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Alla scoperta del Bucci uomo: le domande mai fatte al sindaco di Genova

Marco Bucci, sindaco di Genova

In questa intervista, Vittorio Sirianni è andato alla scoperta del Bucci uomo, l’aspetto meno conosciuto dell’attuale sindaco di Genova.

Partendo dalla sua infanzia, “il mio primo ricordo sono le ruspe che dalla casa di mio nonno, che si trovava all’altezza dell’ospedale di Nervi, abbattevano gli aranci per costruire corso Europa”, Marco Bucci racconta le varie fasi della sua vita: la scuola, “a 13 anni ho iniziato a prendere l’autobus per andare da Nervi al liceo D’Oria”; i boy scout, “pietra miliare della mia formazione”; lo sport, “facevo atletica leggera 2 ore al giorno, tutti i giorni”; l’incontro con Laura, la compagna di università che poi sposerà, “mi hanno mollato tutte, solo lei ha resistito”.

Da ragazzo però non sognava di diventare manager o primo cittadino: “A 15 anni volevo fare il maestro d’ascia, ma i miei genitori mi consigliarono di rimandare la decisione a dopo la laurea”. E le cose, come sappiamo, andarono diversamente.

“Avrei voluto lavorare più a stretto contatto con Sergio Marchionne, perché tra me e lui c’era sempre una terza persona” e “quando ero in America, ho fatto un investimento da 80milioni di dollari per un progetto che non fu portato a termine”: i due ‘dispiaceri’ professionali di Bucci.

“Un mio difetto? Il fatto di andare su tutte le furie, non è bello”, dice ‘u sindecu cu’ cria’ (marchio di fabbrica ormai universalmente riconosciuto) che però aggiunge orgoglioso “mi ritengono e mi ritengo un leader”.

Il sogno nel cassetto: “Fare il giro di Ulisse con la mia barca, toccare tutti i porti toccati da Ulisse nell’Odissea. Con me voglio portare Penelope, mia moglie. Se è contenta di venire con me? Certo!”.

E, ad oggi, alla sua vita dà il massimo dei voti: “10”.

IL VIDEO DELL'INTERVISTA 

 

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