Sampdoria, a Bogliasco consegnate le maglie di allenamento ai tifosi che contestavano

Chicco Evani (foto sito Sampdoria)
La rabbiosa ma prevedibile contestazione dei tifosi blucerchiati nei confronti di società e squadra dopo la clamorosa retrocessione in serie C si è arricchita di altri capitoli. Dopo il lancio di un petardo e di un fumogeno davanti al palazzo dove risiedono Niang e Vieira, avvenuto due notti orsono, ecco le scritte minacciose apparse sia sui palazzi situati lungo la strada che a Bogliasco porta al “Mugnaini” e sia presso l'abitazione dell'ex presidente Edoardo Garrone, nel mirino del popolo doriano per aver ceduto il club a Massimo Ferrero, considerato il primario colpevole di questo fallimento sportivo.
Ieri pomeriggio la squadra si è ritrovata al centro sportivo per un allenamento deciso dalla società a fini chiaramente punitivi. Un massiccio spiegamento di forze dell'ordine ha fatto da cornice all'arrivo di un centinaio di sostenitori, subito riuniti sul piazzale antistante l'area sportiva e poi giunti ai confini esterni del terreno di gioco. La seduta è stata ritmata da cori assordanti con epiteti e minacce rivolti sia ai calciatori sia alla società con una richiesta particolare: la consegna delle maglie di allenamento al coro di “Non vi appartengono”. L'istanza è stata esaudita con il gesto simbolico finché si vuole ma non insignificante: tutte le casacche sistemate in una sacca da magazziniere e consegnate a due rappresentanti del tifo entrati in campo.
Le manifestazioni di aperto dissenso, comunque, non finiranno qui. I gruppi della Sud hanno infatti emesso un comunicato in cui si convoca la tifoseria blucerchiata per giovedì sera nella zona adiacente la gradinata all'esterno del Ferraris, L'assemblea servirà a decidere la strategia da attuare per convincere la dirigenza a farsi da parte.
Pierluigi Gambino