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Grillo e Cattozzo dimenticati in carcere

Cattozzo - Grillo

Voci di popolo annunciano che presto, terminati i controlli, ci sarà un'altra retata per le "spese pazze" in Regione.

Intanto, chi è già stato "pescato" pensa al futuro. Marylin Fusco, dopo essersi dimessa dalla Regione, ha deciso di trasferirsi a Montecatini Terme. Gestirà un albergo a quattro stelle con il marito, l'ex onorevole Giovanni Paladini. Rosario Monteleone pensa alla salute. E finalmente si sta curando in una clinica di Ruta. Tornerà a Genova dimagrito. Agli arresti domiciliari è dimagrito, e di ben 20 kg, anche Niccolò Scialfa, che era sovrappeso anche perché gli impegni "istituzionali" lo obbligavano a mangiare spesso al ristorante, a spese della Regione ovviamente. Vuole riprendersi il posto che gli spetta per legge, preside al Liceo D'Oria, ma si sa che al Provveditorato stanno cercando di capire se possono impedirglielo. La sua linea di difesa è nota: ho sbagliato ma in buona fede. Ma possibile che non gli sia venuto il dubbio quando è andato in Sicilia con la famiglia a trovare i parenti e l'ha fatto passare come viaggio istituzionale?

Claudio Scajola sconta gli arresti domiciliari nella villa di Imperia, si tiene in forma correndo nel parco. Ma leggendo i giornali, non si sente tranquillo. I magistrati calabresi vogliono rispedirlo in galera. Non credono all'innamoramento che gli avrebbe fatto perdere la testa per Chiara Rizzo Matacena. La considerano un'astuta linea difensiva ideata dagli avvocati. Sono convinti che abbia avuto rapporti d'affari con la 'ndrangheta, figuriamoci: "lui per gli affari è negato".

In carcere sono rimasti Luigi Grillo e Sergio Cattozzo che dal Popolo della Libertà di Berlusconi erano confluiti nel Nuovo Centro Destra di Alfano. La richiesta di Grillo di trasferirsi ai domiciliari nella sua tenuta di Monterosso (dove produce uno Sciacchetrà da favola, lo compravano anche i magistrati), è stata respinta. Potrebbe reiterare il reato, hanno spiegato. Ma figuriamoci. Ora all'Expo di Milano la situazione è sotto controllo. Ora nessun imprenditore accetterebbe l'aiuto di Grillo per ottenere gli appalti. Senza contare che Grillo nega tutto, si dichiara innocente. E sino al terzo grado di giudizio, ha il diritto di dichiararsi tale. E' chiaro che Grillo resterà in carcere sino alla decadenza dei termini di custodia cautelare, se non ammetterà di aver preso le mazzette. Il carcere preventivo serve soprattutto per far confessare.

Però Cattozzo ha confessato. Ha svelato anche le cifre relative a questi intrallazzi da faccendiere. E l'imprenditore Maltauro ha confermato gli esborsi (d'altronde ci sono pure le foto a documentare gli incontri e il passaggio di denaro). A Cattozzo, sicuramente, è spiaciuto tirare dentro Grillo, che gli permetteva di guadagnare. Ma sapeva che era l'unico modo per uscire di galera. Invece è sempre rinchiuso in una cella di Opera. Perché? Sono i misteri della Giustizia, che non sempre è uguale per tutti.

Elio Domeniconi

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