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La stagione lirica del Teatro Carlo Felice chiude con il Don Pasquale

La stagione lirica del Opera Carlo Felice Genova chiude in bellezza con Don Pasquale, opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti che sarà in scena in un allestimento dello stesso teatro da martedì 6 giugno a domenica 11 giugno. Don Pasquale vedrà sul podio il direttore Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Andrea Bernard e con le scene Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro, le luci di Marco Alba e i video di Pierpaolo Moro. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

A dare vita ai protagonisti sul palcoscenico saranno gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici, ai quali il Carlo Felice riserva le parti dell’ultimo titolo della Stagione Lirica nell’ambito di un progetto finalizzato sia alla formazione dei giovani talenti del canto lirico – sotto la direzione di Francesco Meli, il coordinamento di Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli – sia al loro effettivo debutto. Nel cast figurano Omar Cepparolli / Davide Maria Sabatino (7, 9, 11) Don Pasquale; Nicola Zambon / Francesco Samuele Venuti (7, 9, 11) Dottor Malatesta; Antonio Mandrillo / Marco Ciaponi (7, 9, 11) Ernesto; Maria Rita Combattelli / Angelica Disanto (7, 10) / Silvia Caliò (8, 11) Norina; Franco Rios Castro / Matteo Armanino (9, 10, 11) Un notaro.

Quando Donizetti arrivò a Parigi, nell’autunno del 1842 su invito del Théâtre Italien, si mise al lavoro con Giovanni Ruffini, letterato mazziniano rifugiato all’estero per scampare alla pena capitale. Il soggetto fu tratto da un’opera di qualche decennio precedente, Ser Marcantonio di Stefano Pavesi su libretto di Angelo Anelli.

Uno degli aspetti più accattivanti del soggetto è che vengono ripresi diversi stilemi della commedia d’arte italiana del Settecento, per poi essere elaborati in una nuova ambientazione e con una assai più specifica caratterizzazione psicologica e giungere quindi ad una narrazione da romanzo ottocentesco. La trama ruota attorno al personaggio di Don Pasquale, scapolo ricco e anziano che prende moglie pur di non lasciare la propria eredità al nipote Ernesto. Quest’ultimo infatti vuole sposare Norina, giovane vedova poco abbiente, invece che una ricca signora. È grazie alle trame del Dottor Malatesta, che architetta un matrimonio improbabile coinvolgendo la furba Norina, che i due giovani innamorati potranno infine sposarsi senza essere diseredati. L’arco narrativo si compie in un lieto fine amoroso che però è anche il definitivo disinganno di Don Pasquale nel suo sogno borghese, ed ha per questo un sapore agrodolce. La linearità solo apparente della trama si ispessisce proprio grazie alle molte sfumature di caratterizzazione dei personaggi, che si delineano in modo chiaro sin dal primo atto per poi articolarsi ulteriormente. Sul piano musicale emerge a pieno la maturità di Donizetti – Don Pasquale è il suo penultimo titolo – che con una maestria senza pari passa da espressioni di grande leggerezza e malizia alla più sconsolata malinconia. Con Don Pasquale Donizetti raggiunge una propria vetta stilistica che lascia spazio al comico e al tragico, al riferimento alla tradizione (in particolare alla musica di Rossini) e all’elaborazione del proprio linguaggio musicale, ormai punto di riferimento indiscusso nel mondo operistico europeo.

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