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Caos autostrade, Toti: “No a baratto tra sicurezza e sopravvivenza territorio”

Super User 23 Giugno 2020 844 Visite

“Anche oggi si sono verificati seri disagi sulla rete autostradale ligure. Come istituzioni stiamo continuando a ribadire in modo compatto che non si può barattare la sicurezza con la sopravvivenza di un territorio, né si può pensare di recuperare 20 anni di incuria, imperizia e ritardi in poche settimane, provocando un danno certo alla Liguria che sta ripartendo lentamente in tutte le sue attività legate al porto, al turismo e agli altri settori strategici. Non è accettabile il rimpallo di responsabilità tra il Mit e Aspi, che sono i nostri interlocutori, su un piano che ad oggi è inapplicabile senza un gigantesco danno per nostra comunità”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine della riunione con i vertici di autostrade e il commissario incaricato dal ministero delle Infrastrutture Migliorino, insieme anche al sindaco e presidente di Anci Liguria Bucci e alla Camera di Commercio.
“I nostri interlocutori – ha ribaduto Toti – sono Aspi e il ministero: né Regione né il Comune né tantomeno la Camera di Commercio hanno titolo su un programma di lavori che non possiamo accettare perché mette in seria difficoltà tutto il territorio e, nel mettere in sicurezza le gallerie, rende più insicure le nostre autostrade con una serie infinita di cantieri. Abbiamo ribadito che per noi resta valido il piano che prevede la fine dei cantieri nel mese di giugno con l’apertura di doppie corsie per senso di marcia su tutte le tratta a partire da luglio, per un parziale ritorno alla normalità. Per questo abbiamo chiesto ad Autostrade che i cantieri di verifica, per lo smontaggio delle onduline, siano spalmati nel tempo ed effettuati solo di notte con la riapertura dei tratti al mattino, sotto la vigilanza del Mit. Ci aspettiamo nelle prossime ore che il piano sia ridefinito dal Mit e dalla concessionaria e quindi applicato”. Per il presidente Toti “null’altro sarebbe tollerabile per quanto ci riguarda: il piano di messa in sicurezza – afferma - non può penalizzare oltre una regione che è già stata penalizzata dalla tragedia di ponte Morandi, con tutto il dolore e i disagi che ha determinato. Da presidente di Regione non mi interessano le responsabilità precedenti: saranno altri soggetti ad accertare ritardi e mancanze. Oggi mi interessa trovare soluzioni. Dopo un lungo e franco confronto, il piano che abbiamo abbozzato oggi è l’unico accettabile, considerato i molti danni che i disagi hanno già provocato al nostro territorio. Ci aspettiamo che venga definito dal ministero e dal concessionario entro le prossime ore: altrimenti siamo pronti a tutelare la nostra regione in ogni sede e con ogni mezzo possibile”, conclude il presidente.

Regionali in Liguria, anche Berlusconi conferma Toti

Super User 22 Giugno 2020 1263 Visite

Un comunicato che più ufficiale non si può, firmato da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, ha definitivamente lanciato Giovanni Toti come candidato presidente della Regione alle prossime elezioni liguri per tutta la coalizione di centrodestra.

Le parole dei tre leader mettono definitivamente a tacere quei rumor che davano per incerta l'investitura di Toti e aprivano ad una ipotetica candidatura shock.

Era stato anche l'ex assessore comunale Giancarlo Vinacci, in qualche dichiarazione sibillina rilasciata ai giornali, a fare intendere che ci potessero essere delle sorprese nella scelta finale del candidato governatore del centrodestra.

È invece andata come più volte preannunciato dal coordinatore regionale azzurro Carlo Bagnasco, che ha un filo diretto ed un'amicizia consolidata sia con il fondatore di Forza Italia che con suo figlio Piersilvio.

Compagnia di San Paolo aiuta i giovani a realizzare le loro idee

Super User 22 Giugno 2020 673 Visite

Creare nuove opportunità per i giovani e favorire per loro una maggiore autonomia in un’ottica di cambiamento e sviluppo territoriale: questo l’obiettivo principale del Bando GxG- Giovani per i Giovani.

“L’attenzione verso la popolazione giovanile risponde alla strategia delineata dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo dell’Agenda Onu 2030.  Per questo - nell’ambito della Missione Collaborare per l’Inclusione dell’Obiettivo Persone e della Missione Favorire partecipazione attiva dell’Obiettivo Cultura - abbiamo lanciato il Bando GxG - Giovani per i Giovani, in collaborazione con la Fondazione Carige di Genova, che contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo 10 - Ridurre le disuguaglianze e 16 - Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile. Per la prima volta abbiamo aggiunto un ulteriore e qualificante obiettivo: favorire maggior partecipazione diretta dei giovani nel proporre possibili soluzioni per affrontare bisogni da essi rilevati e sostenere il loro diretto impegno per realizzarle” afferma Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’iniziativa è stata declinata in due fasi. Nella prima è stata lanciata la Call for Ideas MIND CLUB, rivolta direttamente a gruppi di giovani nei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta affinché proponessero un’idea di intervento volto a risolvere un particolare bisogno dei giovani o a promuovere una specifica opportunità individuata sul territorio. Sono state raccolte tramite un form online 125 idee.

Le 25 idee più coerenti con quanto richiesto dalla call sono state selezionate per passare alla seconda fase, e pubblicate sul sito https://mind-club.it/.  Il Bando “GxG - Giovani per i Giovani” si pone come obiettivo quello di “far incontrare” le idee selezionate con enti non profit ed enti pubblici a cui il bando è rivolto, in modo che gli enti possano proporsi come partner per i giovani, per costruire insieme una co-progettazione condivisa.

Tutti i gruppi di giovani hanno preparato un video di presentazione delle proprie idee che gli Enti possono visualizzare e, in base ai propri interessi e competenze, decidere di supportare. Saranno poi i giovani sulla base delle proposte ricevute e coadiuvati dell’Associazione YEPP Italia, a “selezionare”, gli Enti che ritengono più adeguati per la formazione di partenariati per lo sviluppo del progetto.

Una prima scadenza è fissata per il 3 luglio 2020, data entro la quale gli Enti dovranno formulare la propria proposta di collaborazione ai gruppi contattandoli dal sito www.mind-club.it.

La presentazione dei progetti definitivi, frutto del lavoro congiunto, verrà formalizzata ad opera di un Ente capofila individuato in ogni partenariato, la scadenza per la presentazione e la formalizzazione delle richieste è fissata alle ore 12.00 del 21 settembre 2020.

Il bollettino del covid in Liguria: 8 contagi, 932 tamponi e 3 decessi

Super User 22 Giugno 2020 751 Visite

Il bollettino del coronavirus in Liguria di oggi, lunedì 22 giugno.

1.594 attualmente positivi (-61) di cui:

59 (-2) in ospedale (di cui 1 in terapia intensiva / UTI, -1)

1.535 (-59) asintomatici (di cui 191 in isolamento domiciliare, +4)

Guariti non più positivi = 6.789 (+66)

9.933 casi totali da inizio emergenza (+8)

Deceduti = 1.550 (+3)

Tamponi = 137.579 (+932)

Ospedalizzati:

Asl1 = 11 (1 UTI)

Asl2 = 14

Asl3 Villa Scassi = 11

San Martino = 8

Galliera = 5

Asl4 = 5

Asl5 = 5

Positivi per provincia:

IM = 171 (+8)

SV = 213 (-6)

GE = 1.158 (-55)

SP = 51 (+0)

non assegnati = 1 (+0)

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 394

Asl1 = 77

Asl2 = 85

Asl3 = 123

Asl4 = 50

Asl5 = 59
I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Come sono suddivisi gli attualmente positivi?

In due gruppi, i sintomatici e gli asintomatici. I primi sono i pazienti in ospedale, i secondi comprendono i positivi clinicamente guariti (dimessi dopo aver superato la fase acuta in una struttura sanitaria) e i pazienti in isolamento domiciliare, ovvero i positivi che hanno avuto la diagnosi ma non mostrano sintomi tali da rendere necessaria l'ospedalizzazione

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

Muzio chiede il sostegno della Regione per gli stagisti “sospesi”

Super User 22 Giugno 2020 661 Visite

Sono molti, in Liguria, gli stagisti che a causa della sospensione o del mancato riavvio dei tirocini extracurricolari si ritrovano ancora oggi a non percepire l’indennità di partecipazione. Per chiedere un sostegno concreto da parte della Regione si è mosso il consigliere Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia, con una Interrogazione a risposta immediata depositata quest’oggi.

“La Regione – spiega Muzio – ha previsto sin dal 18 maggio, con Ordinanza del presidente Toti, la possibilità di riavviare, anche in modalità smart laddove fattibile, i tirocini extracurricolari sospesi in conseguenza dell’emergenza sanitaria. Purtroppo – prosegue – sono però ancora molti i corsi che non hanno riaperto i battenti, anche a causa delle difficoltà economiche e logistiche che si trovano ad affrontare le aziende in questa fase. Ciò per molti giovani ha comportato e comporta, oltre all’impossibilità di frequentare stage finalizzati ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro, anche il mancato introito dell’indennità di partecipazione, che costituisce per loro un aiuto non irrilevante. Per questo ho deciso di presentare un’Interrogazione a risposta immediata, chiedendo al presidente e alla Giunta di adottare provvedimenti per cercare di porre rimedio a questa situazione e venire incontro alle necessità delle persone coinvolte”, conclude il capogruppo di Forza Italia in Regione.

Società sportive in Liguria, Anzalone: “Ammortizzatori sociali in ritardo”

Super User 22 Giugno 2020 728 Visite

“Sono 3500 le società sportive in Liguria, almeno mille nella provincia di Genova: le segnalazioni che mi arrivano sono preoccupanti. Gli ammortizzatori sociali da parte del Governo sono in fortissimo ritardo per un movimento che tra diretti e indiretti garantisce occupazione in tutta la Liguria a quasi 10mila persone. E qualche società sta pensando seriamente di non ripartire a settembre. C’è troppa burocrazia, per accedere ad esempio ai fondi del Credito Sportivo bisogna compilare 52 moduli. Così non si aiuta lo sport, c’è il rischio default per tante società italiane e liguri”, scrive Stefano Anzalone, consigliere delegato del Comune di Genova con delega allo Sport.

Ryanair riprende i collegamenti da e per l’aeroporto di Genova

Super User 22 Giugno 2020 767 Visite

Ryanair riprende i collegamenti da e per l’aeroporto di Genova a partire da oggi, con il ripristino del collegamento con Bari, come parte integrante dell’operativo per l’estate 2020. A partire dal 2 luglio sarà poi il turno del collegamento tra il capoluogo ligure e l’aeroporto di Londra Stansted, inizialmente con due voli a settimana per poi passare a quattro voli a settimana dal mese di agosto.

Con l’allentamento delle restrizioni negli spostamenti, la voglia di viaggiare si fa sempre più forte, come confermano i recenti dati di traffico. L’Italia risulta essere tra le destinazioni turistiche più ricercate dai visitatori europei e tra gli utenti italiani una delle mete più popolari, oltre al Bel Paese, è sicuramente il Regno Unito.

Regionali, l'Ignoto 4 giallorosso ancora non s'è trovato

Super User 22 Giugno 2020 812 Visite

"L'ultima spiaggia potrebbe essere l'analisi del DNA", si lascia andare ad una battuta un grillino sempre più critico verso la dirigenza.

E in effetti il candidato anti Toti alle prossime regionali è ormai un personaggio più misterioso dell'Ignoto 1 della cronaca nera, a metà tra il Kafka della metamorfosi e il Pirandello di uno, nessuno, centomila.

In tutti questi mesi tanti tavoli, segreterie, direzioni regionali e romane, graticole, regionarie. Tutto per approdare ad un nulla di fatto: di 3 candidati in lizza si punta sul quarto che non si sa nemmeno chi possa essere.

Al prossimo giro tutti i giallorossi su una cosa si troveranno d'accordo: prima di elaborare un programma di coalizione sempre meglio trovare innanzitutto il candidato. Tutto l'opposto di quanto accaduto sinora.

Il bollettino del covid in Liguria: 7 contagi, 1268 tamponi e 4 decessi

Super User 21 Giugno 2020 818 Visite

Il bollettino del coronavirus in Liguria di oggi, domenica 21 giugno.

 

1.655 attualmente positivi (-40) di cui:

61 (-3) in ospedale (di cui 2 in terapia intensiva / UTI, -1)

1.594 (-37) asintomatici (di cui 187 in isolamento domiciliare, +1)

Guariti non più positivi = 6.723 (+43)

9.925 casi totali da inizio emergenza (+7)

Deceduti = 1.547 (+4)

Tamponi = 136.647 (+1.268)

Ospedalizzati:

Asl1 = 11 (1 UTI)

Asl2 = 13

Asl3 Villa Scassi = 12

Asl3 Gallino = 1

San Martino = 8 (1 UTI)

Galliera = 6

Asl4 = 5

Asl5 = 5

Positivi per provincia:

IM = 171 (-13)

SV = 219 (+2)

GE = 1.213 (-28)

SP = 51 (-1)

non assegnati = 1 (+0)

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 401

Asl1 = 78

Asl2 = 89

Asl3 = 134

Asl4 = 51

Asl5 = 49
I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Come sono suddivisi gli attualmente positivi?

In due gruppi, i sintomatici e gli asintomatici. I primi sono i pazienti in ospedale, i secondi comprendono i positivi clinicamente guariti (dimessi dopo aver superato la fase acuta in una struttura sanitaria) e i pazienti in isolamento domiciliare, ovvero i positivi che hanno avuto la diagnosi ma non mostrano sintomi tali da rendere necessaria l'ospedalizzazione

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

“Il rispetto”, il minuto di silenzio dedicato da 90 musicisti alle vittime del Morandi

Super User 21 Giugno 2020 1172 Visite

Mentre si discute sulla futura inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera, 90 musicisti genovesi hanno deciso di dedicare un minuto di silenzio ai familiari delle vittime del crollo del ponte Morandi con un video intitolato "Il Rispetto" che sarà postato lunedì 22 giugno alle ore 11.36 sulla pagina Facebook del MIG – Musicisti Indipendenti per Genova: https://www.facebook.com/associazionemig/ 

“Penso che la voglia di esprimere qualcosa per il crollo del Ponte Morandi e quindi per le 43 vittime sia nel cuore di ogni artista genovese da quel maledetto 14 Agosto 2018." - dichiara Aldo De Scalzi, tra i promotori dell'iniziativa - "Il problema, soprattutto per noi musicisti, sta nella paura di risultare ridondanti e venire erroneamente spettacolarizzati. Ecco, questo nostro omaggio ai familiari delle vittime, benché evento esso stesso, prova a sfruttare un elemento importante della musica: il silenzio. Il silenzio nella musica prevede una ripartenza, ripartenza che noi auguriamo a tutta la città.”

 

I musicisti che hanno partecipato:

Daniele Adrianopoli

Edoardo Ambrosio

Marta Antolovich

Federico Bagnasco

Paolo Ballardini

Riccardo Barbera

Luca Begonia

Giulio Belzer

Enrico Bianchi

Paolo Bonfanti

Ilaria Bruzzone

Valeria Bruzzone

Cristian Budeanu

Isotta Cainero

Vladimiro Cainero

Bob Callero

Giampaolo Casu

Andrea Cervetto

Rodolfo Cervetto

Jessica Cochis

Armando Corsi

Luca Cresta

Mauro Culotta

Alessandra Dalla Barba

Alberto Debenedetti

Aldo De Scalzi

Camilla Dioli

Simona Fasano

Marco Fossati

Marco Fuliano

Massimo Gori

Cesare Grossi

Daniele Guerci

Federico Lagomarsino

Marcella Lamberti

Gianpiero Lo Bello

Andrea Maddalone

Danilo Madonia

Marco Maiello

Alberto Malnati

Lorenzo Malvezzi

Max Manfredi

Roberto Maragliano

Carlo Marrale

Gianni Martini

Marco Matta

Roberto Mazzola

Arianna Menesini

Matteo Merli

Michele

Franco Minelli

Adriano Mondini

Marco Morini

Tina Omerzo

Giulia Ottonello

Lorenzo Ottonello

Carlo Parola

Alessandro Pelle

Marco Pendola

Paolo Pezzi

Roberto Piga

Daniele Pinceti

Pivio

Beatrice Puccini

Riccardo Ristori

Edmondo Romano

Mauro Sabbione

Giangi Sainato

Claudia Sanguineti

Luca Scherani

Kim Schiffo

Esmeralda Sciascia

Antonella Serà

Simona Serra

Dado Sezzi

Laura Sillitti

Federico Sirianni

Enrico Testa

Roberto Tiranti

Vera Torrero

Massimo Trigona

Giorgio Usai

Alfredo Vandresi

Elio Veniali

Luciano Ventriglia

Fabio Vernizzi

Andrea Zanzottera

Angela Zappolla

Tatiana Zaxarova

Attilio Zinnari

Concessioni autostradali, Rixi: “Tunnel Fontanabuona nelle opere compensative”

Super User 21 Giugno 2020 869 Visite

“Nelle opere compensative nella ricontrattazione delle concessioni a livello nazionale, il tunnel della Val Fontanabuona può essere inserito. Tra le opere aggiuntive, l'infrastruttura potrebbe rientrare nel Piano economico finanziario di Aspi: la revoca tour court sarebbe un regalo ad Autostrade. Se la revoca deve essere fatta, deve essere fatta su tutto il territorio nazionale, altrimenti sarebbe economicamente svantaggiosa. Le opere compensative non sono legate al rinnovo ad Aspi, ma a chi avrà le nuove concessioni. Questo è il momento più propizio per chiedere l’inserimento del tunnel, che, l'allora ministro Delrio, nel rinnovo delle concessioni 2019-2029 con Aspi non era stato inserito perché ritenuto troppo oneroso.

Il Tunnel con le due canne, ora obbligatorie per le nuove norme europee, costa nell’ordine dei 400 milioni di euro. Se non se ne parla ora, si dovrà tacere per sempre”. Lo ha dichiarato il deputato della Lega e responsabile nazionale Infrastrutture Edoardo Rixi, nel suo intervento all’incontro con i parlamentari liguri a Cicagna con gli amministratori locali sul tema del tunnel della Val Fontanabuona.

Mobilità Valbisagno, il sindaco Bucci scrive al PD

Super User 20 Giugno 2020 1116 Visite

 “Se Genova otterrà il finanziamento potremo migliorare il progetto, se non lo otterrà non ci sarà niente da migliorare”. Così il sindaco Marco Bucci scrive in una lunga lettera al Partito Democratico a proposito del piano mobilità della Valbisagno. 

La lettera:

La richiesta di finanziamento governativo per il progetto dei “Quattro assi di forza” del trasporto pubblico locale è  pienamente conforme con le linee d’azione stabilite dal PUMS, il cui Quadro Strategico Preliminare è stato presentato alla città, e pubblicato, (fin dal Febbraio 2018) dando luogo nei mesi successivi a un ciclo di incontri pubblici e a un ciclo di riunioni della competente commissione consiliare, fino alla definizione del vero e proprio Piano, approvato dalla Città Metropolitana nel Luglio 2019.

Nel periodo menzionato, il progetto dei “quattro assi” – quanto meno nei suoi aspetti fondamentali – è inoltre stato pubblicato e presentato in numerose occasioni.

Il progetto tecnico dettagliato è stato integralmente pubblicato online solo in un secondo tempo, dopo il via libera del MIT, per evitare di farne oggetto di dibattito proprio nel momento in cui era in corso da parte del Governo una delicata e complessa procedura di valutazione tecnica per l’assegnazione dei fondi relativi alla sua realizzazione. Un gesto che avrebbe potuto essere interpretato come propagandistico o, peggio, come un indebito strumento di pressione.

Senza contare il rischio di esporre il progetto a strumentalizzazioni politiche ex ante e durante la va-lutazione tecnica medesima, come i fatti successivi hanno del resto dimostrato.

Nessun ritardo, dunque, e tanto meno mancanza di trasparenza, ma solo la volontà di tutelare l’interesse collettivo.

L’amministrazione peraltro non si è mai sottratta alle iniziative pubbliche di soggetti terzi, anche quando organizzate con evidente pregiudizio e intento propagandistico, proprio per cercare di diffondere al massimo un’informazione corretta e non distorta sulle motivazioni delle scelte.

Giova ricordare che, contrariamente a quanto affermato nella Vostra lettera, il progetto non è mai stato bocciato dal MIT. Soprattutto, il MIT non ha mai contestato la scelta di puntare sulla soluzione filoviaria, come la Vostra lettera lascia sorprendentemente intendere, risultando – nella migliore delle ipotesi – disinformata.

La valutazione ha dato luogo a richieste di chiarimenti e a rilievi di natura tecnica, che sono sta-ti puntualmente forniti e hanno ugualmente formato oggetto di valutazione da parte dei tecnici del ministero. L’esito di queste interlocuzioni tecniche, ora terminate, è stato positivo. La decisione finale in ordine al finanziamento spetta al Ministero, e dovrebbe essere imminente.

Nel merito, le motivazioni della preferenza accordata al sistema filoviario rispetto a quello tranviario sono così riassumibili:

- La sede protetta e la preferenziazione semaforica del mezzo pubblico, e cioè i principali elementi che garantiscono la velocità e qualità del servizio, sono garantite nella stessa misura dalle due tecnologie;

- La trazione elettrica, e quindi l’assenza di costi ambientali localizzati, è identica nelle due tecnologie;

- L’inquinamento acustico è inferiore nella soluzione filoviaria rispetto a quella tramviaria;

- Il costo della soluzione filoviaria è circa un terzo di quella tramviaria, il che permette, con un finanziamento dello stesso ordine di grandezza, di realizzare l’intera rete genovese di “assi di for-za”, anziché una sola linea tramviaria lungo una sola direttrice, esaurendo così le risorse con le quali si traguarda invece l’interesse dell’intera città;

- Anche i tempi di realizzazione del filobus si collocano all’incirca fra la metà e un terzo (o più) rispetto a quelli di realizzazione di una linea tranviaria;

Va detto che, in prospettiva, entrambe le tecnologie sono da considerarsi – presto o tardi – destina-te a essere superate, poiché stanno già venendo meno la necessità del binario che quella della linea aerea di alimentazione; tuttavia poiché il bando del MIT al quale si è risposto consentiva solo queste scelte tecnologiche, fra esse si è ritenuta preferibile quella non solo più rapidamente realizzabile, ma anche più flessibile e reversibile nel lungo periodo.

Quanto al confronto con le metropolitane tradizionali, l’enorme differenza di costi e di tempi di realizzazione, oltre alle specifiche considerazioni tecniche per una realizzazione in sottosuolo, rendono improponibile tale soluzione.

Diverso è il caso di una soluzione metropolitana in fly over, progetto potenzialmente di grande interesse ma anche molto costoso, che stiamo realizzando per la Val Bisagno, e per il quale non sarebbe ragionevole procedere senza un adeguato e certo coinvolgimento di capitale privato.

La soluzione filoviaria che è stata alla fine prescelta è già notevolmente impegnativa dal punto di vista della riorganizzazione della circolazione, come ben dovrebbe ricordare chi – nei lunghi anni in cui ha amministrato questa città – non è riuscito a realizzare neppure la cosiddetta busvia”, semplice corridoio preferenziale sull’asse della Val Bisagno, per la quale i governi dell’epoca aveva-no già concesso i finanziamenti. 

Va da sé che la realizzazione di linee tranviarie comporterebbe ben più lunghi lavori e ben maggiori restrizioni alla circolazione privata, sia durante i lavori, sia a regime.

Il beneficio del progetto, da voi sorprendentemente sottovalutato, consiste nella sostituzione di mezzi termici (i bus) o elettrici-termici (i filobus attuali) con mezzi interamente elettrici, la cui velocità commerciale, e quindi l’attrattività, sarà fortemente incrementata dalla sede protetta e dalle priorità semaforiche, e dovrebbe indurre molti cittadini a preferire il trasporto pubblico a quello privato utilizzato attualmente, come a suo tempo avvenne – or sono più di 30 anni – per la realizza-zione della busvia lungo l’asse di corso Europa.

Quanto alle altre osservazioni del vostro documento:

- La “cancellazione di linee” è ovviamente dovuta alla loro sostituzione con nuove linee di adduzione complementari con gli assi di forza, e/o con le stesse “linee di forza”, che garantiscono maggiore velocità commerciale;

- I lamentati “riassetti stradali” sono ovviamente molto più contenuti che nell’ipotesi del tram;

- Anche la “significativa perdita di posti auto”, l’“istituzione di nuove zone ZTL” e la “creazione di interferenze che limiteranno fortemente la mobilità privata”, che la Vostra lettera descrive (non senza contraddizione) come criticità, saranno ovviamente minori che nell’ipotesi del tram, e si inquadrano peraltro in una politica di mobilità sostenibile che la Vostra forza politica ha più volte enunciato negli anni in cui ha amministrato la città, pur senza mai darvi corso.

Resta più che legittima la preferenza per il tram, soluzione che abbiamo sempre giudicato e continuiamo a giudicare interessante. Tuttavia, per i motivi sopra detti, e in considerazione del fatto che già così il progetto si aggiudicherebbe una quota straordinariamente significativa dell’intero finanziamento nazionale (ulteriore dimostrazione che mai c’è stato disaccordo sul merito del progetto da parte del MIT), la soluzione filoviaria si è ritenuta preferibile nell’interesse dell’intera città.

Ancora, con riferimento alle altre osservazioni della Vostra lettera, commento quanto segue.

Il concetto di “vuoto intermodale”, in verità non troppo chiaro, appare comunque infondato, in quanto il progetto tiene conto delle altre opere in corso di realizzazione da parte di questa Amministrazione e – come più volte sottolineato dal PUMS – traguarda la piena integrazione funzionale e tariffaria dei diversi tipi di trasporto pubblico (oltre che quella fra pubblico e privato), con ciò evitando appunto di “perpetuare il difetto pianificatorio e regolatorio” del passato e delle passate Amministra-zioni, onestamente e lodevolmente riconosciuto dalla Vostra lettera.

L’asse di forza del Ponente consegue alla (dolorosa ma realistica) presa d’atto, da parte del PUMS, del perdurante stallo delle opere infrastrutturali ferroviarie annunciate da oltre un decennio, delle quali le due amministrazioni precedenti hanno portato vanto, ma la cui realizzazione è tuttora incerta e non dipendente dalla nostra volontà. Eventuali e auspicate novità positive troveranno accoglimento nelle revisioni biennali del PUMS ed eventualmente potranno portare a migliorie del pro-getto, che sarebbe oggi poco serio anticipare.

L’integrazione con la mobilità da/per Erzelli (e l’aerostazione) secondo la progettualità esistente è pienamente garantita dal progetto (asse di Ponente), mentre i prolungamenti della metropolitana sono ovviamente destinati a servire altre aree della città (Val Polcevera e San Fruttuoso) che, proprio in ossequio alla complementarietà fra i diversi sistemi di trasporto pubblico, auspicata dalla stessa Vostra lettera, non vengono interessati dagli assi di forza direttamente, ma ne aumentano l’accessibilità attraverso l’interscambio (nei nodi di Brignole, De Ferrari, Caricamento-San Giorgio, Principe, Dinegro);

Il “taglio di km” da Voi paventato è in primo luogo più che compensato dall’aumento – assoluto e relativo – dei posti offerti (l’apparente contraddizione è il risultato dell’accresciuto utilizzo di mezzi più capienti) e in secondo luogo costituisce un punto di efficienza derivante dalla riorganizzazione degli assi che permette di assicurare collegamenti complessivamente più veloci e con-temporaneamente elimina ridondanti duplicazioni di percorsi che oggi congestionano il centro cittadino e distraggono risorse aziendali da impieghi e collegamenti più utili;

La proposta di attestare l’asse di forza del Ponente alle porte di Voltri, servendo la delegazione con linee “navetta” dedicate (come avviene a Nervi) corrisponde alla stessa logica di velocizzare il tempo complessivo “malgrado” l’interscambio, grazie alla maggiore frequenza della linea di forza e alla più capillare penetrazione delle linee “navetta” locali. Tale scelta è effettua-ta nell’esclusivo interesse della popolazione residente, e può quindi essere facilmente rivi-sta – come già più volte sottolineato – se ciò corrisponde all’interesse della popolazione servita.

La preoccupazione espressa nella Vostra stessa lettera, che condivido, dimostra comunque ulteriormente l’utilità e la non ridondanza di questo asse.

I flussi di traffico privato non sono affatto trascurati, e il progetto nella sua interezza prevede proprio l’auspicata “cattura” dello stesso, con un significativo spostamento modale dal trasporto privato a quello pubblico. In sintesi, si tratta di una diminuzione di 17 milioni/anno di sposta-menti privati e di un aumento di 41 milioni/anno di spostamenti pubblici, con un aumento di questi ultimi di circa il 25%. Non si capisce quindi francamente il senso della Vostra critica su questo punto. Per contro, la tecnica di rilevazione e monitoraggio dei flussi attraverso gli spostamenti dei cellulari è sicuramente utile per un affinamento delle ulteriori politiche della mobilità, e fin d’ora si esprime una valutazione positiva su tale proposta, per la realizzazione della quale l’Amministrazione ha già operato durante il periodo di emergenza COVID e si adopererà nella ricerca delle risorse necessarie. In sé, comunque, tale metodologia consente una rilevazione più precisa dei flussi privati, ma non garantisce da sola alcuna “cattura”. 

Le rimesse utilizzate, delle quali il progetto prevede una adeguata riqualificazione, appaiono le uni-che soluzioni praticabili nel breve-medio periodo, come testimonia il fatto che nei circa venti anni precedenti non si sia mai andati oltre a un vago programma di dismissione, al quale non hanno mai fatto seguito né alternative concrete, né tanto meno realizzazioni. Ferma restando la più ampia disponibilità a considerare soluzioni migliorative, è evidente il contrasto fra la facilità di immaginare dismissioni di siti ritenuti “sgraditi” e la difficoltà di realizzare davvero – anche quando si è stati lunga-mente titolari dell’azione amministrativa – soluzioni alternative.

La rimessa di Campanule, che garantisce comunque e migliora gli attuali impianti sportivi e le zone verdi esistenti, si inserisce comunque in una riqualificazione ambientale dell’intero comprensorio, e dal punto di vista trasportistico rappresenta una risposta perfetta (oltre che l’unica concretamente possibile nel Levante) per la “cattura” del traffico privato proveniente dal casello autostradale e dalla viabilità costiera esterna al Comune.

Per la Val Bisagno, che a seguito di alcuni decenni di “dimenticanza” amministrativa si ritrova ancora sprovvista di un asse in sede propria, la soluzione di dotarla finalmente di un asse protetto mai realizzato prima (vedi la mancata “busvia”) comporta un delicato e difficile compromesso fra trasporto pubblico e mobilità privata, che si propone negli stessi termini sia che l’asse sia de-stinato a un filobus, a un tram o (estremizzando) a un bus. La domanda è quindi se la Val Bisagno “vuole” un asse di trasporto pubblico veloce “a terra” (sia esso tram o filobus o busvia). In caso contrario, stante l’impercorribilità di una metropolitana sotterranea, l’unica soluzione alternativa seria apparirebbe quella di una metropolitana sopraelevata.

I futuri mutamenti dello “scenario idrogeologico” saranno attentamente considerati, quando interverranno, per possibili miglioramenti del progetto.

Il riferimento alla Val Polcevera non è chiaro, poiché la Val Polcevera non è interessata dalle cosiddette linee di forza, essendo oggetto di interventi di prolungamenti della metropolitana già in corso. Stupisce comunque che per tale area si lamenti il mancato sviluppo di corsie riservate, sviluppo che, quando previsto per le direttrici degli assi di forza, viene aspramente criticato dalla Vostra lettera.

Il veicolo previsto (18 metri) è quello di lunghezza massima consentito oggi dalla norma italiana, peraltro probabilmente in via di superamento: abbiamo chiesto infatti al MIT di essere città pilota per l’introduzione dei veicoli a 24 metri. Come detto, la maggiore attrattività non risiede nella maggiore capacità del singolo veicolo, ma dalla maggiore velocità di esercizio e dalla maggiore capacità della linea per unità di tempo. Il finanziamento richiesto al ministero, peraltro, copre interamente l’esigenza, ed è anzi auspicabile che il MIT non ritenga che un livello di servizio sufficiente possa essere ottenuto con un minore numero di veicoli.

Il progetto prevede l’integrale alimentazione elettrica necessaria per il sistema proposto, e la progettazione di dettaglio dimostrerà che è sufficiente a garantire l’infrastruttura prevista.

Tutto ciò, ferma restando la legittima preferenza per il sistema tranviario, sicuramente più “suggestivo”, apparentemente di maggiore portata innovativa e perciò politicamente più facile da promuovere (ma non da realizzare, come il passato ben dimostra), respingo con forza l’accuso di pretestuosità e approssimazione, essendo già più volte intervenuto nel merito, come questo stesso scambio epistolare dimostra.

In conclusione, dissento totalmente, e vigorosamente, da ogni tentativo di discredito perpetra-to direttamente presso il MIT, lamentando presunti punti deboli del progetto sulla base di informa-zioni spesso (nella migliore delle ipotesi) fuorvianti, carenti o imprecise, e invocandone il definanziamento del progetto, che danneggerebbe massimamente tutti i cittadini genovesi: non si fa politica sulla pelle dei cittadini.

Se Genova otterrà questo finanziamento, si potrà ragionare insieme dei possibili miglioramenti del progetto. Se non lo otterrà, non ci sarà niente da migliorare, infliggendo ancora una volta alla città un incomprensibile gioco di veti che, in particolare nel settore della mobilità, già ha paralizzato per lustri l’azione amministrativa.

Rinnovo quindi la più ampia disponibilità non solo al confronto e alla discussione, ma soprattutto alla leale e fattiva collaborazione, nell’esclusivo interesse dei cittadini genovesi, per migliorare ulteriormente questo e gli altri progetti del della mobilità sostenibile cittadina, senza perdere il più importante finanziamento mai ottenuto in passato per la mobilità della nostra città.

Con i migliori saluti,
Marco Bucci

Covid, in Liguria 10 positivi e 5 decessi nelle ultime 24 ore

Super User 20 Giugno 2020 1122 Visite

Il bollettino del coronavirus in Liguria di oggi, sabato 20 giugno.

1.695 attualmente positivi (-63) di cui:

64 (-5) in ospedale (di cui 3 in terapia intensiva / UTI, +0)

1.631 (-58) asintomatici (di cui 186 in isolamento domiciliare, +6)

Guariti non più positivi = 6.680 (+68)

9.918 casi totali da inizio emergenza (+10)

Deceduti = 1.543 (+5)

Tamponi = 135.379 (+1.480)

Ospedalizzati:

Asl1 = 12 (1 UTI)

Asl2 = 12 (1 UTI)

Asl3 Villa Scassi = 16

San Martino = 7 (1 UTI)

Galliera = 7

Asl4 = 5

Asl5 = 5

Positivi per provincia:

IM = 184 (-9)

SV = 217 (-12)

GE = 1.241 (-39)

SP = 52 (-1)

non assegnati = 1 (-1)

Sorveglianze attive (contatti di positivi) = 410

Asl1 = 78

Asl2 = 82

Asl3 = 148

Asl4 = 50

Asl5 = 52
I numeri tra parentesi rappresentano l'aumento o la diminuzione del parametro rispetto al giorno precedente

Come sono suddivisi gli attualmente positivi?

In due gruppi, i sintomatici e gli asintomatici. I primi sono i pazienti in ospedale, i secondi comprendono i positivi clinicamente guariti (dimessi dopo aver superato la fase acuta in una struttura sanitaria) e i pazienti in isolamento domiciliare, ovvero i positivi che hanno avuto la diagnosi ma non mostrano sintomi tali da rendere necessaria l'ospedalizzazione

Qual è la differenza fra "attualmente positivi" e "casi totali"?

Gli "attualmente positivi" rappresentano la prevalenza, lo standard internazionale dell'epidemiologia che indica quanti casi sono presenti *contemporaneamente* in una popolazione (i dati della giornata sono quelli delle ore 14.00), e indica quanti sono i positivi in Liguria, escludendo dunque chi è guarito (negativo al doppio test) e chi è purtroppo deceduto.

I "casi totali" indicano l'incidenza, un altro indicatore epidemiologico che prende in considerazione tutti i casi dall'inizio dell'epidemia, dunque somma agli attualmente positivi anche i guariti e i deceduti.

Nel futuro questi due indicatori tenderanno a divergere: il primo in discesa verso lo zero, il secondo in salita fino a fermarsi alla cifra totale dei contagiati finali.

Perché i dati della Protezione Civile sono diversi?

I dati sono gli stessi, quello che cambia è il modo di sommarli: la Protezione Civile indica i "Casi totali", ovvero come spiegato poco sopra la somma di ospedalizzati + domiciliati + positivi clinicamente guariti + guariti + deceduti, tutti dati che si trovano elencati nel post.

Nella tabella della Protezione Civile è diversa (minore) anche la cifra nella colonna "Totale attualmente positivi" rispetto alla cifra degli attuali positivi di Regione Liguria: questo perché il Dipartimento di Protezione Civile sottrae ai positivi anche i dimessi (colonna verde), ovvero pazienti clinicamente guariti che però sono ancora positivi (e che Alisa e Regione Liguria conteggiano fra gli attualmente positivi, almeno fino alla loro effettiva negativizzazione con doppio test).

Ricordiamo infine che la Protezione Civile non ha una raccolta dati propria: sono le Regioni a trasmettere i conteggi alla Protezione Civile, che poi li usa per pubblicare la tabella quotidiana

Autostrade, Forza Italia: “Situazione insostenibile, danni ingenti alla Liguria”

Super User 20 Giugno 2020 768 Visite

“Quanto sta accadendo anche oggi sulla rete autostradale ligure è la prova provata dell’inerzia del Governo e dei concessionari nei confronti di una situazione che ogni giorno causa al sistema viabilistico, economico e turistico della nostra regione pesanti danni. Siamo di fronte ad una disarmante incapacità di prevenire i disagi ed organizzarsi di conseguenza. Il grande afflusso di turisti per questo fine settimana era prevedibile, ma ciò che abbiamo visto ieri pomeriggio e che stiamo vedendo in queste ore parla da solo. Forza Italia, con i suoi rappresentanti in Parlamento, in Regione e negli Enti locali intensificherà le sue iniziative affinché si torni in tempi brevissimi ad una situazione quantomeno sostenibile. Così non si può andare avanti. Il Governo, se c’è, batta un colpo”. E’ quanto dichiara in una nota Carlo Bagnasco, coordinatore regionale di Forza Italia.  

Marta Brusoni pedala per arrivare in Regione

Super User 20 Giugno 2020 1406 Visite

Marta Brusoni, capogruppo di Vince Genova a Tursi e candidata alle regionali con Liguria Popolare, ha pubblicato su Facebook un video mentre fa spinning.
“Nella vita si corre sempre: si corre politicamente e si corre per rimanere in forma”, è il suo commento sul social.
Pedalando, pedalando Marta vuole arrivare in Regione.

I primi passi di Toti e Bucci sul nuovo ponte

Super User 20 Giugno 2020 1105 Visite

Questa mattina il governatore Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci hanno compiuto i primi passi sul nuovo viadotto. “E’ una grande emozione”, è stato il loro commento.
Dopo il passaggio dei due “gemelli” il ponte si può considerare "collaudato". E non ci riferiamo al loro peso corporeo, il sindaco ha pure perso dodici chili, ma a quello politico. 

Cianci: “Aiutiamo le scuole paritarie a sopravvivere”

Super User 20 Giugno 2020 1182 Visite

“Senza un sostegno adeguato, a settembre un terzo degli istituti privati rischia di scomparire con inevitabili ripercussioni occupazionali e sociali. Le risorse contenute nel decreto rilancio sono insufficienti per chi da marzo non riceve più le rette delle famiglie e, allo stesso tempo, deve fronteggiare costi pressoché immutati; con la crisi economica in corso, inoltre, molti genitori a settembre saranno costretti a rinunciare all’iscrizione dei propri figli”. Così Domenico (Mimmo) Cianci, candidato alle prossime regionali con la lista Toti Presidente.

“Un quadro preoccupante: sbaglia chi mette in contrapposizione la scuola paritaria con quella statale, se mai sono parte integrante una con l’altra. La chiusura delle prime provocherebbe il difficile assorbimento da parte delle seconde mettendo a rischio l’intera tenuta del sistema. Sostenere le scuole paritarie significa difendere il diritto all’istruzione e alla libertà di educazione. Mi auguro che il Governo la finisca di litigare e affronti seriamente i veri problemi del Paese ascoltando chi, ogni giorno, contribuisce a portarlo avanti”, conclude Cianci.

Candidato giallorosso, un medico il quarto uomo?

Super User 20 Giugno 2020 1868 Visite

 

A mettere la pulce nell'orecchio dei più appassionati spettatori della telenovela giallorossa del candidato presidente alle prossime regionali due post criptici di Alfonso Pittaluga, segretario Uil Liguria, di qualche giorno fa: "Iniziali del vero candidato P.C.” e “Professione del candidato: medico”.

Era così circolato il nome di Paolo Cremonesi, primario del pronto soccorso del Galliera, in prima linea nella gestione dell'emergenza covid.

Il profilo di un medico però continua a piacere alla sinistra, anche perché il tema della sanità sarà cruciale nella prossima campagna elettorale.

C'è da dire però che dopo l'esperienza di Dello Strologo, Sansa e Massardo finiti per così tanto tempo nel tritacarne dei vari tavoli nazionali e locali del PD (al confronto le graticole dei Cinquestelle sono una passeggiata), la prospettiva di entrare nella contesa anche per i papabili più ideologicamente schierati è diventata molto meno attrattiva.

Gestione emergenza Morandi, consegnate in Prefettura le onorificenze

Super User 20 Giugno 2020 714 Visite

Nella cornice della Sala del Consiglio a Palazzo del Governo, si è tenuta ieri la cerimonia conclusiva di un programma di tre momenti dedicati, nel corso della settimana, alla consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, destinate a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione”.

Alla presenza del sindaco Marco Bucci, dell’assessore regionale Ilaria Cavo in rappresentanza del presidente della Regione, sono stati insigniti delle onorificenze, conferite con decreto del presidente della Repubblica, donne e uomini dei Vigili del fuoco, delle Forze dell’ordine, rappresentanti della Prefettura e delle Istituzioni locali, operatori del 118, rappresentanti del volontariato di protezione civile che, nel drammatico contesto emergenziale seguito al crollo del Ponte Morandi, si sono distinti - ciascuno nel proprio ruolo - offrendo un contributo importante nel segno della professionalità, della solidarietà, dell’altruismo, dell’adempimento del dovere.

“Una cerimonia – ha detto il Prefetto Carmen Perrotta nel corso del suo intervento - che intende esprimere pubblicamente, a nome della Nazione, una manifestazione collettiva di gratitudine, una testimonianza corale di apprezzamento e di orgoglio per l’esempio di altissimo servizio offerto in un’esperienza drammatica che rimarrà legata per sempre alla storia di questa città”.

Alla cerimonia hanno preso parte anche il Questore, il vice comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco che hanno presieduto alla consegna delle benemerenze agli insigniti dei rispettivi corpi di appartenenza.

Alla presenza di una rappresentanza del “Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi”, il Prefetto ha infine rivolto un commosso ricordo alle 43 vite tragicamente scomparse nel giorno del crollo e ai familiari assurdamente privati, in brevi attimi, degli affetti più cari.

“Mare sicuro 2020” e nuova moto d'acqua dei vigili del fuoco

Super User 19 Giugno 2020 1386 Visite

Si potrà andare al mare con totale sicurezza a Genova e Liguria, grazie a Capitaneria del Porto e vigili del Fuoco.

E' infatti attiva una nuova moto d'acqua dei Vigili del Fuoco ormeggiata presso il porticciolo di Nervi e sorveglierà spiagge e scogliere tra Sturla e Capolungo.

Novità dettata da diversi episodi in cui si sono rese necessarie operazioni di salvataggio dei bagnanti e decisa in accordo tra il consigliere alla Protezione Civile del Comune di Genova, Antonino Gambino ed i Vigili dei Vigili del Fuoco per dare risposte molto rapide ad eventuali emergenze; il mezzo è veloce e posto in posizione strategica.

“Appena ricevuta la proposta da parte dei Vigili del Fuoco ci siamo mossi, coordinando in necessari sopralluoghi con il Municipio Levante per individuare il sito più idoneo e organizzandoci per ottenere al più presto dal Demanio i permessi necessari”, ha spiegato Gambino.

Mentre è giunta alla 29esima edizione “Mare Sicuro”. Venti mezzi navali e gli elicotteri della base aerea di Sarzana saranno impiegati lungo le coste della Liguria e sul Lago Maggiore per vigilare sul regolare svolgimento delle attività ludiche, ricreative e commerciali, nonché tutelare l'ecosistema marino e lacustre.

Iniziativa con scopo di scoraggiare condotte sbagliate e/o irregolari e che si avvarrà di pattuglie terrestri e mezzi nautici, assicurando così copertura del territorio e massima tempestività di intervento.

Il momento risente anche dell'emergenza epidemiologica. “Linee guida per la nautica da diporto e la sicurezza della balneazione” a contrasto di rischi possono essere consultate sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al link http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/fase-2bis-linee-guida-mit-per-il-trasporto-nautico-e-la-balneazione 

“Mare Sicuro” comprende pure controlli sulla filiera ittica: il prodotto italiano, bene primario per qualità e quantità, continuerà ad essere costantemente monitorato, controllato e garantito.

Per segnalare necessità in mare ricordiamo che si può chiamare il Numero Unico di Emergenza 112 oppure il Numero Blu 1530 della Guardia costiera.

Dino Frambati

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