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Notizie

Scambio al veleno (cicuta) tra Salvatore e Cassimatis

Super User 14 Maggio 2020 2034 Visite

“È la legge del contrappasso. Nel 2017 quando partecipò al "fidatevi di me" di Beppe Grillo, la Salvatore lasciò una dichiarazione alla stampa consigliandomi di bere la cicuta invece di sollevare la questione della democrazia interna del M5S andando in tribunale. Le note vicende che seguirono portarono alla sconfitta il M5S alle amministrative genovesi”. Così l’ex grillina Marika Cassimatis ha commentato l’uscita di Alice Salvatore dal Movimento 5 Stelle.
“Ora tocca a lei - continua Cassimatis - essere sconfessata dal partito in nome dell'accordo di governo con il PD (il contratto con la Lega forse le piaceva di più visto che è rimasta nei ranghi ai tempi di Salvini?). Non può andare in tribunale perché nel frattempo il regolamento è stato modificato, per coerenza non le restava che seguire il suo stesso consiglio e bere la cicuta ma pare non abbia applicato. Si sa, la coerenza non è grillina”.
Quando si dice uno scambio al veleno.

Bassetti: “Io candidato? La politica oggi non mi interessa”

Super User 14 Maggio 2020 3083 Visite

La domanda comincia ad agitare i sonni di chi finora sognava di farsi la campagna elettorale in carrozza con la lista di Cambiamo, sulla scia della popolarità del governatore Giovanni Toti.
Ormai è sotto gli occhi di tutti che l'infettivologo Matteo Bassetti da esperto di Covid-19 è sempre più diventato un personaggio pubblico, secondo una strategia di immagine ben precisa che lo ha portato alla ribalta televisiva delle principali trasmissioni anche nazionali, da “Quarto Grado” a “Live Non è la D'Urso”.
E c'è chi allora comincia a temere che sia lui uno degli outsider della lista che il presidente Toti vuole mettere in campo alle prossime elezioni oppure che sia pronto al grande salto in politica come prossimo assessore alla Sanità.
A smentire queste voci è però lo stesso interessato: “Io candidato? Amo il mio lavoro e voglio continuare a farlo. La politica oggi non mi interessa”.
Così aveva risposto il professor Bassetti a Genova3000. Ma era lo scorso 24 aprile.

Toti: “linee guida Inail inadeguate, da adattare ai territori”

Super User 14 Maggio 2020 832 Visite

"Da lunedì cominceranno le aperture diversificate per regione ma le linee guida dell'Inail devono essere adattate alle realtà territoriali: sono state giudicate inapplicabili da molte regioni e contestate anche dalle categorie. Se si fosse lasciato più spazio alla concertazione locale sarebbe stato meglio. Incontrerò oggi tutte le associazioni di categorie interessate: dobbiamo compenetrare le esigenze della salute con quelle dell'economia e del lavoro, se le metrature e i comportamenti indicati all'interno dei locali, ad esempio, rendono impossibile lavorare non vanno bene, posto che comunque le riaperture che saranno permesse da lunedì non saranno un obbligo. È possibile che serva più tempo per adeguare le strutture, i punti vendita, i locali e avere regole più certe". Così il presidente Giovanni Toti.

Coronavirus: in Liguria meno positivi, ma 13 morti in un solo giorno

Super User 13 Maggio 2020 905 Visite

Il bollettino del coronavirus in Liguria di oggi, mercoledì 13 maggio.

4.663 attualmente positivi (-43)

465 pazienti in ospedale (-17), di cui 35 in terapia intensiva / UTI (+0)

2.253 a domicilio (-44)

Positivi clinicamente guariti a casa = 1.945 (+18)

Guariti non più positivi = 2.953 (+97)

8.928 casi totali da inizio emergenza (+67)

Deceduti = 1.312 (+13)

Tamponi = 72.174 (+2.015)

Ospedalizzati:

Asl1 = 78 (7 UTI)

Asl2 = 77 (5 UTI)

Asl3 Villa Scassi = 64 (6 UTI)

San Martino = 67 (8 UTI)

Galliera = 84

Evangelico = 17

Gaslini = 1

Asl4 = 36 (4 UTI)

Asl5 = 41 (5 UTI)

Positivi per provincia:

IM = 660

SV = 823

GE = 2.945

SP = 231

non assegnati = 4

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 1.525

Asl1 = 141

Asl2 = 467

Asl3 = 336

Asl4 = 284

Asl5 = 270


I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

I grillini (senza Alice): “l’obiettivo è salvare la Liguria da Toti e Lega”

Super User 13 Maggio 2020 1237 Visite

Il Movimento 5 Stelle Liguria ha diffuso un comunicato per salutare l'ex collega Alice Salvatore (che ha fondato un suo partito, "Buonsenso") e per ribadire l'obiettivo primario dei pentastellati: “salvare la Liguria da Toti e dalla Lega”.
Dopo l'addio al movimento della Salvatore e di Marco De Ferrari (non citato nel comunicato), in Consiglio regionale restano due grillini, Fabio Tosi e Andrea Melis.

"Da tempo avevamo visto un progressivo distacco della ex collega di cui si ipotizzavano iniziative proprie. Che dire? Sono scelte personali, maturate in piena autonomia di cui prendiamo atto augurando buona fortuna. Nel frattempo, il M5S va avanti a lavorare per aiutare i liguri e la Liguria come abbiamo fatto con il decreto Genova che ha permesso il “miracolo” del nuovo ponte sul Polcevera, sempre con lo scopo di fare del nostro meglio per affrontare i temi della nostra regione. Ora l'obiettivo, con le proposte che da sempre portiamo avanti, è di salvare la Liguria da Toti e dalla Lega, responsabili di ben noti disastri. Pensiamo ad esempio alla gestione scellerata della Sanità, al cui modello noi non ci stancheremo mai di proporre quello di una Sanità pubblica realmente rafforzata nei numeri per rispondere alle esigenze dei cittadini. Una Sanità che possa scrollarsi di dosso quel sistema di controllo e potere ben congeniato dal centrodestra ma che nei fatti, se guardiamo alla gestione sanitaria dell'emergenza vissuta e che tutt'ora stiamo vivendo, ha mostrato evidenti limiti. Come M5S in Regione, siamo intanto chiamati alla corretta gestione del gruppo fino alla conclusione della legislatura. Per il M5S, a restare al centro sono prima di tutto le persone e le loro esigenze".

MoVimento 5 Stelle Liguria

Il Buonsenso di Alice Salvatore

Super User 13 Maggio 2020 1360 Visite

Alice Salvatore lascia i 5 Stelle e lancia il suo nuovo movimento, “Il Buonsenso”, con il quale si ricandiderà alle prossime regionali.
La rottura tra l’ormai ex grillina e i Pentastellati era nell’aria da tempo, da quando i vertici grillini l’avevano esclusa dalla corsa alla presidenza della Liguria, malgrado il voto favorevole della piattaforma Rousseau. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Alice è stata l’annunciata coalizione nelle regioni tra il M5S e quello che la Salvatore chiama il “Partito Unico del Cemento”, il PD, con il quale non se la sente proprio di allearsi.
Un atto di coerenza e, soprattutto, di coraggio, visto che la “pura” Salvatore si rimette in discussione partendo praticamente da zero. Per lei il rischio di non riuscire a ritornare nell’aureo Consiglio regionale o la certezza di non avere un assessorato, che le sarebbe potuto arrivare solo in caso di vittoria del centrosinistra, “non sono un problema” perché “abbiamo tempo: il nostro è un progetto a lungo termine”.
Dopo quelli di Paolo Putti e Marika Cassimatis (anche lei ha fondato recentemente un movimento, Base Costituzionale), adesso Beppe Grillo deve incassare un altro addio, quello della sua ex “pupilla”.
“Beppe? Non l’ho sentito. Nessuno l’ha sentito”, spiega la neo leader di "Buonsenso".
Forse il comico-politico è ritornato a fare solo il comico?

Obbligo mascherine, sono iniziati i controlli sui mezzi Amt

Super User 13 Maggio 2020 885 Visite

La Polizia Locale di Genova ha iniziato i controlli sui mezzi di Amt per verificare il rispetto dell’obbligo di indossare la mascherina a bordo. Oltre cinquecento autobus visionati e solo una sanzione elevata.
“Un dato che sottolinea il senso civico dei genovesi”, ha commentato il sindaco Marco Bucci.

Coronavirus, Toti: “siamo su strada giusta”

Super User 13 Maggio 2020 932 Visite

“Anche i dati di oggi sono rincuoranti e ci dicono che l’epidemia continua a mollare la presa sul nostro territorio. Scende il numero di pazienti ricoverati sia nei reparti a media intensità di cura sia nelle terapie intensive, per cui siamo molto sotto il livello di guardia. Siamo sulla strada giusta: prima le misure di contenimento e ora le regole di profilassi sanitaria e distanziamento sociale adottate in questo avvio di fase2 stanno dando il proprio contributo alla salvaguardia di tutti noi, con un lavoro costante per trovare il punto di equilibrio tra l’indispensabile tutela della salute e la necessità di ripresa, a costi sostenibili”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus in Liguria.
“Entro giovedì – ha aggiunto il governatore – manderemo a Roma l’elenco delle attività che vogliamo aprire da lunedì 18: la nostra indicazione è di un’apertura massiccia, lavorando sulle regole. Credo si debba lavorare per la sicurezza ma anche per comprendere le esigenze del mondo del lavoro e dell’impresa”.
La vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale ha poi sottolineato la necessità di “non abbassare la guardia circa la capacità di reazione del sistema, nel caso in cui si verificasse una ripresa della pandemia che nessuno auspica. Siamo impegnati in prima linea per raccogliere i dati necessari per la permanenza delle regioni nella fase2: è un’azione di sistema nazionale, secondo quanto stabilito nel decreto del ministero della salute che ha indicato i parametri in base ai quali valutare l’andamento della pandemia. Per questo sono fondamentali la precisione e la tempestività nella raccolta dei dati da trasmettere al ministero per il monitoraggio: un lavoro fondamentale che sta compiendo Alisa, per consentire anche alla Liguria di rimanere nella fase2”.
Circa l’utilizzo del plasma iperimmune, la vicepresidente Viale ha sottolineato che “la Liguria c’è e parteciperà alla sperimentazione nazionale”.
Su questo è intervenuto anche il direttore generale dell’Ospedale Policlinico San Martino: “Abbiamo aderito al protocollo nazionale e ci stiamo attrezzando per fare ‘banking’ del sangue donato in caso di necessità”.
In particolare, la dottoressa Vanessa Agostini, responsabile della Strutture regionale di coordinamento delle attività trasfusionali, ha spiegato: “Abbiamo fornito il plasma iperimmune per la somministrazione ad un paziente con il covid ricoverato all’ospedale di Sanremo. La prossima settimana il protocollo sarà sottoposto al vaglio del Comitato etico e inizieremo a contattare i pazienti che si sono offerti di diventare donatori di plasma, una cinquantina ad oggi, per valutare se abbiano i requisiti previsti dalla normativa vigente per garantire la sicurezza di donatore e ricevente. Ci sarà un primo contatto telefonico e quelli ritenuti idonei saranno sottoposti agli esami previsti oltre ad esami sierologici aggiuntivi. Il plasma donato sarà ulteriormente trattato per la disattivazione di eventuali patogeni così da garantire un’ulteriore sicurezza per la successiva somministrazione. L’obiettivo è essere attrezzati per poter trattare eventuali futuri pazienti che dovessero ammalarsi qualora ci fosse una recrudescenza del virus, in modo da poter offrire loro un trattamento che, dai dati preliminari, sembra promettente”.
Circa le preoccupazioni espresse da alcuni sindaci in merito alla regolamentazione delle spiagge libere, l’assessore al Demanio Marco Scajola ha affermato: “Il Governo deve stanziare risorse straordinarie per i Comuni per la gestione delle spiagge libere. Lo abbiamo chiesto in un documento votato all’unanimità in Conferenza delle Regioni il 23 aprile scorso ma non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. Evidentemente il nostro messaggio non è arrivato in modo forte a destinazione e quindi è indispensabile ribadirlo”.
Oggi 260mila mascherine chirurgiche della Protezione civile distribuite gratuitamente ai cittadini nelle farmacie
Secondo Federfarma, finora sono state distribuite gratuitamente ai cittadini 760mila mascherine chirurgiche consegnate dalla Protezione civile di Regione Liguria. Di queste, la prima tranche da 500mila è stata distribuita la settimana scorsa mentre 260mila sono state distribuite nella sola giornata di oggi, primo giorno di distribuzione della seconda tranche da ulteriori 500mila. Regione Liguria ringrazia le farmacie per lo straordinario lavoro. Le mascherine distribuite dalle farmacie si aggiungono a quelle recapitate direttamente al domicilio attraverso l’accordo con Poste Italiane.
Complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, Regione Liguria ha distribuito gratuitamente oltre 5 milioni di mascherine.

Speranza anti covid da Gaslini e Galliera

Super User 13 Maggio 2020 963 Visite

Due strutture sanitarie, vanto della nostra città, unite nella lotta al Covid-19 hanno ottenuto un interessante risultato.

Uno studio condotto dal pediatrico e dall'ospedale di Carignano mette infatti in evidenza, afferma un comunicato del Gaslini, “efficacia e sicurezza di un farmaco in grado di spegnere l'esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare causata dal virus”. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of Allergology and Clinical Immunology.

In pratica, secondo gli scienziati dei due ospedali, appare efficace l'uso precoce di Anakinra, che è farmaco anti-infiammatorio possibile alternativa a tocilzumab, con utilizzo nei primi giorni di comparsa della severa polmonite prodotta dal Covid.

L'Anakinra, ci spiega la nota del Gaslini, “è un inibitore di interleuchina-1, una delle molecole più dannose prodotte nel corso della risposta infiammatoria più dannose a livello dei tessuti”.

A complimentarsi subito con gli scienziati autori dello studio è stata la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, che lo ha definito “ulteriore esempio di collaborazione tra le aziende del sistema sanitario regionale, fondamentale nella lotta a questa pandemia”.

Merito di quanto sopra va agli infettivologi del Galliera diretti da Giovanni Cassola e Emanuele Pontali, con il gruppo di ricerca di Marco Gattorno, direttore del Centro per le Malattie Autoinfiammatorie e Immunodeficienze dell’Istituto Gaslini, coadiuvato da Stefano Volpi.

Grande soddisfazione è stata espressa dai dg di Gaslini e Galliera, Paolo Petralia e Adriano Lagostena, che hanno rimarcato come questa sia un'esperienza pilota di grande importanza ed una nota di speranza in questo momento di ansia e persino paura per il virus che si è accanito contro il mondo.

I pazienti di tale primo studio sono stati dimessi dopo 7-13 giorni, privi di effetti collaterali.

Marco Gattorno direttore del Centro per le Malattie Autoinfiammatorie e Immunodeficienze del Gaslini ha spiegato come esistano “sempre maggiori evidenze che la complicanza più severa dell’infezione da Covid 19 è legata ad una esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare, e che i farmaci anti-infiammatori utilizzati nelle malattie reumatiche hanno un ruolo cruciale nel ridurre l’impatto di questa terribile complicanza”.

“Il primo farmaco di questo tipo ad essere utilizzato è stato un inibitore di interleuchina 6, il tocilizumab, sulla base dell’evidenza di più elevati livelli circolanti di interleuchina 6 nel sangue dei pazienti affetti da polmonite”, ha specificato Emanuele Pontali, infettivologo del Galliera, informando che “nel corso delle prime settimane di pandemia questo farmaco è stato ampiamente utilizzato. L’enorme afflusso di pazienti nel mese di marzo ha determinato una drammatica riduzione della disponibilità di tale farmaco”.

“Su queste basi – ha precisato Marco Gattorno - in diversi ospedali si è valutato l’impiego di farmaci anti-infiammatori con caratteristiche simili al tocilizumab, già ampiamente utilizzati in situazioni infiammatorie analoghe osservabili in Reumatologia”.

Dino Frambati

Coronavirus, in Liguria calano i positivi: -43 rispetto a ieri

Super User 12 Maggio 2020 779 Visite

Il bollettino del coronavirus in Liguria di oggi, martedì 12 maggio.

4.706 attualmente positivi (-43)

482 pazienti in ospedale (-40), di cui 35 in terapia intensiva / UTI (-3)

2.297 a domicilio (-25)

Positivi clinicamente guariti a casa = 1.927 (+22)

Guariti non più positivi = 2.790 (+74)

8.861 casi totali da inizio emergenza (+31)

Deceduti = 1.299 (+8)

Tamponi = 70.159 (+1.345)

Ospedalizzati:

Asl1 = 79 (7 UTI)

Asl2 = 78 (5 UTI)

Asl3 Villa Scassi = 64 (6 UTI)

San Martino = 76 (8 UTI)

Galliera = 87

Evangelico = 18

Gaslini = 1

Asl4 = 37 (4 UTI)

Asl5 = 42 (5 UTI)

Positivi per provincia:

IM = 676

SV = 830

GE = 2.954

SP = 242

non assegnati = 4

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 1.525

Asl1 = 134

Asl2 = 540

Asl3 = 333

Asl4 = 292

Asl5 = 226


I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

Regionali, Alice Salvatore correrà da sola?

Super User 12 Maggio 2020 946 Visite

La portavoce del M5S in Regione, Alice Salvatore, ha convocato per domani, mercoledì 13 maggio alle 12:15, una conferenza stampa che ha allertato tutti gli esponenti politici liguri, compresi i grillini che a quanto pare non sarebbero stati informati della convocazione.
A questo punto qualcuno ipotizza una sua corsa alle regionali in solitaria, con una propria lista civica di appoggio, anche perché la leader pentastellata aveva già anticipato che col PD non ci sarebbe mai andata, neppure come candidata consigliera.
I Cinque Stelle aspettano con ansia l'appuntamento di domani. Per sapere il futuro della “dura e pura” Alice e dei militanti che potrebbero seguirla.

Toti risponde a Pastorino su lavori in aula del Consiglio regionale

Super User 12 Maggio 2020 882 Visite

"Pastorino parla di paradosso, ma deve aver scoperto una sorta di paradosso temporale: ho chiesto al presidente del consiglio regionale Piana di valutare la ripresa dei lavori in aula con lettera protocollata il 24 aprile, quindi ben prima della riunione dell'Ufficio di Presidenza cui il consigliere fa riferimento. L'ho fatto contestualmente all'inizio della progettazione della fase 2 in Liguria: è stata una delle mie prime preoccupazioni. Pastorino è arrivato dunque buon ultimo, ed è appunto per un singolare paradosso che vorrebbe riprendermi come se fosse arrivato lui per primo. Ho fiducia nell'operato del presidente del Consiglio: come non è facile stabilire le modalità per la ripresa graduale delle attività economiche tutelando la sicurezza dei cittadini, così non è facile trovare le modalità corrette per la ripresa dei lavori dell'aula in presenza, dato che i rappresentanti dei liguri devono dare il giusto esempio senza scorciatoie o pericolose approssimazioni. Sono sicuro che le attività del Consiglio in aula riprenderanno appena possibile: nel frattempo c'è stato e c’è ancora molto lavoro da fare, noi lo stiamo facendo e non abbiamo perso neanche un minuto in polemiche senza costrutto ma, a differenza di altri, siamo stati nei nostri uffici tutto il giorno, sette giorni su sette, a lavorare per uscire da questa emergenza". Così risponde il Presidente di Regione Liguria al capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.

Roberto Bagnasco: “anche governo sbugiarda Arcuri”

Super User 12 Maggio 2020 976 Visite

“Da quanto si apprende le bozze del DL ex Aprile, oggi Maggio e domani chissà se “4 Stagioni”, sconfessano il Commissario Straordinario per l’Emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, che aveva fissato il prezzo delle mascherine chirurgiche a 50 centesimi più Iva, portando oggi il limite ad 1.50 euro. Fin da subito questa cifra aveva destato i dubbi di molti, tra cui il sottoscritto. Il risultato non poteva che essere la scomparsa dal mercato di questo bene primario. Oggi avrebbero dovuto arrivare 3 milioni di mascherine a Roma, Milano e Torino. A Roma sono arrivate e sono state quasi del tutto consumate in poche ore, nelle altre due città non pervenute affatto. Nei prossimi giorni avrebbero dovuto arrivare altre 12 milioni ma oggi sembrano scomparse nel nulla. Una situazione gravissima che, insieme ad una conduzione amatoriale e contraddittoria sui tamponi e sui test diagnostici, comporta nei fatti esclusivamente l’istituto non molto praticato in Italia delle dimissioni. Purtroppo a rimetterci sono ancora una volta gli italiani che, dopo tante promesse, non hanno certezze neppure sull’approvvigionamento delle mascherine salvavita” - Così l’onorevole Roberto Bagnasco, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali alla Camera.

Genova dedica uno spazio ai lavoratori che hanno costruito il ponte

Super User 11 Maggio 2020 1199 Visite

“Resterà sempre scolpita nella nostra memoria quel tragico 14 agosto 2018 quando morte e distruzione hanno scosso come uno tsunami la nostra quotidianità – afferma Marta Brusoni Capogruppo in Consiglio comunale di Vince Genova e candidata alle elezioni regionali per il movimento di Liguria Popolare – una profonda ferita che ha messo a dura prova non solo la città di Genova ma l’Italia intera. Ci siamo rialzati e la grande risposta e solidarietà dei cittadini ne sono la testimonianza”.

“Le istituzioni e la politica hanno saputo dare risposte immediate e concrete alla città – prosegue Brusoni – ma non dobbiamo dimenticare l’impegno profuso dalle aziende, dai lavoratori e da tutti coloro che senza sosta hanno affrontato con entusiasmo e dedizione la ricostruzione dell’ex ponte Morandi per ridare speranza e futura alla città”.

“Ho convintamente sostenuto la necessità di intitolare uno spazio pubblico a tutti i lavoratori del ponte affinché si possa tramandare alla memoria presente e futura coloro che stanno costruendo un’opera che è diventata l’esempio di Genova – conclude Marta Brusoni Capogruppo in Consiglio comunale di Vince Genova e candidata alle elezioni regionali per il movimento di Liguria Popolare – spiace solo che durante la discussione in aula ho dovuto ascoltare i soliti distinguo che non fanno certo bene alla città”.

Il bollettino del coronavirus in Liguria

Super User 11 Maggio 2020 814 Visite

I dati di oggi, lunedì 11 maggio.

4.749 attualmente positivi (-42)

522 pazienti in ospedale (+0), di cui 38 in terapia intensiva / UTI (-3)

2.322 a domicilio (-56)

Positivi clinicamente guariti a casa = 1.905 (+14)

Guariti non più positivi = 2.790 (+74)

8.830 casi totali da inizio emergenza (+44)

Deceduti = 1.291 (+12)

Tamponi = 68.814 (+1.492)

Ospedalizzati:

Asl1 = 95 (7 UTI)

Asl2 = 79 (6 UTI)

Asl3 Villa Scassi = 72 (7 UTI)

San Martino = 86 (8 UTI)

Galliera = 89

Evangelico = 18

Gaslini = 1

Asl4 = 39 (5 UTI)

Asl5 = 43 (5 UTI)

Positivi per provincia:

IM = 685

SV = 837

GE = 2.974

SP = 249

non assegnati = 4

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 1.613

Asl1 = 123

Asl2 = 548

Asl3 = 354

Asl4 = 299

Asl5 = 289

I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

Cinghiali urbani, Rivoluzione Animalista scrive a Regione Liguria e CRAS

Super User 11 Maggio 2020 1619 Visite

Rivoluzione Animalista partecipa ed appoggia quanto esplicitato dal gruppo Animalisti Genovesi nella lettera aperta della quale si fa portavoce.

“Riteniamo doveroso quale corrente politica animalista ed ambientalista sostenere ogni iniziativa che possa dare voce a chi voce non ha e che possa altresì tutelare ogni creatura vivente”, dicono Gabriella Caramanica (segretario nazionale R.A ) e Alessandra Cavalli (coord. nazionale R.A.).

La lettera:

In Liguria proseguono senza sosta gli interventi di controllo e cattura dei cinghiali. Come noto, il destino di questi animali è quello di essere abbattuti o destinati a zone di addestramento cani da caccia, nelle quali verranno comunque uccisi dopo aver svolto il loro traumatico compito.

Tutto questo malgrado la legge 157/92 imponga che il controllo delle specie selvatiche debba essere praticato prioritariamente mediante l'utilizzo di metodi ecologici. Nonostante anni di continuo ricorso a metodi cruenti, la presenza dei cinghiali in ambito urbano non accenna a diminuire, mentre continuano a mancare fondamentali opere di prevenzione: recinzioni nei più comuni luoghi di avvicinamento alle città, barriere semovibili per impedire l'uscita dal greto dei maggiori torrenti (Bisagno, Sturla, Letimbro...), protezioni dei terreni coltivati, migliore gestione del ciclo dei rifiuti con cassonetti adeguati, sistemi di segnalazione (progetto Life-Strade) e cartelli di segnalazione attraversamento selvatici nelle strade più a rischio, e così via.

Per questo, uccidere centinaia di esemplari, sulle decine di migliaia che popolano la nostra Regione, resta una pratica non risolutiva, oltre che crudele.

A questo si aggiunge una pesante corresponsabilità della caccia nell'esplosione demografica di questa specie: immissioni a scopo venatorio ("un utilizzo di tipo venatorio che tende a massimizzare la presenza degli animali sul territorio ed è responsabile di ripopolamenti più o meno massicci e di introduzioni con individui provenienti da regioni geograficamente molto distanti", da "Biologia e gestione del cinghiale", ISPRA), inserimenti, legali fino al 2015, di capi meno selvatici provenienti da allevamenti, foraggiamenti leciti e illeciti, la braccata con cani da seguita che destruttura i branchi provocando la maggior prolificità delle giovani femmine.

Nonostante questo, la Regione Liguria ha dato in gestione ad associazioni venatorie e Ambiti Territoriali di Caccia enormi porzioni di territorio adibite a Zone di Addestramento Cani (ZAC): un numero impressionante di ettari di boschi e colline, centinaia di chilometri di recinzioni invalicabili, mentre spesso parchi, scuole e strade cittadine ne sono prive.

Eppure sono le uniche aree recintate nelle quale possano essere conferiti gli esemplari catturati, in seguito all’accoglimento di una interpretazione particolarmente restrittiva data da ISPRA alla legge 221/2015.

Per questo noi chiediamo:

ALLA REGIONE LIGURIA

di destinare almeno una delle ZAC esistenti in ogni Provincia ad area attrezzata per accogliere i cinghiali catturati in ambito urbano, dove possano raggiungere il fine vita naturale e dove potrebbe essere messo in atto il progetto di sterilizzazione dei soli maschi e/o contraccezione tramite pastura;

AL C.R.A.S. ENPA GENOVA e ad altre strutture che dovessero affiancarvisi

di proporre la propria candidatura a gestire tali aree, che potrebbero accogliere non solo cinghiali ma anche altre specie compatibili e non reinseribili in Natura.

In questo modo la Liguria potrebbe diventare un esempio virtuoso di controllo e gestione di situazioni critiche in maniera etica e finalmente rispettosa delle indicazioni di legge e, soprattutto, degli animali e di quei cittadini che vorrebbero per loro una soluzione non cruenta.

Animalisti Genovesi

Invitiamo le associazioni e i singoli cittadini che concordano con questa proposta a copiarne il testo e inviarlo via mail agli uffici regionali competenti:

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“Attivare la figura dell’infermiere di famiglia”

Super User 11 Maggio 2020 1063 Visite

Domani, martedì 12 maggio, si celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere, oltre che il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, considerata la madre degli infermieri, tanto che all’estero la ricordano come colei che ha ridotto la mortalità per malattie dei soldati nella guerra di Crimea dal 47 al 2%. Quello che, per analogia, ci si augura possa accadere nell’emergenza Covid-19.

«Gli infermieri ci sono. Lo sanno i cittadini che li riconoscono in questo periodo come unici compagni nei loro momenti di bisogno, sia dal punto di vista clinico che umano – spiega Carmelo Gagliano, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Genova - Lo sanno anche le istituzioni, che ne chiedono l’intervento nelle situazioni più gravi, rendendosi finalmente conto della carenza che la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche ormai denuncia da anni e che l’Oms a livello mondiale ancora quantifica in almeno 6 milioni di unità.  In Italia, ne occorrono 53mila, di cui gran parte sul territorio come infermieri di famiglia/comunità, per una vera assistenza a misura di cittadino».

L’ infermiere di famiglia è una figura che l’Oms ha già descritto e introdotto fin dal 2000, ma che in Italia per ora è solo ufficiale sulla carta, ma non attuata ovunque. «Per il futuro, noi infermieri chiediamo il pieno riconoscimento della centralità che l’assistenza infermieristica riveste per la presa in carico e cura dei nostri cittadini, a iniziare dalle equipe territoriali una forte presenza dell’infermieristica di famiglia e comunità che lavori accanto alla medicina generale. – Continua Gagliano - Dove l’infermiere di famiglia/comunità c’è si registra anche la riduzione dei tempi di percorrenza sul totale delle ore di attività assistenziale, passata anche dal 33% al 20% in tre anni, con un importante recupero del tempo assistenziale da dedicare ad attività ad alta integrazione sociosanitaria».

Nelle Regioni dove il ruolo dell’infermiere di famiglia è a pieno regime, infatti, i risultati sono rilevanti, a partire da una  risposta immediata e tempestiva alle esigenze della popolazione, con una riduzione del 20% degli accessi impropri nei Pronto Soccorsi, e una riduzione dei ricoveri (in quanto si agisce prima che l’evento acuto si manifesti), che porta alla riduzione del tasso di ospedalizzazione del 10% rispetto a dove è presente la normale assistenza di cure domiciliari.

Quanti infermieri di famiglia servono secondo la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche? «Sul territorio, per rispondere ai bisogni di salute degli oltre 24 milioni di cittadini con patologie croniche o non autosufficienza, abbiamo bisogno di un infermiere ogni 500 assistiti (assistenza continua) di questo tipo, per un totale di circa 20mila infermieri di famiglia/comunità. Un numero che è desumibile anche calcolando un infermiere di famiglia e comunità ogni 3mila cittadini circa. – conclude Gagliano - Inoltre, l’infermiere di famiglia/comunità può rappresentare una soluzione per quanto riguarda l’assistenza nelle “aree interne”: si tratta della cura di oltre un terzo del territorio italiano (le zone montane coprono il 35,2% e le isole l’1% della Penisola) e la collaborazione tra infermieri di famiglia e di comunità sul territorio – sociale e di cura – per il sostegno in quelle zone che oggi spesso sono spopolate perché prive proprio di supporti sociali e più in generale di servizi pubblici, rappresenterebbe anche uno strumento utile alla riduzione delle attuali disuguaglianze».

Progetto Iit e Aeroporto di Genova per distanziamento sociale

Super User 11 Maggio 2020 886 Visite

Il virus non ferma il Cristoforo Colombo che, se in tempi di cieli deserti soffre come tutti gli scali del mondo ed ha, al momento, un solo volo, guarda tuttavia avanti ed addirittura conquista un primato italiano, avviando insieme all'Istituto Italiano di Tecnologia la sperimentazione del software “Social distancing”.

Monitoraggio automatico del rispetto di distanziamento sociale attraverso un tanto sofisticato quanto efficiente sistema di telecamere di sorveglianza per generare una mappa dell'ambiente, con intelligenza artificiale e la circoscrizione di un raggio attorno alle persone in modo da segnalare eccessi di vicinanza e per individuare aree a rischio assembramento.

Il software è del gruppo di ricerca Pavis, Pattern Analysis & Computer Vision, di Iit. Il monitoraggio non viola la privacy di passeggeri e personale dello scalo. Algoritmi di Intelligenza Artificiale renderanno infatti i video preventivamente resi anonimi da un software che trasforma automaticamente l'immagine umana in sagome bidimensionali, in modo da rendere tutti irriconoscibili.

”Siamo felici di supportare l’attività di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia, con il quale esiste un rapporto di collaborazione consolidato – ha detto Paolo Odone, Presidente dell’Aeroporto di Genova - L’IIT ha già testato sul campo diverse applicazioni tecnologiche utilizzando le infrastrutture del “Cristoforo Colombo”. Se la sperimentazione darà risultati positivi, insieme a IIT considereremo lo svolgimento di ulteriori fasi di sviluppo e miglioramento del programma. In questo modo, il software potrà essere utile per monitorare il distanziamento all’interno dell’aeroporto anche al fine di realizzare il progetto di “aeroporto sicuro” sul quale lavoriamo sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria”.

“La sinergia con l'Aeroporto di Genova è di fondamentale importanza in quanto permette di uscire dai laboratori ed entrare nel mondo reale. In questo modo saremo in grado di rendere disponibile in breve tempo il frutto della nostra attività di ricerca, dando un contributo concreto all’aumento della sicurezza degli utenti e degli operatori delle strutture aeroportuali e non solo”, afferma invece il direttore scientifico Iit, Giorgio Metta. L'Iit vanta 1762 persone di oltre 60 Paesi. Età media 35 anni e 41% di personale femminile.

Dino Frambati

 

Dal 12 maggio, nuova distribuzione di mascherine gratuite nelle farmacie

Super User 11 Maggio 2020 934 Visite

Partirà domani, martedì 12 maggio, con un giorno di anticipo rispetto al previsto, la seconda fase di distribuzione gratuita in tutte le farmacie della Liguria di ulteriori 500mila mascherine chirurgiche messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, insieme alle altre 500mila già distribuite la settimana scorsa. “Tra venerdì e sabato scorsi – spiega l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone - abbiamo distribuito alle farmacie tutte le ulteriori 250mila confezioni, contenenti ciascuna due mascherine chirurgiche. I farmacisti, che ringrazio per la collaborazione, mi hanno confermato di poter avviare la fase due in anticipo di 24 ore rispetto a quanto comunicato inizialmente. Invitiamo tutti coloro che avessero già ritirato la propria confezione la settimana scorsa a non presentarsi nuovamente in farmacia. Per la consegna è necessario avere con sé il codice fiscale o la tessera sanitaria”.

“Con questa ulteriore tranche – aggiunge Giampedrone - si conclude la distribuzione di 1 milione di mascherine attraverso le farmacie. Un’iniziativa che ha fatto seguito alla distribuzione gratuita effettuata ad aprile attraverso Poste Italiane e attraverso i sindaci: complessivamente Regione ha donato ai liguri 3,5 milioni di mascherine chirurgiche da inizio emergenza”.

“Il nostro auspicio – conclude Giampedrone – è che il governo si decida finalmente a far arrivare ai cittadini almeno le mascherine a prezzo calmierato, fondamentali nel momento in cui, tra pochi giorni, saranno finite quelle gratuite distribuite da Regione Liguria. Non possiamo dimenticare che il governo non ha mai distribuito gratuitamente questi dispositivi di protezione individuale, ormai obbligatori in molte azioni quotidiane che i cittadini sono chiamati a compiere”.

Sul Mes Toti la pensa come Berlusconi

Super User 11 Maggio 2020 770 Visite

“Ben vengano questi 37 miliardi, a patto di fare una legge che ci consenta di spenderli in fretta”, ha detto Giovanni Toti al Corriere della Sera.
Mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono detti contrari al fondo salva Stati, il governatore ligure è invece favorevole all’utilizzo dell’aiuto europeo. E dello stesso suo avviso è pure Silvio Berlusconi, che su questo argomento si è recentemente smarcato da Lega e Fratelli d’Italia.
Il dialogo tra Berlusconi e Toti potrebbe ripartire proprio dal Mes.

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