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Marco Doria seguace di Vico

Marco Doria

Giambattista Vico ci ha insegnato che nella storia ci sono corsi e ricorsi, ossia la storia si ripete.

Ebbene il sindaco Marco Doria, docente universitario, deve essere un seguace di Vico: vuole che la storia si ripeta anche a Genova.
Va alla scoperta dell'America, ma in California, Silycon Valley. Ha scoperto che a San Francisco ci sono tanti italiani, molti  dei quali di origine ligure. Bisogna collegarsi con loro. Va lui di persona.
Rimango allibito perché queste cose le ho scoperte, e scritte, più di trent'anni fa. Era il 1984, l'anno delle Olimpiadi a Los Angeles. L'Alitalia, in previsione dei Giochi, aveva varato un volo diretto Roma-Los Angeles (con un breve scalo tecnico a Chicago). Capo delle relazioni esterne dell'Alitalia era un genovese, che doveva poi approdare in Parlamento: Egidio Pedrini.  E Pedrini aveva pensato di invitare un po' di giornalisti a quel volo inaugurale. Top class, limousine all'aeroporto, Hotel Beverly Hilton. Tra quei giornalisti c'ero anch'io, inviato speciale de "Il Lavoro" diretto da Cesare Lanza.
Vari spostamenti con voli interni. La Sylicon Valley mi sembrò fantascienza, mai avrei immaginato che di lì a pochi anni avremmo avuto tutto anche in Italia. E che proprio a Genova sarebbe nato l'istituto tecnologico, la tecnologia del futuro.
A San Francisco eravamo alloggiati all'hotel che si affaccia nella famosa Union Square. Un albergo che aveva ospitato anche la Regina d'Inghilterra. Uno di quegli alberghi nei quali ci sono una ventina di orologi che ti indicano che ora fa a Singapore e che ora è in Islanda.
Nella hall sentii tanta gente che parlava italiano. Mi incuriosii. E scoprii che si trattava di membri dell'associazione "Friulani nel mondo". La produzione del Friuli viene esportata all'80%, grazie a questa organizzazione capillare. Rientrato a Genova mi venne voglia di creare un nuovo giornale "I Liguri nel Mondo". L'ex vicepresidente della Sampdoria Roberto Montefiori, mente vulcanica, visto che si avvicinava il 1992, pensò di cominciare a diffondere i prodotti della Terra di Colombo. Agli americani piacque molto il Pigato, ma quando gli annunciarono quanto Pigato serviva per la grande distribuzione americana, si rese conto che la Liguria poteva solo esportare prodotti di nicchia.
A San Francisco tutti sapevano che la Banca d'America, che concedeva mutui agli immigrati, era stata fondata da un certo Giannini, arrivato da Favale di Malvaro. Ed era targato Fontanabuona anche Eduard Galletti, che divenne una colonna dell'Associazione dei Liguri nel mondo e che almeno una volta all'anno veniva a Genova, anche perché si era innamorato della cucina di Zeffirino.
Col tempo, tutte queste iniziative sono scomparse perché i liguri non hanno la tenacia dei friulani. E perché dopo la caduta della prima Repubblica, la politica è finita in mano ai dilettanti allo sbaraglio. Così oggi Marco Doria va in California a scoprire la Silicon Valley e ci annuncia che a San Francisco ci sono tanti italiani di successo arrivati dalla Liguria.
Modestamente l'avevo scoperto (e scritto) nel 1984...

Elio Domeniconi

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