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Lavoratori dello spettacolo in piazza De Ferrari per protesta

Pino Petruzzelli, coordinamento imprese teatrali liguri, e il suo gruppo

Martedì 23 febbraio i lavoratori dello spettacolo dal vivo di tutta la Liguria saranno in piazza De Ferrari per difendere i loro diritti: a cominciare da quello della sopravvivenza. L’appuntamento è alle 17. La data non è stata scelta a caso. Il 23 sarà un anno esatto da quando lo spettacolo dal vivo è stato chiuso a causa del Covid. “L’arte va difesa per goderne - afferma l’attore genovese Pino Petruzzelli, del Coordinamento imprese teatrali liguri - Non è una protesta contro la chiusura dei teatri, ma è un modo per difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo dal vivo. Ci sono attori che non lavorano da marzo scorso. Vanno tutelati. Se il mondo della scienza ci dice che è meglio tenere i teatri chiusi, non entriamo nel merito. Sarebbe da stupidi farlo. Ciò che chiediamo è la possibilità di poter contare su un aiuto economico per passare questo difficile momento, non dico indenni, ma con meno ferite possibili”.

“Le lavoratrici e i lavoratori del mondo dello spettacolo sono in grande difficoltà - prosegue Petruzzelli - C’è il Covid e non c’è reddito. Le piccole e medie aziende del settore dello spettacolo, così come i singoli artisti, hanno bisogno di tutele esattamente come i grandi Enti. Per questo martedì 23 febbraio, in tante città italiane, il mondo dello Spettacolo dal vivo sarà in piazza per ricordare che la Cultura va protetta per goderne. La Cultura non arriva dal cielo, ma è frutto del lavoro dell’uomo, un lavoro che in un momento difficile come quello attuale va sostenuto per non azzerare il mondo dell’Arte, la dignità umana e l’identità di un popolo. Chiediamo a tutti coloro che credono nella Cultura di essere al nostro fianco, così come l’Arte è sempre stata al fianco della civiltà e della condizione umana. Il 23 febbraio abbiamo bisogno dei nostri spettatori per continuare a dare forza all’identità di questa Italia. Solo insieme possiamo procedere. Gli artisti da soli non bastano: ogni libro ha bisogno dei suoi lettori, ogni museo dei suoi visitatori; ogni concerto, ogni spettacolo di danza, ogni spettacolo di prosa ha bisogno dei suoi spettatori. Anche con le ferite aperte, noi artisti non ci arrendiamo”.

Paolo Fizzarotti

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