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La nuova vita di Giacomo Gatti

Giacomo Gatti, con la moglie, l'avvocato Laura Mattei.

Adesso che la sua ex moglie, la (potente) assessora regionale Ilaria Cavo, è tutti i giorni alla ribalta della politica ligure, sono in molti a domandarsi: ma che fine ha fatto Giacomo Gatti? L’abbiamo raggiunto a Londra tramite Facebook.

Dottor Gatti, abbiamo saputo che vive a Londra…
Sì, è vero, vivo qui da tre anni. Sono da sempre legato all'Inghilterra. Ho studiato un anno in un'università britannica, ho tanti amici quassù e, quando si sono presentate le condizioni, ho deciso insieme a mia moglie di iniziare un nuovo percorso di vita in un paese che amo e in cui mi sento davvero a casa.

Di cosa si occupa?
Sono Marketing & Communications Manager per la regione di Londra di UK Trade & Investment (UKTI), il ministero britannico per la promozione dell'export e degli investimenti internazionali nel Regno Unito. In sostanza, sono un dipendente del Governo UK. Il mio lavoro è promuovere tra le aziende londinesi i servizi e le opportunità di sostegno all'export offerte da UKTI e dalla rete di ambasciate e British High Commissions nel mondo. Prima di iniziare a UKTI  ho lavorato per due anni e mezzo come Marketing Manager per un network immobiliare internazionale e mi sono occupato, tra l'altro, di promuovere le opportunità di investimento in UK presso gli investitori stranieri, compresi gli italiani.

E’ sposato?
Si. Mia moglie Laura è un  avvocato italiano ma, da quando abbiamo deciso di trasferirci quassù, ha smesso di lavorare in ambito legale e ha iniziato a operare nel settore immobiliare come property manager. In questo momento però non sta lavorando perché alla fine dello scorso anno le è stata diagnosticata una seria malattia che, per fortuna, dopo mesi di terapie, è riuscita a sconfiggere. Viviamo a Wimbledon Park, a due passi dall'impianto del famoso torneo di tennis.

Cosa ci dice della carriera politica della sua ex moglie Ilaria Cavo?
Ilaria non la sento da tanto tempo. Sono poco aggiornato sulle vicende della Regione Liguria e, in generale, della politica italiana. Quello è un mondo che ho scelto volontariamente e serenamente di lasciare anni fa e fa parte del passato. Grazie al cielo non sono tra coloro che non riescono a staccare la spina dalla politica attiva, non dalla politica come interesse: quella continuo a seguirla attentamente, soprattutto qui in UK. Alcuni amici mi hanno detto che Ilaria sta facendo bene e la cosa non mi sorprende: è una persona capace e dotata di grande forza di volontà. Le auguro sinceramente ogni successo. Se non sbaglio, ha assunto molte delle deleghe che avevo anche io e, per esperienza diretta, so bene quanto siamo impegnative. Oltre alla mia ex-moglie, dell'attuale maggioranza regionale fa parte anche mio cognato, il consigliere NCD Andrea Costa. Quindi, al di là di qualsiasi valutazione politica, non posso che augurare ogni bene al gruppo di Toti.

Come ricorda il suo periodo da assessore in Regione?
La Regione è stata un'esperienza bellissima e altamente formativa, umanamente e professionalmente, ma è una fase chiusa da tempo, anche se continua a fare molta scena sul curriculum. Non nascondo che, nei due colloqui che ho affrontato per ottenere il mio attuale posto, quel ruolo è stato valutato positivamente rispetto ai requisiti richiesti dal bando.

Cosa ne pensa della Brexit?
Il referendum è stata una straordinaria prova di democrazia per la quale il governo inglese va senz’altro ammirato.. Al pari della maggioranza dei londinesi, avrei preferito un risultato diverso, non tanto per convinzione ma per comodità. il Regno Unito é un paese che funziona bene, l'economia britannica va alla grande da  quattro anni e non ci sono mai state tante persone al lavoro come in questo momento. L'incertezza che accompagnerà i prossimi mesi di trattative con i vertici dell'UE rischia adesso di produrre un effetto negativo sulla crescita. Detto questo, la maggioranza dei cittadini ha deciso e ora bisogna dare attuazione a quell'indicazione. Si illude, o non conosce la mentalità inglese, chi pensa che possa esserci un passo indietro o un secondo referendum. È anche probabile che, nel medio periodo, la Brexit si riveli una scelta vincente. Mentre l'Unione Europea è una barca che fa acqua da tutte le parti, il Regno Unito è un paese solido con una naturale vocazione internazionale e legami privilegiati in tantissime aree del mondo (in particolare in Asia e Nord America). Da questo può ripartire per costruire un nuovo protagonismo politico ed economico globale. Nel ruolo che ricopro ho la possibilità di verificare ogni giorno la forza del 'Made in Britain' e la straordinaria capacità di questo paese di fare sistema nei mercati internazionali. Quello che stiamo vivendo è un momento affascinante e, da appassionato di storia, sono davvero contento di viverlo in presa diretta. Ho molta fiducia nel futuro.

Del nuovo primo ministro inglese?
Theresa May è una donna eccezionale e ha assunto le redini del Regno Unito in uno dei passaggi più complessi della sua storia, erditando da Cameron un paese in salute ma diviso. Inflessibile sul lavoro, fredda e razionale nelle trattative, spietata nei giudizi e nelle scelte, è davvero la persona giusta al momento giusto. Nei prossimi mesi avrà sicuramente modo di mettere alla prova le doti di leadership che tutti le riconoscono e che si sono già viste nella velocità e decisione con cui ha formato il nuovo governo a poche ore dalla nomina. L'attendono mesi di difficile trattativa con gli altri leader europei, un post Brexit tutto da costruire e un paese da riunire dopo le lacerazioni del referendum. Ma sono sicuro che ce la farà.

Grazie e buon lavoro…
Grazie a Genova3000, quotidiano che ricordo davvero con grande simpatia.

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