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Le condizioni di Musso su Amiu

Enrico Musso

La Lista Musso condizionerà il proprio voto sulla delibera AMIU all’accoglimento di tre ordini del giorno 

che saranno presentati in apertura di seduta, volti a correggere alcuni gravi difetti della delibera proposta dalla Giunta al Consiglio. Come è noto, la proposta di delibera autorizza la Giunta a negoziare la cessione di una parte del pacchetto azionario di AMIU all’unico soggetto che ha risposto alla manifestazione d’interesse (IREN Ambiente) fissando le linee guida inderogabili di tale trattativa, il cui esito verrà nuovamente sottoposto alla votazione del Consiglio entro il 31 Marzo 2017.
Per questo motivo, ed eccezionalmente, lo strumento dell'“ordine del giorno” - di solito inefficace perché l'eventuale inadempienza della giunta rimane priva di sanzione - ha in questo caso una particolare efficacia: il mancato rispetto dell'impegno eventualmente assunto verrebbe infatti evidenziato fin dall'imminente ritorno della pratica nell'aula consiliare. I consiglieri della Lista Musso ritengono che l’AMIU versi nelle attuali disastrose condizioni per l’incapacità dell’Amministrazione Civica, in questo e nei precedenti cicli amministrativi, di individuare le strategie utili a una corretta ed efficace gestione del ciclo dei rifiuti, mancando contemporaneamente l’obiettivo della qualità del servizio e quello dell’efficienza.
Con la conseguenza di continui aumenti della TARI e di una ingente perdita di valore di AMIU, che all’inizio di questo ciclo amministrativo era stimata (da primaria società di consulenza indipendente di fama internazionale) valere circa 60 milioni, e oggi ne vale circa 8-12 secondo le valutazioni dello stesso Comune azionista.
La Lista Musso non è contraria “a prescindere” a privatizzazioni di aziende di proprietà comunale, purché in presenza di adeguate garanzie (a) sulla reale contendibilità da parte di più soggetti privati, e soprattutto (b) sul mantenimento del controllo sulla qualità e la tariffa del servizio, garanzie che in questo caso appaiono del tutto insufficienti. Gli ordini del giorno presentati sono volti a correggere alcuni punti che si ritengono gravi difetti del provvedimento:
1. Il primo ordine del giorno impegna la Giunta a negoziare con l'aspirante acquirente che il nuovo soggetto(la nuova AMIU) non distribuisca utili agli azionisti fino al completo ripiano dello squilibrio economico rappresentato dagli extra costidel trasporto dei rifiuti verso altri siti di discarica/smaltimento e della gestione post mortem di Scarpino. Si eviterà così che l'operazione serva a "socializzare le perdite e privatizzare gli utili", cioè a far ricadere esclusivamente sui cittadini e le imprese genovesi i costi della gestione passata, massimizzando gli utili in capo al nuovo acquirente.
2. Il secondo ordine del giorno impegna la Giunta a negoziare con l'aspirante acquirente che la parte "ordinaria" della TARI, al netto cioè del ripiano degli extra costi di cui al precedente ordine del giorno, sia fissata con un meccanismo price-cap che ne garantisca la diminuzione in termini reali nei prossimi 30 anni. Si eviterà così che un'operazione presentata come necessaria per gli investimenti volti all’aumento di efficienza della gestione del ciclo non consegua l’obiettivo o, peggio, lo riversi solo sugli utili dell'azionista anziché farne beneficiare cittadini e imprese genovesi.
3. Il terzo ordine del giorno impegna la Giunta ad affidare a un soggetto indipendente una valutazione preliminare di fattibilità sul modello alternativo ora scartato, basato sull’assegnazione, con appositi bandi di finanza di progetto, della realizzazione degli impianti per la selezione e il recupero delle materie seconde, la digestione, il recupero del metano, il compostaggio, prevedendo il successivo acquisto dei relativi servizi dalle imprese che si saranno aggiudicati tali bandi. Il risultato di tale valutazione dovrà essere presentato al Consiglio Comunale contestualmente all’esito della negoziazione imminente per la cessione della quota di AMIU, e il Consiglio Comunale sceglierà la soluzione che valuterà essere più conveniente per i cittadini genovesi. 

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