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Spettacoli

Teatro, al Modena arriva Il viaggio di Victor

Super User 24 Aprile 2024 176 Visite

Un viaggio a ritroso nella propria vita alla ricerca della verità. Davide Livermore dirige Linda Gennari e Antonio Zavatteri nel primo allestimento italiano de Il viaggio di Victor di Nicolas Bedos. Dal 3 al 19 maggio a Genova al Teatro Gustavo Modena.

Dopo le acclamate regie di prosa in cui ha spaziato da Eschilo a Schiller, da George Brant a Paolo Villaggio, Davide Livermore mette in scena Il viaggio di Victor di Nicolas Bedos, opera inedita in Italia, evidenziando ancora una volta l’impegno del Teatro Nazionale di Genova, da lui diretto, a produrre testi di drammaturgia contemporanea e presentare titoli nuovi per il panorama italiano.

Interpretato da Linda Gennari e Antonio Zavatteri, lo spettacolo, tradotto in italiano da Monica Capuani e coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova con il Teatro di Napoli, debutta in prima assoluta venerdì 3 maggio a Genova al Teatro Gustavo Modena, con repliche sino al 19 maggio, per poi iniziare una tournée nella prossima stagione.  

Attore, regista, drammaturgo, Nicolas Bedos, classe 1979, ha attratto l’attenzione di pubblico e critica in Francia e in Europa con le proprie opere teatrali e cinematografiche, vincendo diversi premi, tra cui un César per il film La belle époque (2019), interpretato da Fanny Ardant e Daniel Auteil.

Con la sua scrittura solo apparentemente semplice, accostando passato incombente e presente sfuggevole, Bedos racconta senza timidezze ma con grande empatia i risvolti del sentimento e le contraddizioni dell’animo umano.

Il viaggio di Victor è la storia di un uomo che ha perso la memoria dopo un incidente d’auto e di una donna che lo assiste. Lui non sa più se gli piace il tè o il caffè, non riconosce la sua casa e tantomeno le persone che lo salutano per strada. Lei, lo incoraggia a riavvolgere il nastro, a cercare i ricordi, lo richiama alla sua responsabilità: sembra conoscerlo molto meglio di quanto lui non voglia ammettere.

Il dialogo tra Victor e Marion è come una spirale, non ci sono vie d’uscita. Nello spettacolo di Davide Livermore le battute dei due attori si intrecciano a musiche che vanno da Bach ad Arvo Part, sostenute da un preciso disegno sonoro curato da Edoardo Ambrosio. Parole confuse, a volte appassionate, a volte cattive, quelle di lui. Parole chiare, pazienti, a tratti disperate, quelle di lei. Passo dopo passo, segreti e ricordi si ricomporranno come un puzzle, svelando l’indicibile mistero che aleggia tra loro.

«Cercare la verità della nostra storia è il lavoro che la vita richiede a ognuno di noi» riflette Davide Livermore. «Victor e Marion hanno bisogno di fare emergere e accettare una verità dolorosissima. Ma questo spettacolo ci insegna che solo attraverso il coraggio di creare, nel proprio cuore e nella propria vita, uno spazio in cui accogliere le anime che non ci sono più possiamo offrire loro la possibilità di andare verso la luce e sciogliere i nodi dolorosi del cammino terrestre». 

Racchiusa tra un sofisticato ledwall a pavimento e un grande specchio sul soffitto, la scena - curata dallo stesso regista insieme a Lorenzo Russo Rainaldi e illuminata da Aldo Mantovani - gioca con significative geometrie e sdoppiamenti, per poi trasfigurarsi grazie al video di D-Wok, in cui compare Diego Cerami, allievo attore della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova.

Gli abiti indossati da Linda Gennari e Antonio Zavatteri hanno l’inconfondibile eleganza di Giorgio Armani. «Penso a Giorgio Armani come a un grande artista del nostro tempo» afferma Davide Livermore. «Avere avuto la fortuna di collaborare con la sua Maison per l’inaugurazione della Scala nel 2020 ha creato un filo rosso di arte e simpatia, profondissimo rispetto e ammirazione: una vicinanza che si concretizza in questa nuova prestigiosa collaborazione. Non posso che ringraziare Armani e la sua Maison per la grande generosità e sensibilità con cui hanno accolto la nostra proposta artistica».

 

Prima assoluta

3 – 19 maggio 2024

Genova, Teatro Gustavo Modena

 

Il viaggio di Victor

di Nicolas Bedos

traduzione Monica Capuani

regia Davide Livermore

 

interpreti Linda Gennari, Antonio Zavatteri

e con Diego Cerami in video

 

scene Davide Livermore, Lorenzo Russo Rainaldi

abiti Giorgio Armani

video maker D-Wok

disegno sonoro Edoardo Ambrosio

luci Aldo Mantovani

regista assistente Carlo Sciaccaluga

assistente alla regia Milo Prunotto

 

cast tecnico

direttrice di scena Lorenza Gioberti

capo macchinista Raffaele Giacobino

capo elettricista Federico Calzini

fonico Edoardo Ambrosio

 

produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro di Napoli Teatro Nazionale

 

Orario spettacolo

martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16, lunedì riposo

info e biglietti www.teatronazionalegenova.it  

 

Mercoledì 8 maggio alle ore 17.30 Teatro Gustavo Modena

Incontro con Linda Gennari e Antonio Zavatteri

a cura dell’Associazione Amici del Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con UniGeSenior

conduce Paolo Borio

“Mitteleuropa”, al Teatro Carlo Felice il concerto con musiche di Schumann e Brahms

Super User 17 Aprile 2024 280 Visite

Il maestro Riccardo Minasi tornerà alla guida dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice e del pianista Gianluca Cascioli con Mitteleuropa, giovedì 18 aprile, alle ore 20:00, al Teatro Carlo Felice.

Nell’ambito della Stagione Sinfonica 2023-2024, il ciclo sinfonico Mitteleuropa esplora la ricca tradizione musicale del romanticismo tedesco, questo appuntamento è dedicato a Robert Schumann, con il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54 e a Johannes Brahms, con la Serenata n. 1 in re maggiore op. 11.

Gianluca Cascioli

“Deja vu”, la Compagnia dell’Albicocca replica al Teatro Instabile

Super User 04 Aprile 2024 494 Visite

Dopo il successo ottenuto al debutto, il Teatro Garage era tutto esaurito, la Compagnia dell’Albicocca è attesa all’Instabile, dove replicherà la sua esilarante commedia “Deja vu”.

L’appuntamento è nel cartellone del teatro di via Cecchi 19 r, a Genova, per domenica 7 aprile, ore 17:00.

Torna “Rumore”, lo spettacolo dedicato a Raffaella Carrà a favore di giovani artisti e sportivi

Super User 04 Aprile 2024 323 Visite

Torna in Liguria, dopo il grande successo della scorsa estate ai Parchi di Genova Nervi, “Rumore”, lo spettacolo dedicato all’iconica Raffaella Carrà. Appuntamento il prossimo 13 aprile dalle 19.30 al Teatro Sociale di Camogli.

Lo spettacolo, con coreografie originali, ripercorre la storia dell’immortale cantante e performer attraverso i brani che hanno reso unico il suo percorso. La consulenza artistica è di Sergio Japino, guest star Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi.

Il format coinvolge soprattutto giovani talenti di importanti scuole di danza e campioni dello sport: ballerini, atleti anche paralimpici, attori, tutti insieme per interpretare con la danza i grandi successi di Raffaella Carrà. Lo spettacolo mette in mostra tutti questi talenti, ma mira anche a raccogliere fondi per sostenerli. Il ricavato, infatti, servirà per aprire nuove borse di studio che permettano a questi giovani di continuare il proprio percorso di formazione.

“L’alta formazione deve essere un diritto per i giovani che se lo meritano – sottolinea Simona Ferro, assessore allo Sport, Scuola e Politiche giovanili di Regione Liguria - Inoltre, vorrei ricordare che l’eredità di Raffaella Carrà non è solo artistica, ma è anche sociale: dare voce agli emarginati, promuovere temi come l'uguaglianza e l'inclusione, facendo sempre della gioia e dell'ottimismo i valori fondamentali. Per questo sono felice che all’interno dello spettacolo ci sia spazio anche per ragazzi meritevoli che convivono con disabilità”.

“Lo sport, la danza e lo spettacolo hanno una profonda valenza educativa – dice Antonella Riboldi Brunamonti, ideatrice di questo progetto -. Eventi come questo sono fondamentali per continuare a sostenere l’accesso all’alta formazione di chi, altrimenti, non potrebbe accedervi”.

 

Al Teatro Carlo Felice arriva La bohème: scene liriche in quattro quadri di Giacomo Puccini

Super User 03 Aprile 2024 442 Visite

LE INTERVISTE DI GENOVA3000: 

 

La stagione lirica dell’Opera Carlo Felice Genova prosegue con il settimo titolo in cartellone: La bohème, opera in quattro quadri di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger, sarà in scena da venerdì 12 aprile alle ore 20:00. L’allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova viene ripreso in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore.

La direzione è affidata a Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Augusto Fornari, le scene e i costumi di Francesco Musante, e le luci di Luciano Novelli. Orchestra, coro, coro di voci bianche e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti, Maestro del coro di voci bianche Gino Tanasini.

La bohème sarà in replica sabato 13 aprile alle ore 15:00, domenica 14 aprile alle ore 15:00, venerdì 19 aprile alle ore 20:00, sabato 20 aprile alle ore 20.00 e domenica 21 aprile alle ore 15:00.

A dar vita ai protagonisti: Anastasia Bartoli / Serena Gamberoni (Mimì), Galeano Salas / Alessandro Scotto di Luzio (Rodolfo), Alessio Arduini / Leon Kim (Marcello), Benedetta Torre / Maria Novella Malfatti  (Musetta), Gabriele Sagona / Luca Dall’Amico (Colline), Pablo Ruiz / Fernando Cisneros (Schaunard), Claudio Ottino (Benoît), Matteo Peirone (Alcindoro) Giampiero De Paoli / Alberto Angeleri (Parpignol), Claudio Isoardi / Antonio Mannarino (Un venditore ambulante), Franco Rios Castro (Sergente), Loris Purpura (Doganiere).

La genesi della Bohème nasce quasi come una sfida tra due tra i più acclamati operisti di fine Ottocento: Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. Entrambi volevano scrivere un’opera tratta dal romanzo Scene della vita di Bohème, di Henri Murger, finalmente libero dai diritti d’autore. Il lavoro di Puccini venne rappresentato il primo febbraio del 1896 al Teatro Regio di Torino, e dato l’enorme successo raggiunto sin da subito, l’opera di Leoncavallo venne presto dimenticata. Puccini si avvalse dei librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, che strutturarono l’opera in quattro quadri. La storia è ambientata negli anni Trenta dell’Ottocento a Parigi, dove un gruppo di artisti bohemiens (Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard) vive cercando di sbarcare il lunario. Gli innamorati Rodolfo e Mimì vivono un idillio destinato a finire troppo presto e tragicamente, ma la bellezza del loro incontro risiede proprio nella spontaneità e nella semplicità che li accomuna. È quindi in una dimensione sospesa tra spensieratezza e disillusione che prende forma la drammaturgia della Bohème.

Francesco Ivan Ciampa commenta: «La semplice definizione di capolavoro non basta per trasmettere la genialità di Puccini. E non solo in quest’opera, ma in tutto il suo straordinario percorso artistico. Quest’anno tutto il mondo celebra questo Genio italiano a 100 anni dalla sua scomparsa, ma non dimentichiamo una cosa: lui ha celebrato tutti noi per l’intera sua vita. Ci ha raccontati, ci ha dipinti in palcoscenico, ha colto le corde più intime delle nostre anime e le ha sublimate con la musica. Celebrare veramente Puccini non è solo eseguire le sue opere, ma ricordarsi di vivere la vita, emozionarsi, amare».

La regia di Augusto Fornari esplora la drammaturgia pucciniana attraverso una chiave di lettura originale: «È per gioco che mi sono avvicinato all’opera lirica ed è per uno strano gioco di incastri che dal teatro di prosa mi sono trovato a dirigere La bohème. Ed è con stupore che m’è parso di ritrovare nei meccanismi drammatici del capolavoro pucciniano il “Gioco” come elemento propulsore della storia. Il “Gioco” quello serio, con la G maiuscola, quello dei bambini, quello che va fino in fondo, che irride la fame, il freddo, la povertà, la ricchezza, la borghesia, gli schemi sociali, quello che vorrebbe sgambettare anche la morte. Rodolfo e compagnia non fanno altro che “prendersi gioco” di tutto con una leggerezza e una distanza, come fossero consapevoli di essere personaggi da romanzo, da opera lirica. E insieme a loro, gioca il gran burattinaio Puccini che, con grazia di sublime regista, gli fa conoscere l’amore subitaneo e fragile, li conduce nelle strade, nei caffè, che diventano parco giochi pieni di balocchi, frittelle e donne frivole. E gioca, Puccini, con le situazioni e sovrappone struggenti duetti d’amore a contrasti da opera buffa, quasi a voler ricordare a sé stesso e ai suoi protagonisti di non prendersi troppo sul serio».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, dichiara: «Il nostro Teatro ricorda quest’anno, come fanno tutti i teatri dell’opera italiani, i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini, uno degli artisti italiani in assoluto più amati del mondo. Quello che emerge ancora una volta nella Stagione Lirica 2023-2024 del Carlo Felice è che si tratta di una programmazione coraggiosa, con opere assolutamente innovative e non famose, con un’unica eccezione costituita da Puccini con Madama Butterfly a gennaio e oggi con La bohème. Due dei melodrammi più celebri in assoluto nel mondo. Oggi siamo qui pronti per celebrare una delle opere più amate del repertorio lirico mondiale, un capolavoro senza tempo, un’opera amatissima che ha attraversato i secoli, toccando i cuori di generazioni di spettatori in tutto il mondo. Ambientata nella Parigi bohémien della metà dell’Ottocento, questa storia di amore e di vita ci trasporta in un mondo fatto di passione, di gioia, dolore e soprattutto di profonda umanità. Un’opera che oltre a essere un inno all’amore puro è in grado ancora oggi di commuovere e meravigliare. La storia d'amore di Mimì e Rodolfo e le schermaglie amorose di Marcello e Musetta sono spettacolari momenti di vita che ispirano registi, scenografi e artisti da ormai 113 anni. La bohème  ci regalerà una serata indimenticabile, grazie a un cast eccezionale di artisti, alla maestria della direzione affidata a Francesco Ivan Ciampa, alla regia di Augusto Fornari,  ma anche alla bellezza delle scenografie e dei costumi realizzati da un grande artista genovese e pittore delle favole come Francesco Musante, che ha saputo conferire un nuovo e innovativo stile all’opera di Puccini, infondendo colore nei personaggi e nelle scene e restituendo quella spensieratezza propria dell’era bohemienne, come lui stesso ha detto. Una festa di colori e di bellezza con i bambini che ripropongono e doppiano, in controscena, i movimenti e i gesti dei sei interpreti principali. Un’occasione imperdibile non solo per gli appassionati di lirica, ma per tutti coloro che vorranno immergersi nell’intensità di un’opera unica e nella storia ricca di tradizione e innovazione dell’Opera Carlo Felice, che si conferma una delle gemme culturali di Genova e del panorama teatrale italiano.

Siamo sicuri che sarà un successo».

“Io sono un altro”, al Teatro Sociale di Camogli è in arrivo un Beppe Grillo pirandelliano

Super User 24 Marzo 2024 443 Visite

Il Teatro Sociale di Camogli lo ha già annunciato sui propri social qualche giorno fa: Beppe Grillo salirà sul palcoscenico del “Sociale”, con il suo nuovo spettacolo, domenica 26 maggio, alle ore 21:00.

Al momento quella camoglina è l’unica tappa ligure del tour che Grillo inizierà il 6 aprile dal Teatro Comunale di Lacedonia. Sui contenuti del nuovo spettacolo non trapela ancora nulla. Prima del debutto tutto rimane blindatissimo, come sempre con le apparizioni teatrali di Grillo. Per ora si conoscono solo il titolo, “Io sono un altro”, e il manifesto ufficiale, realizzato con una foto generata dall’intelligenza artificiale.

Ma il fatto che il comico genovese, sul suo blog, firmi “Io sono un altro” con il nome del protagonista di “Uno, nessuno e centomila”, Vitangelo Moscarda, lascia supporre che ci ritroveremo di fronte a un inedito Grillo “pirandelliano”.

 

Prezzi 

Platea, Palchi I e II Ordine A: 45 € (intero), 40 € (ridotto).

Palchi I e II Ordine B: 35 € (intero), 30 € (ridotto).

Palchi III e IV Ordine: 35 € (intero), 30 € (ridotto).

Biglietto unico per persone colpite da disabilità: 5 €. 

Le riduzioni sono previste per Over 65/Under 26, Soci Amici del Teatro Sociale, GPM, Coop e per chi raggiunge il teatro in treno.

Al Teatro della Gioventù vanno in scena cantanti e pianisti dell’Accademia di alto perfezionamento del Carlo Felice

Super User 22 Marzo 2024 292 Visite

Il trittico Poème de l’amour et de la mer - Don Quichotte à Dulcinée - Don Quichotte sarà in scena sabato 23 marzo alle ore 16.00, in replica domenica 24 marzo alle ore 16.00. Poème de l’amour et de la mer è un poema cantato per mezzosoprano e pianoforte di Ernest Chausson, composto tra il 1882 e il 1892 su testi dall’omonimo poema di matrice romantico-simbolista dello scrittore Maurice Bouchor. Suddiviso in due sezioni: La fleur des eaux e La mort de l'amour separate da un interludio, il poema si caratterizza per la forte impronta melodica e lirica. Interpreti vocali saranno Giulia Alletto e Greta Carlino, al pianoforte Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte à Dulcinée, di Maurice Ravel, è un poema cantato per baritono e orchestra suddiviso in tre canzoni – Chanson romanesque, Chanson épique e Chanson à boire – composto tra il 1932 e il 1933. I testi di Paul Morand sono tre dediche che Don Chisciotte rivolge all’amata Dulcinea. Sul piano musicale, la ricerca di Ravel approfondisce la musica popolare iberica, della quale elabora ritmi e motivi. Con i baritoni Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez e i pianisti Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte, di Jacques Ibert, è una raccolta di quattro canzoni (Chanson du départ, Chanson à Dulcinée, Chanson du Duc e Chanson de la mort) composta nel 1933 per l’omonimo film musicale di Georg Wilhelm Pabst. I testi sono di Pierre de Ronsard e Alexandre Arnoux. Anche in questo caso, protagonista è l’eroe di Cervantes, che si rivolge alla sua amata e al fedele Sancho Panza. Interpreti vocali saranno i bassi Antonino Arcilesi e Davide Sabatino, con Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani al pianoforte.

Portofino Days, il programma dei tre giorni dedicati alla grande fiction

Super User 19 Marzo 2024 578 Visite

Conto alla rovescia per l’inizio della prima edizione dei Portofino Days, che da venerdì 22 a domenica 24 marzo trasformeranno la Liguria e il Tigullio, in particolare, nella capitale del mondo delle fiction. Un programma ricco di incontri ed eventi, molti dei quali aperti al pubblico, momenti di riflessione sullo stato dell’arte del comparto dell’audiovisivo e, ancora, appuntamenti dedicati agli stakeholder del settore.

Negli ultimi anni, la Liguria si è avviata a diventare sempre di più la location ideale dove girare contenuti audiovisivi e la lunga serialità, in particolare, ha “premiato” più volte la nostra regione, scegliendola appunto come sfondo per storie che hanno appassionato anche il grande pubblico internazionale.

Il programma, consultabile sul sito www.portofinodays.org si divide in tre filoni principali: gli incontri di settore delle Film Commission italiane a Rapallo; le masterclass e i panel con i grandi nomi del comparto (registi, scenografi, stuntman, compositori, casting director, solo per citarne alcuni) a Santa Margherita Ligure; i forum, le proiezioni (tra le quali si segnala l’anteprima mondiale della terza serie di “Hotel Portofino”) e le premiazioni a Portofino.

A Genova intanto viene inaugurata oggi - con un primo “ciak” che, simbolicamente, segna l’avvio della settimana che porterà alla grande kermesse - la mostra “Liguria Terra da Fiction” che racconta per immagini quali sono le grandi produzioni internazionali che hanno scelto la regione come sfondo per le loro fiction negli ultimi anni.

L’iniziativa vede l’impegno della Regione Liguria, affiancata dal Comune di Portofino e Genova Film Commission, con il sostegno di: Città Metropolitana di Genova, Comune di Genova, Comune di Rapallo, Comune di Santa Margherita Ligure, Camera di Commercio di Genova.

"La Liguria continua a distinguersi come protagonista nel settore dell'audiovisivo, una vera e propria 'terra da film' - afferma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria -. Le molteplici produzioni che hanno scelto il nostro territorio come location per set cinematografici stanno proiettando la bellezza della nostra regione su grandi e piccoli schermi di tutto il mondo. L'audiovisivo non solo promuove il turismo, ma costituisce anche un potente veicolo di promozione culturale, nonché volano di benessere economico e sociale. I Portofino Days rafforzano ulteriormente l'impegno di Regione Liguria nell'aprire le porte del territorio ligure a un pubblico internazionale, consolidando il suo ruolo di protagonista nel panorama cinematografico così da agevolare investimenti futuri".

“Il cinema e l’audiovisivo in genere fanno conoscere il nostro territorio in tutto il mondo – dice il vicepresidente della Regione Liguria con delega al Marketing Territoriale Alessandro Piana – grazie alle ultime produzioni e ad eventi di lancio quali la prima edizione dei Portofino Days. La nostra regione in pochissimi chilometri di distanza regala scenari unici, dalla costa alle montagne passando per borghi ricchi di storia. Complimenti agli organizzatori che lo hanno saputo sottolineare per sostenere la crescita del comparto e farsi promotori delle nostre bellezze e unicità”.

"La Liguria viene sempre più scelta come luogo ideale per girare nuove produzioni a livello nazionale e internazionale. Lo dimostrano, non solo le qualificate presenze ai Portofino Days, ma anche i numeri in costante crescita che registrano nel 2023 il coinvolgimento di 94 comuni liguri in progetti audiovisivi - evidenzia l'assessore allo Sviluppo economico Alessio Piana - Segnali che testimoniano la buona riuscita delle azioni messe in campo da Regione Liguria nel promuovere il territorio con strumenti finanziari dedicati alle produzioni audiovisive, che non avrebbero attecchito con tale portata sul territorio se non fosse stato per il lavoro di squadra portato avanti con la collaborazione della Genova Liguria Film Commission. In continuità con quanto fatto in passato, siamo pronti ad attivare, ad aprile e a maggio, due nuove misure per continuare ad attrarre produzioni nazionali e internazionali in Liguria e sostenere progetti audiovisivi locali. Sempre aperto, invece - conclude l'assessore Alessio Piana -, il dialogo con le istituzioni locali per individuare aree e fondi utili alla realizzazione degli Studios cinematografici. Uno step di crescita ulteriore dell’industria audiovisiva ligure che, oltre a generare maggiori benefici economici, consentirebbe lo sviluppo e il radicamento delle professionalità del settore sul nostro territorio".

“Genova e la città metropolitana si stanno ritagliando un ruolo da protagoniste, anno dopo anno, nell’ambito delle produzioni cinematografiche e delle serie televisive – commenta l’assessore al Marketing territoriale del Comune di Genova Francesca Corso – oltre a essere un set naturale per la propria poliedricità e per la bellezza del territorio, Genova ha professionalità riconosciute a livello nazionale e internazionale che stanno dando un contributo fondamentale per fare crescere l’immagine della nostra città tra gli addetti dei lavori di settore. Portofino days porterà grandi nomi del cinema italiano e non solo: un’occasione straordinaria per la nostra città di ulteriore promozione del territorio. Invito tutti a visitare la mostra in largo Pertini dove potranno ritrovare scorci della nostra città, immortalati nel cinema e nella tv”.

"Siamo entusiasti di annunciare i 'Portofino Days' - dice il sindaco di Portofino, Matteo Viacava -, una celebrazione di tre giorni che metterà in luce il meglio della grande fiction attraverso una serie di eventi straordinari distribuiti tra le incantevoli località di Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo e Genova. Questo festival è una testimonianza dell'impegno della nostra comunità nell'abbracciare la cultura, l'arte e il patrimonio unico del nostro territorio. I 'Portofino Days' non sono solo un'occasione per celebrare storie avvincenti e talenti eccezionali ma anche un'opportunità per continuare a innamorarsi delle nostre magnifiche città attraverso gli occhi dell'arte".

“Da molti anni Rapallo ha aderito alla Film commission, grazie alla quale promuove il suo territorio attraverso grande e piccolo schermo – spiega il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco - Un modo in più per fare cultura e turismo nella nostra meravigliosa costa, unica e suggestiva. Partecipiamo con entusiasmo alla prima edizione dei Portofino Days, che testimoniano l’unione del nostro territorio anche su iniziative di altro livello”.

“Santa Margherita Ligure – spiega il sindaco Paolo Donadoni -, grazie alla nostra capacità di accoglienza e grazie al lavoro svolto da Regione Liguria e Film Commission, è tornata ad essere palcoscenico naturale di film, serie tv e spot, produzioni. Il legame con il mondo della cinematografia viene oggi consolidato con la prima edizione di un importante evento che con piacere ospitiamo a Villa Durazzo e che porterà benefici a tutti il comprensorio”. 

“La Camera di Commercio - commenta il vicepresidente Alessandro Cavo – non ha fatto mancare il proprio sostegno a un’iniziativa davvero innovativa che porta nel Tigullio per la prima volta le Film Commission italiane e i grandi nomi dell’audiovisivo nazionale e internazionale. E lo fa strategicamente alla vigilia dell’apertura di stagione, per consentire agli ospiti di apprezzare al meglio le perle di questo territorio. Il contributo della Camera ai ‘Portofino Days’ è dunque una testimonianza concreta delle eccellenze di questo territorio: i vincitori dei prestigiosi “awards” riceveranno premi in filigrana e ardesia creati per l’occasione dagli ‘Artigiani in Liguria’ mentre gli invitati agli eventi potranno sorseggiare i cocktail ideati dai ‘Bartender Genova Gourmet’.

 

PIAZZETTA E TEATRINO: IL CUORE DEI PORTOFINO DAYS

Il programma di Portofino si apre la sera di venerdì 22 marzo, con la consegna del Premio “Portofino Days”, la consegna del “Portofino Award Screenplay” alle migliori sceneggiature 2023 e a seguire, in anteprima mondiale la proiezione della prima puntata della terza stagione della serie “Hotel Portofino”.

Sabato 23 marzo, mentre al teatrino si alterneranno le proiezioni, al pomeriggio, in Piazzetta, l’ open forum “Le serie TV Crime al femminile” alle 15.00 e, alle 17.00, “Stati generali dell’Audiovisivo. Quale futuro indirizzo dovrà seguire il comparto nazionale e internazionale”.

La sera, dalle 21.00, la consegna dei premi “Portofino Soundtrack Award”, “Portofino Spot Award” e il Premio “Key Award Excellence Media Key – Portofino Days”.

 

Domenica 24, alle 15.30, speech “Sensualità a Corte: ovvero fare tutto da sé”.

Alle 16.30 l’open Forum “Economia e Audiovisivo: La Lunga serialità e gli Studios come sistema di sviluppo territoriale.

Alle 17.30 “Digital Fiction: Dalle Origini ai Giorni Nostri – young series”.

La kermesse si chiude alle 18.30 con le ultime premiazioni: “Portofino Award Serie TV” e “Portofino Award Digital Movie”.

 

La partecipazione agli eventi è gratuita, con prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento posti. Il dettaglio del programma e le modalità di iscrizione sono sul sito www.portofinodays.org 

  

MASTERCLASS E PANEL: PORTOFINO DAYS @ SANTA MARGHERITA LIGURE

Le sceneggiature, le colonne sonore e i mestieri dell’audiovisivo: tre giornate di incontri a Villa Durazzo aperte ad appassionati, studenti, appassionati del settore.

Ogni giornata è stata curata da un professionista di alto livello, che ha permesso di radunare i nomi di rilievo nazionale ed internazionale.

Si parte quindi da venerdì 22 marzo, giornata delle sceneggiature curata da Marco Ponti, sceneggiatore, scrittore e regista. Sabato 23 marzo, sarà la giornata delle colonne sonore curata da Roberto Pischiutta “Pivio”, compositore e autore di colonne sonore. Domenica 24 marzo, si chiude con la giornata dei mestieri del cinema curata da Enzo De Camillis, scenografo, regista, organizzatore del Premio Pellico d’Oro di Roma.

Gli incontri sono gratuiti aperti a tutti, su prenotazione, fino a esaurimento posti.

Il programma completo di Villa Durazzo e le modalità di iscrizione agli eventi sono on line sul sito www.portofinodays.org.

Per la stampa, è possibile accreditarsi agli eventi mandando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o all’ingresso di Villa Durazzo nei giorni e negli orari della manifestazione.

 

LIGURIA TERRA DA FICTION @ GENOVA

Nel 2019 la Genova Liguria Film Commission ha lanciato il brand “Liguria Terra da Fiction”: dopo pochi anni la Liguria è diventata lo sfondo per ben 16 serie tv di produzioni nazionali ed internazionali, di cui alcune giunte alla terza stagione, grazie al grande successo riscontrato presso il grande pubblico.

La mostra “Liguria terra da fiction”, allestita in largo Pertini a Genova fino al 24 marzo, mette in luce le diverse location che sono state scelte, di volta in volta, in Liguria. Una terra che, per le sue caratteristiche, si trasforma agilmente da set urbano per polizieschi e crime a scenario ideale per drammi e ricostruzioni in costume, fino alla commedia dai toni romantici per tutta la famiglia.

Teatro Carlo Felice, successo per la serata ‘Gala Pas de Deux’

Super User 15 Marzo 2024 680 Visite

“Il Gala Pas de Deux ci regala una splendida serata all’insegna dell’arte, oltre a portare in scena a Genova il meglio della danza internazionale. Un ringraziamento non può che andare a Jacopo Bellussi, un artista noto in tutto il mondo che anche quest’anno ha portato nella sua città e in Liguria uno spettacolo straordinario, e alla Fondazione Friends of Genoa, che sostiene l’evento”. Così il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti, intervenuto al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione della serata all’insegna della danza internazionale Gala Pas de Deux.

‘Deja vu’, Garage e Instabile mettono in scena lo spettacolo della Compagnia dell’Albicocca

Super User 15 Marzo 2024 766 Visite

Il teatro da sempre rappresenta cultura e buona aggregazione. Le compagnie di teatro amatoriali ravvivano e preservano dall’abbandono non solo strutturale i (tanti) teatri di quartiere.

Questo settore amatoriale si autofinanzia e rende fruibile a tutti il meraviglioso mondo degli spettacoli teatrali.

La Compagnia dell'Albicocca, in campo da oltre dieci anni, propone commedie brillanti e comiche regalando preziosi momenti di allegria e spensieratezza.

Il nuovo spettacolo "Deja vu" debutterà sabato 16 marzo alle ore 21:00, in replica domenica 17 marzo ore 17:00, al teatro Garage, via Paggi 43B a Genova.

Successivamente lo spettacolo sarà proposto il 7 aprile ore 17:00 al teatro Instabile, via A. Cecchi, 19R.

La Compagnia dell'Albicocca e i protagonisti di questa esilarante commedia vi aspettano!

E ricordate "chi non sa ridere non è una persona seria".

Alessandra Cavalli

 

L’Accademia dei cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice fa rinascere il Teatro della Gioventù

Super User 07 Marzo 2024 693 Visite

Da martedì 12 a domenica 24 marzo, al Teatro della Gioventù, i cantanti e i pianisti dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice saranno impegnati in cinque produzioni operistiche, tra cui due dittici e un trittico, per un totale di nove titoli. La programmazione si articola alternando la forma scenica alla concertistica e spaziando dall’opera settecentesca alla tardo-novecentesca. Il cartellone offre un’ampia gamma di stili e generi, tra titoli noti e altri meno frequentati di compositori quali Cimarosa, Donizetti, Britten, Rossini, Pergolesi, Chausson, Ravel e Ibert. Il Teatro della Gioventù, inaugurato lo scorso ottobre, torna in attività con una programmazione rivolta in particolare ai giovani, che possono trovare in questo spazio una dimensione a loro affine sia come interpreti sia come pubblico.

Prosegue così l’intensa attività dell’Accademia, giunta quest’anno alla sua quarta edizione, con la direzione artistica di Francesco Meli (che interpreterà Corrado nel Corsaro di Giuseppe Verdi, in scena al Carlo Felice dal 17 al 26 maggio), il coordinamento di Serena Gamberoni (impegnata nella parte di Mimì nella Bohème, in scena dal 12 al 21 aprile), e la direzione musicale di Davide Cavalli. Il prossimo giugno, i giovani talenti dell’Accademia saranno inoltre interpreti dell’ultimo titolo della Stagione Lirica dell’Opera Carlo Felice, Il barbiere di Siviglia.

 

I titoli in cartellone:

Il dittico Il maestro di cappella - Il conte Ugolino sarà in scena martedì 12 marzo alle ore 11.00, mercoledì 13 marzo alle ore 20.00 e mercoledì 27 marzo alle ore 11.00. Il maestro di cappella è un intermezzo composto da Domenico Cimarosa attorno al 1790, con la peculiarità di avere un solo personaggio, il maestro, che dialoga con l’orchestra durante le rocambolesche prove di un’aria «di stil sublime». L’intermezzo è una giocosa e ironica satira dell’ambiente musicale settecentesco. Si alterneranno nella parte del protagonista i baritoni Gabriele Barria e Carlo Sgura, con la Paganini Junior Chamber Orchestra del Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Il conte Ugolino è una cantata che Gaetano Donizetti compose nel 1826, ispirato dal XXXIII canto dell’Inferno di Dante, del quale riprese il testo. Il protagonista, interpretato da Gabriele Barria e Carlo Sgura, racconta attraverso i versi danteschi, in terza e in prima persona, la truce storia del Conte. Al pianoforte, Davide Cavalli e Mattia Torriglia.

Il Pigmalione, scena drammatica in un atto di Gaetano Donizetti, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà in scena martedì 12 marzo alle ore 20.00, mercoledì 13 marzo alle ore 11.00 e martedì 26 marzo alle ore 11.00. Si tratta del primo lavoro operistico di Donizetti, che si dedicò alla composizione quando era ancora studente, nel 1816. Il libretto di Simeone Antonio Sografi si rifà al celebre mito dello scultore Pigmalione, e la storia d’amore con la sua scultura, Galatea, a cui gli Dei danno vita. Si alterneranno nella parte di Pigmalione Manuel Caputo e Paolo Nevi, e nella parte di Galatea Gabriella Ingenito e Martina Saviano; al pianoforte Umberto Musso. La regia è firmata da Fabio Sparvoli. 

Il dittico Phaedra - Giovanna d’Arco sarà in scena martedì 16 marzo alle ore 16.00, martedì 26 marzo alle ore 20.00 e mercoledì 27 marzo alle ore 20.00. Phaedra è una cantata di Benjamin Britten, composta nel 1975 su libretto proprio, tratto dalla traduzione in inglese dell’omonima tragedia di Racine. Nella scrittura musicale, il compositore si ispira allo stile della cantata barocca, mentre il contenuto drammaturgico riprende la tragica vicenda dell’eroina euripidea Fedra. Il nuovo allestimento è della Fondazione Teatro Carlo Felice, con la regia di Fabio Sparvoli. Interpreti della protagonista saranno Giulia Alletto e Greta Carlino, al clavicembalo Umberto Musso. Giovanna d’Arco è una cantata per voce sola e pianoforte composta da Gioachino Rossini nel 1832. Il libretto, di autore sconosciuto, si articola in due recitativi e due arie nei quali la celebre condottiera francese riflette sulla propria missione tra la nostalgia della famiglia e l’imminente guerra. Con Giulia Alletto e Greta Carlino nella parte di Giovanna d’Arco e Giuseppe Ottaviani al pianoforte.

Segue La serva padrona, intermezzo in un atto di Giovanni Battista Pergolesi. Il nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice sarà in scena martedì 19 marzo alle ore 11.00, mercoledì 20 marzo alle ore 11.00, venerdì 22 marzo alle ore 11.00 e sabato 23 marzo alle ore 20.00. Rappresentato per la prima volta nel 1733, l’intermezzo è uno dei più celebri esempi del genere. Il libretto di Gennarantonio Federico, vivace e ironico, segue i modelli della Commedia d’arte, con la divertente vicenda del ricco e ingenuo Uberto e della scaltra serva Serpina. Ad interpretare Uberto saranno Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez, mentre nella parte di Serpina si alterneranno Gabriella Ingenito e Martina Saviano, con Mauro Barbiero nei panni di Vespone e Mattia Torriglia al pianoforte. La regia è di Marina Bianchi.

Infine, il trittico Poèm de l’amour et de la mer - Don Quichotte à Dulcinée - Don Quichotte sarà in scena sabato 23 marzo alle ore 16.00 e domenica 24 marzo alle ore 16.00. Poème de l’amour et de la mer è un poema cantato per mezzosoprano e pianoforte di Ernest Chausson, composto tra il 1882 e il 1892 su testi dall’omonimo poema di matrice romantico-simbolista dello scrittore Maurice Bouchor. Suddiviso in due sezioni: La fleur des eaux e La mort de l'amour separate da un interludio, il poema si caratterizza per la forte impronta melodica e lirica. Interpreti vocali saranno Giulia Alletto e Greta Carlino, al pianoforte Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte à Dulcinée, di Maurice Ravel, è un poema cantato per baritono e orchestra suddiviso in tre canzoni – Chanson romanesque, Chanson épique e Chanson à boire – composto tra il 1932 e il 1933. I testi di Paul Morand sono tre dediche che Don Chisciotte rivolge all’amata Dulcinea. Sul piano musicale, la ricerca di Ravel approfondisce la musica popolare iberica, della quale elabora ritmi e motivi. Con i baritoni Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez e i pianisti Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte, di Jacques Ibert, è una raccolta di quattro canzoni (Chanson du départ, Chanson à Dulcinée, Chanson du Duc e Chanson de la mort) composta nel 1933 per l’omonimo film musicale di Georg Wilhelm Pabst. I testi sono di Pierre de Ronsard e Alexandre Arnoux. Anche in questo caso, protagonista è l’eroe di Cervantes, che si rivolge alla sua amata e al fedele Sancho Panza. Interpreti vocali saranno i bassi Antonino Arcilesi e Davide Sabatino, con Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani al pianoforte. 

Teatro della Gioventù, al via la tre giorni ‘Verso il tempo delle donne’

Super User 06 Marzo 2024 367 Visite

È stata inaugurata questa sera al Teatro della Gioventù di Genova l'iniziativa 'Verso il tempo delle donne' organizzata da Regione Liguria insieme al Corriere della Sera per celebrare l’8 marzo, Giornata internazionale della donna. 

"Credo che sia meritorio l’impegno di un grande quotidiano come il Corriere della Sera nel dare il proprio contributo per abbattere una serie di muri, culturali, economici e purtroppo a volte anche di violenza - dichiara il presidente della Regione Giovanni Toti -. Tutto si deve legare, con una grande opera di sensibilizzazione sia sui posti di lavoro sia in famiglia. Una sensibilizzazione che comporta anche una serie di investimenti concreti, come abbiamo fatto in Liguria. Penso, ad esempio, gli asili nido gratis che nascono proprio per garantire quella parità all’accesso al lavoro e la possibilità di non dover rinunciare alle proprie ambizioni: basti pensare che solo il 3% degli uomini rinuncia alla propria vita per un figlio ma è più del 20% delle donne a farlo. È un tema non solo di giustizia, ma anche di competitività del Paese, perché tenere una parte importante della nostra creatività e forza lavoro inchiodata a catene del passato non aiuta nessuno. Spero che queste giornate di approfondimento possano costituire uno stimolo a chi deve prendere piccole o grandi decisioni in questo senso".

"Sono dieci anni che con Il Tempo delle Donne il Corriere della Sera si occupa di questi temi - dichiara il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo - e quest'anno abbiamo voluto esportarlo a Genova per allargare il dibattito e continuare a mantenere alta l'attenzione sulle donne, sulle opportunità che hanno, anche dal punto di vista lavorativo, con l'obiettivo di equipararle sempre di più a quelle degli uomini. Rispetto al passato, oggi le donne hanno un peso certamente molto maggiore nella società e parlarne è sempre un bene, perché il contributo che le donne possono dare allo sviluppo del Paese è notevolissimo, anche per il loro modo di vedere e affrontare le cose, in modo spesso complementare rispetto agli uomini".

Ad inaugurare l'evento, dopo il saluto dei presidenti Toti e Cairo, la lectio magistralis di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera; ospiti sul palco Lella Costa, Andrea Delogu e Paolo Kessisoglu.

La tre giorni proseguirà domani, giovedì 7 marzo con la lectio magistralis di Venanzio Postiglione, vicedirettore del quotidiano e ospiti Noemi e Jack Savoretti. A portare il saluto della Regione, l'assessore alle Pari Opportunità Simona Ferro.

Venerdì 8 marzo interverrà Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicaria del giornale e ideatrice de il Tempo delle Donne con ospiti Benedetta Parodi con Fabio Caressa e Carla Signoris. Sul palco anche la coordinatrice delle Politiche culturali della Regione Liguria Jessica Nicolini.

Negli incontri, a seguire, le importanti tematiche sono approfondite dai giornalisti di Corriere della Sera, La27esimaOra e iO Donna, come Maria Luisa Agnese, Andrea Laffranchi, Manuela Croci e Paola Piacenza.

Genova, alta cultura cinematografica in Salita San Rocchino

Super User 04 Marzo 2024 245 Visite

 

Appuntamento di alta cultura cinematografica giovedì 7 marzo in Salita Inferiore San Rocchino 3 r a Genova, a 50 metri dalla centralissima Piazza Corvetto. Il ritrovo è alle 18:00 nella sede dell’associazione Ottavio Cirio Zanetti”.  Il giornalista e regista Jerome Lechevalier racconterà l’avventurosa storia del film sperimentale Hände (un film in cui compaiono solo mani), dalla sua genesi all’inizio degli anni ‘20, alla sua produzione a Berlino nel 1927, fino al suo salvataggio dalle mani dei nazisti piromani a metà degli anni ‘30.  Una storia inedita che è anche il racconto dell’avanguardia del periodo tra le due guerre tra Parigi, Berlino, Mosca, New York.

L’attrice Anna Giarrocco leggerà i brani di Stefan Zweig e di Joseph Roth che hanno probabilmente ispirato il film. Quindi la serata proseguirà con la proiezione del Cortometraggio.

È gradita la prenotazione via WhatsApp al numero 334.2166579 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Beatrice di Tenda”, al Teatro Carlo Felice arriva la tragedia lirica di Vincenzo Bellini

Super User 29 Febbraio 2024 997 Visite

Le interviste di Genova3000

Beatrice di Tenda, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani – il sesto titolo della Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice – sarà in scena venerdì 15 marzo alle ore 20.00. Tornerà sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, per la regia di Italo Nunziata, assistente alla regia Danilo Rubeca, e con le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Alessio Rosati, e le luci di Valerio Tiberi. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e in occasione del progetto “Genova capitale del Medioevo 2024”.

Beatrice di Tenda sarà in replica domenica 17 marzo alle ore 15.00, martedì 19 marzo alle ore 20.00 e venerdì 22 marzo alle ore 20.00.

Il cast si compone di Mattia Olivieri (Filippo Maria Visconti), Angela Meade (Beatrice di Tenda), Carmela Remigio (Agnese del Maino), Francesco Demuro (Orombello), Manuel Pierattelli (Anichino) e Giuliano Petouchoff (Rizzardo del Maino).

Beatrice di Tenda è il penultimo melodramma di Vincenzo Bellini, composto in soli due mesi all’inizio del 1833 su libretto di Felice Romani. Il debutto avvenne al Teatro La Fenice di Venezia durante il Carnevale dello stesso anno, con il celebre soprano Giuditta Pasta a vestire i panni della protagonista. Beatrice di Tenda è l’unico dramma storico nel catalogo belliniano, e si ispira a una vicenda di cronaca accaduta nel 1418 presso il Castello di Binasco, vicino a Milano. La figura di Beatrice, eroina pura e simbolo di virtù, era particolarmente adatta all’espressione melodrammatica di Bellini, che al suo personaggio dedicò alcune tra le arie più toccanti e ispirate. La natura stessa dell’intreccio, dove trovano posto contrasti, tensioni, desideri e implacabili forme di risolutezza, permise al compositore, nel pieno della propria maturità artistica, di esprimersi attraverso una scrittura intensa e ricca di sottili sfumature.

Commenta Riccardo Minasi: «Quest’anno è una grande gioia per me, ma soprattutto un onore, avere l’opportunità di dirigere questa produzione del dramma storico Beatrice di Tenda: è il terzo titolo con il quale ho l’opportunità di misurarmi con il genio compositivo di Vincenzo Bellini e un’occasione splendida dopo l’importante esperienza vissuta sempre qui al Teatro Carlo Felice, l’anno scorso, in occasione della messa in scena di Norma. Nelle prossime settimane, assieme alle straordinarie compagini del coro e dell’orchestra del Carlo Felice ed un cast d’eccellenza, ci accingeremo ad affrontare la messa a punto di una partitura di rara bellezza ed egual valore rispetto a titoli più noti. Vincenzo  Bellini è un compositore a cui sono molto legato. La grande cura per il significato espressivo della musica legato alla parola, elemento cardine dell’estetica delle sue opere, rappresenta ogni volta una nuova sfida nel costante tentativo di porre un’attenzione particolare proprio a questo aspetto, per restituire fedelmente al pubblico le intenzioni della sua musica. Un ringraziamento speciale è rivolto alla sovrintendenza e alla direzione artistica del Carlo Felice per questa ennesima opportunità nel cammino comune intrapreso nell’ultimo anno e mezzo».

La regia di Italo Nunziata mette in luce le implicazioni narrative e psicologiche che definiscono i personaggi: «Tutto è già successo, tutto è avvenuto prima. All’aprirsi del sipario di Beatrice di Tenda, ci troviamo di fronte immediatamente ad un presente del quale avvertiamo la tragicità, in una atmosfera cupa e pesante di ambientazione “gotica”. La sensazione di uno spazio chiuso, dove però sentimenti e passioni possono dominare incontrastati fino quasi ad annullare ogni altra forma di volontà, guidati ad un destino ineluttabile. […] In accordo con lo scenografo Emanuele Sinisi, abbiamo coinvolto nel progetto scenografico, per la prima e l’ultima immagine dello spettacolo, l’artista fotografo finlandese Ola Kolehmainen, che si occupa di spazio, luce e colore attorno all’architettura storica. Insieme a questo, l’utilizzo di dagherrotipi o vecchie foto consunte dal tempo e dal ricordo. Immagini inserite all’interno di una sorta di spazio/agone dove i protagonisti sono quasi costretti ad affrontarsi all’interno del loro dramma, circondati da alcune pareti di specchio che stanno perdendo la loro argentatura di fondo come mangiati dal tempo e dall’incuria, da fondali/pareti anche essi in decadimento e forati da squarci o da rotture che sembrano ormai insanabili. I cambi di scena avvengono senza soluzione di continuità a sottolineare l’ineluttabilità della vicenda. Così come per le scene, in accordo con il costumista Alessio Rosati, anche per i costumi abbiamo trasportato il racconto agli ultimi anni del diciannovesimo secolo, ultimo ed estenuato baluardo di una vita di corte e di regole e comportamenti precisi con i quale relazionarsi all’interno di quel mondo. Abiti come involucri destinati a “vestire” di apparenza, a rilevare intenzioni, a dimostrare il potere e al tempo stesso la fragilità umana, severi nelle loro leggi ferree e integrati totalmente nel meccanismo sociale». 

Dichiara il Sovrintendente: «Beatrice di Tenda di Bellini su libretto del genovese Felice Romani torna in scena al Teatro Carlo Felice a quarant'anni di distanza dall'ultima rappresentazione a Genova. Una lunga attesa per un'opera imperdibile e di rara esecuzione, che ha visto le compagini artistiche e tecniche del Teatro fortemente impegnate e motivate, dopo i grandi successi di Madama Butterfly e Idomeneo. Si tratta di una nuova coproduzione tra il nostro Teatro e il Teatro La Fenice di Venezia con la direzione musicale di Riccardo Minasi. Italo Nunziata firma la regia di questo nuovo progetto che vede ancora impegnato il Carlo Felice nella sistematica collaborazione con altre istituzioni musicali nazionali ed internazionali, quali il Teatro Alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Royal Opera House di Muscat, il Teatro Nazionale di Zagabria, etc. In parallelo con la Stagione d'opera proseguono con successo le programmazioni della Stagione Sinfonica e di Liguria Musica, insieme con le attività dell'Accademia di Canto ed il ciclo della musica vocale da camera».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, commenta: «Un nuovo grande appuntamento con il nostro Teatro Carlo Felice, pronto a portare sul palcoscenico l’opera di Vincenzo Bellini, padre del melodramma romantico italiano, Beatrice di Tenda, la penultima opera della produzione belliniana. Amore, tradimenti, odi e grandi emozioni con le grandi scene che vedono protagonisti la moglie del Duca di Milano, Beatrice, condannata a morte insieme al suo amante. Un dramma storico risalente al 1418, segno di un grande rinnovamento del Teatro che ha saputo, in questi anni, aprirsi a un pubblico giovane come non l’avevamo mai visto, grazie alla sua generosità e a una programmazione mai banale, oltre che alla presenza dei talentuosi professori d’orchestra e dei suoi artisti. Non dimentichiamo inoltre che proprio nel 2024 si celebreranno i 174 anni di storia dell’orchestra che per la prima volta in Italia è stata diretta con la bacchetta da Angelo Mariani. Una curiosità per un luogo che merita tutto il nostro appoggio, anche per i continui riconoscimenti che sta ricevendo a livello anche internazionale. È infatti reduce del successo in Oman alla Royal Opera House di Muscat del Sogno di una notte di mezza estate. Non è un caso infatti che Regione ed io personalmente come coordinatrice delle politiche culturali abbia voluto recentemente consegnare la Croce di San Giorgio al grande tenore genovese Francesco Meli, uno dei più noti a livello internazionale, la massima onorificenza che la Regione tributa a cittadini che si siano distinti per particolari meriti di carattere culturale, sociale o morale. Un riconoscimento a cui è seguito un concerto aperto alla città che ha visto la partecipazione di tantissimi giovani. Un grande segno di vita per il pianeta lirico che ha saputo aprirsi anche ai giovanissimi grazie a una programmazione innovativa. Tante attività a tutte le latitudini, che vedranno ad esempio il Teatro pronto a sbarcare a New York nel mese di ottobre per sempre nuove emozionanti avventure sotto il segno della musica e dei talent».

Cechov per tutti con l’associazione Zanetti per la ricerca scientifica

Super User 24 Febbraio 2024 614 Visite

 

L’appuntamento è per mercoledì 28 febbraio, alle ore 18:00, con un doppio e insolito Anton Čechov all’Associazione Ottavio Cirio Zanetti per la ricerca scientifica, la cultura e l’arte, in Salita inferiore San Rocchino 3r, Genova, a 100 metri da piazza Corvetto.

Enrico Campanati, Andrea Benfante e Anna Giarrocco propongono una lettura drammatizzata di due testi brevi del grande scrittore russo, “I danni del tabacco” e “La domanda di matrimonio”. 

Protagonista è la stessa umanità, immersa in profondi disagi esistenziali e priva di vie di fuga, della più consacrata produzione di Čechov. Ma rispetto alle note malinconiche e struggenti di Tre sorelle e Il giardino dei ciliegi qui prevalgono nettamente personaggi strampalati, toni satirici ed effetti comici tipici del vaudeville.

Non a caso il più geniale regista del Novecento, Vsevolod Mejerchol’d, mise in scena questo Čechov “diverso” nel suo ultimo memorabile spettacolo, sotto il titolo Trentatré svenimenti, nel 1935, prima di venire eliminato dal terrore staliniano. 

La serata ha un elemento di attrazione in più, in quanto il monologo di Čechov sul fumo è filtrato dalla riscrittura in versi di Federico Sanguineti, italianista e filologo cui si deve, fra altre cose, una edizione critica della Divina Commedia che ha suscitato vivaci discussioni.

L’ingresso è riservato ai Soci (la tessera, alla portata di tutti, si può fare al momento dell’ingresso). È gradita la prenotazione, al numero whatsapp 334 2166579 o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Teatro, Virginia Raffaele al Politeama Genovese

Super User 21 Febbraio 2024 404 Visite

Samusà, il nuovo spettacolo di Virginia Raffaele che così tanto racchiude della sua arte e della sua vita, arriva al Politeama Genovese da martedì 27 a giovedì 29 febbraio, ore 21:00.

Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale, il luna park e da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.

“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.

Samusà è scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, con Federico Tiezzi. Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Giovanna Buzzi e le luci di Gianni Pollini. Il manifesto è di Mauro Balletti. Aiuto regia di Giovanni Scandella. Attori di circo Fabio Nicolini– Luca Lugari – Davide Visentini (Compagnia Quattrox4). Si ringrazia per la collaborazione Italo Grassi.

Ad arricchire l’impianto scenico originale, alcuni degli schizzi dipinti dalla stessa Virginia. La regia si avvale della firma di Federico Tiezzi.

Politeama Genovese

Da martedì 27 a giovedì 29 febbraio,ore 21:00

Da € 34,50 a € 46,00

Politeama, la Baistrocchi di nuovo in scena con una crociera goliardica

Super User 16 Febbraio 2024 472 Visite

Dopo il sold-out raggiunto dallo spettacolo dei 110 anni, con le due repliche al Teatro dell’Opera Carlo Felice, la Compagnia goliardica Mario Baistrocchi sarà di nuovo in scena con "Di poppa... o di prua - crociera goliardica in due tempi" un nuovo spettacolo in programma da venerdì 16 a domenica 18 febbraio al Politeama Genovese (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16). Lo spettacolo andrà inoltre in replica il 16 e 17 marzo al Teatro Sociale di Camogli. La Compagnia ha, anche quest’anno, ricevuto il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova, mentre il ricavato delle serate verrà devoluto in beneficenza all’associazione Gigi Ghirotti per sostenere le attività di assistenza socio-sanitaria del professor Henriquet.

Nel 2024 la 'Bai' festeggia quindi il suo 111° anniversario, numero palindromo, con una esilarante crociera che coinvolgerà il pubblico dall’inizio alla fine dello spettacolo: gli spettatori saliranno a bordo della “Nave Bai “. Direttamente dal 74° Festival di Sanremo arriverà Loredana Bertè accompagnata da altri cantanti che hanno fatto la storia della canzone italiana sino ai nostri giorni. Spazio alla prosa con diversi sketch che prenderanno di mira i politici genovesi e italiani. La prosa si alternerà ai balletti, dove non potranno mancare due appuntamenti fissi: il balletto classico e il can-can che, come da oltre cent'anni, chiude lo spettacolo della Baistrocchi. Due ore di allegria in cui non mancheranno ospiti internazionali interpretati, come vuole la tradizione, da studenti ed ex-studenti universitari che andranno in scena anche "en travestì". Da sempre, infatti, la Baistrocchi è composta solo da uomini che, dietro le quinte, grazie a un accurato lavoro delle truccatrici, riescono ad assumere caratteri femminili. Nel corso degli anni il pubblico ha ammirato impeccabili imitazioni di Mina, Raffaella Carrà, Barbra Streisand e tra le altre anche Patty Pravo. 

"La lunga storia della Compagnia Baistrocchi si rinnova anno dopo anno coinvolgendo tutte le generazioni - commenta Jessica Nicolini, coordinatrice delle Politiche culturali della Regione Liguria -. Gli spettacoli della Bai sono momenti di teatro vissuti con ironia, fortemente legati alla città di Genova e a tutta la Liguria, animati da una vitalità che attraversa il tempo, senza perdere il suo spirito artisticamente goliardico. Dopo il successo dei 110 anni, la Regione sostiene anche nel 2024 la Compagnia Baistrocchi come uno dei tanti simboli di cultura che animano la Liguria. I prossimi appuntamenti saranno occasione per ridere insieme, facendo dell'autoironia uno spunto di riflessione sul Paese".

"Con grande piacere saluto la Compagnia goliardica Mario Baistrocchi, che torna sul palcoscenico con il suo nuovo spettacolo 'Di poppa... o di prua - crociera goliardica in due tempi'. Un appuntamento annuale che è ormai una tradizione per i genovesi, come conferma il sold-out dello spettacolo dei 110 anni - afferma l’assessore comunale alle Tradizioni cittadine Paola Bordilli - Quest'anno, la Compagnia ha ricevuto il patrocinio di Comune e Regione, a testimonianza di quanto la Bai sia ormai considerata un simbolo della nostra città, alla quale è da sempre profondamente legata. Aspetto tutti al teatro perché divertirsi è una cosa seria e la Baistrocchi, patrimonio di tutti i genovesi, ce lo ricorda sempre".

“Non molliamo mai - aggiunge Edoardo Quistelli, autore della Compagnia -. Finiti i festeggiamenti dei 110 anni giustamente un po' di riposo: tutti in crociera! La Bai continua a far parlare delle sue avventure goliardiche e questa volta si sale su una splendida nave da crociera, dove una capitana francese (Paolo Colombo) insieme al suo commissario di bordo (Mauri Bonanno) ci prendono per mano per farci conoscere passeggeri ed equipaggio. Non mancheranno personaggi famosi come la storica Carrà (Osvaldo Olivari) la Bertè, Barbie e Ken (Cucurnia e Martignone), Bacci proverà a riconquistare la vecchia Gemma ormai arteriosclerotica, mentre sul ponte della nave girano le nuove puntate della fiction di successo Mare Fuori". "Ci saranno i nostri politici genovesi Toti e Bucci - prosegue - e un gradito ritorno dell’intramontabile Burlando (Quistelli), non solo, perché anche la Premier Meloni farà capolino sulla prua della nave. Molti i personaggi che animeranno la nostra crociera, tutti diretti quest’anno da Gigi Traverso coadiuvato da una sempre scatenata Alessandra Zaniratti con le sue coreografie. Alcune nuove leve si fondono perfettamente con lo zoccolo duro della compagnia e con alcuni ritorni di ex Baistrocchini. Che dire, vi aspettiamo a teatro perché la Bai è un bene di tutti i genovesi”.

"Dopo circa 25 anni ho accettato con molto entusiasmo di rientrare nella grande famiglia della Bai - commenta il regista Luigi Traverso - per ricoprire il ruolo di regista. È stato un tuffo nel passato. Con Edo Quistelli abbiamo pensato di riproporre l'idea della mia prima Bai "La crociera della follie” e invitare così il nostro pubblico ad imbarcarsi su questa nave improbabile, pazza, unica e inimitabile. I nostri crocieristi potranno quindi condividere il loro viaggio con la famiglia Addams, Barbie e Ken, i protagonisti di Mare Fuori, ma anche con Giorgia Meloni ed Elly Schlein ed incontreranno anche il nostro sindaco ed il nostro presidente della Regione. Ma questa è solo una piccola anticipazione, perché gli ospiti speciali sulla nave saranno molti e alcuni imbarcati direttamente dal Festival di Sanremo. Un grazie sincero ai componenti della Compagnia per avermi supportato e a tutti gli spettatori, che con il loro affetto ci applaudiranno durante lo spettacolo. Viva la Bai!".

La compagnia 2024 è composta da Benincà Nicolò, Bonanno Maurizio, Borchi Ubaldo, Caputo Corrado, Casalino Davide, Castiglioni Luca, Colombo Paolo, Cuccurnia Andrea, Delfino Matteo, Donà Alessandro, Falzoi Fabrizio, Froi Carlo, Izetta Giovanni, Marcucci Matteo, Martignone Francesco, Mosca Ugo, Olivari Osvaldo, Palombo Matteo, Parodi Maurizio, Puppo Andrea, Quistelli Edoardo, Raso Ivan, Salerno Enrico, Traverso Luigi, Zambarelli Gabriele, Zaniratti Alessandra.

L’avventura della Baistrocchi iniziò nel lontano 1913 su iniziativa di Mario Baistrocchi che, al Teatro Paganini di Via Caffaro portò in scena “L’Allegra Brigata”. Dopo la sua scomparsa sul fronte della Prima Guerra Mondiale nel 1917 (medaglia di bronzo e d'argento al valor militare) la Compagnia prende il suo nome. La Baistrocchi è stata anche un laboratorio di formazione per professionisti affermati del mondo dello spettacolo: fra questi Popi Perani, Enzo Tortora, Paolo Villaggio, Fabrizio De André e recentemente Maurizio Crozza, Maurizio Lastrico, Adolfo Margiotta, Enzo Paci. Dal 1958 in poi, per parecchi anni, le musiche portano la firma di Umberto Bindi. Perani e Tortora firmarono a quattro mani i copioni delle edizioni del 1950 e 1952, mentre Paolo Villaggio fu autore dei testi di diverse edizioni tra il 1956 e il 1966.

Porto Antico, Biagio Antonacci all’Arena del Mare il 28 e 29 giugno

Super User 13 Febbraio 2024 627 Visite

Biagio Antonacci torna in concerto a Genova dopo 7 anni e lo fa all’interno del Live in Genova Festival venerdì 28 e sabato 29 giugno 2024 all’Arena del Mare del Porto Antico. I biglietti per il concerto, prodotto e organizzato da Friends & Partners in collaborazione con Iris Srl, sono disponibili dalle ore 18 di martedì 13 febbraio su TicketOne. 

Il Live in Genova Festival è la rassegna organizzata da Duemilagrandieventi che ogni estate porta il meglio del panorama musicale nel capoluogo ligure e che quest’anno celebra i vent’anni dalla sua fondazione. Il Festival ha già annunciato per quest’estate il concerto degli Ex-Otago venerdì 12 luglio, di Annalisa mercoledì 17 luglio e di Ermal Meta venerdì 19 luglio.

A 7 anni di distanza dal suo ultimo concerto a Genova (l’ultimo era stato nel 2017 allo Stadium adiacente alla Fiumara), Biagio Antonacci torna nel capoluogo ligure con una doppia data del suo “Live 2024 – Funziona solo se stiamo insieme”. Dopo 5 anni di attesa, il cantautore milanese a gennaio ha pubblicato il suo nuovo album “L’inizio”, il suo sedicesimo disco di studio uscito su etichetta Iris e distribuito da Epic Records/Sony Music Italy. L’album ha debuttato sul podio della classifica dei dischi più venduti e ascoltati nel nostro paese (al secondo posto nella classifica Vinili, CD e Musicassette). “L’inizio” raccoglie in tutto 15 brani scritti negli ultimi quattro anni e lasciati sedimentare prima di diventare da pensieri a vere e proprie canzoni.

Oltre al nuovo singolo “A cena con gli dei”, ai brani pubblicati tra il 2022 e il 2023 (“Seria”, “Telenovela” e la collaborazione con Benny Benassi in “Tridimensionale”) e alla nuova versione del successo del 2007 “Sognami” (in collaborazione con Tananai e Don Joe nata in occasione della partecipazione come ospite dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo), il disco contiene gli inediti: “L'inizio”, “Delivery”, “È capitato”, “Anita”, “Lasciati pensare”, “Dimmi di lei”, “Bastasse vivere”, “Non diamoci del tu”, “Non voglio svegliarti” ed “Evoco”. Brani che hanno permesso ad Antonacci di muoversi attraverso lunghe riflessioni sulla complessità del mondo che ci circonda, sulle relazioni che ogni giorno costruiamo e curiamo, sull’egoismo e sull’amore, sulle dipendenze emotive, sulle società sempre più connesse ma al contempo sempre più sole, sul tempo passato, presente e futuro.

Da vent’anni colonna sonora dell’estate genovese, il Live in Genova torna anche quest’anno con lo stesso obiettivo di sempre: portare in città gli artisti più importanti del panorama musicale contemporaneo. Nato nel 2004, il Festival negli anni precedenti ha portato a Genova alcuni tra i più grandi artisti internazionali, tra cui Elton John, Peter Gabriel, Vasco Rossi, The Corrs, Pat Metheny e David Byrne, Deep Purple, Ben Harper e tanti altri. Storica location della rassegna l’Arena del Mare, uno spettacolare palcoscenico all’interno del Porto Antico di Genova capace di ospitare più di 5mila persone.

Il Teatro Carlo Felice prepara Idomeneo, in programma dal 16 febbraio in prima assoluta a Genova

Super User 01 Febbraio 2024 869 Visite

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice procede con il quinto titolo in cartellone: Idomeneo, dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gianbattista Varesco, in prima esecuzione assoluta a Genova, sarà in scena venerdì 16 febbraio alle ore 20:00. Torna sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, con la regia di Matthias Hartmann, le scene di Volker Hintermeier, i costumi Malte Lübben, le coreografie di Reginaldo Oliveira, e le luci di Mathias Märker e Valerio Tiberi. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Violoncello Antonio Fantinuoli, Clavicembalo Sirio Restani. Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS. 

Idomeneo sarà in replica domenica 18 febbraio alle ore 15.00, venerdì 23 febbraio alle ore 20.00 e domenica 25 febbraio alle ore 15.00 (direttore Simone Ori).

A dare vita ai protagonisti dell’opera: Antonio Poli (Idomeneo), Cecilia Molinari (Idamante), Benedetta Torre (Ilia), Lenneke Ruiten (Elettra), Giorgio Misseri (Arbace), Blagoj Nacoski (Gran Sacerdote), Ugo Guagliardo (Voce di Nettuno), Lucia Nicotra / Maria Letizia Poltini (Due cretesi), Damiano Profumo / Franco Rios Castro (Due troiani).

«L’appuntamento con Idomeneo, in prima esecuzione assoluta a Genova – afferma il Sovrintendente – segue l’enorme successo conseguito dalla recente produzione di Madama Butterfly, con 12.000 spettatori presenti nell’arco delle sei rappresentazioni. Vi è grande attesa per il capolavoro mozartiano diretto da Riccardo Minasi, alla guida di una splendida compagnia di canto, con uno spettacolo di grande potenza visiva del regista Matthias Hartmann. In contemporanea con Idomeneo il Teatro è impegnato presso la Royal Opera House di Muscat in Oman con due rappresentazioni di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten (il 9 e 10 febbraio), dopo il grande successo che la produzione ha conseguito per l’inaugurazione della Stagione Lirica lo scorso ottobre. Tale profilo internazionale si coniuga perfettamente con l’altro importante progetto di “Liguria Musica”, tramite il quale oltre cinquanta concerti del Teatro vengono diffusi sul territorio regionale». 

Idomeneo è un’opera in tre atti che Wolfgang Amadeus Mozart compose tra il 1780 e il 1781 su commissione del principe Carlo Teodoro di Baviera. La stesura del libretto venne affidata all’abate Gianbattista Varesco, cappellano dell’arcivescovo di Salisburgo, che trasse ispirazione dalla tragédie-lyrique Idoménée di Antoine Danchet, musicata da André Campra nel 1712. L’opera riscosse successo sin dalla prima rappresentazione, avvenuta a Monaco nel gennaio del 1781: fu la grande consacrazione di Mozart, allora venticinquenne, nell’ambito dell’opera seria. Il libretto racconta la storia di Idomeneo, re di Creta di ritorno in patria dopo la caduta di Troia, e del figlio Idamante. Le tematiche principali sono profondamente radicate nella letteratura e nella mitologia greca: si affrontano il complicato legame padre-figlio, gli amori contrastati dalle contingenze politiche, il rapporto tra uomini e dèi. Nella composizione Mozart ebbe come principale riferimento l’opera seria italiana, della quale riprese la struttura fondata sull’alternanza tra arie e recitativi. Nonostante la fedeltà al modello, il compositore inserì diversi momenti orchestrali e corali, con una predilezione per il recitativo accompagnato, distaccandosi dall’impostazione metastasiana e creando alcune tra le pagine più intense nella storia dell’opera seria. Un altro aspetto di rilievo è la rappresentazione di ciascun personaggio, che si delinea nella direzione di un realismo psicologico allora inedito. La vocalità, per la quale Mozart impiega vari stili, diventa centrale nell’espressione drammatica e accentua le più sottili sfaccettature dei protagonisti. La ricca complessità dell’opera apre diverse possibilità interpretative.

Sul piano drammatico, l’azione si svolge a ritmo sostenuto ed è molto significativa la presenza, oltre agli interpreti principali, del coro e del corpo di ballo, che in questo allestimento assumono anche un significato simbolico. La regia di Matthias Hartmann si rifà in particolare agli elementi Sturm und Drang – quasi preromantici – dell’opera. Scene, costumi, coreografie e luci, di enorme impatto visivo, creano un’ambientazione densa, dove emergono a pieno gli elementi soprannaturali e divini propri dell’intreccio narrativo. Al centro della scena unica troneggiano il relitto di una nave e la testa di un toro – importante riferimento alla figura del minotauro e ai riti della civiltà minoica.

 

Biografie 

Riccardo Minasi si è rapidamente affermato come uno dei talenti più entusiasmanti emersi sulla scena europea negli ultimi anni. Oltre alla sua posizione di direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, i recenti e imminenti debutti sinfonici includono alcuni tra i più rinomati teatri e sale da concerto italiani e internazionali. Nel gennaio 2022 è stato nominato primo direttore artistico de La Scintilla all’Opera di Zurigo. Mantiene rapporti regolari con NDR Radiophilharmonie Hannover, Ensemble Resonanz e La Scintilla. Ha recentemente diretto produzioni operistiche per il Glyndebourne Festival Opera, per il Salzburger Festspiele, per l'Opera di Zurigo, per l'Opera di Stato di Amburgo, e ha debuttato alla Dutch National Opera, per l'Opéra National de Lyon. Riccardo Minasi ha una vasta esperienza discografica con i migliori artisti del mondo, ed è apparso in quattro album vincitori dell'Echo Klassik Award. Le sue registrazioni delle Sette ultime parole di Cristo sulla croce di Haydn e dei Concerti per violoncello di C. P. E. Bach hanno ricevuto il Diapason d'Or de l'Année. È stato consulente storico per l'Orchestra Sinfonica di Montréal, oltre a essere curatore ed editore con Maurizio Biondi dell'edizione critica 2016 Bärenreiter di Norma. Come solista e primo violino si è esibito con diverse importanti orchestre e solisti. Dal 2022 è direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova.

Matthias Hartmann, nato a Osnabrück, lavora come regista per i più importanti teatri lirici e di prosa dei paesi di lingua tedesca. Nel 1990 è stato nominato direttore artistico presso lo Staatstheater di Hannover, dal 1993 al 1999 del Residenztheater di Monaco di Baviera, e in seguito della Deutsche Schauspielhaus di Amburgo e del Burgtheater di Vienna. Dal 2000 al 2005 è stato sovrintendente della Schauspielhaus di Bochum dove ha diretto lavori di Botho Strauss e Peter Turrini, En attendant Godot di Beckett e 1979 di Christian Kracht. Dal 2005 al 2009 è direttore artistico della Schauspielhaus di Zurigo, dove realizza la regia per Ivanov di Čechov, Je suis le vent di Jon Fosse e Emmanuel Kant: cómedie di Thomas Bernhard. Dal 2009 al 2014 è direttore del Burgtheater di Vienna e qui realizza le regie di Guerra e pace di Lev Tolstoj (Premio Nestroy 2010), Faust di Goethe, Ombra (Euridice parla) di Elfriede Jelinek e Die letzten Zeugen di Doron Rabinovici. Dal 2003 è attivo anche come regista di teatro d’opera, firmando Elektra all’Opéra di Parigi, Carmen a Zurigo, Lady Macbeth del distretto di Mzensk di Šostakovič per la Staatsoper di Vienna, La sposa venduta di Smetana, Tiefland di Eugen d’Albert, Rusalka di Dvořák, Mathis der Maler di Hindemith a Zurigo, Fidelio, La bohéme e Boris Godunov per il Grand Théâtre di Ginevra. Al Teatro alla Scala ha debuttato nel 2017 con la regia di Der Freischütz. Tra i suoi progetti più recenti, l’allestimento multimediale per Die Räuber di Schiller al Landesthater di Salisburgo, trasmesso in diretta televisiva; Michael Kohlhaas di Kleist e il musical di David Bowie ed Enda Walsh, Lazarus (2018) al Schauspielhaus di Düsseldorf. Come CEO di THE NET realizza serie televisive internazionali. Tra gli impegni più recenti Idomeneo e La dama di picche alla Scala; Fidelio, Ariadne auf Naxos e Carmen a Firenze.

  

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

‘Fantozzi. Una tragedia’, Teatro Nazionale esaurito per la prima della stagione

Super User 31 Gennaio 2024 870 Visite

Tutto esaurito al Teatro Nazionale di Genova per la prima della stagione con lo spettacolo ‘Fantozzi. Una tragedia’. Alla serata inaugurale hanno partecipato il presidente della Regione Liguria e assessore alla Cultura Giovanni Toti, accompagnato dalla moglie Siria Magri, e la coordinatrice delle Politiche Culturali della Regione Jessica Nicolini. Presente anche il sindaco Marco Bucci.

"Una serata straordinaria - afferma il presidente Toti - vedere tutto esaurito questo Teatro è un segnale importante che testimonia la grande partecipazione dei genovesi alla vita culturale della città. Credo che portare in scena la comicità e la satira sociale di Fantozzi sia non solo un omaggio a Paolo Villaggio ma anche un acuto e complesso approfondimento di un personaggio, quello di Fantozzi, che ha saputo raccontare con ironia e cinismo vizi e virtù degli italiani di quegli anni, rimanendo impresso nella memoria di ciascuno di noi. Il fatto poi che questo spettacolo sia coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova con Enfi Teatro, Nuovo Teatro Parioli e Geco Animation testimonia ancora una volta la capacità il valore di questo Teatro e il grande lavoro per attivare sempre di più collaborazioni anche fuori regione".

In questi giorni Regione Liguria ha promosso la Prima del Teatro Nazionale anche attraverso il maxischermo sulla facciata Palazzo di Piazza De Ferrari e ha organizzato la seconda edizione del progetto ‘Prima diffusa’, curato da Jessica Nicolini, con la registrazione delle prove dello spettacolo poi trasmessa in oltre cinquanta strutture sociosanitarie, assistenziali e carcerarie di tutto il territorio regionale per ospiti, detenuti e personale.

"Abbiamo voluto sostenere al massimo questa serata - conclude Toti - anche per ribadire l’attenzione che Regione Liguria ha sempre avuto e continuerà ad avere verso la cultura, nella sua declinazione più ampia. Voglio anche ringraziare il Direttore Davide Livermore, insieme a tutti gli attori e al personale di questo grande Teatro, per il suo straordinario lavoro".

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