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La favola della famiglia Boschi

Anna Pettene

Questa è' la storia semplice ma umile della mia famiglia...(Boschi) 

Questa è la storia di uno di noi...(Celentano)
Pochi fatti, tanta retorica.
Un climax di suggestioni, illusionismi, emozioni liquefatte.
La recita natalizia andata in scena alla Camera oggi con la ministra attrice in difesa di se stessa, della sua famiglia e soprattutto del Governo di cui è parte essenziale sfiora la commedia dell'assurdo.
Un monologo sviluppato proprio su quell'arte in cui l'esecutivo eccelle senza rivali : l'arte della comunicazione connotata dall'intento di manipolare e ingannare.
Tutti però ci sentiamo ingannati e turlupinati da questa vicenda.
Anche se non siamo risparmiatori, investitori, quelli del bail-in, rimaniamo comunque vittime di questo stato di cose e di una rete intricatissima, oscura e torbida di speculazioni, affari,complicità e lobby.
Il giglio magico ha messo radici ovunque.
Il conflitto d'interessi è evidente.
Ma non riguarda solo la Ministra Boschi bensì tutto il Governo.
Il discorso da figlia che ama il padre non ci deve interessare ne' riesce a smuoverci emozionalmente e meno che meno convince.
Ci lascia indifferenti anche la narrazione dei sacrifici di Pier Luigi Boschi che per diplomarsi faceva 10 km a piedi e 40 minuti di treno per studiare e che era figlio di contadini.
Blablaba...
Non ci interessa.
Ci interessa invece sapere che la gestione del Signor Boschi in Banca Etruria è stata valutata come pessima e che purtroppo grazie a un comma inserito ad arte nel decreto licenziato dal Governo gli amministratori delle Banche salvate sono stati "scudati"e quindi sono senza responsabilità e quindi,ancora ,non andranno incontro ad alcuna conseguenza.
Quindi il refrain della ministra " chi sbaglia paga " ci stimola a chiederci chi pagherà.
Per ora sono soltanto i risparmiatori che hanno accantonato i veri sacrifici di una vita in obbligazioni subordinate.
C'è chi ha perso tutto e chi addirittura si è tolto la vita per il dolore insopportabile.
Di questo il ministro si è dimenticato, tutto concentrato a difendere in modo arrogante l'indifendibile.
Per ora il Governo e la sua ministra rimangono in sella ma il cavallo è zoppicante.
Figli di papà!

Anna Pettene

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