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De Paoli, Li Vigni e Serafini: un po’ di Genova nel discorso shock di Fedez sul palco del Concertone

Fedez sul palco del Concertone

C’è anche un po’ di Genova, nel discorso che Fedez ha letto ieri dal palco del Concertone per il 1° maggio.

Per spingere il governo ad approvare il Ddl Zan - il disegno di legge presentato dal deputato Alessandro Zan che prevede misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità - il rapper ha citato alcune frasi sconvolgenti dette (o non dette) da illustri politici di casa nostra.

La prima riguarda l’ex consigliere regionale della Liguria Giancarlo De Paoli (Lega, poi Gruppo misto) che, secondo alcuni testimoni, avrebbe detto: “Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno”. De Paoli però ha sempre smentito di aver pronunciato quelle parole e il processo a suo carico è ancora in corso.

L’altra vicenda “fantasy” (così l’ha definita Fedez) è quella pensata da Giuliana Li Vigni che, durante la campagna elettorale del 2017 per le comunali genovesi, da candidata Lega, aveva parlato di presunte iniezioni fatte da Elisa Serafini (ex assessora comunale, allora anche lei in corsa) a bambini per farli diventare gay. Per ottenere il ritiro della querela, Li Vigni aveva risarcito Serafini con 2000 euro, poi destinati dalla querelante a favore di progetti Lgbt.

Fedez ha ricordato questi episodi della politica genovese. Che non sono di certo quelli migliori.

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