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Sport

Pallanuoto, la festa del Bogliasco 1951 per la promozione in Serie A

Super User 16 Luglio 2022 1393 Visite

Serata speciale ieri sul molo Sbolgi di Bogliasco, dove, alla presenza del sindaco Luca Pastorino, sono andati in scena i festeggiamenti per la promozione in Serie A1 della locale squadra maschile di pallanuoto.

Per il Bogliasco 1951 è stata una promozione soffertissima, arrivata solo dopo tre spareggi con la Roma Vis Nova, due dei quali giocati in trasferta, a Monterotondo.

“Il merito va soprattutto ai ragazzi, perché non hanno mollato mai, anche quando nella gara 3 eravamo sotto 6-2. E alla fine ce l’abbiamo fatta, vincendo ai rigori”, ha ricordato l’allenatore Daniele Magalotti.

Il felicissimo presidente Simone Canepa ha annunciato che la società è già al lavoro per il nuovo campionato. Poi ha regalato la calottina della squadra all’assessora regionale allo Sport, Simona Ferro; in platea anche la neo assessora comunale Alessandra Bianchi.

Grande merito di questa promozione va anche al direttore sportivo Gianni Fossati: sarebbero state proprie le sue fervide proteste contro un arbitro, che però si sono tradotte in espulsione e una giornata di squalifica, ad indirizzare i direttori di gara verso un arbitraggio più ‘obiettivo’.

Alla festa hanno partecipato anche gli imprenditori Sebastiano Gattorno e Niccolò Ravano, entrambi molto vicini alla squadra, ed Enrico Beltrami dello staff della comunicazione del Bogliasco.

Nutrita la presenza dei tifosi che si sono fatti notare in tutti i modi, anche accendendo fumosissimi fumogeni.

Alla fine, per tutti una buonissima torta con l'immagine simbolo della promozione: due giocatori che esultano e alle loro spalle l'allenatore.

 IL TAGLIO DELLA TORTA

L'intervento del sindaco Luca Pastorino

Daniele Magalotti

Gianni Fossati

Il presidente consegna la calottina all'assessora

Sebastiano Gattorno e Luca Pastorino, alle loro spalle Niccolò Ravano

Sebastiano Gattorno, Alessandra Bianchi, Simone Canepa e Simona Ferro

Sebastiano Gattorno con Simona Ferro

I tifosi

La torta con l'immagine simbolo della promozione: due giocatori che esultano e alle loro spalle l'allenatore

Banca Ifis si conferma main sponsor della Sampdoria

Super User 12 Luglio 2022 1293 Visite

Banca Ifis si conferma per il secondo anno main sponsor di U.C. Sampdoria per la stagione sportiva 2022/23. L’istituto accompagnerà la squadra blucerchiata nelle partite del prossimo campionato di Serie A e della Coppa Italia e sarà al fianco della Sampdoria Women, la prima squadra femminile al suo secondo anno in massima divisione.

“Siamo molto orgogliosi – spiega il vice presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio – del rinnovo di questa partnership con U.C. Sampdoria. Per il nostro Istituto è la conferma del forte legame con Genova, città nella quale io sono nato e dove Banca Ifis ormai quasi quarant’anni fa ha dato il via alla sua storia di successo. Quest’accordo rafforza ancora di più la nostra vicinanza a un territorio importante anche per il nostro business e ci consentirà di essere al fianco dei tifosi blucerchiati e della Sampdoria. Questa sponsorizzazione conferma infine l’impegno di Banca Ifis a sostegno dello sport e dei suoi valori come la perseveranza, lo spirito di squadra e il rispetto dell’avversario che la Sampdoria rappresenta”.

“È un vero piacere poter proseguire questo rapporto con Banca Ifis – dichiara Marco Lanna, presidente U.C. Sampdoria –. Continueremo a giocare insieme sui campi di Serie A, sia maschile sia femminile, e ne siamo davvero orgogliosi. Il nostro club rappresenta un'eccellenza per Genova e siamo felici di consolidare una partnership tanto importante con un Istituto così fortemente radicato nella nostra città”.

La sponsorizzazione prevede la massima visibilità del logo sul fronte della maglia da gioco, maschile e femminile, che è stata pluripremiata come «la maglia più bella del mondo». Il marchio della Banca sarà presente anche sui capi di abbigliamento pre-gara e di allenamento della prima squadra maschile oltre che sui diversi supporti comunicativi e promo-pubblicitari: led, backdrop, display luminosi e spot. Rientrano nell’accordo opportunità di coinvolgimento per i dipendenti della Banca e le loro famiglie, visibilità dentro e fuori dal campo e occasioni di relazione con il territorio genovese e ligure dove l’Istituto, specializzato nel supporto finanziario alle piccole e medie imprese, ha un forte radicamento, essendo stato fondato a Genova nel 1983 dall’attuale Presidente Sebastian Egon Fürstenberg. 

La partnership con U.C. Sampdoria conferma il forte impegno di Banca Ifis nello sport. La Banca, infatti, è Premium Partner delle Classiche italiane del ciclismo 2022 e Official Partner delle Gran Fondo Strade Bianche e Il Lombardia. Oltre al ciclismo, la Banca ha scelto di supportare il basket con la sponsorizzazione della Lega Basket serie A, di cui è Official Sponsor.

Oltre alle sponsorizzazioni, Banca Ifis è impegnata in numerose iniziative per promuovere la diffusione dello sport tra i giovani sia a livello nazionale che locale. Di recente l’Istituto ha donato 160.000 euro al Comitato Olimpico Nazionale Italiano per progetti legati all’attività giovanile e sul territorio genovese ha sostenuto in qualità di main sponsor il Torneo di Ravano, la manifestazione scolastica giovanile più importante d’Europa.

A queste iniziative si aggiunge la realizzazione dell’Osservatorio sullo Sport System, la ricerca presentata al CONI lo scorso marzo dal Vice Presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, che ha l’obiettivo di evidenziare l’importante contributo dell’ecosistema dello sport italiano allo sviluppo economico e sociale del Paese (https://www.bancaifis.it/fattorei/ifis-sport/ )

Pallanuoto, il Bogliasco targato Canepa torna in Serie A1

Super User 30 Giugno 2022 930 Visite

Dopo tre anni in A2, il Bogliasco 1951 ha conquistato la promozione in Serie A1. La società guidata dal presidente Simone Canepa ha vinto ieri sera a Monterotondo la ‘bella’ contro la Roma Vis Nova. E’ stata una partita molto combattuta che si è risolta solo ai rigori, 15 a 16, i tempi regolamentari sono terminati 10 a 10.

Partenza difficile per i ragazzi del mister Magalotti che si sono trovati sotto 6-2. La rimonta è iniziata a metà del secondo tempo e si è concretizzata nel terzo, finito 2-4. Pari il quarto: 2-2. Un andamento analogo alla finale 2 vinta dai liguri lo scorso sabato a Bogliasco, ma ieri ai bogliaschini è mancato quel guizzo finale per chiudere la partita nei quattro tempi.

Adesso, la società sportiva fondata nel 1951 deve preparare con cura il nuovo campionato. In A1.

 

ROMA VIS NOVA PALLANUOTO-BOGLIASCO 1951 15-16 

ROMA VIS NOVA PALLANUOTO: V. Correggia, S. Padovano, G. Carchedi, E. Ferraro 2, O. Radulovic, A. Navarra, S. Russo 3, Luca Provenziani, A. Agnolet, A. Narciso 3, E. Calcaterra 1, M. Antonucci 1, T. Peluso. All. Calcaterra 

BOGLIASCO 1951: E. Prian, E. Percoco, A. Brambilla Di Civesio 2, F. Gavazzi 2, A. Bottaro 1, G. Guidaldi 2, T. Tabbiani 1, F. Brambilla Di Civesio, G. Boero 1, A. Bonomo 1, D. Puccio, D. Broggi Mazzetti, A. Di Donna. All. Magalotti 

Arbitri: Gomez e Frauenfelder

Pallanuoto, il Bogliasco 1951 batte la Roma Vis Nova e resta in corsa per la promozione in Serie A1

Super User 26 Giugno 2022 1103 Visite

Con la vittoria di ieri sera in casa sulla Roma Vis Nova, per 10 a 8, il Bogliasco 1951 resta in corsa per la promozione in Serie A1.

Dopo la gara 1 persa allo Stadio del Nuoto di Monterotondo, i ragazzi allenati da Daniele Magalotti hanno pareggiato il conto nella gara 2, rimontando e superando gli avversari: 1-4, 3-0, 4-3 2-1.

Adesso, bisognerà attendere la ‘bella’ di mercoledì prossimo, 29 giugno, ancora a Monterotondo, per conoscere quale delle due squadre di pallanuoto sarà promossa in A1.

Le intervista pre partita di Vittorio Sirianni a dirigenti e sostenitori della società bogliaschina (video). 

 

 

Silvia Salis ha consegnato la ‘Stella al merito sportivo’ a Luigi Dellacasa

Super User 22 Giugno 2022 948 Visite

È stata Silvia Salis, in qualità di vice presidente vicario del Coni, a consegnare l’importante onorificenza a Luigi Dellacasa, che ha fatto dei valori dello sport la sua ragione di vita, dopo una vita spesa tra lo sport e l’impegno civile, prima presidente dell’Aics ligure e fondatore di quella nazionale è stato consigliere comunale e assessore della città di Genova e della Provincia di Genova dove ha ricoperto l’incarico anche con la delega allo sport.

“Sono onorata - dichiara l’assessore allo sport di Regione Liguria Simona Ferro - di poter condividere oggi questo momento emozionante per tutti noi e per lo sport, di cui Gino Dellacasa rappresenta i grandi valori: l’aiuto agli altri, la correttezza e l’impegno nell’ insegnare queste qualità fondamentali, oltre alla grande passione per la montagna che lo ha visto ancora recentemente protagonista. Sono le forti motivazioni che rendono speciale la sua figura e meritoria di questa stella la sua persona”.

“Quando al Coni Nazionale ho parlato di Gino Dellacasa già insignito della stella d’argento – aggiunge Silvia Salis - mi hanno subito detto che una figura come la sua meritava assolutamente la stella d’oro. Siamo qua infatti per premiare il suo grande impegno per lo sport, ma soprattutto perché Gino sa incarnare perfettamente i valori dello sport fatti anche di fatica e aiuto verso le altre persone”.

Il presidente del Comitato Coni Liguria Antonio Micillo ha preceduto la consegna raccontando della passione di Gino Dellacasa per lo sport.
“Il suo esempio – racconta Micillo – ci ha insegnato come la nobiltà dello sport può cambiare la vita dei giovani. Grazie a figure come la sua lo sport acquisisce ancora più valore e vigore”.

“Ricevere questo premio è una grande emozione – spiega Gino Dellacasa -. Un premio che mi rende orgoglioso perché rappresenta l’impegno sportivo e una collaborazione con il Coni che dura da sessant’anni e che mi ha visto protagonista in prima linea per promuovere la cultura dello sport”.

Pallanuoto, la Pro Recco vince il 34° scudetto nella piscina Punta Sant’Anna

Super User 29 Maggio 2022 988 Visite

La Pro Recco è tornata campione d'Italia per la trentaquattresima volta. Il sindaco Carlo Gandolfo presente alla sfida finale di ieri sera col Brescia ha dichiarato: “Come primo cittadino sono orgoglioso dei successi della Pro Recco; lo scudetto è il terzo trofeo della stagione e anche il più prezioso. Voglio sottolineare l'importanza di aver disputato gli incontri della fase finale nella piscina di Punta Sant'Anna che è uno dei luoghi simbolo della pallanuoto: aver giocato qui dopo due anni di Covid e tredici anni dopo l'ultima coppa alzata in questo impianto, conferma anche che la solida collaborazione tra il Comune di Recco e la società sportiva guidata da Maurizio Felugo e dal patron Gabriele Volpi funziona oggi e funzionerà ancora di più nei prossimi anni. Complimenti ai giocatori e all'allenatore per aver portato di nuovo a Recco questo grande successo. L'ultimo pensiero per il nostro Eraldo Pizzo, il ‘Caimano’, che è la bandiera vivente della società”.

Giro d’Italia, Toti: “In mostra le bellezze della Liguria e momento di promozione del territorio”

Super User 19 Maggio 2022 799 Visite

“Questa è una bella settimana per la Liguria, con il Giro d’Italia che l'attraversa e mostra tutte le bellezze di questa terra. Traspare anche la voglia di tornare a vivere di una regione pronta a ospitare tutti coloro che vorranno venire a scoprirla e visitarla. Questo è un grande momento di promozione del territorio ma anche un grande momento per festeggiare l'uscita dalla pandemia e il ritorno alla vita normale. Il ciclismo é un grande evento popolare che richiama tutti noi davanti alla televisione o in strada a vedere gli eroi della fatica e dell'impegno”. Così il presidente della Regione Liguria intervenuto a margine dell’arrivo della prima tappa ligure del Giro d’Italia.

San Siro, sestultima stazione della Via Crucis del Genoa

Super User 17 Aprile 2022 1000 Visite

Contemporaneamente alla Via Crucis del Colosseo, il Genoa viveva la sua ennesima Via Crucis a San Siro.
Ancora una sconfitta, ancora nessun gol, un solo tiro in porta e questa volta anche due gol al passivo.

Che dire? Nulla di quello che già si sapeva. La squadra fa la sua onesta prestazione (chi direbbe che abbia giocato male?), ma alla fine in cascina non si porta un filo di fieno.

Il perché, ormai, è risaputo: si gioca, si tiene anche bene il campo, ma non si raccoglie nulla. Perché? Perché non si segna e quando capita una sola occasione, ma ottima, si sbaglia per imprecisione, o per emozione o perché non si è capaci di vedere la porta.

Inutile, come abbiamo sentito dire, accusare Blessin, povera anima, che sta capendo anche lui (come il precedente allenatore) che la qualità dei giocatori non è altissima e che con questo gruppo, caratterizzato certo da orgoglio, da entusiasmo, da forza di volontà e a volte anche di rabbia, è difficile creare occasioni gol. Così si continua a elogiare la prestazione, ma i punti non arrivano e le previsioni sembrano sempre più negative.

Sembra ormai inutile insistere sul fatto che Blessin attua dei cambi, forse troppi o troppo sbagliati: i cambi servono se l’eventuale sostituto offre valore aggiunto che dovrebbe migliorare l’obiettivo del gol. Invece, dato che tutti i giocatori della rosa, in campo e in panchina, offrono una qualità globale che è al di sotto di certi livelli qualitativi, qualsiasi sostituzione non cambierà mai nulla.

Gli stessi giocatori alternano partite buone ad altre insignificanti: basta vedere le valutazioni date, un giorno sei, l’altro cinque, un giorno sette, l’altro quattro. Così andando, non si fa che tenere in equilibrio la gara e perdere, tuttavia, e per leggerezze all’inizio (è incredibile farsi perforare in quasi ogni partita nei primi dieci minuti di gara), e alla fine. Significa che si parte senza la dovuta concentrazione e si arriva col fiatone addosso.

Ora, comunque, visto che per fortuna il clima generale sia della squadra (che sembra avere ancora consapevolezza della sua forza), sia della società, che ama la moderata reazione, quasi il silenzio (soprattutto nei confronti di direzioni arbitrali disgustose e che meriterebbero, invece, qualche giusta reazione societaria), ogni possibile futura avventura potrebbe sempre miracolosamente avere risvolti positivi.

Vi sarà domenica la diretta con il Cagliari, mentre il Venezia se la vedrà con l’Atalanta e la Salernitana con la Fiorentina.

Mancano ancora cinque gare, il Grifo dovrebbe far sue le partite con Samp, Cagliari e Bologna (tutte in casa) e poi sperare anche nelle cadute degli avversari.

Si diceva che la società (al di là delle belle e generose parole del presidente Zangrillo verso i suoi giocatori) non sembra voler drammatizzare troppo, guardando invece avanti e, sembra, pensare di più a comprare club calcistici (è arrivato anche lo Standard Liegi).

La speranza dei tifosi (che continuano ad applaudire, caso mai verificatosi nella storia del Grifo… quando le cose andavano su questi percorsi…) è che i dirigenti stiano già pensando al dopo, e diciamolo senza tremore, a come ristrutturare il tutto in vista della eventuale (facciamo ovviamente scongiuri) retrocessione.

I tempi sono già corti e le programmazioni devono avere gli step giusti. Del resto la holding degli americani è sicuramente una protagonista di livello. Quindi, così come hanno programmato e realizzato l’acquisto di quattro società sportive, si spera riuscirà a programmare (verso l’Europa, come hanno promesso?) anche il futuro del Grifone.

 

Vittorio Sirianni

Genoa, ecco tutte le sviste arbitrali dell’anno

Super User 12 Aprile 2022 3106 Visite

Parliamo di Genoa. In fondo, lasciando stare il cuore, pensiamo che una squadra che in 32 gare del campionato di Serie A ne ha vinte soltanto due non meriti di salvarsi.

Il Grifone ha vinto dopo tre giornate, era il 19 settembre 2021, a Cagliari per 3-2; per ripetersi, i rossoblù hanno dovuto aspettare ben 6 mesi, e cioè il 19 marzo 2022, quando a Marassi hanno battuto il Torino per 1-0.

Pochino per meritare la salvezza. Nonostante tutto, la squadra di Blessin ha recuperato i sei-sette punti che la separavano dalle squadre che sono ancora in corsa salvezza, che tra l’altro stanno perdendo incredibilmente da cinque giornate consecutive o quasi, e ci riferiamo a Salernitana, Venezia, Cagliari e Sampdoria.

E la distanza dal Cagliari quart’ultimo è di soli tre punti, con gli isolani che dovranno venire domenica 24 aprile a Marassi. Ci sono ancora speranze quindi?

Incredibilmente la risposta è… sì!

Ma vogliamo soffermarci, non per piangere ma per giustizia, su diversi episodi che hanno segnato il “disgraziato” campionato rossoblu 2021-22. Episodi alcuni molto gravi, che hanno visto gli arbitri di turno “girarsi dall’altra parte”, seguiti a ruota da chi era al VAR. La ricerca è stata fatta da un tifoso sui social, e noi la condividiamo, dopo aver accertato i fatti.

Andiamo con ordine.

2a GIORNATA: Genoa-Napoli 1-2. Fabian Ruiz segna, con evidente posizione di fuorigioco di Elmas. Per contro, viene annullato un gol a Pandev per una carica (inesistente) di Buksa sul portiere partenopeo Meret. In questo caso la giacchetta nera assegna il gol, ma il VAR incredibilmente la annulla. Punti possibili persi: da 1 a 3.

8a GIORNATA: Genoa-Sassuolo 2-2. Accade l’incredibile. Il portiere ospite Consigli rimette la palla in gioco, un difensore del Sassuolo non se ne rende conto e prende la palla con le mani in area. Rigore tutta la vita! Punti possibili persi: 2.

14a GIORNATA: Udinese-Genoa 0-0. Ad inizio ripresa (51’) il bianconero Molina, già ammonito, viene graziato del secondo giallo ed evita tra lo stupore di tutti l’espulsione. Con il Genoa il vantaggio numerico la gara si poteva vincere. Punti possibili persi: 2.

23a GIORNATA: Genoa-Udinese 0-0. La storia a Marassi al ritorno con i bianconeri si ripete! In apertura di ripresa Makengo, già ammonito, non viene espulso per un fallaccio a centrocampo. Punti possibili persi: 2.

25a GIORNATA: Genoa-Salernitana 1-1. Clamoroso rigore negato per una trattenuta di Dragusin su Destro in area. Hanno ammesso lo scandalo anche a DAZN nel dopo partita. Non è finita: il gol della Salernitana è viziato da un fallo di Djuric su Hefti: ma arbitro e VAR colpevolmente tacciono. Punti possibili persi: 2

27a GIORNATA: Genoa-Inter 0-0. Perisic ferma violentemente Hefti in fuga; il regolamento dice espulsione, arbitro e VAR decidono di no. Punti possibili persi: 2.

28a GIORNATA: Genoa-Empoli 0-0.  Portanova entra in area, sta per tirare ma viene trattenuto platealmente da Benassi. Arbitro e VAR dicono di no. Punti possibili persi: 2.

30° GIORNATA: Genoa-Torino 1-0. Il Genoa vince, ma dopo 15’ minuti c’è la clamorosa espulsione di Ostigard per fallo su Izzo: la moviola fa vedere in tutte le salse che il rossoblu non sfiora neppure il torinista. Lo vedono tutti, TV comprese, ma non arbitro e VAR.

che nemmeno sfiora Izzo per il secondo giallo al minuto 23 della partita. Punti possibili persi: 0.

E siamo a venerdì scorso, 32a GIORNATA: Genoa-Lazio 1-4. Chiaro, la Lazio è nettamente più forte dei rossoblu, ma sullo 0-0 c’è una incredibile svista (?) dell’arbitro Manganiello che

non punisce Acerbi che ferma – da ultimo uomo – il lanciatissimo Piccoli che aveva davanti a sé ormai solo il portiere. Espulsione chiarissima, con il Genoa che avrebbe giocato per un’ora in superiorità numerica! Punti possibili persi: 1 o 3.

Morale della favola, il Genoa ricordando questi episodi potrebbe avere da 3 a 15 punti di più in classifica!

Ripetiamo, questa ricerca fatta sui Social rende vanamente giustizia al Vecchio Balordo. Ma il Palazzo e la pochezza tecnica della squadra allestita la scorsa estate da Preziosi vede purtroppo il Genoa laggiù, ad un passo dal baratro.

Franco Ricciardi

Genoa, ci voleva un ‘torero’ di Lusso: Manolo Portanova

Super User 20 Marzo 2022 1308 Visite

Ci volveva proprio un ‘torero’ di lusso, di nome Manolo, per infilare il Toro e abbatterlo. Con attorno una ‘corrida’ tinta di rossoblù che è esplosa in tutta la sua euforia.

Una serata straordinaria, davvero. Conclusasi con un grappolo di felicità a centro campo, con i giocatori rossoblù uno sull’altro e il loro ‘feldmaresciallo’ sopra di loro e urlanti di gioia davanti alla Nord.

Una serata certamente indimenticabile, pensando anche che la vittoria al momento servirà a poco, ma guardando al futuro potrà essere invece considerata il punto di ripartenza, una specie di ‘rinascimento’ che ha messo in moto tutte le speranze, tutti gli stimoli, tutte le voglie e la consapevolezza che riguardano ancora la possibilità di uscire dall’inferno.

Che cosa ha detto questa vittoria che si aspettava dall’aprile scorso (2 a 0 allo Spezia)? Ha detto diverse cose: intanto che l’anima dura di Blessin sta vincendo alla grande, è l’anima difendente, è l’anima di chi sa che i confini dell’area sono inviolabili (senza fare paragoni grandi, come i confini della patria), e quindi vanno difesi con musi e sacchi di volontà e di determinazione.

Per questo Blessin ha scelto i suoi difensori che, se sono in forma e non infortunati, stanno dando ottime garanzie. Da Hefti a Frendrup, da Maksimovic a Ostigard a Vasquez.

La lezione che il tecnico offre durante gli allenamenti che prevede lotte a colpi di pressing e duelli individuali, funziona benissimo in campo. Proprio da una lotta all’uomo di Frendrup su Vojvoda è nato il gol del ‘torero’ Portanova.

Oggi la sensazione è che il Grifo, nelle prossime otto giornate, possa affrontare a viso aperto (soprattutto dal punto di vista psicologico e umano) ogni avversario, consapevole che è possibile ottenere qualsiasi risultato. Lo sblocco con i granata ha detto anche questo.

L’altro elemento che ha portato a questa prima vittoria (che ad un certo punto si pensava non potesse più arrivare) sta sia nella professionalità dello staff tecnico che lavora con fervore, senza mai distaccarsi dal campo, con poche esternazioni, poche apparizioni, ma solo con l’obiettivo di lavorare. E gli stessi giocatori hanno capito il clima e oggi sono carichi a dovere e si sentono vicini ai loro maestri.

Ancora, il fatto che la società non abbia mai drammatizzato i momenti negativi, dando sempre la spinta positiva ai loro collaboratori, garantendo sempre appoggio sia tecnico che morale (per non dire economico) ha costituito la base per il rilancio che sembra davvero stia avvenendo. E poi ci sono i tifosi, che rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo (nell’occasione col Toro, l’undicesimo) che hanno fatto riandare ai tempi gloriosi del genoa dei Milito, degli Aguilera, degli Skuhravy, di Bagnoli, ma anche di Scoglio, di Signorini, di Eranio, di Braglia (a proposito, complimenti per il suo bel libro).

Ecco, tutte queste componenti hanno permesso un sogno di mezza primavera che, si spera, porterà ad orizzonti più azzurri.

Ora v’è la sosta e Blessin potrà recuperare gli ultimi influenzati: si dovrà stare attenti a non essere troppo trionfalisti, e nemmeno dormire sugli allori. Perché non è accaduto nulla finora, se non un momento magico, ma uno e uno solo. Ne dovranno capitare molti altri per vivere davvero un finale da Genoa.

Vittorio Sirianni

Battuto il Torino, il Genoa torna a vincere e Blessin è il suo profeta

Super User 19 Marzo 2022 1558 Visite

Una gradinata Nord fantastica accompagna la vittoria del Genoa sul Torino (1-0), dopo ben 11 mesi dall’ultima vittoria in casa.

Un Grifone che fa strabuzzare gli occhi. Va in vantaggio con Portanova al 14’, che approfitta di una frittata del portiere ospite, poi dieci minuti dopo resta in 10 per l’espulsione letteralmente inventata dall’arbitro Mariani (le immagini lo hanno dimostrato) e gioca i restanti 70 minuti gagliardamente, spesso mettendo in apprensione l’approssimativa formazione granata.

Insomma, un Genoa che nelle ultime 8 gare è imbattuto, con sette pareggi e finalmente la vittoria con i granata; ma soprattutto che subisce soltanto 2 gol in 8 gare, rivalutando quella che era una delle difese colabrodo del campionato.

Le rivali davanti stanno rallentando (praticamente tutte sconfitte negli ultimi due turni di campionato), il Genoa targato Blessin cresce a vista d’occhio ed ora vede sempre più da vicino la coda del treno salvezza, che prima era lontanissimo.

Tutti più che sufficienti i ragazzi rossoblù, con una nota particolare di merito per Portanova, autore del gol ed incontenibile per tutti i 66’ che è rimasto in campo. E’ stramazzato a terra dopo una lunga cavalcata colpito dai crampi. E’ stato sostituito, ma ha seguito la gara dalla panchina incitando i compagni. Ed alla fine, zoppicando vistamente, è corso sotto la Nord a ricevere assieme ai compagni una ovazione senza fine: ben 5 minuti di applausi, con i più giovani giocatori in lacrime commossi, assieme al più vecchio, Sirigu, anche lui che si è lasciato andare ad un pianto liberatorio.

E poi, acclamato dalla Nord, mister Alexander Blessin, il nuovo Profeta genoano: pugni rivolti verso il cielo, il trainer tedesco ha anche scavalcato la balaustra di protezione stringendo la mano a diversi tifosi, rimanendo a tu per tu con la Nord per tre minuti.

Insomma, il Genoa ci crede, i tifosi ci credono: si, continuando su questa strada la salvezza può veramente essere dietro l’angolo.

 

Franco Ricciardi

Atalanta-Genoa, settimo sigillo firmato Blessin

Super User 15 Marzo 2022 802 Visite

Settimo sigillo. Firmato Blessin. Ancora un punto, che servirà forse poco, ma ha dimostrato che oggi il Genoa può affrontare qualsiasi avversario (anche il cosiddetto “grande”) senza paura, convinto anche di fare possibili vittorie.

Pareggi contro Inter, Atalanta e altre grandi dimostrano che oggi la squadra ha la sua identità. Se Blessin fosse arrivato a inizio campionato, con questo percorso il Grifo sarebbe tranquillamente fuori dalla mischia per non retrocedere.

Nel calcio, si sa, però che con i “se” e con i “ma” non si arriva da alcuna parte. E allora oggi bisogna solo accontentarsi di queste prestazioni, sperando ancora in un miracolo e guardando avanti (come dice sempre la società) senza alcun timore di quello che potrebbe accadere (vedi retrocessione). La società ha ribadito, con grande onestà intellettuale, che il Genoa sarà sorretto sempre da ogni punto di vista, succeda quel che succeda.

I dati positivi ci sono: i giocatori, soprattutto i nuovi, stanno dimostrando di inserirsi bene, con coraggio, con qualche sbavatura, ma nell’insieme con ottimi risultati.

L’allenatore si dice soddisfatto, i tifosi continuano ad applaudire e davvero sembra incredibile questa situazione: squadra al penultimo posto, grande consapevolezza e nessuna drammatizzazione da parte della società e il tifo accanto alla squadra come mai si era visto.

Gli stessi giocatori sono molto motivati. Sentite Sirigu: “Dobbiamo continuare così, cattivi e determinati. Blessin ha cambiato gioco e ha dato carica, coraggio, impeto e voglia di vincere. Cerchiamo una vittoria, arriverà giocando così”.

Eccolo l’anziano Sirigu, che tante volte, dalle nostre parti, è stato contestato (è una delle caratteristiche del mondo rossoblù…) e che puntualmente salva le partite.

Non è doc, ma “sir - nelle mie mani”. Già, nelle mani che salvano gare su gare e che prendono solo due gol in sette partite. Colui che anche a Bergamo ha salvato un gol quasi sicuro di Pasalic. Non si dimentichi che è portiere della Nazionale, che se Donnarumma continuerà a fare ‘cappelle’’, sarà l’uomo di fiducia di Mancini.

Da Siniscola, comune dove venne scoperto, Sirigu è oggi l’uomo che tenta di salvare il Grifo. Non dimentichiamo che a gennaio contro la Fiorentina ha parato un rigore nientemeno che al colosso Vlahovic. Soltanto Bonazzoli e Henry lo hanno battuto quest’anno.

E’ giocatore ammirevole e la sua esperienza è oggi la componente fondamentale nel percorso-fiducia che Blessin chiede ai suoi uomini. E poi, per noi, possiede una qualità assoluta: non ha social e odia la matematica (quindi quei maledetti numeri della tattica…dei tiri in porta, degli assist, dei chilometri percorsi…). Un campione dunque, e attenzione a non sottovalutarlo.

Si diceva dei se e dei ma: già, pensate se appena arrivati, gli americani, avessero visto meglio le lacune della squadra e avessero capito che l’unico buco da chiudere era quello del centroavanti. Bastava quello, oggi, per avere una squadra a medio livello e senza paure di retrocedere. Un solo nome: un bomber che i conoscitori del mercato come Spors e lo stesso Blessin avrebbero dovuto trovare fra i mille giocatori stranieri, quelli, o uno di quelli, che vediamo puntualmente nelle squadre di Champions o di League.

Ora mancano nove partite, 6 punti dal quartultimo, a 25 c’è il Cagliari. Tutto è, sulla carta, ancora possibile. Intanto, senza drammatizzare, i “777” hanno comprato lo Standard Liegi per 70 milioni, avendo già il Vasco de Gama, il 15% del Siviglia, il red Star e (secondo voci di corridoio) anche qualche contatto con la Samp.

Non sembra tutto ‘paranormale’ questo mondo americano-tedesco-genoano?

 

Vittorio Sirianni

Anche Alessandro Zarbano lascia il Genoa

Super User 09 Marzo 2022 3332 Visite

La rifondazione continua. La nuova proprietà rossoblù “777 Partner” smonta mattone su mattone la società acquistata da Enrico Preziosi.

Uno degli ultimi baluardi del giocattolaio di Avellino era Alessandro Zarbano, lo storico braccio destro di Preziosi fin dal suo arrivo a Genoa nel 2003.

Zarbano era rimasto in società anche dopo la retrocessione in serie C a tavolino del 2005; un fedelissimo di Preziosi, molto apprezzato da tutti per il suo modo di interpretare, in un contesto non facile, il suo ruolo.

Ricordiamo che Zarbano lo scorso mese di novembre, quando si era svolta la prima assemblea dei soci della nuova proprietà per eleggere il consiglio d’amministrazione, era stato confermato nella carica di amministratore delegato del club rossoblù, come del resto anche l’ex presidente Enrico Preziosi come consigliere. Se per l’ex presidente la carica non era mai entrata in vigore, visto che alle riunioni di Lega non era mai stato mandato, per Zarbano invece ci sono stati mesi di lavoro.

Sino a lunedì scorso quando la società ha reso pubblica questa nota: “Il Genoa CFC comunica di aver raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del contratto tra la società e il dottor Alessandro Zarbano. Il club augura al dottor Zarbano di ottenere anche nei suoi prossimi incarichi grandi soddisfazioni. Il Genoa comunica che l’ingegner Andrés Blazquez è il nuovo amministratore unico della Società”.

Quindi, ufficialmente il “potere” passa nelle mani di Blazquez, tra l’altro molto apprezzato dalla piazza genoana.

Proseguono velocemente i cambiamenti nella società rossoblù. Nonostante la ormai quasi certa retrocessione in serie B, “777 Partner” prosegue con grande lena la ricostruzione societaria.

Anche se qualche tifoso irriducibile spera ancora nel miracolo salvezza.

Franco Ricciardi

Il padel e il ginocchio

Super User 01 Marzo 2022 1722 Visite

Continuano le nostre informazioni sul padel, grazie alla collaborazione del prof. Mauro Casaleggio.

 

TRAUMA DISTORSIVO DEL GINOCCHIO                                                                                                                    

Il ginocchio è una articolazione complessa, sottoposta a forze che si esprimono contemporaneamente su più piani, sottoponendo le strutture ossee, capsulari, legamentose e mio-tendinee a notevoli sollecitazioni.

Ai movimenti di estensione del ginocchio partecipa il muscolo Quadricipite Femorale, ai movimenti di flessione partecipano il muscolo Bicipite Femorale, Semitendinoso, Semimembranoso, Gracile e Sartorio.

La funzione di stabilità del ginocchio è garantita da:

1: LEGAMENTI COLLATERALI Mediale o interno, Laterale o esterno che garantiscono la stabilità in varo/valgo;

2: LEGAMENTI CROCIATI Anteriore e Posteriore che stabilizzano il ginocchio sia in senso rotatorio che in senso anteroposteriore;

3: LEGAMENTI ALARI che garantiscono in sede la rotula;

4: LEGAMENTI DEI MENISCHI che partecipano, insieme alla capsula articolare, alla stabilità dei menischi ovvero al proprio corretto posizionamento all’interno dell’articolazione;

5: CAPSULA ARTICOLARE è un manicotto di tessuto fibro-elastico che consente la continuità dei due capi articolari.

La funzione dei menischi è ammortizzante (il menisco laterale è più mobile di quello mediale; in ciascun menisco il corno anteriore ha una motilità maggiore rispetto al corno posteriore).  La ridotta motilità del menisco mediale posteriore può provocare un grande stress in questa zona e ciò può spiegare la maggiore frequenza delle lesioni del corno posteriore del menisco interno.

La distorsione del ginocchio può essere in VARO CON ROTAZIONE INTERNA (il piede rimane bloccato al suolo mentre il femore tende a ruotare verso l’esterno rispetto alla tibia, il legamento crociato anteriore è nella sua massima tensione e può andare incontro a rottura. Il piatto tibiale tende a sublussare anteriormente con possibile lesione capsulare anterolaterale, anche il menisco esterno può essere lesionato.

In VARO CON ROTAZIONE ESTERNA è il meccanismo più frequente e può coinvolgere Legamento Collaterale Mediale, Legamento Crociato Anteriore e Menisco Mediale (triade sfortunata). In questo caso la tibia, con il piede fisso rispetto al terreno, subisce una rotazione esterna con il femore in rotazione interna: la tibia viene inoltre forzata in abduzione con possibili lesioni capsulo-legamentose mediali e del Legamento crociato anteriore.

Il ginocchio ha una motilità compresa tra 0° e 140° in estensione/flessione, minima motilità in varo/valgo 3°/4° e qualche grado di motilità rotatoria è possibile solo con ginocchio in flessione.

Nei traumi distorsivi di ginocchio le patologie più frequenti sono: lesioni meniscali interne, esterne o di entrambi i menischi; lesioni del legamento crociato anteriore o posteriore; lesioni dei legamenti collaterali esterno od interno; frattura del piatto tibiale; lussazione o sublussazione rotula. Sono frequenti l’associazione tra lesione meniscali e legamentose (sia crociati che collaterali).

SINTOMATOLOGIA: edema, dolore, impotenza funzionale, instabilità e talora sensazione di cedimento

DIAGNOSI: esame clinico, esame obiettivo, RMN

Il TRATTAMENTO: può essere conservativo o chirurgico ed in entrambi i casi l’obiettivo è raggiungere la massima abilità motoria possibile.           

La scelta è subordinata alla gravità della lesione, all’età, allo stile di vita del pz., al peso, allo sport praticato e alle richieste funzionali espresse dal pz.   In caso di trattamento conservativo fondamentale ed indispensabile è il progetto riabilitativo mirato al lavoro propriocettivo (svolto su piani instabili come tavolette, tappetini elastici e cuscinetti ad aria) e a un percorso dedicato agli esercizi di rinforzo muscolare come meccanismo di stabilizzazione del ginocchio. Utile la terapia fisica a scopo analgesico, antiedemigeno ed antiinfiammatorio. Il programma riabilitativo gioca un ruolo di primo piano nella ripresa della funzionalità completa del ginocchio e consiste in varie fasi: sostegno psicologico, diminuzione del dolore e dell’edema; recupero completo dell’articolarità e del movimento; recupero della forza e della resistenza muscolare; recupero della coordinazione; recupero del gesto atletico specifico; promozione dei tempi di guarigione; evitare recidive.

TENDINITE ROTULEA/ENTESOPATIA TENDINE ROTULEO

La ripetizione della gestualità del movimento sport-specifico, per tempi lunghi ed alta intensità come ad esempio accade nel padel, può determinare una azione meccanico-traumatica che può causare una patologia specifica la cui eziologia è il sovraccarico funzionale-overtraining.  Nel padel i continui e ripetuti cambi di direzione, gli arresti e le ripartenze, la velocità del gioco e di conseguenza del gesto atletico sono fattori eziologici e predisponenti della TENDINITE ROTULEA o ENTESOPATIA DEL TENDINE ROTULEO. I fattori predisponenti si dividono in ESOGENI ed ENDOGENI.

FATTORI ESOGENI: terreni di gioco, calzature non idonee, condizioni climatiche, errata esecuzione del gesto atletico, errori dietetici, intensificazione dell’attività.  FATTORI ENDOGENI: dismetria degli arti, difetti di assialità che possono provocare carichi eccessivi sul tendine, ginocchio varo/valgo, piede piatto/cavo, squilibrio di forza tra muscoli estensori e flessori della coscia, maleallineamento femoro-rotuleo, età usura.

Nel tendine rotuleo il sovraccarico determina una lesione inizialmente infiammatoria, tendinite o entesopatia inserzionale del tendine, poi di tipo degenerativo: la tendinosi. Talora può essere interessato il peritenonio (tessuto connettivo che circonda il tendine) e procurare una peritendinite o tenosinovite.  L’impegno dell’apparato estensore degli Arti Inferiori presente nel padel è alla base della tendinite rotulea o entesopatia del tendine rotuleo o Jumper’s Knee o ginocchio del saltatore. Nella maggior parte dei casi è interessato il tendine rotuleo in corrispondenza della sua origine a livello del polo inferiore della rotula, mentre risultano più rare le manifestazioni a carico del tendine quadricipitale e del tendine rotuleo distale.                                                                                             

SINTOMATOLOGIA: dolore localizzato nella regione anteriore del ginocchio in sede sovra o sotto rotulea. L’esordio è subdolo, inizialmente sparisce dopo un breve periodo di riposo, ma si ripresenta alla ripresa dell’attività. E’ esacerbato dalla digitopressione e dalla estensione contro resistenza della gamba. Impotenza funzionale.     

DIAGNOSI: esame obiettivo, ecotomografia e RMN.

TRATTAMENTO: deve essere mirato ad evitare la cronicizzazione e/o la rottura delle fibre. Inizialmente riposo, ghiaccio, riabilitazione, bendaggi e taping, terapia fisica, infiltrazioni con fattori di crescita (RF) o cellule mesenchimali. Al persistere del dolore e della limitazione funzionale il trattamento può diventare chirurgico per via artroscopica.

Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3

Genoa, liberi di sognare

Super User 27 Febbraio 2022 1217 Visite

Anche la bella moglie Charlotte è scesa in campo per baciare il suo Alexander. Si è cantato fino a mezzanotte, nel vento di Marassi e poi la corsa di Blessin verso la Nord ad applaudirla e il presidente Zangrillo con Blasquez che corrono incontro allo striscione che dice: “Liberi di sognare”.

Insomma, una nottata di felicità. E davvero sembra incredibile questo momento, nel quale la squadra si tormenta ancora nel fondo classifica e tutto il mondo rossoblù che le gira attorno è tutto sommato soddisfatto, sia società che tifosi.

Onestamente non ricordiamo l’allegria e la fiducia dei tifosi in situazioni come questa e il Genoa ne ha vissute tantissime.

Il perché di ciò è uno solo: da una parte lo staff tecnico lavora sodo. Blessin, va detto, non ha ancora perso una gara (solo pareggi), ma ha dimostrato di essere in grado di costruire via via una bella formazione, grintosa, equilibrata, attenta.

Il successo di questo “Gegenpressing” si sta vedendo. Basta seguire i raddoppi continui, il pressing molto alto. Cuore e intensità fino al termine. E poi la valutazione di certe “mummie” del passato, vedi Sturaro, migliore in campo venerdì, vera anima del Grifone, dà e prende colpi senza timore (ve le ricordate le stagioni passate?) e Badelj tanto contestato in passato. Intelligente sul piano tattico, a protezione della difesa quando Sturaro avanza. Certo siamo ancora alla ricerca del bomber, Destro, Piccoli, Yeboah, Kallon. Onestamente, siamo un po’ in crisi, anche perché ora l’attacco riesce a procurarsi una o due belle occasioni, ma, ahinoi, non riesce a finalizzare.

Accanto, dunque, ad una situazione tecnica che sia nettamente migliorando, vi è una società che ha spiegato benissimo la sua strategia nel gestire il Genoa. Una strategia che permette di giocare oggi nella massima distensione, senza pensare tanto alla classifica, alla pochezza dei punti, soprattutto alla salvezza o meno.

I “777” hanno fatto capire che il loro obiettivo è di lungo periodo. Stanno infatti mostrando una strategia di acquisto di diversi club. Hanno fondato una nuova società che si chiama “777 Football Group”. Questa struttura svilupperà talenti, settori giovanili forti, assumerà manager di lusso per gestire queste nuove spese. Hanno infatti già acquistato il Vasco de Gama, poi la parigina Red Star, e forse anche il Siviglia. Dunque, questi sono gli obiettivi, nei quali entra anche il Genoa, che si svilupperanno nel brevissimo periodo. Non per niente si ricorderà la prima dichiarazione di Josh Wander “In cinque anni potremo arrivare in Europa”.

Ha dichiarato recentemente il co-fondatore della holding: “Sappiamo benissimo che il Genoa è in crisi ed è da rilanciare, è penultimo e rischia di dover ripartire dalla Serie B”. Ed ha aggiunto una frase che spiega molte cose di questa strategia: “E’ possibile che quando acquisti una squadra, tu venga retrocesso, ma questo non è il nostro obiettivo. Il nostro focus è su un progetto a lungo termine, costruire un club che sia sostenibile in Serie A per molti anni avvenire”.

Capito? In più va detto che le prime meraviglie di questa strategia si stanno vedendo: i “777” hanno cambiato gestione, cercato nuove tattiche, creato presupposti per un business prima inesistente. E ancora una promessa: “Costruire un modello di business - ha detto Wander – in cui la squadra possa vincere”.

Su questi presupposti, tecnici e societari, ecco perché oggi la squadra può giocare tranquilla, sapendo tutto quello che c’è alla base del rilancio e anche le possibili conseguenze negative sul piano dei risultati.

I “777” in sostanza, dicono, giocate tranquilli, stiamo vedendo che il gioco migliora, che le possibilità di fare ancora punti ci sono. Basta scendere in campo ed essere ormai consapevoli che al di là del risultato a fine campionato, si possono anche vincere sei partite.

Quelle necessarie per restare nell’empireo del calcio. 

Vittorio Sirianni

Genoa, anche Capitan Criscito se ne va

Super User 23 Febbraio 2022 1704 Visite

Dopo la partenza di Goran Pandev destinazione Parma, ecco che un altro dei senatori del Grifone se ne va in anticipo: si tratta di Capitan Mimmo Criscito, che fra qualche giorno volerà al Toronto, dove ritroverà poi a giugno Lorenzo Insigne e con ogni probabilità anche il ‘Gallo’ Bellotti.

La trattativa è stata chiusa lo scorso gennaio, ma Mimmo aveva preferito rinviare tutto a fine campionato, convinto che avrebbe potuto dare una mano per conquistare la salvezza.

Invece le cose sono cambiate; il nuovo Genoa sta cambiando tutto, e prepara un nuovo futuro con la proprietà americana, anche se la Serie B ormai è più che ad un passo.

L’ormai ex capitano genoano ha sottoscritto un contratto biennale parecchio corposo, anche se la cifra non è ancora di pubblico dominio.

E se il napoletano Insigne si unirà ai nuovi compagni a fine campionato, il rossoblù giocherà da subito nel campionato MLS, che sta crescendo e di parecchio in quanto a tecnica.

Criscito è una delle tante scoperte di Claudio Onofri, che lo scovò nel 2000 nella squadra partenopea dello Sporting Viola. Con la maglia dei Grifone esordisce in prima squadra a 16 anni all’ultima di campionato 2002-2003 in serie B, nella gara vinta per 3-0 con il Cosenza.

Passa immediatamente alla Juventus, dove non trova spazio e ritorna dopo qualche mese in rossoblù. Nel 2007 torna in bianconero, e gioca 8 gare, ma a fine torneo il Genoa lo riprende e da allora gioca ininterrottamente sino al 2011, con 116 presenze e 5 gol all’attivo.

Poi passa allo Zenit San Pietroburgo per 7 anni, giocando 155 gare e segnando 15 reti.

Nel 2018 ritorna, come da promessa fatta prima di partire per l’Est, al Grifone, giocando ancora 99 gare ed andando a bersaglio ben16 volte.

In questa stagione, con il Genoa ha giocato, a causa di diversi infortuni, soltanto 15 presenze, realizzando però 5 gol decisivi.

Non si dica adesso che è il giocatore che se ne è voluto andare: semplicemente si è reso conto di non fare più parte del progetto americano dei “777”; da qui la scelta canadese.

Certo, non è il fine carriera che Criscito - sposato con una ragazza genovese - aveva immaginato; ma Toronto non può aspettare ed ha bisogno di lui. 

Non sarà un campionato Top, ma di “palanche” ne girano, e tante.

Buona fortuna, Capitano.

 

Franco Ricciardi

Quarto pareggio di Blessin: sono passati i tempi nei quali Genova batteva puntualmente Venezia

Super User 21 Febbraio 2022 1166 Visite

Sono passati i tempi nei quali Genova (Repubblica marinara) batteva puntualmente Venezia (altra Repubblica marinara). Era facile, facile.

Oggi, purtroppo, i marinai-giocatori veneziani hanno fermato tranquillamente quelli genoani.

Siamo sempre lì, con questa formazione tedesco-americana: si realizza una discreta partita, a volte anche bella per impeto e coraggio, ma non si segna e finisce nel nulla.

Quarto pareggio di Blessin, al quale onestamente non si può attribuire alcuna responsabilità: sì, forse qualche cambio, ma nell’insieme la sua lezione di “fare squadra”, di cercare un gioco, di avere motivazioni sempre alte, sta funzionando.

Ma, ancora una volta, al di là di schemi, di alchimie tattiche per trovare soluzioni, tutto svanisce se non si hanno giocatori significativi, giocatori che permettano quel valore aggiunto indispensabile per vincere la partite.

Ormai è confermato che fra gli iniziali 34 giocatori “buttati” da Preziosi e tutti gli altri comprati dai “777”, su ordinazione di Spors e di Blessin, pochissimi sono decisivi per arrivare a risultati positivi.

Dopo 23 partite, non è mai arrivata una vittoria. Perché? Eppure molte partite con Blessin sono sembrate ben confezionate e meritevoli forse di miglior fortuna. Ma nulla da fare: al massimo quel punticino che, vista la drammatica situazione di classifica, non serve a nulla.

Un’altra verità che salta fuori è la mancanza di un centroavanti di ruolo. Ci sono alcuni giocatori con relative caratteristiche da bomber, ma non esiste un vero centroavanti, come si dice, di ruolo.

Un centroavanti, per intendersi da squadre di medio livello come dovrebbe essere il Genoa e come lo sono, ad esempio, Cagliari, Udinese, lo stesso Sassuolo, diciamo Pavoletti, o Pedro, o Raspadori.

Il Genoa ha solo Destro che è sì il capocannoniere, ma recita partite in chiaro-scuro, un giorno sì un giorno no, senza continuità.

Forse nel mercato di Spors si è sottovalutato il problema offensivo, ritenendo che i vari Destro, Piccoli, lo stesso Ekuban, o Yeboah fossero sufficienti a colmare l’attacco.

Se non andiamo errati, durante il mercato, si era parlato di contatti per Piatek: ecco quello poteva essere una soluzione, basta vedere cosa sta combinando alla Fiorentina.

Insomma, ora mancano 12 partite, Blessin, con il suo impeto e coraggio che lo pervadono, dice: “Possiamo farcela”. La missione però, vista la situazione attuale e visto quello che ha combinato finora il povero Grifo, pare razionalmente impossibile. Ma, si sa, il calcio è imprevedibile. Tutto può accadere.

Anche perché la società si sta comportando molto bene: gli appalusi che Blessin ha rivolto agli 800 tifosi (e sono tanti) accorsi a Venezia è stato un gesto di grande onestà intellettuale, come a dire: vi capisco e vi ringrazio.

Lo stesso presidente Zangrillo, con la mamma mancata pochi giorni fa, era presente insieme ai dirigenti e accanto alla squadra.

La sensazione è che questi “777” si siano perfettamente resi conto della situazione, ma siano anche convinti che la “svolta” data alla società rossoblù sia sempre ben solida e che, qualunqua cosa dovesse accadere, non lasceranno affondare la “Repubblica marinara rossoblù”, ma anzi cercheranno di farla navigare negli anni verso un mare più calmo. Magari europeo.

 

Vittorio Sirianni

Sport, Toti e Ferro: “Complimenti a Federica Brignone, il suo talento porta in alto anche la Liguria”

Super User 17 Febbraio 2022 943 Visite

“Complimenti a Federica Brignone, che oggi ha conquistato il bronzo nella combinata alpina femminile di Pechino 2022. La campionessa di sci, con origini liguri da parte del papà savonese, è la prima donna nella storia del nostro Paese a salire sul podio olimpico della disciplina. Il suo talento porta in alto anche la nostra regione”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sport Simona Ferro in merito alla medaglia di bronzo conquistata oggi a Pechino da Federica Brignone.

Genoa, con la Salernitana non si sono visti né grifoni, né leoni e né lupi

Super User 14 Febbraio 2022 1579 Visite

Si sperava che i rossoblù, come ha continuato a sperare il germanico Blessin, affrontassero gli avversari come “uno stormo di grifoni arrabbiati tutti all’attacco” o come “leoni che vanno a caccia” o come lupi affamati.

Invece nulla di questo. In campo non si sono visti né grifoni arrabbiati, né leoni e né lupi. Solo un gruppo che cercava di giocare con grinta sì, ma senza concreti risultati.

Una partita decisiva, come sono ormai tutte le partite del Genoa, che ancora una volta si è risolta in un pareggio. Anche Blessin, non sa vincere. L’aria antica del Grifo ancora aleggia sulla testa del tedesco che, con infinita bravura e pazienza, sperava davvero che il suo slogan “impeto e coraggio” arrivasse a buon fine.

E’ chiaro che, guardando le cifre, la speranza di una salvezza sembra attenuarsi man mano che passano le giornate.

La vittoria in casa manca dal 24 aprile 2021. E ancora, 22 partite senza vittoria, ben 46 gol subiti. L’unica vittoria esterna a Cagliari nel settembre scorso. Mentre le dirette avversarie almeno una partita la vincono in trasferta.

Insomma, il cammino è difficilissimo. Se poi a questa situazione si aggiungono anche arbitri scarsi e impreparati, allora il disastro è completo. Una squadra come il Genoa riesce, in novanta minuti, ad avere poche situazioni favorevoli, che tuttavia si merita: ebbene, se anche queste vengono “tranciate” da arbitrelli di poco conto, addio. Ma, chiediamo, come si può mandare un arbitrino simile a guidare una partita decisiva per il destino di due società? Ma chi è il capo di questi “uomini in giallo”? E chi è l’inventore del VAR, strumento mortale che sta rovinando il mondo del calcio?

Scusate la sfuriatina. Ma il Genoa vorrebbe solo avere quel poco che si guadagna (diciamo onestamente) sul campo. Tutto qui.

In questa fase Blessin e amici hanno una fortuna: i tifosi che sono con loro perché hanno capito il loro memento e soprattutto quello della società.

In altri tempi questo “momento” avrebbe portato a ben altra reazione. E’ vero che qualche tentativo di disturbo esiste anche oggi e non manca chi dice: “Se ci fosse ancora Ballardini…”, non pensando a cosa sia successo con questa nuova “svolta” e che cosa abbiano offerto i “777” a una società che stava praticamente fallendo, con un avvio di campionato colpito dal Covid, con 34 giocatori buttati da Preziosi senza un’idea tecnica completa.

I “777” hanno comprato, hanno pagato tutti i debiti, hanno già messo una certa quantità di quattrini e, con estrema correttezza, stanno cercando di dare fiducia a Spors, a Blessin, a tutti i giocatori e a tutti i tifosi.

Ecco, perché, anche se in una situazione, secondo le cifre, disastrosa, non sembra ci sia attorno al Grifo quella rassegnazione assoluta, quella speranza annullata, ma invece ancora qualcosa che fa pensare che una uscita dal tunnel sia possibile.

E questa sensazione sembra la stiano dando, da una parte proprio i proprietari che stanno assumendo una posizione di adattabilità, al momento, davvero positiva. E dall’altro la rabbia sì, ma anche la consapevolezza che tutto lo staff tecnico (allenatore, direttore generale, giocatori) cerca di gettare nella testa e anche nel cuore di tutti le componenti del popolo rossoblù.

Stanno arrivando adesso tre partite pericolose: in trasferta a venezia, poi in casa con Inter e Empoli.

Che abbia davvero ragione “mister impeto e coraggio”? E che succeda qualcosa di “paranormale”?

 

Vittorio Sirianni

Una Formica Atomica per la Sampdoria

Super User 09 Febbraio 2022 1268 Visite

La Sampdoria avrà anche problemi societari per il caso “Ferrero”, ma certo non perde tempo quando deve prendere decisioni tecniche importanti.

Ed il giorno dopo la rottura del crociato di Manolo Gabbiadini - che purtroppo terrà il giocatore fuori dai giochi sino a fine campionato - ecco Osti e Faggiano correre immediatamente ai ripari.

Ed a sorpresa, contattare ed in un battibaleno tesserare lo svincolato Sebastian Giovinco, detto “La Formica Atomica”, che prenderà il posto di Gabbiadini.

Per l’atleta è un ritorno in Italia dopo ben 7 anni, a 35 anni compiuti lo scorso 26 gennaio.   

Questo il comunicato ufficiale della società: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver acquisito a titolo definitivo i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Sebastian Giovinco. L’attaccante ha sottoscritto un contratto economico fino al 30 giugno 2022”.

Giovinco, alto 1.64 per 65 chili (da qui il nomignolo “la Formica Atomica”) ha giocato l’ultima volta in Italia con la Juventus nel 2014-2015, per poi passare al Toronto, dove ha disputato 142 partite e messo a segno ben 83 gol, conditi da 53 assist. Quindi il trasferimento all’Al-Hilal Riyad con 16 gol, 21 assist in 83 gare.

Giovinco è fermo da sei mesi, ma visto il tipo di fisico che ha entra in forma abbastanza velocemente; dovrà certo riabituarsi, dopo sette anni, ai ritmi del calcio italiano.

Giampaolo ha ratificato il suo ingaggio, ed è facile che lo convochi già per l’impegno con il Milan.

Franco Ricciardi

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