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Frank Sinatra e' mio figlio

Mauro Boccaccio e la copertina del libro

Emigrata in America da Rossi di Lumarzo, un borgo isolato dal mondo, fra le montagne

del Genovesato, Natalina Garaventa divenne la mamma del più grande artista del' 900: Frank Sinatra. Vent'anni dopo la morte di The Voice, Mauro Boccaccio in "Frank Sinatra è mio figlio" (De Ferrari Editore), racconta  mamma Dolly in una incalzante sequenza narrativa che le fa ruotare attorno tanti altri personaggi partiti da Genova per New York in cerca di fortuna diventati potenti banchieri  come Amedeo Giannini, miti di Hollywood come Rodolfo Valentino, religiose in odore di santità dopo una vita nel West a cercare di redimere pericolosi banditi, come Suor Blandina di Cicagna, storie di uomini e donne partiti da quassù verso le Americhe, fino agli antenati di Papa Francesco.
Spiega Mauro Boccaccio: “E’ stata l’appassionante scoperta dell’esistenza di una persona che c’era già, ma che non appassionava più nessuno. Ho provato ad avvicinarmi al viaggio di Dolly partendo dalle suggestioni provate quassù, a Rossi, dove i pacchi con vestiti e cibo che arrivavano dalle Americhe erano per questa gente una sorta di Piano Marshall. Testimonianze di anni lontani, di cui oggi a scuola non si parla , storie che molti ragazzi non conoscono, nemmeno per sentito dire.
E un Piano Marshall ci vorrebbe anche oggi, per una Val Fontanabuona isolata nei collegamenti con Chiavari e Genova e la grande viabilità, dopo che l’opera più attesa, il tunnel, non è più un’opera prioritaria”.

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