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L’onorevole Massimo Corsaro a Genova

L'Onorevole Massimo Corsaro al bar

L'Onorevole Massimo Corsaro al bar "Murena" in via XX Settembre, a Genova

Intervista inedita ad un ex Deputato milanese per dieci anni nel parlamento romano, l’Onorevole Massimo Corsaro, classe 1963, dal 2008 al 2013 nelle file del Pdl e poi dal 2013 al 2018 sotto Fratelli d’Italia, lui che ha fondato proprio il partito di Giorgia Meloni, assieme ai colonnelli La Russa, Rampelli e Crosetto.
Cuore juventino, Corsaro è un ammiratore del capoluogo ligure ed in questi giorni era presente nel centro di Genova.

Onorevole, cosa ne pensa di questo modello Toti esportato poi in tutta Italia dopo la felice esperienza del 2015 in Liguria?
Senza dubbio si è trattata di una esperienza vincente, e fruttuosa, parlano i risultati, sono sotto gli occhi di tutti. Un centrodestra unito e vincente, ognuno con le proprie diversità e storia politica.
Un giudizio sul sindaco di Genova Marco Bucci?
Positivo, considerando che ha avuto a che fare con il disastro più grande della storia recente di questa città, il crollo del ponte Morandi. Un sindaco sulla carta apartitico, di grande spessore, che ha certificato con il suo ottimo lavoro il fallimento della sinistra a Genova e del suo mal governo nei 65 anni precedenti.
Le regionali in Liguria si avvicinano, un pronostico?
Credo che non sia così scontato una alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle e, se ci fosse, una sommatoria matematica dei loro voti, si tratta di forze molto differenti. Anche perché, a mio modesto avviso, l’alleanza costruita tra i palazzi romani per il Conte II, non arriva alla prossima primavera. Non hanno nulla in comune e fanno a gara per rinviare le elezioni, poiché sanno che in caso di chiamata alle urne sarebbe un plebiscito per il centrodestra. Ipotizzo un netto vantaggio della coalizione che fa a riferimento a Giovanni Toti in Liguria.
Come ha visto Genova?
Una città più veloce dinamica, gode di maggior respiro. Fondamentai le grandi opere, ma rispetto al passato è nettamente migliorata ed è maggiormente vivibile. Invece il divario tra Milano e Roma è netto, con il capoluogo lombardo in linea con le grandi città del Centro e Nord Europa.
L’Ilva si può trasformare in una bomba sociale anche a Genova con la sua fabbrica a Cornigliano?
Temo che ci possano essere serie ripercussioni, d’altronde paghiamo dazio degli errori commessi dal Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, che prima di salire sul carrozzone del Movimento 5 Stelle vendeva noccioline allo stadio “San Paolo” di Napoli.

di Andrea Bazzurro


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