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La precisazione del Teatro Carlo Felice sullo sciopero proclamato da SLC-CGIL per il 31 dicembre

Claudio Orazi, sovrintendente Teatro Carlo Felice

Di seguito il comunicato del Teatro Carlo Felice

In merito alla proclamazione di sciopero della sigla sindacale SLC-CGIL per il 31 dicembre 2022 il Teatro Carlo Felice precisa quanto segue:

punto 1)

Riguardo il fatto che il Teatro non avrebbe prospettato “alcuna soluzione idonea ad affrancare le lavoratrici/lavoratori c.d. serali da una situazione di precarietà che Le/Li colpisce da ormai troppo tempo”, si precisa che tale affermazione è destituita di fondamento in quanto, come è noto alla SLC-CGIL e a tutte le Organizzazioni Sindacali, con le quali il Gestore intrattiene stabili e continue relazioni, il Gestore riserva una particolare attenzione alle prestazioni di questi lavoratori. Infatti si è premurato di esperire ogni azione in ordine alle supposte situazioni di precarietà. Innanzitutto richiedendo un parere legale sulla possibilità di modificare gli accordi aziendali sul “personale operaio a prestazione” e sul “personale di sala” stipulati il 4 agosto 2005, in sede aziendale, tra il Teatro e le organizzazioni sindacali. Accordi intervenuti ben prima della attuale gestione e che disciplinano rispettivamente il trattamento economico e normativo del “personale operaio a prestazione” e del “personale di sala”.

La contrattazione aziendale si inserisce, come è noto e per sua natura, nel contesto della contrattazione nazionale definendo, nell’ambito dei principi stabiliti in quella sede primaria, taluni aspetti dei rapporti di lavoro non direttamente o compiutamente regolamentati.

Non essendo stato ancora rinnovato il CCNL il Gestore non può rinnovare accordi contro la legge e di ciò ha dato informazione sia alle Organizzazioni Sindacali che al Consiglio di Indirizzo. A dimostrazione di ciò il Gestore ha anche evidenziato, sempre in sede sindacale, che le rivendicazioni di detti lavoratori erano state rigettate in sede giudiziale nel caso di 14 giudizi tra gli anni 2012 e 2014.

L’impegno del Gestore, a fronte di questa chiara situazione giuridica, è stato ed è quello di assicurare a questi lavoratori il maggior numero possibile di giornate lavorative, mediante ed attraverso l’intensa ed a tutti nota attività di spettacoli.

 

Punto 2)

Riguardo i lavoratori tecnici il Sindacato SLC-CGIL dichiara “di riscontrare ancora una scarsa continuità contrattuale che non consentirebbe il raggiungimento del diritto di prelazione in funzione di un accordo da Voi applicato e da noi mai sottoscritto”. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad affermazioni infondate, visto l’ampio numero di contratti assicurati ai lavoratori tecnici, proprio grazie all’intensa programmazione tecnico-artistica del Teatro.

Tutto questo è documentato nel numero dei contratti sottoscritti.

A parte questi dati di fatto, colpisce che la sigla sindacale ometta di ricordare che proprio l’attuale Gestore si è occupato di risolvere tutte le posizioni dei lavoratori tecnici che rivendicavano diritti, in sede giudiziale e stragiudiziale. Il risultato è stato quello della stabilizzazione di molti tecnici le cui posizioni erano state tralasciate in passato. Azione che si è rivolta anche ai reparti dell’orchestra e del coro. Si è trattato di oltre 40 (quaranta) stabilizzazioni, che hanno costituito il necessario presupposto per dare corso ad una nuova dotazione organica, senza pendenze e rivendicazioni in atto.

E questa situazione consente in oggi di procedere a 26 (ventisei) nuove assunzioni tramite bandi di concorso.

Tutto questo, dopo che nel mese di dicembre la Fondazione ha assunto altri 5 (cinque) lavoratori tramite apposito bando di concorso, sulla base della Legge Bonisoli, che riserva appositi bandi per lavoratori in possesso di determinati diritti.

 

Punto 3)

Per quanto riguarda il tema esposto dalla sigla sindacale in merito “alla riorganizzazione esternalizzazione dell’ufficio paghe”, si precisa che, per quanto concerne le buste paga e come già comunicato alle OO. SS, alcune inesattezze su voci c.d. variabili di vari cedolini sono state già sanate.

 

Punto 4)

Riguardo la questione della “integrazione del FIS a favore dei lavoratori”, il Gestore ha ampiamente esposto a tutte le Organizzazioni Sindacali il fatto che il Teatro Carlo Felice ha scelto di applicare poche giornate di FIS ai lavoratori, proprio perché ha programmato attività anche nelle fasi più critiche seguite al picco pandemico, come nel caso del Festival del Balletto di Nervi del 2020.

Detto ciò, sul tema dell’integrazione del FIS il Gestore si è anche avvalso di un parere dell’Avvocatura dello Stato di Genova, di cui ha dato informazione alle Organizzazioni Sindacali.

 

Punto 5)

Riguardo la presunta “crescita esponenziale della spesa per le consulenze esterne che, unitamente all’aumento del costo dei dirigenti, producono uscite per circa 1 milione di euro, a cui peraltro non ha fatto seguito un auspicabile riscontro di incassi di botteghino”.

Sul tema delle collaborazioni il Gestore ha già relazionato al Consiglio di Indirizzo e al Collegio dei Revisori, nonché al Ministero della Cultura evidenziando che le collaborazioni in corso sono significativamente inferiori a quelle previste dalle precedenti gestioni ed in particolare dall’ultimo funzionigramma del Commissario Ferrazza. Tutto ciò con riferimento alle singole funzioni previste per il Teatro. 

Per quanto riguarda gli incassi da biglietteria tutti i teatri d’opera italiani hanno subito flessioni nel 2022, e questo è stato formalizzato con una lettera dall’ANFOLS (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche) allo stesso nuovo Ministro Sangiuliano.

Oltre a ciò, e come è stato ampiamente rappresentato in Consiglio di indirizzo, i minori incassi previsti sono dovuti anche al fatto che il Teatro ha compiuto un investimento sul pubblico, in particolare sulle nuove generazioni, con biglietti a basso costo sostenuti dallo sponsor IREN con apposito intervento. 

Le presenze del 2022 sono state pari a 90.351, portando il Teatro in linea con la situazione pre-pandemica.

È inoltre prevista nei prossimi anni la prosecuzione di questa tendenza, e quindi un ulteriore incremento delle presenze.

 

In conclusione, ed alla luce di quanto sin qui esposto e precisato, la Direzione del Teatro ritiene che non ricorrano i presupposti per la proclamazione di uno sciopero, che lede inutilmente l’immagine e gli interessi generali della Fondazione.

E questo, fermo restando che lo spettacolo programmato per il 31 dicembre 2022 andrà regolarmente in scena.

Ciò detto, la Direzione del Teatro rimane sempre a disposizione dei lavoratori e delle loro Organizzazioni Sindacali per tutti gli approfondimenti necessari o comunque utili.

Dispiace constatare che il Teatro è stato informato solo nella tarda serata di mercoledì 28 dicembre dello sciopero.

Il tutto, in un momento che vede il risanamento economico del Teatro, e la risoluzione di tanti annosi problemi come quello degli acconti sui futuri miglioramenti erogati in passato ai lavoratori, e che non dovranno essere restituiti al Teatro.

Non solo, lo Stato ha compiuto un investimento sul Teatro Carlo Felice per oltre 23 milioni di euro per assicurarne il migliore sviluppo e certezze per il futuro. 

Investimento che è stato accolto con il massimo apprezzamento da parte del Consiglio di Indirizzo, del Gestore e di tutti i lavoratori del Teatro.

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