Carige e Burke&Burke alleate contro l'emergenza Covid
La sede di Banca Carige
Una grande banca ed un'eccellenza biomedicale di origini liguri possono essere un fronte vincente contro pandemia ed emergenza sanitaria.
E' quanto ottenuto dall'unione delle forze tra la banca genovese e Burke & Burke Spa, azienda milanese con sede ad Assago, hinterland del capoluogo lombardo, dalle origini liguri nel 1976, specializzata nel settore biomedicale. Dove agisce da sempre con qualificata tecnologia ed innovazione costante, con punta di forza ed eccellenza l'azione nella pneumologia e nella Terapia intensiva. uno dei principali segmenti di attività e specializzazione.
La Burke&Burke è tra gli aggiudicatari del bando Consip per fornitura al Sistema Sanitario Nazionale di apparecchiature di ventilazione per terapia intensiva, emesso a marzo, quando l'emergenza pandemia era a livelli altissimi. I macchinari di contrasto sono stati messi a punto in buona parte grazie al finanziamento import messo a disposizione in tempi rapidissimi da Banca Carige.
E dopo l'emergenza ed in base al Decreto Liquidità c'è stata la stipula di un finanziamento di circa 5 milioni di euro, in parte sopportati dalle garanzie pubbliche previste dal Decreto Liquidità-
Denaro con cui verrà ora finanziato il ciclo produttivo e lo sviluppo dei processi ad alto contenuto di innovazione di Burke & Burke.
“Siamo molto soddisfatti di aver concluso un’operazione finanziaria che consolida la partnership tra Banca Carige e Burke & Burke e di averlo fatto in un periodo davvero difficile per il Paese – ha detto Gianfranco Lertora, Area Manager Genova Centro di Banca Carige - siamo felici di aver contribuito, anche col nostro lavoro, a fronteggiare l’emergenza Covid-19 consentendo di velocizzare al massimo la consegna di macchinari indispensabili per la cura e la sopravvivenza di tanti malati”.
Replica Giusto Bonandrini di Burke & Burke: “Abbiamo apprezzato molto la rapidità che Banca Carige ha dimostrato nel dare risposte professionali alle nostre esigenze in un momento in cui la velocità dei tempi di decisioni era di un’importanza assoluta”.
Dino Frambati
