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Sport

Genoa, ecco tutte le sviste arbitrali dell’anno

Super User 12 Aprile 2022 2919 Visite

Parliamo di Genoa. In fondo, lasciando stare il cuore, pensiamo che una squadra che in 32 gare del campionato di Serie A ne ha vinte soltanto due non meriti di salvarsi.

Il Grifone ha vinto dopo tre giornate, era il 19 settembre 2021, a Cagliari per 3-2; per ripetersi, i rossoblù hanno dovuto aspettare ben 6 mesi, e cioè il 19 marzo 2022, quando a Marassi hanno battuto il Torino per 1-0.

Pochino per meritare la salvezza. Nonostante tutto, la squadra di Blessin ha recuperato i sei-sette punti che la separavano dalle squadre che sono ancora in corsa salvezza, che tra l’altro stanno perdendo incredibilmente da cinque giornate consecutive o quasi, e ci riferiamo a Salernitana, Venezia, Cagliari e Sampdoria.

E la distanza dal Cagliari quart’ultimo è di soli tre punti, con gli isolani che dovranno venire domenica 24 aprile a Marassi. Ci sono ancora speranze quindi?

Incredibilmente la risposta è… sì!

Ma vogliamo soffermarci, non per piangere ma per giustizia, su diversi episodi che hanno segnato il “disgraziato” campionato rossoblu 2021-22. Episodi alcuni molto gravi, che hanno visto gli arbitri di turno “girarsi dall’altra parte”, seguiti a ruota da chi era al VAR. La ricerca è stata fatta da un tifoso sui social, e noi la condividiamo, dopo aver accertato i fatti.

Andiamo con ordine.

2a GIORNATA: Genoa-Napoli 1-2. Fabian Ruiz segna, con evidente posizione di fuorigioco di Elmas. Per contro, viene annullato un gol a Pandev per una carica (inesistente) di Buksa sul portiere partenopeo Meret. In questo caso la giacchetta nera assegna il gol, ma il VAR incredibilmente la annulla. Punti possibili persi: da 1 a 3.

8a GIORNATA: Genoa-Sassuolo 2-2. Accade l’incredibile. Il portiere ospite Consigli rimette la palla in gioco, un difensore del Sassuolo non se ne rende conto e prende la palla con le mani in area. Rigore tutta la vita! Punti possibili persi: 2.

14a GIORNATA: Udinese-Genoa 0-0. Ad inizio ripresa (51’) il bianconero Molina, già ammonito, viene graziato del secondo giallo ed evita tra lo stupore di tutti l’espulsione. Con il Genoa il vantaggio numerico la gara si poteva vincere. Punti possibili persi: 2.

23a GIORNATA: Genoa-Udinese 0-0. La storia a Marassi al ritorno con i bianconeri si ripete! In apertura di ripresa Makengo, già ammonito, non viene espulso per un fallaccio a centrocampo. Punti possibili persi: 2.

25a GIORNATA: Genoa-Salernitana 1-1. Clamoroso rigore negato per una trattenuta di Dragusin su Destro in area. Hanno ammesso lo scandalo anche a DAZN nel dopo partita. Non è finita: il gol della Salernitana è viziato da un fallo di Djuric su Hefti: ma arbitro e VAR colpevolmente tacciono. Punti possibili persi: 2

27a GIORNATA: Genoa-Inter 0-0. Perisic ferma violentemente Hefti in fuga; il regolamento dice espulsione, arbitro e VAR decidono di no. Punti possibili persi: 2.

28a GIORNATA: Genoa-Empoli 0-0.  Portanova entra in area, sta per tirare ma viene trattenuto platealmente da Benassi. Arbitro e VAR dicono di no. Punti possibili persi: 2.

30° GIORNATA: Genoa-Torino 1-0. Il Genoa vince, ma dopo 15’ minuti c’è la clamorosa espulsione di Ostigard per fallo su Izzo: la moviola fa vedere in tutte le salse che il rossoblu non sfiora neppure il torinista. Lo vedono tutti, TV comprese, ma non arbitro e VAR.

che nemmeno sfiora Izzo per il secondo giallo al minuto 23 della partita. Punti possibili persi: 0.

E siamo a venerdì scorso, 32a GIORNATA: Genoa-Lazio 1-4. Chiaro, la Lazio è nettamente più forte dei rossoblu, ma sullo 0-0 c’è una incredibile svista (?) dell’arbitro Manganiello che

non punisce Acerbi che ferma – da ultimo uomo – il lanciatissimo Piccoli che aveva davanti a sé ormai solo il portiere. Espulsione chiarissima, con il Genoa che avrebbe giocato per un’ora in superiorità numerica! Punti possibili persi: 1 o 3.

Morale della favola, il Genoa ricordando questi episodi potrebbe avere da 3 a 15 punti di più in classifica!

Ripetiamo, questa ricerca fatta sui Social rende vanamente giustizia al Vecchio Balordo. Ma il Palazzo e la pochezza tecnica della squadra allestita la scorsa estate da Preziosi vede purtroppo il Genoa laggiù, ad un passo dal baratro.

Franco Ricciardi

Genoa, ci voleva un ‘torero’ di Lusso: Manolo Portanova

Super User 20 Marzo 2022 1125 Visite

Ci volveva proprio un ‘torero’ di lusso, di nome Manolo, per infilare il Toro e abbatterlo. Con attorno una ‘corrida’ tinta di rossoblù che è esplosa in tutta la sua euforia.

Una serata straordinaria, davvero. Conclusasi con un grappolo di felicità a centro campo, con i giocatori rossoblù uno sull’altro e il loro ‘feldmaresciallo’ sopra di loro e urlanti di gioia davanti alla Nord.

Una serata certamente indimenticabile, pensando anche che la vittoria al momento servirà a poco, ma guardando al futuro potrà essere invece considerata il punto di ripartenza, una specie di ‘rinascimento’ che ha messo in moto tutte le speranze, tutti gli stimoli, tutte le voglie e la consapevolezza che riguardano ancora la possibilità di uscire dall’inferno.

Che cosa ha detto questa vittoria che si aspettava dall’aprile scorso (2 a 0 allo Spezia)? Ha detto diverse cose: intanto che l’anima dura di Blessin sta vincendo alla grande, è l’anima difendente, è l’anima di chi sa che i confini dell’area sono inviolabili (senza fare paragoni grandi, come i confini della patria), e quindi vanno difesi con musi e sacchi di volontà e di determinazione.

Per questo Blessin ha scelto i suoi difensori che, se sono in forma e non infortunati, stanno dando ottime garanzie. Da Hefti a Frendrup, da Maksimovic a Ostigard a Vasquez.

La lezione che il tecnico offre durante gli allenamenti che prevede lotte a colpi di pressing e duelli individuali, funziona benissimo in campo. Proprio da una lotta all’uomo di Frendrup su Vojvoda è nato il gol del ‘torero’ Portanova.

Oggi la sensazione è che il Grifo, nelle prossime otto giornate, possa affrontare a viso aperto (soprattutto dal punto di vista psicologico e umano) ogni avversario, consapevole che è possibile ottenere qualsiasi risultato. Lo sblocco con i granata ha detto anche questo.

L’altro elemento che ha portato a questa prima vittoria (che ad un certo punto si pensava non potesse più arrivare) sta sia nella professionalità dello staff tecnico che lavora con fervore, senza mai distaccarsi dal campo, con poche esternazioni, poche apparizioni, ma solo con l’obiettivo di lavorare. E gli stessi giocatori hanno capito il clima e oggi sono carichi a dovere e si sentono vicini ai loro maestri.

Ancora, il fatto che la società non abbia mai drammatizzato i momenti negativi, dando sempre la spinta positiva ai loro collaboratori, garantendo sempre appoggio sia tecnico che morale (per non dire economico) ha costituito la base per il rilancio che sembra davvero stia avvenendo. E poi ci sono i tifosi, che rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo (nell’occasione col Toro, l’undicesimo) che hanno fatto riandare ai tempi gloriosi del genoa dei Milito, degli Aguilera, degli Skuhravy, di Bagnoli, ma anche di Scoglio, di Signorini, di Eranio, di Braglia (a proposito, complimenti per il suo bel libro).

Ecco, tutte queste componenti hanno permesso un sogno di mezza primavera che, si spera, porterà ad orizzonti più azzurri.

Ora v’è la sosta e Blessin potrà recuperare gli ultimi influenzati: si dovrà stare attenti a non essere troppo trionfalisti, e nemmeno dormire sugli allori. Perché non è accaduto nulla finora, se non un momento magico, ma uno e uno solo. Ne dovranno capitare molti altri per vivere davvero un finale da Genoa.

Vittorio Sirianni

Battuto il Torino, il Genoa torna a vincere e Blessin è il suo profeta

Super User 19 Marzo 2022 1373 Visite

Una gradinata Nord fantastica accompagna la vittoria del Genoa sul Torino (1-0), dopo ben 11 mesi dall’ultima vittoria in casa.

Un Grifone che fa strabuzzare gli occhi. Va in vantaggio con Portanova al 14’, che approfitta di una frittata del portiere ospite, poi dieci minuti dopo resta in 10 per l’espulsione letteralmente inventata dall’arbitro Mariani (le immagini lo hanno dimostrato) e gioca i restanti 70 minuti gagliardamente, spesso mettendo in apprensione l’approssimativa formazione granata.

Insomma, un Genoa che nelle ultime 8 gare è imbattuto, con sette pareggi e finalmente la vittoria con i granata; ma soprattutto che subisce soltanto 2 gol in 8 gare, rivalutando quella che era una delle difese colabrodo del campionato.

Le rivali davanti stanno rallentando (praticamente tutte sconfitte negli ultimi due turni di campionato), il Genoa targato Blessin cresce a vista d’occhio ed ora vede sempre più da vicino la coda del treno salvezza, che prima era lontanissimo.

Tutti più che sufficienti i ragazzi rossoblù, con una nota particolare di merito per Portanova, autore del gol ed incontenibile per tutti i 66’ che è rimasto in campo. E’ stramazzato a terra dopo una lunga cavalcata colpito dai crampi. E’ stato sostituito, ma ha seguito la gara dalla panchina incitando i compagni. Ed alla fine, zoppicando vistamente, è corso sotto la Nord a ricevere assieme ai compagni una ovazione senza fine: ben 5 minuti di applausi, con i più giovani giocatori in lacrime commossi, assieme al più vecchio, Sirigu, anche lui che si è lasciato andare ad un pianto liberatorio.

E poi, acclamato dalla Nord, mister Alexander Blessin, il nuovo Profeta genoano: pugni rivolti verso il cielo, il trainer tedesco ha anche scavalcato la balaustra di protezione stringendo la mano a diversi tifosi, rimanendo a tu per tu con la Nord per tre minuti.

Insomma, il Genoa ci crede, i tifosi ci credono: si, continuando su questa strada la salvezza può veramente essere dietro l’angolo.

 

Franco Ricciardi

Atalanta-Genoa, settimo sigillo firmato Blessin

Super User 15 Marzo 2022 656 Visite

Settimo sigillo. Firmato Blessin. Ancora un punto, che servirà forse poco, ma ha dimostrato che oggi il Genoa può affrontare qualsiasi avversario (anche il cosiddetto “grande”) senza paura, convinto anche di fare possibili vittorie.

Pareggi contro Inter, Atalanta e altre grandi dimostrano che oggi la squadra ha la sua identità. Se Blessin fosse arrivato a inizio campionato, con questo percorso il Grifo sarebbe tranquillamente fuori dalla mischia per non retrocedere.

Nel calcio, si sa, però che con i “se” e con i “ma” non si arriva da alcuna parte. E allora oggi bisogna solo accontentarsi di queste prestazioni, sperando ancora in un miracolo e guardando avanti (come dice sempre la società) senza alcun timore di quello che potrebbe accadere (vedi retrocessione). La società ha ribadito, con grande onestà intellettuale, che il Genoa sarà sorretto sempre da ogni punto di vista, succeda quel che succeda.

I dati positivi ci sono: i giocatori, soprattutto i nuovi, stanno dimostrando di inserirsi bene, con coraggio, con qualche sbavatura, ma nell’insieme con ottimi risultati.

L’allenatore si dice soddisfatto, i tifosi continuano ad applaudire e davvero sembra incredibile questa situazione: squadra al penultimo posto, grande consapevolezza e nessuna drammatizzazione da parte della società e il tifo accanto alla squadra come mai si era visto.

Gli stessi giocatori sono molto motivati. Sentite Sirigu: “Dobbiamo continuare così, cattivi e determinati. Blessin ha cambiato gioco e ha dato carica, coraggio, impeto e voglia di vincere. Cerchiamo una vittoria, arriverà giocando così”.

Eccolo l’anziano Sirigu, che tante volte, dalle nostre parti, è stato contestato (è una delle caratteristiche del mondo rossoblù…) e che puntualmente salva le partite.

Non è doc, ma “sir - nelle mie mani”. Già, nelle mani che salvano gare su gare e che prendono solo due gol in sette partite. Colui che anche a Bergamo ha salvato un gol quasi sicuro di Pasalic. Non si dimentichi che è portiere della Nazionale, che se Donnarumma continuerà a fare ‘cappelle’’, sarà l’uomo di fiducia di Mancini.

Da Siniscola, comune dove venne scoperto, Sirigu è oggi l’uomo che tenta di salvare il Grifo. Non dimentichiamo che a gennaio contro la Fiorentina ha parato un rigore nientemeno che al colosso Vlahovic. Soltanto Bonazzoli e Henry lo hanno battuto quest’anno.

E’ giocatore ammirevole e la sua esperienza è oggi la componente fondamentale nel percorso-fiducia che Blessin chiede ai suoi uomini. E poi, per noi, possiede una qualità assoluta: non ha social e odia la matematica (quindi quei maledetti numeri della tattica…dei tiri in porta, degli assist, dei chilometri percorsi…). Un campione dunque, e attenzione a non sottovalutarlo.

Si diceva dei se e dei ma: già, pensate se appena arrivati, gli americani, avessero visto meglio le lacune della squadra e avessero capito che l’unico buco da chiudere era quello del centroavanti. Bastava quello, oggi, per avere una squadra a medio livello e senza paure di retrocedere. Un solo nome: un bomber che i conoscitori del mercato come Spors e lo stesso Blessin avrebbero dovuto trovare fra i mille giocatori stranieri, quelli, o uno di quelli, che vediamo puntualmente nelle squadre di Champions o di League.

Ora mancano nove partite, 6 punti dal quartultimo, a 25 c’è il Cagliari. Tutto è, sulla carta, ancora possibile. Intanto, senza drammatizzare, i “777” hanno comprato lo Standard Liegi per 70 milioni, avendo già il Vasco de Gama, il 15% del Siviglia, il red Star e (secondo voci di corridoio) anche qualche contatto con la Samp.

Non sembra tutto ‘paranormale’ questo mondo americano-tedesco-genoano?

 

Vittorio Sirianni

Anche Alessandro Zarbano lascia il Genoa

Super User 09 Marzo 2022 2860 Visite

La rifondazione continua. La nuova proprietà rossoblù “777 Partner” smonta mattone su mattone la società acquistata da Enrico Preziosi.

Uno degli ultimi baluardi del giocattolaio di Avellino era Alessandro Zarbano, lo storico braccio destro di Preziosi fin dal suo arrivo a Genoa nel 2003.

Zarbano era rimasto in società anche dopo la retrocessione in serie C a tavolino del 2005; un fedelissimo di Preziosi, molto apprezzato da tutti per il suo modo di interpretare, in un contesto non facile, il suo ruolo.

Ricordiamo che Zarbano lo scorso mese di novembre, quando si era svolta la prima assemblea dei soci della nuova proprietà per eleggere il consiglio d’amministrazione, era stato confermato nella carica di amministratore delegato del club rossoblù, come del resto anche l’ex presidente Enrico Preziosi come consigliere. Se per l’ex presidente la carica non era mai entrata in vigore, visto che alle riunioni di Lega non era mai stato mandato, per Zarbano invece ci sono stati mesi di lavoro.

Sino a lunedì scorso quando la società ha reso pubblica questa nota: “Il Genoa CFC comunica di aver raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del contratto tra la società e il dottor Alessandro Zarbano. Il club augura al dottor Zarbano di ottenere anche nei suoi prossimi incarichi grandi soddisfazioni. Il Genoa comunica che l’ingegner Andrés Blazquez è il nuovo amministratore unico della Società”.

Quindi, ufficialmente il “potere” passa nelle mani di Blazquez, tra l’altro molto apprezzato dalla piazza genoana.

Proseguono velocemente i cambiamenti nella società rossoblù. Nonostante la ormai quasi certa retrocessione in serie B, “777 Partner” prosegue con grande lena la ricostruzione societaria.

Anche se qualche tifoso irriducibile spera ancora nel miracolo salvezza.

Franco Ricciardi

Il padel e il ginocchio

Super User 01 Marzo 2022 1498 Visite

Continuano le nostre informazioni sul padel, grazie alla collaborazione del prof. Mauro Casaleggio.

 

TRAUMA DISTORSIVO DEL GINOCCHIO                                                                                                                    

Il ginocchio è una articolazione complessa, sottoposta a forze che si esprimono contemporaneamente su più piani, sottoponendo le strutture ossee, capsulari, legamentose e mio-tendinee a notevoli sollecitazioni.

Ai movimenti di estensione del ginocchio partecipa il muscolo Quadricipite Femorale, ai movimenti di flessione partecipano il muscolo Bicipite Femorale, Semitendinoso, Semimembranoso, Gracile e Sartorio.

La funzione di stabilità del ginocchio è garantita da:

1: LEGAMENTI COLLATERALI Mediale o interno, Laterale o esterno che garantiscono la stabilità in varo/valgo;

2: LEGAMENTI CROCIATI Anteriore e Posteriore che stabilizzano il ginocchio sia in senso rotatorio che in senso anteroposteriore;

3: LEGAMENTI ALARI che garantiscono in sede la rotula;

4: LEGAMENTI DEI MENISCHI che partecipano, insieme alla capsula articolare, alla stabilità dei menischi ovvero al proprio corretto posizionamento all’interno dell’articolazione;

5: CAPSULA ARTICOLARE è un manicotto di tessuto fibro-elastico che consente la continuità dei due capi articolari.

La funzione dei menischi è ammortizzante (il menisco laterale è più mobile di quello mediale; in ciascun menisco il corno anteriore ha una motilità maggiore rispetto al corno posteriore).  La ridotta motilità del menisco mediale posteriore può provocare un grande stress in questa zona e ciò può spiegare la maggiore frequenza delle lesioni del corno posteriore del menisco interno.

La distorsione del ginocchio può essere in VARO CON ROTAZIONE INTERNA (il piede rimane bloccato al suolo mentre il femore tende a ruotare verso l’esterno rispetto alla tibia, il legamento crociato anteriore è nella sua massima tensione e può andare incontro a rottura. Il piatto tibiale tende a sublussare anteriormente con possibile lesione capsulare anterolaterale, anche il menisco esterno può essere lesionato.

In VARO CON ROTAZIONE ESTERNA è il meccanismo più frequente e può coinvolgere Legamento Collaterale Mediale, Legamento Crociato Anteriore e Menisco Mediale (triade sfortunata). In questo caso la tibia, con il piede fisso rispetto al terreno, subisce una rotazione esterna con il femore in rotazione interna: la tibia viene inoltre forzata in abduzione con possibili lesioni capsulo-legamentose mediali e del Legamento crociato anteriore.

Il ginocchio ha una motilità compresa tra 0° e 140° in estensione/flessione, minima motilità in varo/valgo 3°/4° e qualche grado di motilità rotatoria è possibile solo con ginocchio in flessione.

Nei traumi distorsivi di ginocchio le patologie più frequenti sono: lesioni meniscali interne, esterne o di entrambi i menischi; lesioni del legamento crociato anteriore o posteriore; lesioni dei legamenti collaterali esterno od interno; frattura del piatto tibiale; lussazione o sublussazione rotula. Sono frequenti l’associazione tra lesione meniscali e legamentose (sia crociati che collaterali).

SINTOMATOLOGIA: edema, dolore, impotenza funzionale, instabilità e talora sensazione di cedimento

DIAGNOSI: esame clinico, esame obiettivo, RMN

Il TRATTAMENTO: può essere conservativo o chirurgico ed in entrambi i casi l’obiettivo è raggiungere la massima abilità motoria possibile.           

La scelta è subordinata alla gravità della lesione, all’età, allo stile di vita del pz., al peso, allo sport praticato e alle richieste funzionali espresse dal pz.   In caso di trattamento conservativo fondamentale ed indispensabile è il progetto riabilitativo mirato al lavoro propriocettivo (svolto su piani instabili come tavolette, tappetini elastici e cuscinetti ad aria) e a un percorso dedicato agli esercizi di rinforzo muscolare come meccanismo di stabilizzazione del ginocchio. Utile la terapia fisica a scopo analgesico, antiedemigeno ed antiinfiammatorio. Il programma riabilitativo gioca un ruolo di primo piano nella ripresa della funzionalità completa del ginocchio e consiste in varie fasi: sostegno psicologico, diminuzione del dolore e dell’edema; recupero completo dell’articolarità e del movimento; recupero della forza e della resistenza muscolare; recupero della coordinazione; recupero del gesto atletico specifico; promozione dei tempi di guarigione; evitare recidive.

TENDINITE ROTULEA/ENTESOPATIA TENDINE ROTULEO

La ripetizione della gestualità del movimento sport-specifico, per tempi lunghi ed alta intensità come ad esempio accade nel padel, può determinare una azione meccanico-traumatica che può causare una patologia specifica la cui eziologia è il sovraccarico funzionale-overtraining.  Nel padel i continui e ripetuti cambi di direzione, gli arresti e le ripartenze, la velocità del gioco e di conseguenza del gesto atletico sono fattori eziologici e predisponenti della TENDINITE ROTULEA o ENTESOPATIA DEL TENDINE ROTULEO. I fattori predisponenti si dividono in ESOGENI ed ENDOGENI.

FATTORI ESOGENI: terreni di gioco, calzature non idonee, condizioni climatiche, errata esecuzione del gesto atletico, errori dietetici, intensificazione dell’attività.  FATTORI ENDOGENI: dismetria degli arti, difetti di assialità che possono provocare carichi eccessivi sul tendine, ginocchio varo/valgo, piede piatto/cavo, squilibrio di forza tra muscoli estensori e flessori della coscia, maleallineamento femoro-rotuleo, età usura.

Nel tendine rotuleo il sovraccarico determina una lesione inizialmente infiammatoria, tendinite o entesopatia inserzionale del tendine, poi di tipo degenerativo: la tendinosi. Talora può essere interessato il peritenonio (tessuto connettivo che circonda il tendine) e procurare una peritendinite o tenosinovite.  L’impegno dell’apparato estensore degli Arti Inferiori presente nel padel è alla base della tendinite rotulea o entesopatia del tendine rotuleo o Jumper’s Knee o ginocchio del saltatore. Nella maggior parte dei casi è interessato il tendine rotuleo in corrispondenza della sua origine a livello del polo inferiore della rotula, mentre risultano più rare le manifestazioni a carico del tendine quadricipitale e del tendine rotuleo distale.                                                                                             

SINTOMATOLOGIA: dolore localizzato nella regione anteriore del ginocchio in sede sovra o sotto rotulea. L’esordio è subdolo, inizialmente sparisce dopo un breve periodo di riposo, ma si ripresenta alla ripresa dell’attività. E’ esacerbato dalla digitopressione e dalla estensione contro resistenza della gamba. Impotenza funzionale.     

DIAGNOSI: esame obiettivo, ecotomografia e RMN.

TRATTAMENTO: deve essere mirato ad evitare la cronicizzazione e/o la rottura delle fibre. Inizialmente riposo, ghiaccio, riabilitazione, bendaggi e taping, terapia fisica, infiltrazioni con fattori di crescita (RF) o cellule mesenchimali. Al persistere del dolore e della limitazione funzionale il trattamento può diventare chirurgico per via artroscopica.

Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3

Genoa, liberi di sognare

Super User 27 Febbraio 2022 1034 Visite

Anche la bella moglie Charlotte è scesa in campo per baciare il suo Alexander. Si è cantato fino a mezzanotte, nel vento di Marassi e poi la corsa di Blessin verso la Nord ad applaudirla e il presidente Zangrillo con Blasquez che corrono incontro allo striscione che dice: “Liberi di sognare”.

Insomma, una nottata di felicità. E davvero sembra incredibile questo momento, nel quale la squadra si tormenta ancora nel fondo classifica e tutto il mondo rossoblù che le gira attorno è tutto sommato soddisfatto, sia società che tifosi.

Onestamente non ricordiamo l’allegria e la fiducia dei tifosi in situazioni come questa e il Genoa ne ha vissute tantissime.

Il perché di ciò è uno solo: da una parte lo staff tecnico lavora sodo. Blessin, va detto, non ha ancora perso una gara (solo pareggi), ma ha dimostrato di essere in grado di costruire via via una bella formazione, grintosa, equilibrata, attenta.

Il successo di questo “Gegenpressing” si sta vedendo. Basta seguire i raddoppi continui, il pressing molto alto. Cuore e intensità fino al termine. E poi la valutazione di certe “mummie” del passato, vedi Sturaro, migliore in campo venerdì, vera anima del Grifone, dà e prende colpi senza timore (ve le ricordate le stagioni passate?) e Badelj tanto contestato in passato. Intelligente sul piano tattico, a protezione della difesa quando Sturaro avanza. Certo siamo ancora alla ricerca del bomber, Destro, Piccoli, Yeboah, Kallon. Onestamente, siamo un po’ in crisi, anche perché ora l’attacco riesce a procurarsi una o due belle occasioni, ma, ahinoi, non riesce a finalizzare.

Accanto, dunque, ad una situazione tecnica che sia nettamente migliorando, vi è una società che ha spiegato benissimo la sua strategia nel gestire il Genoa. Una strategia che permette di giocare oggi nella massima distensione, senza pensare tanto alla classifica, alla pochezza dei punti, soprattutto alla salvezza o meno.

I “777” hanno fatto capire che il loro obiettivo è di lungo periodo. Stanno infatti mostrando una strategia di acquisto di diversi club. Hanno fondato una nuova società che si chiama “777 Football Group”. Questa struttura svilupperà talenti, settori giovanili forti, assumerà manager di lusso per gestire queste nuove spese. Hanno infatti già acquistato il Vasco de Gama, poi la parigina Red Star, e forse anche il Siviglia. Dunque, questi sono gli obiettivi, nei quali entra anche il Genoa, che si svilupperanno nel brevissimo periodo. Non per niente si ricorderà la prima dichiarazione di Josh Wander “In cinque anni potremo arrivare in Europa”.

Ha dichiarato recentemente il co-fondatore della holding: “Sappiamo benissimo che il Genoa è in crisi ed è da rilanciare, è penultimo e rischia di dover ripartire dalla Serie B”. Ed ha aggiunto una frase che spiega molte cose di questa strategia: “E’ possibile che quando acquisti una squadra, tu venga retrocesso, ma questo non è il nostro obiettivo. Il nostro focus è su un progetto a lungo termine, costruire un club che sia sostenibile in Serie A per molti anni avvenire”.

Capito? In più va detto che le prime meraviglie di questa strategia si stanno vedendo: i “777” hanno cambiato gestione, cercato nuove tattiche, creato presupposti per un business prima inesistente. E ancora una promessa: “Costruire un modello di business - ha detto Wander – in cui la squadra possa vincere”.

Su questi presupposti, tecnici e societari, ecco perché oggi la squadra può giocare tranquilla, sapendo tutto quello che c’è alla base del rilancio e anche le possibili conseguenze negative sul piano dei risultati.

I “777” in sostanza, dicono, giocate tranquilli, stiamo vedendo che il gioco migliora, che le possibilità di fare ancora punti ci sono. Basta scendere in campo ed essere ormai consapevoli che al di là del risultato a fine campionato, si possono anche vincere sei partite.

Quelle necessarie per restare nell’empireo del calcio. 

Vittorio Sirianni

Genoa, anche Capitan Criscito se ne va

Super User 23 Febbraio 2022 1531 Visite

Dopo la partenza di Goran Pandev destinazione Parma, ecco che un altro dei senatori del Grifone se ne va in anticipo: si tratta di Capitan Mimmo Criscito, che fra qualche giorno volerà al Toronto, dove ritroverà poi a giugno Lorenzo Insigne e con ogni probabilità anche il ‘Gallo’ Bellotti.

La trattativa è stata chiusa lo scorso gennaio, ma Mimmo aveva preferito rinviare tutto a fine campionato, convinto che avrebbe potuto dare una mano per conquistare la salvezza.

Invece le cose sono cambiate; il nuovo Genoa sta cambiando tutto, e prepara un nuovo futuro con la proprietà americana, anche se la Serie B ormai è più che ad un passo.

L’ormai ex capitano genoano ha sottoscritto un contratto biennale parecchio corposo, anche se la cifra non è ancora di pubblico dominio.

E se il napoletano Insigne si unirà ai nuovi compagni a fine campionato, il rossoblù giocherà da subito nel campionato MLS, che sta crescendo e di parecchio in quanto a tecnica.

Criscito è una delle tante scoperte di Claudio Onofri, che lo scovò nel 2000 nella squadra partenopea dello Sporting Viola. Con la maglia dei Grifone esordisce in prima squadra a 16 anni all’ultima di campionato 2002-2003 in serie B, nella gara vinta per 3-0 con il Cosenza.

Passa immediatamente alla Juventus, dove non trova spazio e ritorna dopo qualche mese in rossoblù. Nel 2007 torna in bianconero, e gioca 8 gare, ma a fine torneo il Genoa lo riprende e da allora gioca ininterrottamente sino al 2011, con 116 presenze e 5 gol all’attivo.

Poi passa allo Zenit San Pietroburgo per 7 anni, giocando 155 gare e segnando 15 reti.

Nel 2018 ritorna, come da promessa fatta prima di partire per l’Est, al Grifone, giocando ancora 99 gare ed andando a bersaglio ben16 volte.

In questa stagione, con il Genoa ha giocato, a causa di diversi infortuni, soltanto 15 presenze, realizzando però 5 gol decisivi.

Non si dica adesso che è il giocatore che se ne è voluto andare: semplicemente si è reso conto di non fare più parte del progetto americano dei “777”; da qui la scelta canadese.

Certo, non è il fine carriera che Criscito - sposato con una ragazza genovese - aveva immaginato; ma Toronto non può aspettare ed ha bisogno di lui. 

Non sarà un campionato Top, ma di “palanche” ne girano, e tante.

Buona fortuna, Capitano.

 

Franco Ricciardi

Quarto pareggio di Blessin: sono passati i tempi nei quali Genova batteva puntualmente Venezia

Super User 21 Febbraio 2022 1012 Visite

Sono passati i tempi nei quali Genova (Repubblica marinara) batteva puntualmente Venezia (altra Repubblica marinara). Era facile, facile.

Oggi, purtroppo, i marinai-giocatori veneziani hanno fermato tranquillamente quelli genoani.

Siamo sempre lì, con questa formazione tedesco-americana: si realizza una discreta partita, a volte anche bella per impeto e coraggio, ma non si segna e finisce nel nulla.

Quarto pareggio di Blessin, al quale onestamente non si può attribuire alcuna responsabilità: sì, forse qualche cambio, ma nell’insieme la sua lezione di “fare squadra”, di cercare un gioco, di avere motivazioni sempre alte, sta funzionando.

Ma, ancora una volta, al di là di schemi, di alchimie tattiche per trovare soluzioni, tutto svanisce se non si hanno giocatori significativi, giocatori che permettano quel valore aggiunto indispensabile per vincere la partite.

Ormai è confermato che fra gli iniziali 34 giocatori “buttati” da Preziosi e tutti gli altri comprati dai “777”, su ordinazione di Spors e di Blessin, pochissimi sono decisivi per arrivare a risultati positivi.

Dopo 23 partite, non è mai arrivata una vittoria. Perché? Eppure molte partite con Blessin sono sembrate ben confezionate e meritevoli forse di miglior fortuna. Ma nulla da fare: al massimo quel punticino che, vista la drammatica situazione di classifica, non serve a nulla.

Un’altra verità che salta fuori è la mancanza di un centroavanti di ruolo. Ci sono alcuni giocatori con relative caratteristiche da bomber, ma non esiste un vero centroavanti, come si dice, di ruolo.

Un centroavanti, per intendersi da squadre di medio livello come dovrebbe essere il Genoa e come lo sono, ad esempio, Cagliari, Udinese, lo stesso Sassuolo, diciamo Pavoletti, o Pedro, o Raspadori.

Il Genoa ha solo Destro che è sì il capocannoniere, ma recita partite in chiaro-scuro, un giorno sì un giorno no, senza continuità.

Forse nel mercato di Spors si è sottovalutato il problema offensivo, ritenendo che i vari Destro, Piccoli, lo stesso Ekuban, o Yeboah fossero sufficienti a colmare l’attacco.

Se non andiamo errati, durante il mercato, si era parlato di contatti per Piatek: ecco quello poteva essere una soluzione, basta vedere cosa sta combinando alla Fiorentina.

Insomma, ora mancano 12 partite, Blessin, con il suo impeto e coraggio che lo pervadono, dice: “Possiamo farcela”. La missione però, vista la situazione attuale e visto quello che ha combinato finora il povero Grifo, pare razionalmente impossibile. Ma, si sa, il calcio è imprevedibile. Tutto può accadere.

Anche perché la società si sta comportando molto bene: gli appalusi che Blessin ha rivolto agli 800 tifosi (e sono tanti) accorsi a Venezia è stato un gesto di grande onestà intellettuale, come a dire: vi capisco e vi ringrazio.

Lo stesso presidente Zangrillo, con la mamma mancata pochi giorni fa, era presente insieme ai dirigenti e accanto alla squadra.

La sensazione è che questi “777” si siano perfettamente resi conto della situazione, ma siano anche convinti che la “svolta” data alla società rossoblù sia sempre ben solida e che, qualunqua cosa dovesse accadere, non lasceranno affondare la “Repubblica marinara rossoblù”, ma anzi cercheranno di farla navigare negli anni verso un mare più calmo. Magari europeo.

 

Vittorio Sirianni

Sport, Toti e Ferro: “Complimenti a Federica Brignone, il suo talento porta in alto anche la Liguria”

Super User 17 Febbraio 2022 788 Visite

“Complimenti a Federica Brignone, che oggi ha conquistato il bronzo nella combinata alpina femminile di Pechino 2022. La campionessa di sci, con origini liguri da parte del papà savonese, è la prima donna nella storia del nostro Paese a salire sul podio olimpico della disciplina. Il suo talento porta in alto anche la nostra regione”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sport Simona Ferro in merito alla medaglia di bronzo conquistata oggi a Pechino da Federica Brignone.

Genoa, con la Salernitana non si sono visti né grifoni, né leoni e né lupi

Super User 14 Febbraio 2022 1427 Visite

Si sperava che i rossoblù, come ha continuato a sperare il germanico Blessin, affrontassero gli avversari come “uno stormo di grifoni arrabbiati tutti all’attacco” o come “leoni che vanno a caccia” o come lupi affamati.

Invece nulla di questo. In campo non si sono visti né grifoni arrabbiati, né leoni e né lupi. Solo un gruppo che cercava di giocare con grinta sì, ma senza concreti risultati.

Una partita decisiva, come sono ormai tutte le partite del Genoa, che ancora una volta si è risolta in un pareggio. Anche Blessin, non sa vincere. L’aria antica del Grifo ancora aleggia sulla testa del tedesco che, con infinita bravura e pazienza, sperava davvero che il suo slogan “impeto e coraggio” arrivasse a buon fine.

E’ chiaro che, guardando le cifre, la speranza di una salvezza sembra attenuarsi man mano che passano le giornate.

La vittoria in casa manca dal 24 aprile 2021. E ancora, 22 partite senza vittoria, ben 46 gol subiti. L’unica vittoria esterna a Cagliari nel settembre scorso. Mentre le dirette avversarie almeno una partita la vincono in trasferta.

Insomma, il cammino è difficilissimo. Se poi a questa situazione si aggiungono anche arbitri scarsi e impreparati, allora il disastro è completo. Una squadra come il Genoa riesce, in novanta minuti, ad avere poche situazioni favorevoli, che tuttavia si merita: ebbene, se anche queste vengono “tranciate” da arbitrelli di poco conto, addio. Ma, chiediamo, come si può mandare un arbitrino simile a guidare una partita decisiva per il destino di due società? Ma chi è il capo di questi “uomini in giallo”? E chi è l’inventore del VAR, strumento mortale che sta rovinando il mondo del calcio?

Scusate la sfuriatina. Ma il Genoa vorrebbe solo avere quel poco che si guadagna (diciamo onestamente) sul campo. Tutto qui.

In questa fase Blessin e amici hanno una fortuna: i tifosi che sono con loro perché hanno capito il loro memento e soprattutto quello della società.

In altri tempi questo “momento” avrebbe portato a ben altra reazione. E’ vero che qualche tentativo di disturbo esiste anche oggi e non manca chi dice: “Se ci fosse ancora Ballardini…”, non pensando a cosa sia successo con questa nuova “svolta” e che cosa abbiano offerto i “777” a una società che stava praticamente fallendo, con un avvio di campionato colpito dal Covid, con 34 giocatori buttati da Preziosi senza un’idea tecnica completa.

I “777” hanno comprato, hanno pagato tutti i debiti, hanno già messo una certa quantità di quattrini e, con estrema correttezza, stanno cercando di dare fiducia a Spors, a Blessin, a tutti i giocatori e a tutti i tifosi.

Ecco, perché, anche se in una situazione, secondo le cifre, disastrosa, non sembra ci sia attorno al Grifo quella rassegnazione assoluta, quella speranza annullata, ma invece ancora qualcosa che fa pensare che una uscita dal tunnel sia possibile.

E questa sensazione sembra la stiano dando, da una parte proprio i proprietari che stanno assumendo una posizione di adattabilità, al momento, davvero positiva. E dall’altro la rabbia sì, ma anche la consapevolezza che tutto lo staff tecnico (allenatore, direttore generale, giocatori) cerca di gettare nella testa e anche nel cuore di tutti le componenti del popolo rossoblù.

Stanno arrivando adesso tre partite pericolose: in trasferta a venezia, poi in casa con Inter e Empoli.

Che abbia davvero ragione “mister impeto e coraggio”? E che succeda qualcosa di “paranormale”?

 

Vittorio Sirianni

Una Formica Atomica per la Sampdoria

Super User 09 Febbraio 2022 1082 Visite

La Sampdoria avrà anche problemi societari per il caso “Ferrero”, ma certo non perde tempo quando deve prendere decisioni tecniche importanti.

Ed il giorno dopo la rottura del crociato di Manolo Gabbiadini - che purtroppo terrà il giocatore fuori dai giochi sino a fine campionato - ecco Osti e Faggiano correre immediatamente ai ripari.

Ed a sorpresa, contattare ed in un battibaleno tesserare lo svincolato Sebastian Giovinco, detto “La Formica Atomica”, che prenderà il posto di Gabbiadini.

Per l’atleta è un ritorno in Italia dopo ben 7 anni, a 35 anni compiuti lo scorso 26 gennaio.   

Questo il comunicato ufficiale della società: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver acquisito a titolo definitivo i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Sebastian Giovinco. L’attaccante ha sottoscritto un contratto economico fino al 30 giugno 2022”.

Giovinco, alto 1.64 per 65 chili (da qui il nomignolo “la Formica Atomica”) ha giocato l’ultima volta in Italia con la Juventus nel 2014-2015, per poi passare al Toronto, dove ha disputato 142 partite e messo a segno ben 83 gol, conditi da 53 assist. Quindi il trasferimento all’Al-Hilal Riyad con 16 gol, 21 assist in 83 gare.

Giovinco è fermo da sei mesi, ma visto il tipo di fisico che ha entra in forma abbastanza velocemente; dovrà certo riabituarsi, dopo sette anni, ai ritmi del calcio italiano.

Giampaolo ha ratificato il suo ingaggio, ed è facile che lo convochi già per l’impegno con il Milan.

Franco Ricciardi

Blessin porta il Genoa tedesco-americano sulla buona strada: è tornato il coraggio

Super User 07 Febbraio 2022 768 Visite

Blessin (“Mister Impeto e Coraggio”) aveva detto alla vigilia: “Faremo soffrire tutti”. A Roma, purtroppo solo nel primo tempo, ha fatto soffrire e come l’irritante Mou. I suoi ragazzi, tornati “uomini veri”, hanno combattuto, lottato, giocato, a dimostrazione che le prime lezioni di Blessin sono servite.

Un punto non è poco, anche se a forza di un punto non si arriva certo alla salvezza, ma dimostra che la squadra sta assumendo una sua fisionomia fatta di alcune caratteristiche psicologiche (a nostro avviso le più importanti) e di alcuni “momenti tattici” niente male. Il che significa che Blessin comincia a conoscere i suoi ragazzi, sistemandoli al posto giusto anche tatticamente.

Il concetto “difendere per attaccare” si è visto molto nel primo tempo. Poi, qualche cambio forse azzardato e il calo fisico hanno impedito di continuare sul ritmo del primo tempo. Ma ha dimostrato che certe leggerezze del passato non si sono più viste.

Insomma, il Genoa sta riacquistando la sua identità, nessun trionfalismo certo, ma nemmeno quella depressione che sembrava, tre settimane fa, definitivamente padrona.

Si ha la sensazione che questa “svolta” tedesco-americana cominci a portare i suoi frutti. Da una parte lo staff tecnico che, con Spors a fare da comandante, sta operando bene, appunto con rigoroso impegno e forte determinazione.

Dall’altro sembra che la società si muova con attenzione massima, senza drammatizzare mai, ma offrendo sempre l’appoggio, psicologicamente importante, ai tecnici e ai tifosi. Tanto è vero che, proprio i tifosi, sono portati a sostenere questa “svolta” dimenticando la brutta avventura targata Preziosi.

Proprio sabato tutto lo staff societario era a Roma, da Zangrillo a Pasko a Wender, per definire alcuni incontri istituzionali a Roma, Milano e Genova oltre ad un incontro chiesto a Glavina.

Gli americani hanno, finora, messo sul tavolo circa 60/70 milioni fra acquisti, debiti della società nei confronti del fisco e della Federcalcio. Un impegno economico che dimostra la volontà di assestare davvero la società da tutti i punti di vista.

Sicuramente i “777” hanno obiettivi ben precisi: muoversi sul territorio italiano, anche su piani diversi da quelli calcistici, per fermarsi e diventare punto di riferimento per chi ama il mondo degli investimenti.

E in questo quadro ci sta il Genoa che, ci si augura, non sarà solo un paravento per altri obiettivi, ma uno degli obiettivi. Non per niente il continuo insistere (dal primo giorno ad oggi) sul fatto che in cinque anni il Grifo potrà guardare addirittura all’Europa, è significativo.

Ora, comunque, si guardi al campo. Blessin sembra abbastanza soddisfatto, ma anche lui sa benissimo quanto sia importante arrivare alla prima vittoria (non si vince da un’eternità!). Il calendario prevede la Salernitana in casa, il Venezia in trasferta, Inter e Empoli ancora in casa.

Per scaramanzia i tifosi non dovrebbero più parlare di “ultima spiaggia”, ma sperare in una realtà che nasca dalla vera qualità rinnovata dalla squadra. Quindi nessuna previsione (dicono che al Genoa le previsioni di calendario portino sfortuna…), ma la speranza, suffragata dal momento felice visto a Roma, che almeno nove punti saltino fuori. Il che farebbe saltar fuori dal tunnel del dramma questo balordo Grifo diventato tedesco-americano.

Come dire: più rock che canti popolari.

Vittorio Sirianni

“MG.K Vis” nuovo main sponsor del Genoa

Super User 03 Febbraio 2022 739 Visite

Nuovo sponsor sulle maglie del Genoa.
“Pool Pharma, Genoa Cfc e 777 Partners - si legge in un comunicato della società rossoblù - annunciano la sottoscrizione di un accordo di sponsorship per la corrente stagione sportiva. La family company italiana sponsorizzerà, con il brand MG.K Vis, tutte le maglie gara del club più antico in Italia come first jersey sponsor della prima squadra maschile. Pool Pharma ha nella promozione del benessere quotidiano il suo core-business da oltre 25 anni e offre un’ampia scelta di integratori funzionali, trattamenti, dispositivi sanitari e specialità medicinali per sostenere la forma fisica. L’attività è stata ulteriormente implementata da altre ramificazioni aziendali come Hynecos Research e Pool Pharma Medical Division, in aggiunta a prodotti apprezzati dal pubblico come Kilocal e Trio Carbone. L’intesa commerciale prevede la veicolazione del marchio MG.K Vis anche in ambito internazionale grazie ai loghi sulle maglie, i led a bordo campo, i back-drop delle interviste, i maxi schermi dello stadio, il materiale pubblicitario nel centro sportivo, la visibilità digital sui canali ufficiali del Club e iniziative specifiche di merchandising, charity e responsabilità sociale sul territorio”.

La strada del rinnovamento corre spedita in casa Genoa!

Franco Ricciardi

Chiuso il mercato, tutte le operazioni di Genoa e Sampdoria

Super User 01 Febbraio 2022 1096 Visite

 

Si è chiuso alle 20 di lunedì 31 gennaio il calciomercato di riparazione. Facciamo il punto sulle due squadre genovesi.

Il Genoa ha svecchiato molto la sua rosa, puntando su atleti in arrivo dal Nord Europa, giovani, ma tutti o quasi nel giro delle rispettive nazionali.

Il Direttore Generale Johannes Spors ha lavorato bene ed adesso il giudizio sul suo operato dovrà essere avallato dal campo, già a partire da sabato quando il Grifone sarà ospitato all’Olimpico dalla Roma. Il maggior problema per mister Blessin sarà a questo punto quello dell’amalgama tra tanti giocatori nuovi, ma il tecnico è fiducioso.

Sul fronte partenze, all’ultimo minuto, ha lasciato il Grifone Goran Pandev, destinazione Parma in serie B, dove giocherà gli ultimi sei mesi di carriera per poi appendere le scarpe al chiodo.

Peccato, perché si tratta di un giocatore che tanto ha dato al Grifone.

Ecco l’elenco completo di acquisti e cessioni.

ACQUISTI - Hefti (D – Young Boys, definitivo), Ostigard (D – Brighton & Hove Albion, prestito), Yeboah (A – Sturm Graz, definitivo), Calafiori (D – Roma, prestito), Piccoli (A – Atalanta, prestito), Amiri (C – Bayer Leverkusen, prestito con diritto di riscatto), Frendrup (C – Brondby, definitivo), Czyborra (C – Arminia Bielefeld, rientro prestito), Gudmundsson (C – Az 67, definitivo).

CESSIONI - Fares (C – Lazio, prestito girato al Torino ), Sabelli (D – Brescia, prestito), Biraschi (D – Karagumruk, prestito), Serpe (D – Crotone, prestito), Behrami (C – risoluzione contratto), Touré (C – Karagumruk, prestito) Cassata (C – Parma, prestito), Bianchi (A – Brescia, prestito), Caicedo (A – Inter, prestito), Dumbravanu (D – Siena, prestito), Radovanovic (C – Salernitana dopo risoluzione contratto), Andrenacci (P – Brescia, prestito), Pandev (A – Parma, definitivo).

Passando alla Sampdoria, infondo positivo il bilancio di questo mercato di riparazione. Seppur alle prese con i noti problemi societari, Osti e Faggiano si sono disimpegnati al meglio. Il colpo grosso è stato sicuramente l’ingaggio in prestito per sei mesi del Nazionale Sensi, arrivato con entusiasmo dall’Inter; il giocatore ha fatto carte false per trasferirsi in blucerchiato, con la speranza di giocare con continuità e trovare un posto fisso nella Nazionale di Mancini. Buon colpo anche in attacco, dove dalla Dinamo Kiev è arrivata la punta Supryaga; negli ultimi due anni il ragazzo ha un poco deluso, e su 22 gare giocate è andato a bersaglio soltanto due volte. La speranza dell’entourage doriano è che l’aria del golfo di Genova lo riporti ai fasti di qualche anno fa.

Per la cronaca, ecco l’elenco completo di acquisti e cessioni.

Acquisti: Rincon (c, in prestito dal Torino), Conti (d, Milan), Magnani (d, in prestito dal Verona), Sensi (c, in prestito dall’Inter), Aboosah (c, Euroafrica), Sabiri (c, Ascoli), Supryaga (a, Dinamo Kiev),

Cessioni: Depaoli (d, in prestito al Verona), Adrien Silva (c, risoluzione contratto, poi all’Al Wahda), Torregrossa (a, in prestito al Pisa), Chabot (d, in prestito al Colonia), Ciervo (a, Roma, fine prestito), Ihattaren (c, Ajax), Daragusin (d, Salernitana dopo il fine prestito dalla Juventus).

Ora la parola spetta al campo, solo il rettangolo verde dirà se le due genovesi hanno operato bene e riusciranno a risalire la china della classifica, con la Samp alla ricerca di tranquillità ed il Grifone alla ricerca di una salvezza sicuramente difficile ma lontana soltanto 5 punti; e di punti in palio ce ne sono ancora 45 da qui a fine campionato.

Franco Ricciardi

Morten Fendrup approda al Grifone

Super User 29 Gennaio 2022 1856 Visite

 

Il direttore sportivo (e direttore generale) del Genoa Johannes Spors è scatenato, e continua a tesserare giocatori di valore e di grande prospettiva, tutti nel giro delle varie nazionali europee.

I tifosi rossoblù, abituati sì alle grandi rivoluzioni di gennaio dell’ex patron Preziosi ma allora arrivavano giocatori in prestito e soprattutto a fine carriera, sono sono molto soddisfatti di questi nuovi innesti.

Se ieri è arrivato il talento tedesco Amiri, oggi si è chiusa ufficialmente la trattativa per l’approdo in rossoblù di un altro. Centrocampista nel giro della Nazionale danese, il ventenne Morten Frendrup, che arriva dal Bröndby. L’esborso economico del Grifone, che se lo è assicurato in maniera definitiva, è pari a 3,5 milioni di euro.

Frendrup è cresciuto nel settore giovanile del Bröndby, ed ha esordito in prima squadra nel 2018 a soli 16 anni, dove dallo scorso anno era titolare inamovibile e vanta 83 presenze e 2 gol.

Quindi un atleta ancora giovanissimo ma già parecchio esperto anche in campo internazionale, visto che ha già disputato 2 gare in Champion League e 6 in Europa League.

In Nazionale è stato titolare della Under 17 ed attualmente fa parte nella selezione Under 19.

I tifosi “mugugnavano” perché non arrivavano centrocampisti, ed ecco ora che il Vecchio Balordo si ritrova un reparto centrale nuovo di zecca.

Ma la sensazione è che non è ancora finita, e ci potrebbe essere un gran botto a sorpresa nelle ultime ore di mercato, che chiude definitivamente alle 20:00 di lunedì 31 gennaio.

Franco Ricciardi

Sampdoria, parte Verre ed arriva Sabiri

Super User 29 Gennaio 2022 823 Visite

Sampdoria attiva sul mercato questo sabato. Per il club di Corte Lambruschini un arrivo ed una partenza.

Il partente è Valerio Verre. Il centrocampista romano, 28 anni, si sistema ad Empoli, dove mister Andreazzoli lo attende a braccia aperte; il giocatore approda in Toscana con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Verre è cresciuto nel settore giovanile della Roma, per poi passare in rapida successione a Siena, Udinese, Palermo, Perugia, Pescara, Hellas Verona e infine Sampdoria. In totale, il centrocampista vanta 124 presenze in Serie A e 6 gol.

Per un Verre che va, ecco un altro centrocampista che approda in Liguria: si tratta del marocchino, naturalizzato tedesco Abdelhamid Sabiri, che arriva dall'Ascoli in prestito con diritto di riscatto per una cifra che si aggira su 2 milioni di euro. In serie B con i marchigiani in questa prima parte di stagione ha totalizzato 11 presenze segnando 3 reti.

Sabiri, 183 centimetri per 80 chili, 26 anni, classe 1996, è cresciuto nel Settore Giovanile del Norimberga; ha poi giocato nel Siegen (30 gare e 18 gol), Norimberga B (21 gare e 12 gol), Norimberga A (9 gare e 5 gol), Huddelrsfield Town (7 gare), Paderborn (24 gare e 4 gol) ed Ascoli (40 gare ed 11 gol).

Con Sabiri, il centrocampo blucerchiato si rinnova, visto che mister Giampaolo avrà a disposizione anche Stefano Sensi, calciatore della Nazionale arrivato dall'Inter in prestito fino a giugno.

Franco Ricciardi

Sampdoria, si tratta per il ritorno di Defrel

Super User 28 Gennaio 2022 855 Visite

 

Per il reparto offensivo blucerchiato, resta sempre in pool-position il nome di Gregoire Defrel, una vecchia conoscenza della Gradinata Sud, già protagonista nel 2019 quando realizzò 11 gol con la maglia della Sampdoria.

I contatti con il Sassuolo ci sono, e il DS Daniele Faggiano sta facendo di tutto per riportarlo alla corte di Giampaolo entro la chiusura del calciomercato, fissata per il 31 gennaio. Quindi, il tempo stringe.

Il giocatore verrebbe di corsa a Genova, visto il poco spazio che gli ha accordato nel girone di andata l’allenatore dei neroverdi Dionisi, soltanto 6 gare da titolare.

Sampdoria e Sassuolo potrebbero accordarsi con la formula del prestito con diritto di riscatto, ma i problemi che ostacolano la trattativa sono altri.

In primis l’ingaggio del giocatore francese, che oscilla tra il milione ed il milione e duecentomila euro annui. Il secondo, la concorrenza. Per Defrel si sono fatte avanti in Italia Empoli e Salernitana, ma nelle ultime ore il maggior concorrente blucerchiato arriva dalla Francia, paese di Defrel, e parliamo del Saint Etienne Loire, che naviga nelle zone bassissime della classifica di serie A d’oltrealpe. La situazione dei neroverdi è grave, ma la speranza è l’ultima a morire e Defrel potrebbe essere la chiave di volta per arrivare alla salvezza.

Certo, i rapporti tra la società di Corte Lambruschini con Giampiero Pocetta, procuratore del giocatore, sono ottimi, e questo autorizza qualche speranza in più.

Intanto con uno stringato comunicato la Sampdoria ha annunciato il prestito biennale di Chabot: “L’U.C. Sampdoria comunica di aver ceduto a titolo temporaneo biennale con diritto di opzione e/o obbligo di riscatto al 1. F.C. Köln i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Julian Chabot”.

Il difensore blucerchiato è reduce da un inizio di stagione poco fortunata, costellata di infortuni. Al Colonia potrebbe tornare il giocatore che in passato aveva fatto molto bene.

Franco Ricciardi

 

 

Amiri atterrato a Genova, in barba ai “maniman”

Super User 28 Gennaio 2022 1498 Visite

Alle 18:45 di venerdì 28 gennaio, con perfetta puntualità, Nadien Amiri, nuovo acquisto per il centrocampo genoano, è atterrato all’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova.

Il centrocampista offensivo, 25 anni, classe '96, è quindi pronto ad iniziare la sua nuova avventura con la maglia del Grifone.

Il “nuovo” Genoa americano ha pagato il giocatore tedesco-afgano al Bayer Leverkusen, società di provenienza, 9 milioni di euro, con la formula del “prestito con obbligo di riscatto”: come dire il giocatore è di completa proprietà del Genoa.

Il 14 gennaio scorso, due settimane fa, Genova3000 è stata il primo giornale a scrivere dell’ingaggio del giocatore (“Genoa, a centrocampo c’è Amiri!”), forte di una fonte proveniente da Leverkusen, città della Renania settentrionale.

Amiri è stato. Accompagnato in hotel, domani sosterrà le viste mediche (probabilmente non al Porto Antico), firmerà il contratto e si metterà immediatamente a disposizione del tecnico Blessin.

Che arrivi la salvezza oppure no, la rifondazione societaria e sportiva del Grifone corre spedita.

Gli americani sono diversi, perché nel loro campionato non esistono retrocessioni, ma progetti da portare avanti e completare.

Gli obiettivi della “777 Partner” sono molto chiari, e non badano di certo ai “maniman”. Il dado rossoblù è tratto e guarda al futuro.

Anche per questo probabilmente a qualcuno dà fastidio…

Franco Ricciardi

Il nazionale croato Kacavenda al Genoa

Super User 28 Gennaio 2022 3623 Visite

Altro interessante acquisto per il Genoa. Il Grifone ha infatti chiuso nel pomeriggio di venerdì l’arrivo in rossoblù di Lukas Kacavenda, classe 2003, Nazionale della Croazia Under 21, un centrocampista offensivo, o meglio un trequartista che all’occorrenza può anche giocare in mediana.

Kacavenda arriva dal Lokomotiva Zagabria; la trattativa è stata portata a termine in prima. Persona dal Direttore Sportivo del Genoa Johannes Spors.

Un’altra dimostrazione che il Genoa ha completamente voltato pagina, ed in questo mercato di gennaio ha tesserato diversi giovani già affermati e con il posto in Nazionale, come Yeboah, Piccoli, Estigard, Hefti ed adesso Kacavenda. Insomma, la musica nel giro di tre mesi è cambiata, e si guarda serenamente al futuro, che sia serie A o serie B.

Qualche tifoso “mugugna”, perché avrebbe atleti magari più esperti, ma la strada intrapresa dalla società è vincente: tesserare giocatori giovani, già affermati e nel giro della Nazionale. Insomma. Una garanzia per il futuro, tra l’altro non troppo lontano.

Lukas Kacavenda con la compagine del suo paese ha giocato, nell’ultima stagione 24 gare andando a bersaglio 4 volte.

All’età di 7 anni ha iniziato a giocare nelle giovanili del Kustosija, per poi passare nel 2015 alla Dinamo Zagabria, quindi questa stagione al Lokomotiva Zagabria.

Lo scorso 2 settembre ha esordito. Con la Croazia Under 21 come titolare contro l’Azerbaigian (2-0) ed il 16 novembre successivo ha realizzato la prima rete in occasione del match esterno contro l’Austria (1-3).

Da lunedì prossimo la nuova avventura al Genoa.

Franco Ricciardi

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