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Il Comune approva la mozione Brusoni: ridotti i costi della sosta per gli agenti di commercio

Marta Brusoni

Proventi provvigionali ridotti in media del 32%, tempi di percorrenza allungati del 50%, numero di visite per code in autostrada diminuito tra il 35% e il 40%, a cui si aggiunge il conseguente aumento delle trasferte con pernottamenti obbligati in albergo incrementati di oltre il 40%. Un’altra categoria che ha subito in modo significativo gli effetti della crisi economica, inasprita dal tragico crollo di Ponte Morandi prima e dall’emergenza Coronavirus poi, è quella dei 4.400 agenti di commercio che negli ultimi due anni nella città di Genova ha visto scendere i propri fatturati in modo preoccupante dovendo ogni giorno far fronte ad innumerevoli difficoltà attraverso un gioco di precari equilibri tra guadagni e spostamenti.

Per questo la capogruppo in consiglio comunale di Vince Genova, Marta Brusoni, ha presentato una mozione - approvata ieri dalla maggioranza - che garantisce una piccola boccata d’ossigeno ad una categoria duramente colpita dal crollo del volume d’affari. «Di fronte ad una serie di fatti di una tale gravità gli amministratori hanno dovuto agire con celerità e buon senso – motiva l’ordinanza Marta Brusoni -. In primis la mancanza del ponte ha significato, per un certo periodo, la totale paralisi per l’intera regione. Il 2020 ha poi aggravato questa situazione portando al blocco totale delle attività per tre mesi a causa dell’emergenza Covid-19. Pertanto, a sostegno della categoria, si chiede almeno una riduzione dell’importo dei parcheggi a pagamento e un allungamento del permesso della sosta da una a due ore allo stesso prezzo dell’ora singola».

Uno dei settori messi a dura prova dalla crisi è stato quello dell’abbigliamento che a livello nazionale, a causa del lockdown, ha registrato solo il 65% del fatturato stimato per la stagione 2020/2021. Con l’aggravante che molte aziende produttrici non sono riuscite a terminare le consegne per la chiusura forzata dei negozi. «Di fronte a questa nuova realtà, causata dal Coronavirus, l’agente di commercio si è fermato per circa 3 mesi e si ritrova esposto per aver anticipato spese per mantenere le proprie strutture senza incassare provvigioni – conclude Brusoni -. Purtroppo il danno deriverà anche da perdite pesantissime per merce ordinata ma mai consegnata».

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