Ma Duci conosce la legge?
Gian Enzo Duci
A cadenza periodico il giovane cronista marittimo de "Secolo XIX" Matteo Dell'Antico intervista spesso il presidente
di Assagenti Gian Enzo Duci, nemmeno fosse il suo addetto stampa personale. E oggi lo definisce anche "prossimo numero uno di Federagenti, l'associazione nazionale di categoria" ( e c'è da augurarsi che il suo sogno si realizzi, altrimenti che figura ci fa?).
Come futuro presidente della categoria, Gian Enzo Duci dovrebbe conoscere alla perfezione la legge. Invece nell'intervista ci sono alcune affermazioni che francamente lasciano perplessi. Ad esempio:
"Sono convinto che dopo l'addio anticipato di Luigi Merlo la scelta di nominare un commissario sia stata azzeccata".
Ma come scelta azzeccata? Lo impone la legge. Non c'era altra scelta. Se si dimette il presidente, ne prende il posto il suo vice, che è il comandante della Capitaneria del porto. Lo dice la legge 84\94.
E poi, sempre riferito al commissariamento: "Ma deve essere una situazione temporanea, serve una figura con pieni poteri, il porto non può stare fermo a lungo. Lo abbiamo già ribadito, e non solo noi come agenti, in più di un'occasione".
C'è da rimanere allibiti. Ma tutti sanno che il commissario ha gli stessi poteri del presidente, la legge (che il signor Duci dovrebbe conoscere) non fa distinzioni. E anche Gian Enzo dovrebbe sapere che proprio a Genova l'ing. Fabio Capocaccia fece grandi cose come commissario, quindi l'ammiraglio Giovanni Pettorino ha gli stessi poteri che aveva Luigi Merlo (che Duci chiamava affettuosamente Gigino).
Ci sembra impossibile che il presidente di Assagenti (che il solito "Secolo XIX" ha dato anche come possibile presidente del Teatro Stabile) non sappia certe cose. Ma è anche strano che Matteo Dell'Antico, giornalista specializzato in economia marittima, non gliel'abbia fatto notare. I (semplici) lettori di Genova3000 l'hanno notato subito.
