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Sport

La Sampdoria tessera Rincon, “El General”

Super User 06 Gennaio 2022 1237 Visite

Tomas Rincon è un nuovo giocatore della Sampdoria. Il divorzio dal Torino era nell’aria, e la dirigenza blucerchiata, DS Faggiano in testa, erano sulle sue tracce da tempo.

Quindi il centrocampista venezuelano non tornerà in Sud America, e non tornerà a vestire il rossoblu, come qualcuno aveva ventilato. “El General”, come da sempre è chiamato dai tifosi, approda alla Sampdoria in sostituzione di Adrien Silva, lasciato libero di accasarsi negli Emirati Arabi, dove si gioca (per ora) l’anticalcio, ma ci si arricchisce.

Per il momento l’accordo con Rincon sarà su base semestrale, per poi discutere un eventuale prolungamento a fine campionato.

In questa prima parte di campionato, ha trovato spazio nel Torino soltanto 4 volte, perché Juric non lo considera adatto al suo stile di gioco.

Rincon in Italia è stato portato dal Genoa, che poi lo ha ceduto alla Juventus. Dopo una sola stagione in bianconero, il passaggio ai cugini del Torino. Ora il ritorno a Genova sponda blucerchiata.

Il venezuelano potrà raggiungere così un piccolo record molto curioso, già ottenuto in passato da Aldo Serena: giocare i derby della Lanterna e della Mole sotto tutte le quattro bandiere.

Franco Ricciardi

Sampdoria: anche Adrien Silva ceduto, rientra Bonazzoli

Super User 03 Gennaio 2022 1752 Visite

Il mercato si è aperto ufficialmente il 3 gennaio e già sono tre le partenze in casa Sampdoria. Dopo la cessione in prestito di Falcone alla Spal e il trasloco al Verona per De Paoli (anche qui in prestito, ma la società scaligera ha il diritto di riscattarlo a giugno) anche Adrien Silva saluta D’Aversa ed i compagni.

Su sua esplicita richiesta, il giocatore portoghese ha ottenuto la risoluzione consensuale del contratto.

Lo ha ufficializzato la società di Corte Lambruschini: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver risolto consensualmente il contratto economico relativo ai diritti alle prestazioni sportive del calciatore Adrien Sébastien Perruchet Silva. Al centrocampista portoghese - 44 presenze e un gol con la nostra maglia - va un ringraziamento per l’impegno dimostrato in queste due stagioni in blucerchiato e un sincero in bocca al lupo per il prosieguo della carriera da parte di tutta la società”.

Adrien Silva la scorsa settimana ha ricevuto tramite il suo procuratore una offerta irrinunciabile dagli Emirati Arabi (2 milioni netti esentasse a stagione per due stagioni), precisamente dalla formazione dell'Al-Wahda; da lì la richiesta alla società blucerchiata di lasciarlo libero.

Inoltre, per contenere le spese potrebbe essere ceduto un ulteriore tassello della formazione titolare, da scegliere tra Thorsby, Bereszynski e Colley, tre uomini che hanno mercato.

Un rientro anticipato da un prestito sembra ormai certo: Bonazzoli ha terminato la sua avventura alla Salernitana, e tornerà blucerchiato questa settimana.

Chiaro che la tifoseria comincia ad addrizzare le orecchie ed è preoccupata.

Si saprà di più nel giro di quattro o cinque giorni.

Franco Ricciardi

Samp, De Paoli ceduto al Verona

Super User 02 Gennaio 2022 1459 Visite

Anche Fabio De Paoli ha lasciato la Sampdoria. Il terzino, quest’anno 8 apparizioni in maglia blucerchiata tra campionato e coppa, è dal 2 gennaio un calciatore del Verona.

Grazie al nullaosta fornito dalla Sampdoria, ha già effettuato il primo allenamento con i gialloblù.

De Paoli è stato trasferito in prestito, ma il Verona ha ottenuto il diritto di riscatto, fissato in 3,5 milioni di euro.

Il giocatore arrivò nel 2019 in blucerchiato dal Chievo, ma dopo una stagione fu mandato in prestito prima all’Atalanta poi al Benevento. La scorsa estate il ritorno a Genova, ma dopo sei mesi ecco la nuova cessione a Verona, questa volta sponda Hellas.

Franco Ricciardi

Genoa: ecco Leo Østigard, difensore norvegese

Super User 02 Gennaio 2022 2973 Visite

Secondo colpo del Genoa, a poche ore dall’apertura ufficiale del mercato di riparazione di gennaio.

A sorpresa, ecco arrivare in rossoblu il forte difensore Leo Østigård, norvegese, 21 anni, di proprietà del Brighton e attualmente in prestito allo Stoke City.

Il nome di Østigård è stato espressamente fatto da mister Scevchenko, e dovrebbe arrivare in città già martedì per le rituali visite mediche.

Østigård è da quando aveva 15 anni nel giro della Nazionale norvegese, avendo rappresentato la sua nazione nelle rappresentative Under16, Under17, Under18, Under19 ed Under21, ed e nel mirino della nazionale maggiore.

Il giovane è alto 182 centimetri per 80 chili di peso, gioca in difesa a destra, è molto rapido e non disdegna puntare a rete, tanto che da quando gioca tra i professionisti e sempre andato ad ogni annata in gol.

Il Brighton lo vorrebbe dare al Genoa in prestito, ma il Grifone cinta di spuntare qualche cosa di più.

E’ il secondo colpo rossoblu dopo lo svizzero Hefti.

Ora si puntano due nomi per l’attacco, vista la quasi certa del deludente Caicedo.

Franco Ricciardi

Wladimiro Falcone a sorpresa lascia la Sampdoria

Super User 02 Gennaio 2022 2438 Visite

Il giovane numero uno, dopo le ottime prestazioni con Roma e Torino, sarà ceduto dalla nuova dirigenza blucerchiata in prestito alla Spal, in Serie B.

Quindi dopo l’esperienza con il Cosenza, per Falcone c’è il ritorno, un po’ a sorpresa, in cadetteria.

Questo quindi rafforza la posizione di Audero tra i pali, proprio quando c’era chi spingeva per la porzione a titolare del portiere romano.

Per il ruolo di vice, ecco ritornare d’attualità il nome di Luigi Sepe, trentenne di Torre del Greco, ormai in uscita e fuori dal progetto Parma, chiuso da nonno Buffon.

Anche l’estremo difensore campano, che ha vestito le casacche di Pisa, Empoli, Napoli e Parma, arriverà in prestito sino al prossimo giugno, anche se ha un contratto con la società nerocrociata sino al 2024.

Franco Ricciardi

Il mercato del Genoa parte con il botto: arriva Hefti, dalla Champion al Grifone

Super User 29 Dicembre 2021 3049 Visite

Il mercato del Genoa parte con il botto. Il primo acquisto del mercato di gennaio è quello di Silvan Hefti, che arriva dallo Young Boys e lascia la Champion League per approdare al Grifone. E chi veramente conosce di calcio sa di che tipo di giocatore si tratta.

Terzino destro, 24 anni, arriva in rossoblù - tanto per capire come sono cambiate le cose – non in prestito ma a titolo definitivo per una cifra vicina ai 5 milioni e mezzo di euro.

Il giocatore sarà a Genova il 30 dicembre per le rituali visite mediche e da subito si metterà a disposizione di Scevchenko e Tassotti.

Hefti può giocare sia a destra che a sinistra, ed ha tutte le caratteristiche per diventare un beniamino della tifoseria, visto che fa di grinta, corsa ed impegno le sue migliori doti.

Se andiamo a vedere la sua carriera, è cresciuto nella scuola calcio del Fussball Club Sankt Gallen 1879, più noto come San Gallo, esordendo con i biancoverdi nella massima serie svizzera nel 2015. Con la formazione elvetica ha giocato sino al 2020, collezionando in totale ben 155 presenze e realizzando 4 gol.

La scorsa estate si erano fatte avanti per averlo Olympique Marsiglia ed Atalanta, ma Hefti preferì rimanere in Svizzera ed andare allo Young Boys.

Oggi l’offerta del Genoa, formulata con decisione da Johannes Spors, nuovo General Manager dell'area football della società rossoblù.

E Silvan Hefti ha accettato, affascinato dal vestire la casacca del club più antico d’Italia.

 

Franco Ricciardi

Marco Lanna 19° presidente della Sampdoria

Super User 27 Dicembre 2021 1652 Visite

La Sampdoria in mano ad un genovese. E che genovese: l’unico atleta che nella Sampdoria di Boskov vinse lo scudetto, nato sotto la Lanterna.

Marco Lanna è cosi il 19° presidente della storia blucerchiata, a partire dal 1946 per arrivare ad oggi.

E c’è anche un rientro in società particolarmente importante: quello dell’avvocato Antonio Romei, estromesso maldestramente proprio da Massimo Ferrero in seguito a diversità di vedute con l’ormai ex-imprenditore romano.

L’assemblea degli azionisti si è chiusa alle 20:15 del 27 dicembre a Mestre, e il rientro di Romei è particolarmente significativo, perché fu lui a portare avanti la trattativa nel 2019 della vendita della società alla cordata americana formata da Dinan, Knaster e Vialli; poi come si sa tutto andò a pallino, visto le bizze ed i capricci di Ferrero.

Sono stati anche decisi i ruoli all’interno del nuovo Consiglio di Amministrazione della società di Corte Lambruschini, dove entrano, oltre a Romei, anche Gianni Panconi ed Alberto Bosco, che aveva il ruolo di Direttore Operativo.

Resta invece fuori dalla stanza dei bottoni Gianluca Vidal; la vecchia proprietà Ferrero avrebbe visto di buon occhio lui alla presidenza della Sampdoria, ma così non è stato.

Vidal resta il trustee del Trust Rosan, che di fatto controlla la Sampdoria, dopo l’arresto di Massimo Ferrero, e potrà quindi continuare a lavorare per la cessione, di concerto con l’avvocato Romei.

Tornando al neo presidente Marco Lanna, cinquantatreenne, sembra che il suo nome sia stato suggerito proprio da Edoardo Garrone. Lanna conta 131 presenze con due reti alla Samp, con la quale ha vinto due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e uno Scudetto. C’era anche lui nel 1992 nella finale Sampdoria-Barcellona, ed in quell’anno conquistò anche la maglia della Nazionale di Arrigo Sacchi.

Insomma, la prima svolta, che mette in qualche modo “in sicurezza” la società blucerchiata, c’è stata. Ora toccherà a Romei e Vidal provare a cedere il pacchetto azionario al trio Dinan, Knaster e Vialli.

Per una rinascita societaria che i tifosi blucerchiati aspettano da tanto, troppo tempo.

Franco Ricciardi

Genoa, la “grande speranza” ha definito il pareggio con la Dea

Super User 23 Dicembre 2021 771 Visite

La “grande speranza” ha definito così il pareggio con la Dea. La speranza che, davvero qualcosa si sia messo in quel lago fermo e stagnante che appariva il Grifo nelle ultime battute.

Il pari contro l’Atalanta (davvero è arrivata una Dea, ma bendata come dicevamo la vigilia) ha dimostrato almeno che questi giocatori, punzecchiati per le scadenti prestazioni passate, non hanno perso la loro dignità.

La prestazione infatti, al di là di ogni riferimento tecnico-tattico che in pratica continua a non esistere, è apparsa legata soprattutto al cuore, alla determinazione, al coraggio, alla voglia di combattere fino allo spasimo.

Qualcuno ha definito la gara una “partita perfetta” (definì così Gianni Brera lo zero a zero), ma in effetti il Genoa ha giocato sì una partita perfetta, ma solo in chiave difensiva. Cioè ha rotto l’urto delle truppe orobiche (per la verità nemmeno tanto potente) con una ordinata impostazione difensiva.

Uomo su uomo, marcatura stretta: è sembrato di vedere quel “catenaccio” tanto caro a Paron Rocco (anni Sessanta) che permetteva di creare quel gioco all’italiana tanto apprezzato anche a livello internazionale. Un catenaccio, però, attivo, attento e ordinato, come un modulo vero di gioco, nome non come qualcuno lo aveva definito, confusione, accozzaglia difensiva, e che permetteva ripartenze decisive.

Infatti, oggi, si subiscono tante reti perché non si è più capaci di difendere a uomo. Così come non si vede, nei corners, l’uomo sul palo (Cuadrado a Torino…).

Bene, dunque merito grande a Sheva di aver trovato il modo di fermare una delle squadre più forti del campionato. Ma ora bisogna pensare a dare un senso a tutta la squadra. No non è possibile che ad ogni partita, centrocampisti e attaccanti facciano i difensori o continuino a dare apporti difensivi, senza poter toccare una palla da sbattere in rete.

E infatti, dice Sheva, ora partendo da questo punto che ci fa respirare, cominceremo il nostro nuovo campionato, con l’arrivo di nuovi aiuti (non aiutini, si spera).

Da questo pareggio, comunque, si è anche capito che poi non tutto il “cesto” dato da Preziosi era composto da mele marce. Vi sono alcuni “frutti” niente male, come ad esempio quel Melegoni ed anche quel Portanova, che pare davvero abbia la genoanità dentro di sé.

Ma chi arriverà? La speranza è che venga fatta una campagna invernale accorta è funzionale, senza arrivi infortunati, senza giocatori non pronti. Gli americani hanno promesso giocatori di qualità, così il plenipotenziario Sports si sta muovendo verso alcuni interessanti obiettivi: già si è detto di Vecino dell’Inter, un contatto v’è stato con Samu Castillejo. Si parla poi di Yunes, ex Napoli. Sheva pare abbia già fatto alcuni nomi che piacerebbero come Mirančuk, nazionale russo seguito anche da Gasperini.

Vedremo, importante sarà che questi acquisti risultino funzionali alle vere esigenze tecniche della squadra. Singolarmente tutti questi nomi sono rispettabili, individualmente positivi: v’è solo da verificare se saranno funzionali al gioco di Sheva e alle sue impostazioni tattiche.

Oggi il Genoa ha 32 giocatori, ma non una squadra. Meglio averne 22 e una formazione compatta e con la sua identità.

La “grande speranza” di Sheva, dunque, verrà vissuta ora in questi 15 giorni di pausa. Il tecnico se ne andrà in famiglia con il sorriso sotto l’albero, sa di poter mangiare il panettone a fine anno. Dunque pronto al nuovo campionato rossoblù: c’è, guarda caso, il Sassuolo che aspetta. Non si comincia davvero male.

Vittorio Sirianni

“Rivoluzione Genoa”, a cosa pensano i 777 americani?

Super User 19 Dicembre 2021 1787 Visite

Ora il mondo rossoblù non può che attendere. Attendere gennaio, il tanto misterioso gennaio. Ma sarà, comunque, un’attesa spasmodica, tormentata.

Un’attesa che partirà da dieci punti (a meno che con l’Atalanta accada qualche miracolo). Dieci punti che, anche dopo una ottimistica “rivoluzione”, dovranno diventare almeno 36 o 38 per salvarsi.

Insomma: una situazione, onestamente, delicata, per non dire altro. Purtroppo la grande speranza sull’arrivo di Sheva, dal punto di vista tecnico, è andata, almeno finora, malissimo. Un punto solo da quando è alla guida, col suo sorriso triste, il Grifo. Due soli gol segnati e 13 subiti.

Ma i vertici americani continuano ad essere ottimisti, dicendo che a gennaio avverrà questa famosa “rivoluzione” (termine che ci spaventa molto). A sentire Zangrillo, presidente che dice: “Con Sheva ci seguiamo con affetto vicendevole”, v’è da stropicciarsi gli occhi. Ancora Zangrillo: “La squadra deve adattarsi a lui, lui deve conoscere la squadra”.

Già, ecco il punto: la verità è che Sheva la squadra non la conosce ancora bene (ed è anche logico), a davanti a sé 32 giocatori che lo “scomparso” Preziosi ha messo nel cesto della campagna acquisti ad inizio stagione. E la verità è che il Genoa, proprio per questa abbondanza di elementi (alcuni addirittura sconosciuti) non ha mai avuto finora una “squadra titolare”, cioè un complesso compatto, coeso, con alcuni punti fermi sullo scacchiere tattico.

Ha avuto solo 32 giocatori che si sono alternati in campo, senza un’idea di gioco, ma il tutto legato solo alle motivazioni che raramente (intendiamo queel positive) sono state messe in campo.

Lo frastornato Sheva si sta rendendo conto in quale ginepraio è caduto. E tenta qualche giustificazione che lascia il tempo che trova. Dice: “Manca la fiducia” (ma chi la deve dare questa fiducia ai giocatori?). E ancora: “Paghiamo troppo i nostri errori. Già: ma chi deve strigliare questi atleti, diventati apatici, quasi indifferenti al risultato negativo, dando la sensazione di pensare al lo futuro (dopo sentito parlare di “rivoluzione” a gennaio), piuttosto che agli obiettivi di oggi.

La fortuna di Sheva è l’appoggio incondizionato dei vertici societari, ed è questo l’unico fatto interessante e pieno di speranze che nutrono allenatore, dirigenti e soprattutto i tifosi. Che, guarda caso, non sono mai stati così comprensivi come oggi.

Che cosa stiano veramente pensando i “777” americani non riusciamo a capirlo: se l’ottimismo che emanano è sincero e convinto in un domani felice, o è solo apparente messaggio, avendo loro ben altri obiettivi in questa città (si parla di partecipazioni e investimenti, che piacerebbe loro fare sulle grandi opere del ponente genovese… hanno per questo già parlato con sindaco e con Toti…).

Comunque sia, il loro ottimismo conforta tutto l’ambiente rossoblù e onestamente qualche movimento di taglio europero c’è stato, allenatore europeo (grazie a Galliani e a Berlusconi junior), general manager olandese, Spors, “triade” di vertice che opera a livello internazionale, presidente di alto profilo (grande “rianimatore”).

Attendiamo adesso l’Atalanta che guarda addirittura allo scudetto. Sheva non si scompone e dice: “Dobbiamo fare una partita coraggiosa”.

Lo speriamo. Ci vorrebbe, forse, per il Grifo una dea sì, ma una dea bendata che dia finalmente una manina a questi poveri abbandonati grifoncelli.

Vittorio Sirianni

Domenica il Babbo Natale dell’Argus arriverà dal mare

Super User 17 Dicembre 2021 951 Visite

Auguri di Natale con la Canottieri Argus ai giardini di Santa Margherita Ligure. Appuntamento domenica 19 dicembre, alle 10.30, al molo di imbarco dei vaporetti. Un frate del convento dei Cappuccini benedirà due nuove barche da gara: una offerta da una famiglia di Santa Margherita, l’altra acquistata dalla società con risorse proprie. Si tratta di un canoino singolo (C1) e di un singolo tipo olimpico, che verrà utilizzato per competizioni zonali e nazionali. Sarà in esposizione anche una iole a 4, restaurata da pochissimo, che è un vero gioiello della società Argus. La iole è stata costruita dai cantieri navali Donoratico nel 1962: tutta in legno di cedro honduras, con chiodi ribattuti a mano da maestri d’ascia che oggi non ci sono più.
“Questa barca ha insegnato a vogare a generazioni di canottieri, dagli anni 40 ai primi anni 70 – spiega Eliseo Gardella, direttore sportivo dell’Argus – E’ ancora in attività ma si tratta di un pezzo unico, testimonianza di un tempo che non c’è più”. Nell’occasione verranno anche distribuiti i calendari 2022 dell’Argus, con le foto dei giovani atleti in un anno di attività e di gare. Alle 11 dal mare arriveranno 24 giovani atleti della Canottieri Argus, ragazzi dai 10 ai 15 anni; saranno a bordo di un 8 con, un 4 iole, due 4 di coppia, un 4 senza e 4 singoli. A bordo del 4 iole ci sarà anche un Babbo Natale speciale: il presidente della Pro Loco, Adriano Bena, con il tradizionale vestito rosso. “Babbo Natale arriverà sul molo, vicino alla Madonnina – affermano Claudio Marsano e Raffello Bottino, rispettivamente presidente e vice della società sportiva – E porterà dei doni per i bambini presenti. Invitiamo quindi le famiglie a venire numerose”.

Paolo Fizzarotti

Sportivo ligure dell’anno, a Francesco Bocciardo e Viviana Bottaro la 29° edizione del premio

Super User 13 Dicembre 2021 1062 Visite

La ventinovesima edizione del premio “Lo Sportivo Ligure dell’Anno” va a due grandi protagonisti di Tokyo 2020. Sono infatti Francesco Bocciardo e Viviana Bottaro a succedere nell’albo d’oro alle gemelle Asia e Alice d’Amato e a ricevere il prestigioso riconoscimento dalle mani dell’assessore allo sport Simona Ferro in occasione dell’annuale cerimonia che si è tenuta oggi pomeriggio presso l’Auditorium Montale del Teatro Carlo Felice.

“Un anno strano per lo sport – commenta l’assessore Ferro – Siamo partiti 12 mesi fa con il mondo sportivo chiuso a causa della pandemia e sul punto di implodere, con il serio rischio di perdere una generazione di atleti, di allenatori e molte società sportive. Quando finalmente si è potuto riaprire, è esplosa la primavera dello sport che poi è diventata un’estate memorabile con i successi italiani nelle olimpiadi e nelle paralimpiadi. Abbiamo gioito per i nostri campioni che hanno rappresentato la capacità di resilienza di una regione come quella di un’intera nazione. Oggi è bellissimo per tutti noi poter assegnare un premio che diventa il riconoscimento del nostro territorio ligure ai propri atleti”.

Bocciardo, classe 1994, è reduce da una Paralimpiade fantastica culminata nei successi ottenuti nei 100 e 200 stile libero e nell’argento nella staffetta 4x50 stile libero. L’atleta di Nuotatori Genovesi e Fiamme Oro, già oro a Rio 2016 nei 400 stile libero, vanta nel 2021 anche 4 titoli europei conquistati a Funchal. Il 5 agosto 2021 Bottaro, 34 anni, corona una carriera eccezionale nel karate con il bronzo olimpico vinto nella decisiva sfida contro l’americana Kokumai. Una sfida, sempre per il terzo posto, riproposta anche ai Mondiali di Dubai con lo stesso esito a favore dell’atleta delle Fiamme Oro.

Un’emozione per tutti è stato l’aver rivissuto la magica estate degli Europei con la menzione speciale per il calciatore genovese Federico Chiesa, ritirata dal padre del calciatore che dall’autunno 2020 è in forza alla Juventus.

Applausi per il pallavolista genovese Paolo Porro della Power Volley Milano (scuola Colombo Volley Genova), campione mondiale Under 21 e premiato come miglior alzatore del torneo.

Un anno da incorniciare anche per due nuotatori: Alberto Razzetti e Martina Carraro, entrambi finalisti ai Giochi Olimpici di Tokyo, vanno più volte a segno agli Europei. Alberto è argento nei 400 e bronzo nei 200 misti agli assoluti continentali di aprile, oro (200 farfalla), argento (400 misti) e bronzo (200 misti) in vasca corta. Martina è campionessa nei 100 rana in vasca corta dopo il bronzo agli assoluti continentali di aprile.

Menzione speciale per la Pro Recco, vincitrice della Coppa dei Campioni di pallanuoto e per l’alassino Pietro Sibello randista (poi anche stratega) su Luna Rossa, tra Prada Cup e Coppa America.

Nell’occasione, il presidente Coni Liguria Antonio Micillo, unitamente alla sua Giunta e al delegato provinciale Alberto Bennati, hanno consegnato le benemerenze sportive. Stella d’Oro al Merito Sportivo a Danilo Buzzi, Luca Cozzolino, Giuseppe Raiola e Giulia Viacava, stella d’Argento a Gianluca Carbone, Giorgio Conte, Claudio Maggiolo e Adriano Osimani e ad altri 4 sodalizi della provincia di Genova: l’Associazione Genovese Arcieri, il Club Scherma Rapallo, il centro sportivo Marassi Judo e il Gruppo Sportivo Speranza. Infine le Stelle di Bronzo andranno ad Alberto Bennati, Gabriele Dedone, Andrea Fossati, Roberto Francesco Lucchina, Giorgio Malaspina, Alessandro Giovanni Martini e Andrea Pesce.

Viviana Bottaro.

Padel, la nuova mania sportiva vista dal primario di riabilitazione di Asl3 Mauro Casaleggio

Super User 12 Dicembre 2021 1643 Visite

E’ scoppiata la mania per un nuovo gioco chiamato Padel. Perfino Roberto Mancini ne è diventato un appassionato. Siamo lieti di accogliere un articolo molto approfondito del professor Mauro Casaleggio, primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3. Ne seguiranno altri sulle patologie che questo sport può provocare.

 

E’ sempre più padel-mania. Stiamo diventando tutti pazzi per il padel. Tutto ciò è innegabile.

Il padel nasce in Messico nel 1969 (Enrique Corcuera) ed arriva in Spagna, a Marbella, nel 1975 con due campi, nello stesso anno arriva in Argentina ed inizia la sua popolarità venendo praticato da milioni di persone.

I dati numerici spingono sempre più verso un’ascesa verticale, verso un boom inconfutabile ed incontestabile di questo sport. 15 milioni di persone praticano oggi questo sport in 92 paesi del mondo. L’Europa ha superato il Sud America, dove questo sport è nato: 8,7 milioni di giocatori europei contro 6,3 milioni di sudamericani.

Un campo da padel costa circa 25.000 euro e può durare circa 13 anni.

Cinque anni or sono i campi di padel in Italia erano 80, oggi se ne contano 3405 con 1410 strutture di cui 535 campi sono indoor. Circa 90 euro il costo di una buona racchetta per cominciare a giocare, 250 euro il costo di una racchetta top di gamma.

La Federazione Italiana Gioco Padel nasce nel 1991 alla fiera di Bologna (Sport Show). Viene riconosciuta dal CONI ed inserita nell’ambito della FIT (Federazione Italiana Tennis) nel 2008. Nel primo trimestre del 2020 è continuata la crescita del padel in tutta Italia nonostante il lockdown del mese di marzo. 19 Regioni presentano strutture e campi. Il Lazio è la regione con la maggior percentuale di campi (31 per cento), seguito da Lombardia (13 per cento), Sicilia (12 per cento), Emilia Romagna (11 per cento). La Liguria con una percentuale del 3 per cento si trova al 11° posto, con 53 campi (20 Ge, 10 Sv, 15 Im, 8 Sp) di cui 3 campi indoor e 41 strutture.

I campi necessitano di poca manutenzione e sono più piccoli di un campo da tennis, per cui la reddività dell’investimento in questo sport risulta essere molto alta.

Perché il padel è così appassionante? Semplice. Si entra in campo e si gioca subito (occorre minor base tecnica rispetto al tennis) e questa immediatezza e dinamicità porta le persone ad avvicinarsi velocemente a questo sport, inoltre giocando una partita in quattro (due contro due) favorisce la socializzazione. Come tutti gli sport non è solo per amatori e dilettanti (in Italia circa 56.000 praticanti), ma anche per professionisti (circa 7000 agonisti in Italia), in Liguria 825 tesserati di cui 563 agonisti e 262 non agonisti; il miglior piazzamento italiano nel ranking ufficiale maschile del World Padel Tour è stato il 24° posto, oggi è 104; il miglior piazzamento femminile è stato il 61° ed oggi 5 atlete si trovano nelle prime 100 del mondo. I più forti giocatori del mondo sono argentini e spagnoli. Il numero 1 del ranking maschile è oggi lo spagnolo Alejandro Galan Romo seguito dall’argentino Fernando Belasteguin detto “Bela”. La numero 1 del ranking femminile è la spagnola Gemma Triay seguita dalla connazionale Alejandra Salar Bengoechea. 2024 olimpiadi di Parigi probabilmente 1° anno con padel presente?

Il campo da padel (10 metri di larghezza per 20 metri di lunghezza, con al centro una rete alta 0,90 cm) è circondato da pareti vetrate trasparenti alte 3 metri facenti parte dell’area di gioco, che consentono alla pallina di rimbalzare in modo regolare. Si gioca a coppie: due contro due, ognuno munito di una racchetta simile al beach tennis. La palla può essere colpita direttamente o dopo un rimbalzo. Il sistema di assegnazione dei set, dei game e dei punti è identico a quello del tennis.

Il padel è uno sport aerobico anaerobico alternato, aciclico, ovvero uno sport in cui i gesti tecnici che lo caratterizzano non sono sempre gli stessi, ma variano in base al giocatore, alle sue capacità di esecuzione, dall’andamento della partita, dal clima (es. presenza di vento o meno).

Il padel non è uno sport in cui si percorrono lunghe distanze e non è uno sport da contatto (come il calcio o il rugby), nel contempo è uno sport caratterizzato da rapidi cambi di direzione, scambi veloci e frequenti torsioni, da ripetute sollecitazioni mio-tendinee, da un uso della racchetta molto intenso e prolungato e diverso rispetto al tennis, per cui le patologie più frequenti riguardano gli Arti Superiori (AA.SS.), gli Arti Inferiori (AA.II.), le lesioni muscolari, gli infortuni alla colonna vertebrale.

AA.SS.: a causa del gesto atletico ripetuto che coinvolge la spalla, il gomito ed il polso abbiamo: lesioni tendinee della cuffia dei rotatori della spalla, sub/lussazioni della spalla, epicondilite, epitrocleite, tendinopatia De Quervain (tendinite estensore breve ed abduttore lungo del pollice.

AA.II.: causa i rapidi cambi di direzione abbiamo: traumi distorsivi di caviglia con lesioni capsulo-legamentose, tendinopatia Achille, distorsioni del ginocchio con lesioni capsulo-legamentose e meniscali, tendinopatie rotulee da sovraccarico funzionale od alterato gesto atletico.

LESIONI MUSCOLARI: causa frequenti arresti e ripartenze, ripetuti cambi di direzione e numerose accelerazioni abbiamo: contratture, stiramenti e strappi.

INFORTUNI DELLA COLONNA VERTEBRALE: posizione di gioco, scatti improvvisi, violente torsioni, rapidi cambi di posizione e la multidirezionalità dei movimenti del rachide che richiedono un rapido reclutamento della sua muscolatura possono causare una sintomatologia dolorosa a carico del rachide lombare e della sua muscolatura paravertebrale dorso/lombare.

Non possiamo dimenticare LESIONI ACCIDENTALI “simil-fantozziane” tipo cadere su una palla, sbattere contro la vetrata o tirarsi la racchetta in faccia.

I benefici di questo sport, come dello sport in generale, sono molteplici: dall’eliminazione dello stress ed il rilassamento della mente, all’impatto sul sistema cardio-circolatorio, osteoarticolare e muscolare, per arrivare al controllo del peso ed all’autostima fino al miglioramento della agilità e della coordinazione e delle capacità attentive. Altro importante beneficio da non sottovalutare di questo sport è la socializzazione che ci aiuta a trascorrere momenti in famiglia o tra amici combattendo così solitudine e tristezza.

E’ risaputo e noto che lo sport allunga la vita, il padel può diventare una valida attività motoria senza movimenti aggressivi, adatta a mantenersi in forma e che può essere praticata da tutta la famiglia.

Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3

 

 

 

Derby, la partita delle anime perse

Super User 11 Dicembre 2021 774 Visite

Alla vigilia avevamo definito questo derby la “partita delle anime perse”. Ed è andata così. Meno persa l’anima blucerchiata (con i suoi tre punti, dopo un ordinato compitino), assolutamente persa l’anima del Grifone.

Cosa si può dire ancora di questa squadra che, proprio, non funziona e che anche le poche occasioni (leggi Hernani) ama buttarle via come si fa con un pacchetto di sigarette vuoto.

Esiste, oggi, in questa società uno strano clima, che da tempo noi (anche un po’ scherzosamente) chiamiamo “paranormale”.

In effetti da una parte ci sono questi americani che sembrano assolutamente tranquilli per quello che hanno promesso, continuano a dire che capiscono il momento, ma i progetti sono pronti, straordinari ed importanti, che si impegneranno nel futuro per fare questa società sempre più grande. Aggiungono che si affideranno al mercato, da dove inizierà la “nostra rivoluzione”.

In tribuna, venerdì, c’era anche il presidente Zangrillo, sorridente, assolutamente non preoccupato, tendente invece a chiacchierare (ma guarda un po’) con Toti e Bucci.

A proposito del sindaco va davvero elogiato (lui lontano sportivamente dai rossoblucerchiati) per la sua presenza e la sua bella definizione: “Una gara, il derby, patrimonio della città perché simbolo di bellezza e di passione”. “Come si fa a non eleggerlo”, hanno sussurrato in molti.

Ebbene, di fronte a questa situazione societaria esaltata da una parte, onestamente quella più importante, esiste l’altra faccia della medaglia e cioè la classifica, il penultimo posto, la previsione più probabile di andare in serie B.

Una situazione davvero fantascientifica. E in questo mondo rossoblu contradditorio ci sta lo Sheva che, essendo uomo onesto dice poche cose, da un lato un po’ patetiche, dall’altro piene di speranza nella rassegnazione: “Ci aiuterà il mercato di gennaio”. E ancora: “C’è stata reazione nel secondo tempo, si dovrà giocare così dall’inizio”.

Perché ciò non sia successo, lo Sheva però non lo spiega. E non si spiegano tante sue scelte, a cominciare da Destro entrato troppo tardi, e al “furore” che aveva anticipato alla vigilia e che avrebbe dovuto infondere ai suoi.

A tal proposito si ha la sensazione che gli attuali giocatori che scendono in campo, sentendo le infinite voci che guardano a gennaio come ad una “rivoluzione”, danno l’idea di avere poche motivazioni e qualche indifferenza verso l’obiettivo vittoria (tanto a gennaio chissà cosa ci succederà…).

Detto questo, si potrebbe continuare per sostenere Sheva a sottolineare la mancanza di otto titolari che se ci fossero forse darebbero dei risultati migliori. Si è visto che la sola entrata di Destro ha vivacizzato l’attacco. Ma qui verrebbe la voglia di sentire cosa ne pensa l’autore di questo “massacro di campagna acquisti”, l’ex presidente Preziosi che, proprio alla vigilia del campionato, disse con un certo orgoglio: “La campagna acquisti di quest’anno sarà la migliore da cinque anni a questa parte!”.

Per fortuna sono arrivati gli americani (almeno si spera) con la loro certezza che le cose cambieranno. E’ arrivato, infatti, anche un altro personaggio europeo, tal Jhoannes Spors, il nuovo general manager scelto dall’Olanda, dopo l’ultima sosta a Vitesse.

Questo movimento, sia societario sia tecnico, che si sta muovendo attorno al Genoa, di taglio europeo con programmi che parlano di scudetti e di Champions League, crea però sospetti, interrogativi e varie interpretazioni, ma per fortuna anche speranze.

Sì, proprio così, speranze. Che si sa sono le ultime a morire.

Vittorio Sirianni

Genoa, il nuovo direttore sportivo è Johannes Spors

Super User 09 Dicembre 2021 2752 Visite

Il Genoa ha il nuovo direttore sportivo: si tratta di Johannes Spors, soltanto 39 anni ma con già una grande esperienza alle spalle.

Quindi un grande colpo per “777 Partners”, che con questa scelta ha spiazzato tutti. Bruciato Valter Sabatini, che era ad un passo, si è puntato su questo tedesco di Heidelberg.

La sua carriera è iniziata quando era giovanissimo, come “Match Analyst” all’Hoffenheim, voluto dall’allora allenatore Ralf Rangnick, oggi trainer del Manchester United, per poi dirigere il reparto scouting del club tedesco per ulteriori tre anni.

Arrivando al passato recente, Johannes Spors era dal 2020 Direttore Sportivo del Vitesse, società calcistica olandese con sede nella città di Arnhem, militante in Eredivisie (serie A).

Per il calcio tulipano un periodo particolarmente difficile, e Spors si è dovuto raffrontare nel ruolo di direttore sportivo con la pandemia Covid19.

Inoltre, al Vitesse giravano pochi soldi, ma Spors con mosse di mercato intelligenti è riuscito a portare la squadra alla qualificazione in Conference League.

Con la società di Arnhem aveva un contratto valido sino a giugno 2024, ma la chiamata di “777 Partners” era di quelle irrinunciabili.

Il nuovo direttore sportivo rossoblù sarà presentato nelle prossime ore, probabilmente sabato o lunedi; ma fonti sicure affermano che sta già lavorando per il Vecchio Grifone da almeno una settimana. E che almeno due grossi colpi per il fondamentale mercato-salvezza di gennaio sarebbero già stati chiusi proprio da lui.

Buon lavoro Johannes!

Franco Ricciardi

Calcio, Maresca: “Vicino alla Samp. Le squadre di Genova patrimonio importantissimo della città”

Super User 09 Dicembre 2021 783 Visite

“Il calcio non è soltanto uno sport, lo dimostrano bene Genoa e Sampdoria. Ma è qualcosa di più: è un importante valvola sociale dove tutti sono alla pari, dove si lotta insieme per un traguardo, dove si fa amicizia e si costruiscono rapporti di una vita, dove ci si educa ad essere uomini e si è educati, dove si cresce insieme e nascono sinergie che possono anche creare posti di lavoro e salvare vite”. A dirlo è Francesco Maresca, assessore al porto di Genova.

“Per questo - prosegue l’assessore - ritengo che il periodo delicato della Sampdoria deve essere attenzionato da tutte le istituzioni, compito nostro è anche quello di tutelare i nostri cittadini che sono tifosi e spesso intorno a questo sport costruiscono delle vere e proprie basi sociali che restano intatte per la vita. Pertanto auspico che la situazione della Sampdoria si risolva velocemente e al più presto, perché le due squadre di Genova sono un volano economico e sociale patrimonio di tutta la città e devono volare insieme”.

Promozione turistica, presentate le maglie di Genoa, Sampdoria e Spezia con il marchio 'La mia Liguria'

Super User 07 Dicembre 2021 939 Visite

“Il marchio 'La mia Liguria' comparirà sulle maglie di Genoa, Sampdoria e Spezia e Regione Liguria diventerà partner delle squadre del nostro territorio sfruttando il privilegio di avere ben tre formazioni in Serie A. Il mondo dello sport rappresenta un veicolo comunicativo di enorme impatto sociale, mediatico ed economico”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla collaborazione tra Regione e le tre squadre di serie A. La prima uscita sarà venerdì sera alle 20.45 a Marassi in occasione del derby tra Genoa e Sampdoria mentre lo Spezia scenderà in campo con la nuova maglia lunedì nella trasferta contro la Roma.

“Andremo a casa dei nostri “avversari calcistici” – ha aggiunto il presidente Toti - facendogli scoprire la Liguria e continuando quella promozione del territorio, anche a livello internazionale, che sta portando grandi risultati, testimoniati soprattutto dal numero dei turisti che quest’anno hanno visitato la nostra regione. Basti pensare che le tre squadre liguri durante la scorsa stagione hanno superato i 50 milioni di spettatori mentre le partite del campionato italiano di calcio di serie A sono distribuite in circa 200 paesi nel mondo tramite 52 broadcasters multicanale rivolgendosi a un pubblico complessivo di oltre 1 miliardo di spettatori, a questi si aggiungono CBS Sports per gli Stati Uniti e YouTube per la regione Medio Oriente-Nord Africa”.

“Regione Liguria promuoverà anche le eccellenze del proprio territorio e di volta in volta sulle maglie da gioco compariranno scritte per pubblicizzare i grandi eventi ospitati in Liguria, come Euroflora o il Salone Nautico. Gli stessi giocatori, soprattutto quelli gli stranieri provenienti da paesi a forte vocazione turistica, verranno impiegati come testimonial d'eccezione nelle rispettive nazioni. Per la Liguria si tratta di un’occasione da non perdere per diventare ancora più grande”.

“Genoa, Sampdoria e Spezia porteranno in giro per tutta Italia il nome della Liguria – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci - Il nome della nostra terra sarà su tutti i campi della Serie A: lo sport può e deve essere un grande volano per il turismo. Ben venga un’operazione di marketing di questo tipo, per attirare nella nostra città e nella nostra regione sempre più persone. Da un campo da calcio può partire il viaggio alla scoperta dell’infinita bellezza che solo Genova e la Liguria sanno offrire”.

“Le tre squadre della serie A della Liguria, quando scenderanno in campo, lo faranno unite per il loro territorio – ha dichiarato il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – E’ un grande orgoglio come Sindaco ma prima ancora come tifoso vedere nella maglia bianca delle Aquile la testimonianza di una forte appartenenza territoriale e volano di promozione turistica ed economica. E’ una grande occasione di promozione del territorio ligure e di tutta la nostra Provincia: un’intuizione brillante di Regione Liguria che sono certo sarà un'altra carta vincente per i numeri già record di trend turistici della nostra terra.”

“Ringrazio la Regione – ha detto il presidente del Genoa Alberto Zangrillo - per aver deciso di dare visibilità alla Liguria e alle sue realtà, scegliendo di investire concretamente anche a sostegno delle Società calcistiche che la rappresentano ai massimi livelli nazionali. Il Genoa intende valorizzare al meglio il supporto economico ricevuto dalla Regione, facendo in modo che sia il primo tassello di un impegno concreto che la Società vorrà indirizzare alle categorie più fragili”.

“Non c’è di meglio come Sampdoria per sottolineare la felicità e l’orgoglio– ha spiegato Alberto Bosco, direttore operativo della Sampdoria - di rappresentare e promuovere la Liguria attraverso la maglia più bella del mondo. La Sampdoria è storia di unione e diversità, esattamente come la Liguria, una terra fra mare e monti, tradizioni e innovazioni. Un grazie al governatore Toti che tanto sta facendo per questa terra e che è stato il primo ideologo appassionato di quest’iniziativa”.

“A nome di tutta la famiglia Platek e dello Spezia Calcio, intendo ringraziare la Regione Liguria per questo accordo che ci riempie di orgoglio – ha spiegato il presidente dello Spezia Philip Platek Jr -. La valorizzazione del territorio è uno dei punti cardine del nostro programma, perché lo Spezia Calcio non deve limitarsi ad essere un punto di riferimento nel panorama sportivo italiano, ma deve sfruttare la grande visibilità che la Serie A porta alle sue iscritte, svolgendo il ruolo di ambasciatore nel mondo della propria gente e delle meraviglie paesaggistiche che ogni anno attirano migliaia di turisti da ogni parte del globo”.

E' il Genoa che ha detto no a Sabatini?

Super User 03 Dicembre 2021 1356 Visite

Il Genoa, non è mistero, sta cercando un direttore sportivo da affiancare a Carlo Taldo da subito, per la gestione più omogenea del mercato di gennaio, che non andrà assolutamente fallito.

A tal proposito, precisamente lo scorso 26 novembre, tutti i media davano per certo l’arrivo di Walter Sabatini, ex DS blucerchiato di qualche anno fa, transitato poi da Inter, Roma e Bologna.

Ma la società, per bocca del responsabile comunicazione Giampiero Timossi, aveva immediatamente smentito: "Non vi sono novità sull’eventuale arrivo di una nuova figura dirigenziale per l'area tecnica".

E così è stato. E’ storia di oggi che Sabatini avrebbe rifiutato una offerta rossoblù; difficile capire la verità, ma se la società Genoa aveva smentito con decisione una settimana fa evidentemente, se c’era stato realmente contatto, c’erano divergenze di vedute tra “777 Partners” e lo stesso Sabatini. Premesso ciò, se ci sono stati contatti ufficiali, potrebbe anche essere che la nuova proprietà, che si muove in silenzio, non abbia gradito che la voce di un suo arrivo al Genoa fosse trapelata; e la cosa la sapevano in due, “777” e… l’interessato; possibilissimo che Sabatini si sia confidato con qualcuno che poi lo ha “tradito”, rendendo pubblica la cosa.

Poco male. Intanto il nuovo corso rossoblù prosegue, tra le difficoltà incontrate in campo e l’incredibile infinita serie di infortuni che ha colpito ben otto titolari, ultimo dei quali Rovella contro il Milan. Shevchenko sin dal suo secondo giorno in rossoblù ha puntato il dito contro il terreno del “Signorini” di Pegli, e potrebbe avere ragione.

Tutto questo in febbrile attesa del mercato di gennaio, che dovrebbe far approdare al Grifone uomini idonei per arrivare alla salvezza. Per poi nel giugno 2022 cambiare completamente registro, e provare a far tornare il Vecchio Balordo ai fasti di una volta.

Con un direttore sportivo, che non sarà Sabatini.

Franco Ricciardi

 

 

 

Genoa, dopo oltre mezzo secolo finisce la dinastia dei Gatto

Super User 01 Dicembre 2021 3840 Visite

La fine di un’epoca. Oltre mezzo secolo, una vita. Parliamo della dinastia dei dottori Pierluigi e Pietro Gatto, padre e figlio, che dopo oltre 50 anni escono dai quadri societari del Genoa Cfc.

“Pigi” Gatto, nella vita di tutti i giorni primario radiologo all'ospedale di Sestri Ponente, era stato per quasi un trentennio il medico sociale del Genoa.

Genoano sfegatato, personaggio focoso, caldo, amato da giocatori e tifosi, era apprezzatissimo per la sua serietà professionale.

Suo padre era medico e da lui aveva ereditato la passione per la medicina. Accanto alla medicina c’era da sempre il Vecchio Grifone, dove a lungo ha prestato la sua opera professionale a titolo completamente gratuito.

Erano i tempi di Berrino, Fossati e Meneghini; tempi non facili e duri. Poi con Spinelli si prese molte soddisfazioni andando con la squadra di Osvaldo Bagnoli in giro per l’Europa arrivando sino alla semifinale di Coppa Uefa.

Tutti lo ricordano come l’uomo che salvò la vita a Giancarlo Antognoni; era il 1981, e il golden boy della Fiorentina dopo un drammatico scontro con il portiere rossoblù Martina in uscita, cadde a terra, colpito fortuitamente ad una tempia, apparentemente privo di vita. Pigi Gatto capì la situazione e con prontezza si precipitò sul giocatore praticandogli il massaggio cardiaco e dopo pochi secondi la respirazione bocca a bocca.

Per questo Giancarlo Antognoni si salvò. “Pigi” se ne andò nel 2009, a 74 anni.

Qualche tempo prima, andato in pensione, lasciò il posto al figlio Pietro.

Pietro Gatto sin da bambino seguiva decine di trasferte con il padre, la madre ed i fratelli: logico che anche in lui sbocciò l’amore per il Genoa. Ma Gatto junior caratterialmente non era come il padre, certamente tifosissimo ma più riservato, riflessivo, tranquillo.

Pietro è nato a Genova nel 1965, ed è laureato in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, ed Medicina dello sport. Attualmente è Dirigente Medico del Policlinico San Martino di Genova, Clinica Ortopedica Traumatologia dello sport.

Ed adesso, anche lui esce dal Genoa: visto il cambio di proprietà della società, il 24 novembre scorso ha correttamente rassegnato le proprie dimissioni.

Un’era sportivo-medica si chiude, ma è certo che Pietro e la sua famiglia continueranno a seguire il Vecchio Balordo come fanno da oltre mezzo secolo.

E dal terzo anello anche l’indimenticabile “Pigi” continuerà a soffrire per il suo Genoa. 

Franco Ricciardi

In via XX Settembre nasce “Sampdoria City”

Super User 01 Dicembre 2021 1665 Visite

La situazione societaria è sempre più ingarbugliata, in bilico tra una ipotetica cessione ed un futuro incerto, ma l’attuale dirigenza sampdoriana prosegue per la sua strada.

E da oggi, mercoledì 1° dicembre, apre il “Concept Store” tanto atteso, ed in pieno centro città: esattamente al numero 252 rosso di via XX Settembre.

Insomma, dopo tanti anni un po' di Sampdoria torna nella via dove c’era l’indimenticata sede storica, teatro dei festeggiamenti dello scudetto 1990.

L’orario del nuovo negozio inizialmente sarà dalle 15:30 alle 19:00, ma presto sarà aperto anche in mattinata.

Come spiega la stessa UC Sampdoria sul proprio sito, il “Concept Store” è molto più di un semplice negozio.

“Samp City è una piccola città nella città, disposta su tre piani, dove trovano posto il Service Center, la biglietteria, lo spazio shopping, l’area eventi, un bar ed il ristorante, per un totale di oltre 300 metri quadrati tutte colorate di blucerchiato”.

Insomma, la Samp continua a crescere, in attesa di una auspicatissima schiarita societaria.

Franco Ricciardi

Genoa, Zangrillo: “Il primo punto non si scorda mai”

Super User 30 Novembre 2021 752 Visite

Appena prima della partenza dei rossoblù per Udine, ecco un delizioso e dolcissimo episodio in un giardino di Molassana: un vigile che recupera gli animali selvatici, trova, spaventato e rannicchiato su se stesso, un piccolo grifoncino, esausto, con gran voglia di tornare a volare e assaporare un po’ di cibo.

Il vigile (tifoso rossoblù?) lo accarezza e lo salva. Ecco: a qualcuno è sembrata una premonizione di quello che i grifoncini rossoblù, affamati e stravolti, senza cibo (ovvero punti) avrebbero ottenuto sul campo udinese. E così è stato.

Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma la gara con i friulani ha dimostrato, almeno, che pur nei grandi limiti tecnici della squadra, la “cura” Sheva almeno sul piano psicologico e anche tattico, sta trovando una sua dimensione. Intanto la difesa si sta consolidando, si gioca un po’ più generosamente in avanti, si sta forse (diciamo forse) trovando un regista semi-illuminato, per ora, che si chiama Rovella. Si gioca con maggior consapevolezza nei propri mezzi, non si difende solo, ma si tenta di contrattaccare. Purtroppo si sbagliano gol che anche una nonnina novantenne getterebbe in porta.

Peccato: d’altra parte una squadra come il Genoa dovrebbe sapere che, durante una partita, le occasioni facili che possono capitarle sono limitatissime, per cui non si dovrebbe sbagliare.

Il clima, comunque, è migliorato e la sensazione è che Sheva qualche risultato lo cominci ad avere: specialmente sul modo di schierare la formazione, bloccandola il più possibile, come accade per la difesa (se non sbagliamo è la prima volta che la difesa gioca sempre con gli stessi tre giocatori).

Naturalmente il clima, nonostante la classifica, possiamo dirlo, pessima, è supportato in chiave distensiva anche dal vertice societario, se è vero come è vero che il presidente Zangrillo si lascia andare a simpatiche battute distensive, come: “Il primo punto non si scorda mai!”. Chissà se lui non si scorda mai della sua prima rianimazione!

Adesso, però, bisogna gettarsi nella realtà del campionato e guardare cosa aspetta il Grifo, da domenica in poi, Milan, Juventus, derby, Lazio e Atalanta.

Sheva, per rasserenare, ha scomodato anche un antico grande scrittore russo (lui ucraino, strano che si fidi dei russi) tirando fuori lo slogan: “Per il successo servono due parole: tempo e pazienza”.

D’accordo, ma attenzione, che se il Genoa in questo ultime cinque partite non racimola una manciata di punti, finisce che chiuderà il girone in difficoltà e recuperare nel ritorno tanti punti non sarà facile. Quindi tempo non ve ne è tanto, mentre sulla pazienza ognuno deciderà su se stesso.

Il punto di Udine fa certamente sperare, ma non dimentichiamo che alla squadra continuano a mancare giocatori significativi, Criscito, Maksimovic, Caicedo, Destro, Kallon e Fares, tutti indisponibili ancora. I sostituiti, dobbiamo riconoscerlo, hanno dato molto e non hanno fatto rimpiangere gli assenti, riuscendo con tanta Forza d’animo, portare a casa un punticino.

Ekuban, purtroppo, avrà ancora sulle spalle il carico offensivo (per fortuna il Milan avrà Romagnoli squalificato), certo se riuscisse ad avere una palla… a porta vuota… sarebbe per lui un grande riscatto. Per il resto Sheva cercherà di infondere ai suoi quella sua clama tattica, e dolcezza psicologica (ma lo avete visto il suo sguardo languido che non cambia mai?) infondendo sicurezza e ordine anche mentale nei suoi ragazzi.

I tifosi, per fortuna, stanno con lui, mercoledì ser chissà che, tutti insieme, si possa mandare il diavolo all’inferno.

Vittorio Sirianni

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