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Le amnesie di Sandro Biasotti

Sandro Biasotti

Ero convinto che anche stavolta l'onorevole Sandro Biasotti se la sarebbe cavata con un "no comment",

che si sarebbe rifiutato di parlare con i giornalisti. Invece si è fatto intervistare da Ava Zunino de "Il Lavoro-Repubblica". Forse, come coordinatore regionale di Forza Italia, ha sentito il dovere di far conoscere il suo pensiero.

Nell'intervista ci sono diverse inesattezze. Ha dichiarato: "Chi non è addetto ai lavori non sa che Cattozzo non faceva più politica da anni". Ma Sergio Cattozzo fa invece parte del Consiglio nazionale del Nuovo Centro Destra, come Luigi Grillo.

La cronista ha buttato lì: "Viene da dire: fortuna che non avete candidato Scajola". E Biasotti: "E' una scelta che non è recente: sia Scajola che Grillo non erano stati candidati neppure lo scorso anno".

Ma Biasotti dimentica che Scajola non era stato ricandidato al Parlamento per via della casa al Colosseo. Però lui per primo voleva che Forza Italia lo candidasse alle Europee. E alla convention della Spezia aveva dichiarato, scandalizzando l'uditorio, che bisognava scrivere il nome di Scajola sulla scheda elettorale, anche se non l'avessero candidato.

Dice di essere stato lui assieme a Giovanni (Enrico) Toti ad aver candidato la Susy De Martini. Ma l'interessata ha dichiarato a Genova3000.it che non è vero niente: "Devo la candidatura ad Antonio Martino, è stato lui a impormi". Biasotti quindi c'entra come i famosi cavoli a merenda.

L'onorevole ha dichiarato "sconcertanti" le affermazioni della De Martini sul conto di Licia Ronzulli. E ha rivelato che la Susy "con noi si era impegnata a non parlar male né del partito né dei colleghi". Ma chi conosce la grande psichiatra sa benissimo che è impossibile imporle il silenzio. A "La Zanzara " di Radio 24 la De Martini ha accusato la Ronzulli "di candidarsi per ottenere l'immunità parlamentare". E a Primocanale è stata ancora più pesante: "Posso dire che nel centrodestra ci sono persone in gamba e meritevoli. Togliamoci di torno queste diversamente meritevoli. Posso dirlo in genovese "noiatri" le chiamiamo bagasce". E invitata a fare dei nomi l'europarlamentare uscente non s'è tirata indietro: "La diatriba che ho avuto è con questa poco onorevole, secondo me, Ronzulli, organizzatrice delle feste di Villa Certosa. Si possono sentire le intercettazioni con la Minetti".

Ava Zunino, da brava cronista, ha chiesto a Sandro Biasotti se si era pentito di averla messa in lista". E l'onorevole coordinatore "No comment".

Ma il "no comment" avrebbe dovuto dirlo quando gli era stata chiesta l’intervista. La De Martini ha sicuramente sputtanato Forza Italia, ma Biasotti ha gettato benzina sul fuoco. In certe circostanze il silenzio è d'oro.

 

Elio Domeniconi

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