto molto, non lo nego, ma adesso sono serena”.

Ornella Vanoni, 112 lavori tra album, LP, 55 milioni di dischi venduti, album memorabili come “La voglia la pazzia l'incoscienza l’allegria” insieme al cantautore brasiliano Vinícius de Moraes, collaborazioni con i più grandi jazzisti americani del calibro di Herbie Hancock, Gil Evans, Michael Brecker, Ron Carter e George Benson, 8 partecipazioni al festival di Sanremo, ha pubblicato il suo cinquantesimo album in studio Unica, prodotto da Mauro Pagani nel gennaio 2021. Una raccolta di undici inediti, che si apre con un brano strumentale dello stesso Pagani, con gli arrangiamenti e stesura di buona parte dei brani di Fabio Ilacqua. Un album con importanti collaborazioni, quali Un sorriso dietro il pianto, scritto da Francesco Gabbani e Pacifico, poi Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Renato Zero che ha scritto per lei Ornella si nasce e l’ironica Tu me con Virginia Raffaele.

Dopo il Premio Tenco nel 1981 e una Targa Tenco nel 1984, Ornella è stata la prima cantante a ricevere Il Premio Tenco Speciale il 24 Aprile 2022 con questa motivazione:

“Straordinario esempio di interprete e autrice di una canzone sempre intelligente e ai vertici della qualità artistica, fin dagli esordi ha fornito suggestioni musicali spesso inedite e ha continuato a farlo in tutta la carriera. Con un inconfondibile stile che privilegia l’emozione, ci ha presentato le canzoni della mala, le composizioni dei cantautori genovesi e milanesi, la grande canzone poetica brasiliana andando anche a scoprire nuovi talenti compositivi nelle giovani leve italiane”.

L’ultimo spot della 79ma Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2022, “Il Cinema è senza fine”, ha scelto Senza Fine, interpretato da Ornella Vanoni, come colonna sonora, ennesimo sigillo ad una carriera davvero “senza fine”.

Sempre in occasione della 79ma Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 2022, il brano “Il Tuo Amore” interpretato da Ornella Vanoni, è stato inserito, dal regista Gianni Amelio, nella colonna sonora del suo ultimo film “Il Signore delle Formiche”.

“La passione mi guida, solo quella. Quando sono in scena sono felice. Posso essere stanca, aver fatto un viaggio pesante, ma appena salgo sul palco, rinasco. Mi diverto ancora a cantare; quando non sarà più così capirò che è ora di smettere. Il contatto col pubblico, la gioia di condividere quell’emozione così potente, è energia allo stato puro”, conclude l’artista.

Sala Mercato, Laura Sicignano nell'inferno di Kakouma

Super User 17 Gennaio 2023 1336 Visite

Uno dei più grandi campi profughi al mondo raccontato con gli occhi del teatro.

Kakuma. Fishing in the desert, nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova, scritta e diretta da Laura Sicignano e interpretata da Irene Serini e Susannah Iheme, debutta in prima nazionale a Genova alla Sala Mercato dal 24 al 29 gennaio 2023.

Nel giugno 2022 Laura Sicignano, da sempre attenta alle contraddizioni e alle tensioni che segnano le dinamiche socioculturali del nostro tempo, si è recata a Kakuma. Qui, al confine tra il Kenya e il Sud Sudan, all’epoca vivevano circa 220mila esseri umani, fuggiti dagli infiniti conflitti che agitano i paesi circostanti. Quell’esperienza e le testimonianze raccolte durante le settimane trascorse a Kakuma diventano spettacolo compiuto, poetico e politico al tempo stesso, rinnovando la tradizione del teatro-documento, così importante nella storia del Teatro di Genova. Kakuma. Fishing in the Desert è un singolare diario di viaggio per attrice e danzatrice. Laura Sicignano allarga le maglie della drammaturgia sino a fare del palcoscenico il luogo della documentazione e della riflessione, tra musica elettronica - a cura di Uhuru Republic con FiloQ e Raffaele Rebaudengo - e danza, con le coreografie di Ilenia Romano. I video e le foto realizzati a Kakuma sono trattati da Luca Serra come elementi espressivi e poetici. Le scenografie, curate da Guido Fiorato, per scelta etica utilizzano solo materiale di recupero.

L’attrice Irene Serini dà corpo e voce al racconto dell’autrice, ma anche agli operatori umanitari che lavorano nel campo. In scena insieme a lei la danzatrice Susannah Iheme rappresenta il campo, un’entità̀ senza possibilità̀ di parola, al quale è permesso esprimersi solo attraverso il corpo.

 

PRIMA NAZIONALE 24 - 29 gennaio 2023

Genova, Sala Mercato

Kakuma

Fishing in the Desert

testo e regia Laura Sicignano

con Irene Serini e Susannah Iheme

scene e costumi Guido Fiorato | coreografia Ilenia Romano

musiche Uhuru Republic / Raffaele Rebaudengo, Filo Q

luci, suono e video Luca Serra

produzione Teatro Nazionale di Genova

 

Biglietti da 11 a 16 euro. Inizio spettacoli martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16.

Don Giovanni da Soho al teatro Ivo Chiesa

Super User 16 Gennaio 2023 844 Visite

Un Don Giovanni contemporaneo, moralmente deprecabile e affascinante, protagonista delle notti londinesi nei locali più trasgressivi di Soho.
Da giovedì 19 a domenica 22 gennaio, al Teatro Ivo Chiesa i fratelli Russo del Teatro Bellini di Napoli portano in scena Don Juan in Soho, libero adattamento del Don Giovanni di Molière firmato dall’autore britannico Patrick Marber, che ambienta la vicenda nella Londra dei nostri giorni. Diretto da Gabriele Russo e interpretato da Daniele Russo nel ruolo del titolo, Don Juan in Soho gioca con il linguaggio comico-cabarettistico. Narciso, consumista, manipolatore, radicale Don Giovanni è ribattezzato DJ. Sganarello nella versione di Marber diventa Stan: moralizzatore, parassitario, ipocrita ma in fondo cedevole al compromesso, rappresenta il rovescio della medaglia. Elvira è un’attivista impegnata nella difesa di un ecosistema sostenibile; riuscirà a uscire dalla devastante esperienza con DJ come una donna nuova, più consapevole e pronta. Attorno a loro un caleidoscopio dei tipi umani, tra escort e arrivisti, interpretati da Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D’Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo Di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce, che si avvicendano sulla piattaforma girevole ideata dallo scenografo Roberto Crea.
Edonista, archetipo del maschio medio, disposto a morire pur di non rinunciare alla sua liberà e alla sua morale perversa, questo Don Giovanni, vestito in abiti sgargianti dalla costumista Chiara Aversano, finisce con l’essere un anti-eroe estremamente vero.
«Don Giovanni è un emblema di ciò che è inaccettabile. C’è però una radicalità nuova nel suo personaggio: quella di non recitare un ruolo ma di esserlo» afferma il regista Gabriele Russo. «In altre parole, l’attualità e la forza del personaggio disegnato da Marber sta nella sua capacità di vivere fino in fondo ciò che gli altri recitano male. Vale a dire che oggi molti, nella società del divismo di massa e dell’ostentazione a ogni costo, vogliono fare i Don Giovanni, ma pochi riescono a esserlo veramente e pochissimi ne accettano sino in fondo le conseguenze».

Inizio spettacoli: giovedì e sabato ore 19.30, venerdì ore 20.30, domenica ore 16.
Biglietti da 13 a 30 euro. Info www.teatronazionalegenova.it    

 

19 – 22 gennaio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

Don Juan in Soho

di Patrick Marber

ispirato al Don Giovanni di Molière

traduzione Marco Casazza

regia Gabriele Russo

con Daniele Russo

e con (in ordine alfabetico) Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Gaia Benassi, Claudia D’Avanzo, Gennaro Di Biase, Carlo Di Maro, Sebastiano Gavasso, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Arianna Sorrentino, Gianluca Vesce 

scene Roberto Crea | costumi Chiara Aversano

progetto sonoro Alessio Foglia | luci Salvatore Palladino

produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini

 

Paolo Fizzarotti

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