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Il Pd non vota la rivoluzione di Bucci sui parcheggi

Alessandro Terrile

Alessandro Terrile

A Tursi, i presenti, hanno assistito basiti, oggi, alla votazione sulla rivoluzione di Marco Bucci

sui parcheggi a Genova, che abbassa sensibilmente i costi di sosta. Ebbene, il Partito Democratico, in una nota congiunta firmata, tra gli altri, dalla capogruppo Cristina Lodi e dall’ex segretario cittadino Alessandro Terrile, spiega il perché non ha votato al fianco della maggioranza di centrodestra: “Questo pomeriggio in Consiglio comunale, il gruppo PD si è astenuto sulla delibera relativa alle nuove tariffe di Genova Parcheggi.
Non mettiamo in dubbio che ridurre le tariffe della sosta sia una scelta giusta e che agevola i cittadini. Ci sono però dei limiti nel provvedimento voluto dalla giunta di centrodestra.
Innanzitutto, sarebbe stato doveroso, rispetto a questa delibera, un coinvolgimento dei Municipi nell'elaborazione della proposta. Lo abbiamo fatto notare invano nel corso della seduta: per la prima volta nella storia di questo Comune si modificano tariffe di servizi pubblici senza il preventivo parere dei Municipi, così come i Regolamenti prevederebbero. Ma c'è fretta e si sa che la fretta è cattiva consigliera.
Nel merito, è singolare intervenire sulle tariffe di sosta senza una visione più generale della mobilità cittadina, anche in riferimento al TPL. Non tutti, poi, guadagneranno da questa rimodulazione delle tariffe, soprattutto perché viene abolito ogni frazionamento orario. In questo modo, chi fa soste brevi o chi sfora di pochi minuti l'ora, pagherà più di prima. Inoltre, l'abolizione delle tariffe speciali (Speedy, Speciale e Large) porterà  a un incremento del costo per chi utilizzava tali tariffe soprattutto nelle zone ad alta valenza commerciale (mercati comunali e mercati rionali).
Un altro elemento che ci preoccupa è la disparità di trattamento fra centro e periferia, dove Genova Parcheggi prevede addirittura una crescita degli incassi.
Come PD abbiamo proposto diversi emendamenti per ripristinare le tariffe speciali e introdurre il frazionamento orario a 6 minuti o almeno a mezz'ora.
Siamo riusciti a spuntare l'assenso della Giunta a introdurre il frazionamento di mezz'ora nelle sole fasce 3 e 4, cioè nelle zone periferiche.
Siamo lieti di aver contribuito a migliorare la delibera. Ma i dubbi sull'equità e sull'efficacia di questa riforma permangono, e pertanto ci siamo astenuti”.

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