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Pettorino contro Merlo

Giovanni Pettorino

A pagina 9 del "Secolo XIX" è stato pubblicato un avviso a pagamento, dal titolo suggestivo:

"Autorità Portuale di Genova. Annullamento procedura di gara".
L'avviso è apparso in un carattere illeggibile, hanno potuto leggerlo solo i possessori di lenti di ingrandimento.
L'ha firmato il segretario generale avv. Giambattista D'Aste. Ma è chiaro che la decisione è stata presa dal commissario, ammiraglio Giovanni Pettorino. Si tratta di un'autotutela. Cioè Pettorino ha voluto mettersi al riparo da quanto deciso dal suo predecessore il dottor Luigi Merlo. Si tratta di annullare un progetto di una gara d'appalto. Cose di due anni fa, per un'operazione di più di dieci milioni di euro. Il decreto era del 29 luglio 2014, il bando era stato aperto l'11 di agosto dello stesso 2014.
Si tratta di opere importanti che riguardano la piattaforma della Calata oli minerali.
Sarebbe interessante sapere quante ditte vi avevano partecipato e chi aveva vinto.
E a che punto sono i lavori. Perché si dice che sono stati avviati.
Ma non finisce qui. L'anticorruzione aveva inviato un "forte richiamo". Ebbene cosa ha fatto Merlo?  Il 18 novembre, ultima riunione della sua presidenza, nonostante le perplessità dei revisori dei conti, aveva creduto di sistemare tutto, con una nuova votazione del Comitato Portuale.
Ma non era sistemato un bel niente. Tant'è vero che ora quel bando è stato annullato.
Si parla da tempo di un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica.
A Genova3000 piacerebbe pure sapere cosa è venuto a costare quest'iter, dalla promulgazione del bando da parte del presidente Luigi Merlo, all'attuale annullamento ad opera del commissario Giovanni Pettorino.
Tanto paga Pantalone...

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