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Governo, Luca Pastorino: “Renzi sceglie politica piede in due scarpe”

Super User 14 Gennaio 2021 543 Visite

"Diventa sempre più difficile spiegare la situazione agli italiani, alle persone comuni che aspettano di avere delle risposte dalla politica, dalle Istituzioni e sono davvero poco interessate ai personalismi di Matteo Renzi. Dopo l'atto di irresponsabilità di Italia Viva, con le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti, il partito renziano applica la politica del piede in due scarpe: annuncia il voto con la maggioranza sullo scostamento di bilancio e sul nuovo decreto Ristori, ma continua ad attaccare come se fosse passato all'opposizione. La conferenza stampa di ieri è stata a tratti surreale: Renzi ha detto di tutto e di più a Conte, ma ha specificato di non avere pregiudiziali. Ha parlato di rinuncia alle poltrone, ma ha puntualizzato che potrebbe riprendersele in un nuovo esecutivo". Lo dichiara il deputato di Liberi e uguali, Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu.

"Se c'è davvero l'intenzione di essere 'costruttori', come chiesto dal Presidente Mattarella - aggiunge Pastorino - è necessario cercare un confronto serio con gli interlocutori, smettendola con i pretesti, per individuare una soluzione che non faccia del male al Paese. Alzare sempre il livello delle richieste serve solo ad arrivare alla rottura. Il governo e la maggioranza sono chiamati ad affrontare delle sfide titaniche, che richiedono invece senso di responsabilità e una stabilità politica, al di là della fisiologica differenza tra partiti".

Con il nuovo piano industriale Amiu amplierà il proprio bacino di utenza

Super User 14 Gennaio 2021 636 Visite

Il punto di partenza di questo percorso è il Contratto di Servizio con la Città Metropolitana di Genova che permetterà ad AMIU GENOVA di ampliare il bacino di utenza al Genovesato e di investire in una dotazione impiantistica indispensabile per arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti.

Sono oltre 90 i milioni di euro in investimenti che, nel quadriennio 2021-2024, AMIU GENOVA metterà in campo per evolvere in una struttura più moderna e flessibile adeguandola alle sfide future legate al nuovo contratto di servizio che comprende la gestione ambientale di 30 comuni oltre alla città di Genova, a cui si aggiungono gli oltre 44 milioni di euro del project financing legato all’impianto TMB (Trattamento Meccanico-Biologico).

Un concreto percorso di crescita che prevede obiettivi ambientali sfidanti, investimenti in nuovi mezzi, impianti e strutture in modo da declinare la propria operatività con le esigenze del territorio e del proprio personale a tutti i livelli. 

Gli obiettivi di raccolta differenziata previsti da Città Metropolitana parlano di percentuali oltre il 65% in tutti i comuni del bacino oggetto dell’affidamento. Questo vuol dire che, per quanto riguarda Genova, si dovrà passare dal 35,5% al 65% entro il 2024; in altre aree si passa da situazioni virtuose già vicine al target come l’area costiera (Cogoleto è già al 73%) oppure l’alta Val Polcevera dove entro il 2021 la differenziata dovrà arrivare al 70%, ma si parte da una media dei comuni dell’oltre al 65%. A questo si aggiungono risultati “a macchia di leopardo” come nella Valle Scrivia (dove Montoggio dall’attuale 20% dovrà raggiungere il 70% entro il 2022, mentre Busalla è già al 74%) oppure in Val Trebbia (dove Fascia è al 59%, ma Propata al 20% ed entrambe hanno come obiettivo il 70% entro 2 anni).

«La legge dice che entro il 2035 le discariche dovranno essere usate al massimo per il 10% dei rifiuti prodotti e il 65% dei rifiuti domestici e urbani dovrà essere riciclato. – dichiara Marco Bucci, Sindaco di Genova - La nostra amministrazione si è adoperata per mettere AMIU nelle condizioni di poter giocare un ruolo da protagonista dell’economia circolare del territorio, non solo per Genova, ma anche per la Città Metropolitana e, indirettamente, per la Regione Liguria.  Il nostro intento è di realizzare le condizioni della chiusura del ciclo dei rifiuti, ma per questo è necessario anche l’impegno di ogni cittadino nel fare una sempre più corretta e attenta raccolta differenziata: un impegno per l’ambiente, per le nuove generazioni e per il portafoglio di ciascuno di noi».

Lo scorso giugno la Città Metropolitana di Genova (con delibera n. 19/2020) ha dato parere favorevole al riconoscimento di AMIU Genova come gestore unico del servizio integrato dei rifiuti nei 31 comuni del bacino del Genovesato, a partire dal 1° gennaio 2021 per 15 anni.

Sono state individuate 6 aree territoriali in cui sono presenti 31 comuni; l’area Genova, che comprende il capoluogo e Davagna; l’area costiera con Arenzano e Cogoleto; le Valli Stura, Orba e Leira con Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto; l’Alta Val Polcevera con Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant'Olcese e Serra Riccò; la Valle Scrivia con Busalla, Casella, Crocefieschi, Isola del Cantone, Montoggio, Ronco Scrivia, Savignone, Valbrevenna e Vobbia; la Val Trebbia comprende Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno e Torriglia.

Sottolinea Matteo Campora, Assessore comunale genovese all’Ambiente: «Affronteremo nuovi obiettivi strategici che passano attraverso l’innovazione ambientale, migliori infrastrutture per maggiore efficienza, impianti innovativi per lo smaltimento e la valorizzazione dei rifiuti. Nuove opportunità per il personale e nuove modalità al servizio dei cittadini che permetterà di sviluppare un servizio di qualità nel rispetto dell’ambiente e dell’economia circolare».

AMIU Genova ha assunto i lavoratori dei diversi gestori che oggi operano sul territorio oggetto dell’affidamento grazie alla «clausola sociale», rispettando la normativa di riferimento e i fabbisogni della progettazione del servizio. A fine 2020 Amiu Genova contava su 1.550 dipendenti, che, nel corso del 2021, saliranno a oltre 1670 persone.

«Al centro del nostro lavoro quotidiano si conferma il cittadino con le sue necessità e le sue aspettative. A questo si affianca la crescente attenzione di tutti all’impatto ambientale, alla sostenibilità e all’economia circolare. – aggiunge Pietro Pongiglione Presidente AMIU GENOVA – L’azienda investirà in mezzi, infrastrutture e impianti ma i propri obiettivi passano attraverso la valorizzazione dell’esperienza e della professionalità delle nostre persone, la capillare presenza sul territorio e la collaborazione di tutti: lavoratori e cittadini. Questo Piano Industriale detta le modalità e i tempi con cui AMIU intende perseguire i suoi obiettivi, strategici sia per la società, sia per le comunità dei nostri territori».

Il nuovo perimetro gestionale è caratterizzato da un numero complessivo di 650.000 utenti serviti, cioè il 5% in più di quello attuale, perché la città di Genova rappresenta da sola oltre l’80% del bacino di utenze di tutto il bacino del genovesato. Più articolata l’estensione territoriale che di fatto è quasi doppia rispetto all’attuale (+81%).

Le attività previste dal Contratto di Servizio sono: spazzamento e lavaggio delle strade; raccolta e trasporto dei rifiuti urbani; gestione tariffe e rapporti con gli utenti e trattamento e recupero dei rifiuti urbani.

Conclude Tiziana Merlino, Direttore Generale AMIU Genova: «Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata del 65% previsti da Città Metropolitana ci obbligano a cambiare la prospettiva gestionale e industriale di medio-lungo termine. Ciascuna area ha caratteristiche urbanistiche, territoriali e socio-economiche diverse e richiedono una complessa e articolata pianificazione del servizio, che trova situazioni virtuose già vicine al target ad aree dove la raccolta differenziata deve più che raddoppiare in un biennio e abbiamo volontà, professionalità e capacità per riuscire in questi intenti». 

L’ottenimento dei risultati di raccolta differenziata porterà AMIU Genova a trattare frazioni di organico, plastica, carta e vetro con volumi più che raddoppiati. Conseguentemente la logistica e il trattamento di queste frazioni diventano cruciali: si rivela indispensabile rendere gli attuali siti di trasferenza nelle condizioni di gestire i materiali della raccolta differenziata, primo fra tutti l’umido, da preparare per l’invio agli impianti di trattamento e avvio a riciclo o recupero. 

Scarpino viene confermato nel suo ruolo strategico quale impianto di riferimento per lo smaltimento di rifiuti del Genovesato e dei territori limitrofi. Nella primavera del 2022 si prevede l’entrata in funzione dell’impianto Trattamento Meccanico Biologico, il cui inizio lavori è cominciato nelle scorse settimane, che permetterà di convogliare tutta l’attività di trattamento del rifiuto del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico.

 

Semplificazione, Brunetto (Lega): “Occorre avviare processo standardizzazione indirizzi mail della sanità ligure”

Super User 14 Gennaio 2021 524 Visite

“Occorre avviare un processo per la standardizzazione degli indirizzi e-mail della sanità ligure, uniformandosi al metodo utilizzato presso Regione Liguria, anche in conformità ai principi di semplificazione dell’azione amministrativa”. Lo ha dichiarato il presidente della II commissione regionale Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto (Lega) che in tal senso ha depositato un’interrogazione in Regione Liguria.

“E’ chiaro - ha spiegato Brunetto - che oggi i problemi grossi sono altri e questo è soltanto un piccolo aspetto per migliorare il sistema della sanità ligure.

Tuttavia, voglio sottolineare che la posta elettronica è un servizio internet, usufruito quotidianamente da medici e infermieri in prima linea nella lotta contro il Covid-19, che costituisce il punto di partenza di un sistema di comunicazione moderno ed efficiente.

Pertanto, si deve prevedere un modello standard di indirizzo per semplificarne l’utilizzo.

Al momento, gli indirizzi di posta elettronica delle 5 Aziende sanitarie liguri, dell’Ircss San Martino e degli Istituti Gaslini e Galliera risultano disomogenei, in quanto la composizione del ‘nome utente’ non è conforme a un unico standard.

E’ stata quindi rilevata e segnalata l’attuale difficoltà degli utenti, sia privati che della stessa pubblica amministrazione, nell’individuare la modalità di ‘nome utente’ utilizzata dagli enti sopracitati, in quanto differiscono tra loro.

Constatato che negli indirizzi e-mail dove nel ‘nome utente’ non è incluso il nome proprio per esteso, si rischia di confondere gli indirizzi con soggetti aventi un ‘nome utente’ simile, e quindi, oltre a perdere del tempo, di non raggiungere il destinatario desiderato con tutte le conseguenze del caso.

Voglio inoltre precisare che il processo di standardizzazione non influirà sul carico di lavoro di medici e infermieri liguri perché sarà svolto da personale del settore informatico e digitale”.

Forza Italia: Mario Mascia responsabile regionale del settore Formazione, Gianteo suo vice

Super User 14 Gennaio 2021 1329 Visite

Il capogruppo degli azzurri a palazzo Tursi, Mario Mascia, è stato nominato responsabile regionale del settore Formazione di Forza Italia. La nomina è arrivata dal coordinatore regionale, Carlo Bagnasco, d’intesa con il responsabile nazionale del settore, l’onorevole Alessandro Cattaneo. Vice di Mascia sarà Gianteo Bordero.

“La formazione politica è un punto qualificante per il nostro partito”, dichiara Bagnasco. “E’ un elemento di forza su cui il presidente Berlusconi ha sempre puntato, tanto più importante nell’attuale fase caratterizzata spesso da improvvisazione e scarsa conoscenza dei problemi e dei nodi politici e culturali che segnano il nostro tempo”, prosegue. “Ho deciso di nominare l’amico Mario Mascia per la sua preparazione, la sua competenza e la sua passione, maturate in tanti anni di impegno all’interno di Forza Italia. Nella sua veste di commissario cittadino di Genova, Mario ha avviato da qualche mese una vera e propria scuola, con riunioni settimanali di approfondimento dedicate ai vari temi della politica amministrativa. Si è fatto inoltre promotore dell’idea, da me subito condivisa, di assegnare crediti formativi a coloro che partecipano e parteciperanno alla nostra scuola di formazione, con l’obiettivo di certificare la preparazione politica dei nostri giovani, dei nostri iscritti e dei nostri militanti che desiderano candidarsi a ricoprire cariche elettive. Per tutti questi motivi ho individuato in lui la persona più adatta per l’incarico di responsabile regionale del Settore Formazione”, conclude.

“Ringrazio il coordinatore regionale Carlo Bagnasco per questa nomina e per la fiducia accordatami”, afferma Mascia. “E’ per me motivo di orgoglio poter collaborare con lui e con l’on. Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale del Settore, al rilancio e alla riorganizzazione di questo ambito strategico per il nostro partito. Mi metterò da subito al lavoro per sviluppare su tutto il territorio regionale la scuola di formazione. Ho deciso di avvalermi del prezioso aiuto dell’amico Gianteo Bordero, attuale portavoce del coordinamento regionale. È una persona che conosco e stimo dai tempi dell’Università, quando entrambi eravamo già impegnati attivamente in Forza Italia. Anche in ragione della sua lunga collaborazione dapprima con don Gianni Baget Bozzo, uno dei padri fondatori del partito per tanti anni alla guida del Settore Formazione nazionale, e poi, dal 2015, con il capogruppo in Regione Claudio Muzio, Gianteo rappresenta un valore aggiunto per Forza Italia”.

Nascita Liguria Comunica, Regione risponde a Sansa: “Garantirà comunicazione più coordinata ed efficace”

Super User 14 Gennaio 2021 687 Visite

“In merito alla nota di un consigliere di minoranza (Ferruccio Sansa, ndr), Regione Liguria osserva che l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta il 20 ottobre scorso per l’istituzione di Liguria Comunica è garantire razionalizzazione, qualificazione e efficacia dell’attività di comunicazione dell’Ente. Liguria Digitale, azienda in house di Regione Liguria, svolge infatti già da anni le funzioni di centrale di committenza in materia di beni e servizi della comunicazione e ha già al proprio interno diverse e valide professionalità dedicate alla comunicazione media, digitale, sociale e di elaborazione di siti web, grafica e video.

L’obiettivo è dunque avviare una riorganizzazione per procedere ad una pianificazione complessiva, che consentirà anche sinergie ed economie di scala, irrealizzabili fino ad oggi. Quello che rimane invariato rispetto al passato è invece la piena trasparenza delle attività svolte.

Per quanto riguarda il Comitato editoriale, composto dalle figure competenti in materia di Comunicazione nell’organizzazione regionale, avrà esclusivamente compiti di indirizzo, coordinamento, monitoraggio.

Secondo la giunta regionale guidata dal presidente Toti la comunicazione è oggi fattore critico di successo per l’insieme delle attività produttive, assistenziali, turistiche e culturali della Liguria nel suo insieme. La comunicazione non è sinonimo di propaganda: è anche così che la Liguria in passato ha perso molte opportunità a cui non è più immaginabile rinunciare”. E’ quanto si legge in una nota di Regione Liguria.

Nuova società per la gestione della comunicazione di Regione Liguria, Sansa: “Nasce la Gazzetta di Toti”

Super User 14 Gennaio 2021 1998 Visite

Riportiamo l'intervento del consigliere regionale Ferruccio Sansa sulla deliberazione della Giunta del 30 ottobre scorso che prevede che tutte le diverse forme di comunicazione, sia quelle di servizio pubblico e informazioni al cittadino, attraverso i siti web, i canali social e i media, sia quelle di organizzazione di eventi e di promozione del territorio tramite il marchio registrato #lamialiguria” finiscano nella società in house Liguria Digitale.

NASCE LA GAZZETTA DI TOTI

Il nuovo gigante dell’informazione ligure, all’insaputa di tutti, pagato con milioni di euro pubblici

Nell’Unione Sovietica c’era la Pravda, il giornale che strombazzava le imprese del regime. In Liguria rischia di accadere qualcosa di simile: la Regione ha costituito quello che di fatto sarà uno dei principali gruppi editoriali della Liguria.

Gli ingredienti ci sono tutti: giornalisti con contratti da 10mila euro al mese, budget da milioni di euro l’anno (pubblici). Il tutto in mano a un “Comitato Editoriale” di cui fanno parte tutti i fedelissimi di Toti. A occuparsi dell’operazione consulenti pagati centinaia di migliaia di euro.

Nasce, viene da temere, la ‘Gazzetta di Toti’. Pagata con soldi pubblici.

Lo scopo? “Garantire la più ampia informazione dell’attività della Regione”. In pratica: fare pubblicità a chi comanda. Questo è il rischio.

Una rivoluzione nel mondo dell’informazione regionale di cui nessuno sapeva nulla. E forse non è un caso. 

La mossa è stata compiuta con una delibera della Giunta presieduta da Toti. Annotatevi la data: 30 ottobre 2020, quando cioè il vecchio Consiglio Regionale era stato appena sciolto e quello nuovo non aveva ancora cominciato i suoi lavori. Il momento ideale per far passare inosservata la delibera 899.

Che cosa prevede? Lo dice la stessa delibera: “Che tutte le diverse forme di comunicazione, sia quelle di servizio pubblico e informazioni al cittadino, attraverso i siti web, i canali social e i media, sia quelle di organizzazione di eventi e di promozione del territorio tramite il marchio registrato #lamialiguria” finiscano nella società in house Liguria Digitale. 

In pratica nasce uno dei principali gruppi editoriali della Liguria. Un colosso, secondo forse soltanto al Secolo XIX, che gestirà la comunicazione della Regione e di tutti i soggetti a essa legati. Qualche esempio: Asl, Arpal, agenzia per la promozione turistica ‘In Liguria’, più le società partecipate (Liguria Digitale, Filse e società per Cornigliano).

In sostanza nasce un soggetto che avrà in mano l’informazione della nostra regione. Primo, perché produrrà contenuti. Secondo, perché gestirà la comunicazione e la pubblicità dell’ente. Cioè milioni di euro (almeno 2 all’anno) che finiscono agli organi di informazione della nostra regione.

In pratica il nuovo soggetto rischia di avere in mano le chiavi della cassa e le redini dell’informazione regionale. Essendo sottoposto di fatto soltanto al controllo di Toti. 

Cerchiamo di capire perché.

A guidare la ‘Gazzetta di Toti’ sarà, dice testualmente la delibera, “un Comitato editoriale della Comunicazione regionale composto dal Segretario Generale, dal vice direttore generale alla Presidenza, dal Portavoce del Presidente della Giunta” e dal responsabile dell’apposita struttura di Liguria Digitale. 

Di chi parliamo? Di Pier Paolo Giampellegrini, segretario fedelissimo al Governatore; di Jessica Nicolini, l’onnipotente portavoce di Toti. E, parrebbe, di Iacopo Avegno, anche lui indicato dalle cronache come “vicinissimo a Toti”.

I rischi sono evidenti: il soggetto produrrà i contenuti con cui la Regione comunicherà la sua attività ai cittadini.

Non solo: attraverso l’attività promozionale, la famigerata ‘pubblicità istituzionale’, la Regione distribuisce ogni anno milioni di euro a giornali, televisioni, radio e siti internet. Spesso garantendone la sopravvivenza. Con il rischio evidente di condizionarne l’indipendenza.

Ma c’è di più: il mondo dell’editoria è in crisi nera. In Liguria più che altrove. E la Regione - e la politica di centrodestra - è ormai l’unico editore che assume giornalisti.

Soltanto nelle ultime settimane due giornalisti che lavoravano nelle tv locali hanno annunciato l’intenzione di passare sulla sponda politica: uno con l’assessore regionale Ilaria Cavo e l’altro, Giuseppe Sciortino di Primocanale, con il parlamentare leghista Edoardo Rixi. Altri sono annunciati in partenza.

Sorge legittima una domanda: non c’è il rischio che i giornalisti possano sentirsi condizionati nella loro attività pensando di poter essere domani assunti?

Intanto fioccano contratti da centinaia di migliaia di euro. Pubblici, ovviamente. Della nascita del nuovo progetto si è occupato tra gli altri Marco Pogliani. Parliamo di un big della comunicazione politica, già consulente del sindaco di Milano Beppe Sala. Pogliani, scrisse Il Secolo XIX, si era già aggiudicato una consulenza da 200mila euro (è lui che ha creato il marchio “Lamialiguria”).

All’inizio del 2020 ecco un altro contratto da 75mila euro per “attività di progettazione, implementazione e realizzazione di piani straordinari di comunicazione integrata della Regione Liguria”. Niente di illegale, ma qualcuno, come noi, potrebbe giudicarlo discutibile.

Non basta. Proprio due giorni fa sono scaduti i termini per la presentazione delle domande per un bando di Liguria Digitale (pubblicato il 23 dicembre, chissà quanti lo hanno visto). Oggetto: “Incarico di collaborazione per lo sviluppo di un sistema di comunicazione istituzionale integrato”. In pratica l’esperto di comunicazione che avrà in mano la baracca. Compenso? 180mila euro per 18 mesi. Fanno diecimila euro al mese.

Nel frattempo giornalisti di punta di giornali genovesi sono stati invitati per colloqui di assunzione.

Il tutto nelle mani di Liguria Digitale, una società - pur se in house - che ha minori obblighi di trasparenza.

Nasce la Gazzetta di Toti.

Tari, vicesindaco Piciocchi: “Dalla giunta Doria abbiamo ereditato una situazione disastrosa”

Super User 14 Gennaio 2021 761 Visite

Il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, fa il punto sulla questione Tari.

"Ho letto con vivo stupore le dichiarazioni e gli attacchi scomposti del Partito Democratico: confesso che, davanti alla certificazione del disastro della Giunta Doria sul tema della gestione dei rifiuti e dei costi monster generati dalla chiusura della discarica di Scarpino, in un contesto dove su tutto si può fantasticare fuorché sull’individuazione netta delle responsabilità, mi sarei aspettato un atteggiamento di silenzio o quantomeno di rispetto nei confronti di chi quel disastro ha ereditato, cercando di limitarne le conseguenze sui cittadini genovesi in questi anni.

Chi mi conosce sa bene che non sono solito cercare colpevoli e che preferisco impegnarmi per risolvere i problemi dei cittadini: ma questa volta, davanti a certe fandonie e ad una ricostruzione dei fatti così unilaterale e tendenziosa, non posso proprio tacere.

Il Partito Democratico sostiene che la Giunta Bucci avrebbe tenuto la polvere sotto il tappeto e che questo tappeto oggi è stato finalmente alzato dalla Corte dei Conti.

Peccato che la polvere – che significa un debito di 185 milioni di euro del Comune verso AMIU maturato negli anni 2014 – 2017 – è stata tutta prodotta dalla precedente Amministrazione e per convincersi di questo basta leggere la puntuale ricostruzione dei fatti contenuta nella pronuncia della Corte dei Conti (e non nel comunicato del Gruppo consiliare del PD).

Ricordo che la nostra Amministrazione, allorché si è insediata nel 2017, si è trovata con un’azienda sull’orlo del collasso per la crisi finanziaria che la stava attanagliando proprio perché la Giunta Doria non aveva pagato i suoi debiti. Il bilancio del Comune di Genova per l’anno 2017, a causa della mancanza di copertura finanziaria del costo di gestione dei rifiuti e dei debiti pregressi maturati, fu votato da quel Consiglio comunale con il parere contrario del responsabile finanziario e dell’organo di revisione.

Fa specie quindi che oggi si ergano a giudici, nonché ad esperti contabili, esponenti politici che sono le stesse persone che quattro anni fa si sono assunte una responsabilità così grave – il bilancio della sesta Città Italiana votato in difformità ai pareri contabili sulle coperture - e che, al contrario, dovrebbero ringraziare l’Amministrazione Bucci per avere evitato la catastrofe, aggiustando subito il tiro e riportando il bilancio al rigore delle norme contabili.

La nuova Giunta, più specificamente, dapprima mise in sicurezza la cassa di AMIU, fornendo immediato supporto finanziario per pagare stipendi e fornitori, quindi stabilizzò i conti, facendo in modo che il Comune di Genova iscrivesse il rilevante debito che aveva accumulato nei confronti dell’Azienda nel proprio bilancio: cosa che la precedente Amministrazione non aveva fatto nella prospettiva, vana, di poterlo scaricare su IREN che, per effetto della fallita operazione di aggregazione industriale, l’avrebbe poi fatto pagare – e molto caro - ai cittadini genovesi a partire dall’anno 2018, guarda caso subito dopo le elezioni amministrative.

Ed infatti l’Amministrazione precedente, nel bilancio pluriennale del Comune di Genova per gli anni 2018, 2019 e 2020, aveva fatto lievitare le previsioni della TARI per coprire il disavanzo enorme generato tra gli anni 2014 e 2017, mettendosi così nelle condizioni per pagare IREN che, forte di quella garanzia, quel debito avrebbe assunto.

Il tutto – è giusto ricordarlo molto bene – in una situazione di completa sudditanza del Comune nei confronti di IREN.

Verità che non sono mai state raccontate dagli esponenti del Partito Democratico che continuano a rivendicare la bontà di un’operazione di aggregazione industriale, le responsabilità del cui fallimento, peraltro, sono da ricercarsi esclusivamente nella passata Amministrazione che non è stata capace di portarla a compimento.

Grazie alla stabilizzazione dei conti di AMIU realizzata dall’attuale Amministrazione, è un fatto che la società abbia recuperato una credibilità bancaria, si accinga a varare un ambizioso piano industriale e soprattutto abbia ottenuto da Città metropolitana il rinnovo dell’affidamento in house per altri 15 anni

Davvero è auspicabile per il futuro che chi oggi deve solo tacere abbia la decenza di farlo”.

Governo, Toti: “Questa crisi deve chiarirsi in fretta, il Paese non ha tempo”

Super User 13 Gennaio 2021 566 Visite

“Bisogna capire cosa succederà al Governo nelle prossime ore, spero che la situazione si chiarisca in fretta perché francamente, in un momento tanto complesso e difficile, il Paese non può permettersi di aspettare”. Lo ha dichiarato il Presidente della Liguria e leader di Cambiamo! all’uscita dal vertice del centrodestra che si è da poco concluso a Roma.

“O il Premier Conte domani andrà in Parlamento - ha continuato Toti - e dirà qual è la posizione del Governo se sarà in grado di andare avanti, oppure andrà a dimettersi al Quirinale e si aprirà formalmente la crisi.

Una crisi che è nata in televisione e sui social, in modo non istituzionale, tanto che io ho persino cercato dove fosse il pulsante per partecipare con il televoto ma non l’ho trovato. Perciò - ha concluso il governatore - mi auguro che la situazione si chiarisca al più presto e in modo un po’ più chiaro e un po’ più istituzionale. Il Paese non può permettersi di perdere tempo”.

Arcelor Mittal di Cornigliano, Garassino: “Necessario piano investimenti da almeno 250 milioni di euro”

Super User 13 Gennaio 2021 662 Visite

“Seguiamo con attenzione l’evolversi della vicenda dell’ex Ilva – Arcelor Mittal e auspichiamo che, nella trattativa con la subentrata Invitalia, al primo posto ci sia un piano di investimenti robusto, che metta al primo posto l’occupazione e quindi la valorizzazione dei siti produttivi. Il distacco avvenuto ieri di una lamiera del carroponte è un campanello d’allarme che non può lasciarci indifferenti sulla situazione di reale necessità di interventi nello stabilimento di Genova Cornigliano, strategico tassello dell’industria non solo genovese e ligure, ma anche nazionale.

Confidiamo che l’ingresso societario dello Stato porti quell’iniezione di risorse necessarie, almeno 250 milioni di euro per laminatoio e banda stagnata, per gli investimenti indispensabili a raggiungere uno standard produttivo ai livelli degli altri siti europei e un’adeguata sostenibilità ambientale.

Oggi nel sito di Cornigliano si producono 100 mila tonnellate di laminato, ma con gli investimenti si potrebbero raggiungere almeno le 400 mila tonnellate dei competitors europei con ricadute positive anche sul piano occupazionale. Ci aspettiamo che nella prossima visita a Genova, il 22 gennaio, il commissario di Invitalia Arcuri possa dare rassicurazioni certe sul futuro del sito genovese, che abbiano basi solide sul rispetto dell’accordo di programma con una visione industriale a lungo termine per le aree di Cornigliano dal punto di vista della produttività, dell’occupazione e della sicurezza”.

Lo dichiara l’assessore alla Programmazione dello sviluppo economico del Comune di Genova Stefano Garassino.

Consiglio di Stato annulla ricorso contro assegnazione Palasport, Bucci: “Nel 2022 il nuovo Waterfront”

Super User 13 Gennaio 2021 1032 Visite

Il Consiglio di Stato, con sentenza depositata ieri, ha integralmente respinto i ricorsi presentati dalla società olandese Oudendal contro il Comune di Genova per l'annullamento dell'aggiudicazione del Palasport alla società CDS Holding che aveva vinto la gara bandita nel luglio 2018.

Oudendal era stata esclusa dalla Commissione di gara in quanto aveva formulato una proposta progettuale radicalmente in contrasto con la disciplina urbanistica vigente e, soprattutto, difforme dal progetto del Waterfront di Levante dell'architetto Renzo Piano.

Tutti i motivi di censura nei confronti dell'operato dell'Amministrazione sono stati ritenuti infondati: il Consiglio di Stato, come peraltro già aveva evidenziato il TAR della Liguria, ha ribadito la piena legittimità dell'esclusione e ha respinto l'ulteriore eccezione secondo cui il Comune non avrebbe potuto procedere all'attuazione per lotti del Waterfront di Levante, aggiudicando a CDS Holding l'immobile del Palasport, disgiuntamente da tutti gli altri lotti andati in gara successivamente.

“Questo atto ci permette di proseguire, senza più alcun ostacolo, al totale processo di riqualificazione dell’area della Fiera di Genova. Nonostante i ricorsi pendenti la nostra Amministrazione non ha mai rallentato i processi che portano alla cantierizzazione dei vari lotti dell’opera e, nei prossimi giorni, saremo in grado di avviare i lavori per il rifacimento del Palasport, l’abbattimento di altri edifici della Fiera e la realizzazione del nuovo canale: nel 2022 il nuovo Waterfront di Levante sarà completo e aperto ai genovesi!”. E’ l’annuncio dato dal sindaco Bucci sui social.

Segnalatori T-Red, M5S: “Cartelli messi dopo aver fatto cassa: oltre 10 milioni di euro in infrazioni”

Super User 13 Gennaio 2021 809 Visite

“Lunedì, l'amministrazione comunale ha finalmente dato il via al posizionamento della cartellonistica stradale relativa ai T-RED, cioè i cosiddetti semafori intelligenti che rilevano automaticamente le infrazioni del codice della strada. Era l'ora! Quei cartelli erano attesi da oltre un anno. Se è vero che il fine ultimo di ogni intervento stradale è la sicurezza dei cittadini, non si capisce perché il loro posizionamento non sia stato effettuato subito dopo l’emendamento M5S alla mozione della maggioranza (la n. 100 del 2019), quando chiedemmo che fosse appunto prevista anche apposita cartellonistica “per segnalare l’imminenza dei semafori T-RED”. O forse lo intuiamo… Dopo aver fatto cassa - e che cassa: oltre 10 milioni di euro in infrazioni! - l'amministrazione deve essersi accorta di aver superato il limite. Della decenza, aggiungiamo noi. Dal giorno dell’emendamento M5S alla mozione della maggioranza, infatti, è passato tutto il 2020 senza che i conducenti di auto e moto venissero avvisati con adeguata cartellonistica: un anno intero a notificare infrazioni a centinaia di cittadini che magari, in questo 2020 così notoriamente tragico, hanno magari perso il lavoro. Sul rispetto del codice della strada non si discute e crediamo che tra i compiti dell’amministrazione civica vi siano anche le azioni volte ad aiutare i cittadini a rispettarlo, quel codice. Vessarli con contravvenzioni a cose fatte invece non accresce la sicurezza stradale. Al pedone che in un attraversamento rischia di essere investito perché un conducente passa con il rosso, interessa che quel conducente scongiuri l'incidente rispettando il semaforo o che riceva una sanzione?”. Così, i consiglieri del M5S Genova in merito al posizionamento dei 33 cartelli collocati in prossimità dei sette T-RED cittadini.

Vaccinazione Covid, Balleari: “Non dimentichiamoci degli operatori del trasporto pubblico locale”

Super User 13 Gennaio 2021 872 Visite

“Porteremo alla conferenza Stato-Regioni la questione dei lavoratori del trasporto pubblico locale – commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Liguria, Stefano Balleari – non possiamo consentire quest’errore macroscopico di lasciarli esclusi dal piano vaccinale. E lo dico per la sicurezza loro, ma anche dei cittadini che usufruiscono del trasporto pubblico locale”.

“Come ex assessore alla mobilità – conclude Balleari – conosco benissimo i problemi del comparto e di come lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale sono esposti a rischi di varia natura. È doveroso, dove e come possibile tutelare la loro salute e con loro anche chi usufruisce dei mezzi pubblici”.

“Lettere a un chirurgo, la chirurgia è ancora un’arte?”, il libro del prof. Catrambone

Super User 13 Gennaio 2021 1936 Visite

E' un libro quasi autobiografico quello scritto da uno dei chirurghi più conosciuti e di eccellenza a Genova e non solo, Giuseppe Nicola Catrambone, “Pino” per tutti, per quasi 40 anni medico al San Martino di Genova e direttore di un reparto di Chirurgia specialistica.

“La chirurgia forse è una religione, probabilmente è una filosofia, certamente è un modo di agire. Non è codificata, spesso è imprevedibile, soprattutto non è scontata”. In queste frasi c'è tutta la filosofia in base alla quale il medico è diventato scrittore ed ha narrato sentimenti ed emozioni in sala operatoria.

“Lettere ad un chirurgo”, il titolo del libro che si domanda, come sottotitolo, se “La chirurgia è ancora un'arte?”. Nelle fluenti pagine dell'opera Pino Catrambone pone testimonianze di pazienti ma soprattutto narra quel dualismo uomo-medico, che lo ha mosso nella sua opera facendolo vivere tra scienza e sentimenti ma anche una Fede profonda che coltiva nel cuore. Catrambone insiste poi indicando l'intervento chirurgico come “concepito nella mente, che prende vita attraverso il cuore e si realizza con le mani”.

E senza cuore e mente, con le sole mani i risultati dell'intervento possono essere “persino disastrosi”. Della sala operatoria scrive che è “simbolicamente assimilabile a un luogo sacro, sta alla chirurgia come l'altare maggiore sta alla chiesa”. Una sintonia perfetta con quello che è stato il suo luogo di lavoro. Il medico ama il suo lavoro e lo ha sempre amato.

Ma ha anche un'altra grande passione, quella del volo. Pilota privato da decenni, con quasi 4 mila ore di volo, numero degno di pilota di linea.

Dino Frambati

Aggressioni ai vigili urbani, la solidarietà del sindaco Bucci

Super User 12 Gennaio 2021 850 Visite

“In questi ultimi giorni abbiamo assistito a episodi sgradevoli e allarmanti: due differenti aggressioni che hanno avuto come vittime agenti del corpo della Polizia Locale. Professionisti impegnati a controllare il nostro territorio e tutelare la nostra salute e la nostra sicurezza.

A loro voglio esprimere la mia piena solidarietà per quanto hanno dovuto subire, rivendicando l’importanza del lavoro che ogni giorno viene svolto dall’intero corpo della Polizia Locale. Donne e uomini in divisa che sono un punto di riferimento per ogni genovese e che non si sono mai sottratti davanti alle responsabilità che la loro attività comporta.

Agli agenti della Polizia Locale deve andare il rispetto e la gratitudine di tutti noi genovesi!”. E’ il post su Facebook del sindaco Marco Bucci.

Coronavirus, Toti: “Prosegue giovedì il confronto con il governo”

Super User 12 Gennaio 2021 482 Visite

“Dopo l’incontro in video conferenza di ieri, proseguirà giovedì mattina il confronto tra le Regioni, il governo e il commissario Arcuri, in vista del prossimo Dpcm che andrà a sostituire l’attuale, in scadenza la notte del 15 gennaio e per aggiornare il piano delle vaccinazioni”. Lo ha comunicato questa sera nel corso del consueto punto stampa sul Covid in Liguria il presidente di Regione Giovanni Toti.

“La curva della pandemia è in lieve discesa ovunque in Liguria, anche nel savonese – ha confermato Toti – E forse questi sono i primi risultati del lockdown legato al Capodanno, ci auguriamo che i dati anche dei prossimi giorni lo confermino. Sono 276 i nuovi casi di positivi in Liguria, anche a fronte di un numero molto importante di tamponi effettuati; per un totale di 58 casi in meno nella regione e 5 pazienti in meno ospedalizzati. Abbiamo una media di ricoverati al giorno che si aggira sui 40/50 casi, al pari delle dimissioni”. Purtroppo ha rilevato il presidente è ancora alto il numero dei decessi pari a 28, anche se riferiti ai giorni passati.

“Oggi – ha ricordato il presidente - sono state 2.556 le vaccinazioni eseguite che portano il totale dei vaccini somministrati a 23.471 su 33.470, pari al 70% delle dosi consegnate alla Liguria che è la soglia prevista per non interrompere la catena logistica, cioè la somministrazione della seconda dose a chi è già stato vaccinato, anche in caso di mancanza di consegne da Roma”. “Come era stato previsto – ha aggiunto Toti - oggi sono arrivati 17 pizza box per 19.890 dosi e siamo dunque in grado di proseguire con i vaccini, mantenendo scorte prudenziali fino al 21 gennaio, quando comincerà il secondo ciclo dei vaccini. Ci auguriamo di riuscire nei prossimi 60 giorni a mettere in sicurezza anche i cittadini sopra gli 80 anni che da soli rappresentano il 70% dei decessi e il 50% dei letti occupati negli ospedali. Un risultato che per noi sarebbe straordinario”.

Infanzia, assessore Ferro: “Regione Liguria mette sempre al centro delle sue politiche i cittadini”

Super User 12 Gennaio 2021 719 Visite

“Oggi abbiamo di nuovo dimostrato come le politiche e le decisioni della Regione Liguria sono a favore della persona. La scelta che abbiamo fatto per i Kit e per gli alimenti necessari ai pazienti minori con la PEG sono state modificate con lo scopo di andare incontro in modo decisivo alle esigenze del paziente e far assumere un ruolo più incisivo da parte del medico nutrizionista, cambiando la filosofia che si basava, invece, solo su procedure di gara”. Lo dichiara l’assessore regionale alle politiche giovanili Simona Ferro che prosegue: “con il precedente sistema di fornitura erano previste solo tre tipologie di dieta: standard, speciale e pediatrica. All’interno di queste categorie il medico prescrittore prevedeva il fabbisogno calorico del paziente ed era poi la ditta fornitrice a scegliere il prodotto, ponendo, quindi, tutto il potere decisionale non sul medico e sul paziente, ma sull’azienda produttrice. Oggi la situazione è opposta”. Con questo commento l’assessore Ferro difende le scelte operate da A.Li.Sa e spiega come il cambiamento della procedura di selezione e messa a gara vada a tutela del medico e del paziente.

“Con questo nuovo sistema, rendendo possibili diverse modalità di composizione dei Kit, che viene stabilita di volta in volta dal medico prescrittore – conclude l’assessore - si è inteso restituire la “centralità” al ruolo del nutrizionista cercando di garantirgli la possibilità di scegliere il prodotto più idoneo al paziente, superando la rigidità che caratterizzava le forniture precedenti”.

Municipi, Fulvia Musso favorevole alla riforma Bucci: “Non funzionano come dovrebbero”

Super User 12 Gennaio 2021 1129 Visite

“Posso testimoniare che i municipi non funzionano come dovrebbero”. Ad affermarlo è Fulvia Musso, consigliera municipale (VII Genova Ponente) da tre anni, responsabile del Comitato Cambiamo! Ponente genovese e vicepresidente di Liguria si Muove, l’associazione che fa capo all’assessore Francesco Maresca.

“Sono a favore della riforma che ha proposto il sindaco Marco Bucci, perché andrà sicuramente a migliorare il rapporto tra amministrazione e cittadinanza. Un rinnovamento andava fatto per raggiungere al meglio l'obiettivo di interesse pubblico”, ha detto la consigliera municipale.

Forza Italia, Mascia: “Dispenser sui mezzi Amt”

Super User 12 Gennaio 2021 711 Visite

L'ordine del giorno del capogruppo di Forza Italia Mario Mascia è stato approvato all'unanimità prima dalla conferenza dei capigruppo e poi dal Consiglio comunale di Genova.

"Il nostro ordine del giorno - dichiara il Capogruppo Mascia - impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso AMT s.p.a. per l'installazione a bordo di tutti i mezzi di trasporto di competenza (bus, metropolitana, ascensori, funicolari) dispenser per la sanificazione delle mani degli utenti".

"Fermo restando l'obbligo di mascherina e il limite della capienza massima fino al 50% che va fatto osservare per garantire il distanziamento fisico tra gli utenti - spiega Mascia - serve una cautela in più per prevenire il rischio di propagazione dei contagi ed è la fruibilità a bordo di dispositivi erogatori di liquidi igienizzanti delle mani, che proprio sui mezzi pubblici si appoggiano o si appigliano a maniglie e sbarre di sicurezza in quantità e con frequenza particolarmente significative".

"Con questa iniziativa - conclude Mascia, che è anche commissario genovese del partito - Forza Italia Genova recepisce le molteplici segnalazioni in tal senso ricevute, tramite il nostro referente sui territori Paolo Aimé, dai Genovesi che ogni giorno usano i mezzi pubblici per circolare nell'ambito del territorio cittadino e vanno sempre più incentivati e tutelati".

Assenza Toti in Consiglio regionale, Vaccarezza: “Da Sansa solo polemiche strumentali”

Super User 12 Gennaio 2021 706 Visite

"L'avvento del nuovo anno non ha portato ragionevolezza e buonsenso al consigliere di minoranza Ferruccio Sansa che, durante la seduta del consiglio regionale di oggi, ha avuto la bella faccia tosta di sproloquiare a caso sull'assenza del presidente Giovanni Toti. - afferma Angelo Vaccarezza, capogruppo di Cambiamo! in consiglio regionale - 'Siamo qui per niente', dice Sansa, 'una seduta inutile', ribadisce. Follie, frasi senza senso, buttate lì tanto per fare un po' di maretta, senza la minima idea di come si faccia un'opposizione seria e costruttiva in una sede istituzionale di un ente come la Regione".

"Se Sansa ritiene di essere stato inutile, che sia venuto meno il suo ruolo di consigliere, e che la sua presenza oggi non abbia apportato nulla alla collettività, - continua ancora Vaccarezza - può sempre prendere in considerazione l'idea più assennata e responsabile: può rinunciare alla sua indennità e lanciare un segnale di serietà verso i liguri. La stessa serietà e il rispetto che il presidente Toti ha tenuto nei confronti dei tantissimi elettori della nostra regione che lo hanno scelto e premiato alle urne, quando ha deciso di tenere per sé la delega alla sanità".

"Toti ha scelto di occuparsi in prima persona della situazione sanitaria del nostro territorio, mettendoci la faccia, senza mai tirarsi indietro, anche a fronte di una situazione pandemica, la cui gestione si sta rivelando estremamente delicata. - conclude Vaccarezza - Voglio rassicurare il buon Sansa, comunque, so che lui è abituato a presidenti che governano la Liguria in maniera differente e sono abituati ad assentarsi per i motivi più disparati, ma Toti oggi non era per funghi. Qui lavoriamo con serietà e nessuno si sta 'Burlando' dei Liguri, che, come il voto ha ribadito, questo lo hanno assolutamente ben presente".

Toti assente in Consiglio regionale, Sansa: “Lo sa il presidente che ogni seduta costa 8mila euro?”

Super User 12 Gennaio 2021 768 Visite

Questa mattina il presidente Giovanni Toti non ha partecipato al Consiglio regionale. Subito è scattata la polemica del consigliere Ferruccio Sansa che sui social ha scritto:

 “Poltrona vuota. Ancora una seduta del Consiglio Regionale senza il Presidente Giovanni Toti. Che è anche assessore alla Sanità. In pratica siamo qui per niente. Le interrogazioni e le domande dei cittadini sulla gestione del Covid restano senza risposta. Nessun assessore è stato delegato a rispondere. Zero. Da mesi va avanti così. Il Presidente spesso non viene o se ne a metà seduta. "Impegni istituzionali", viene detto. Quali? Chissà. Era ovvio che finisse così, visto che il sovrano Toti è anche assessore alla Sanità e al Bilancio. Oltre a essere molto distratto da impegni magari televisivi.
Come finisce in Consiglio? Nella migliore delle ipotesi per rispondere alle domare rivolte a Toti viene estratto a sorte un assessore che legge comunicazioni di cui chissà cosa sa. Altre volte si assiste a risposte surreali: "Cerchi su internet" (Ilaria Cavo). Spesso non rispondono proprio. Stanno lì, chiacchierano, telefonano, ridono. Beati loro.
Una seduta inutile. Sprecata. Il Consiglio regionale è un organo fondamentale per la democrazia di un organo legislativo come la Regione e per controllare l'operato della maggioranza.
Così è inutile. Così si sprecano migliaia di euro. Quelli dei nostri - lauti - stipendi che dobbiamo guadagnarci fino all'ultimo centesimo, mentre Toti ci costringe a stare qui a scaldare la sedia. Ma non solo: lo sa il Presidente Toti che ogni seduta, anche quella inutile di oggi, costa 8mila euro?”.

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