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Sport

Genoa, è arrivato l’attaccante Piccoli: più giocherà e meno costerà

Super User 25 Gennaio 2022 1241 Visite

Finalmente in tanto atteso attaccante è arrivato. Roberto Piccoli, classe 2001 da questa mattina, martedì 25 gennaio, è ufficialmente un giocatore del Genoa.

Superate brillantemente le visite mediche al Baluardo del Porto Antico, oggi la firma del contratto e da domani sarà a disposizione di mister Alexander Blessin.

"Siamo contenti di avere Piccoli con noi – ha detto il General Manager rossoblù Johannes Spors – perché pensiamo sia l’uomo giusto per l’attacco e con la sua fisicità ci aiuterà molto nella fase offensiva”.

Per averlo, Spors ha dovuto battere l’agguerrita concorrenza della Sampdoria e di altre due squadre di serie A.

Singolare la formula: si tratta di un prestito secco dall’Atalanta sino al 30 giugno, poi il ritorno a Bergamo; i due club hanno trovato un metodo nuovo di prestito: più minuti giocherà Piccoli con il Grifone, meno sarà pagato il prestito. 

L’attaccante lo scorso anno era in forza allo Spezia, dove seppur giovanissimo ha giocato 23 gare segnando 6 reti. Al di là delle sue doti da bomber, ancora tutte da scoprire, il suo modo di giocare apre ampi spazi ai compagni di reparto; quindi compagno ideale per Destro ma soprattutto per Kelvin Yeboah.

Nell’Atalanta quest’anno ha trovato poco spazio, giocando soltanto 183’ e segnando un gol.

L’attaccante è nato a Bergamo, ed ha iniziato nelle giovanili del Tritium; poi nel 2014 a 13 anni è entrato a far parte del settore giovanile bergamasco.

Dal 2016 fa parte delle varie rappresentative della Nazionale, passando dalla Under 15, a quella 16, 18, 19; attualmente è stabilmente convocato dall’Under 21, serbatoio privilegiato della Nazionale di Roberto Mancini.

Nell’Under 21 ha debuttato il 3 settembre scorso, giocando titolare nella partita contro il Lussemburgo, valida per le qualificazioni all’Europeo del 2023; nella ripresa è stato curiosamente sostituito da un altro debuttante Kelvin Yeboah.

Ora i due ventenni si ritrovano assieme nel Genoa, con il compito di salvare con i loro gol il Vecchio Balordo dalla serie B.

Franco Ricciardi

Genoa, America e Germania insieme per evitare una sciagura calcistica

Super User 24 Gennaio 2022 898 Visite

In questa imprevedibile crisi genoana, mai vissuta in tanti anni così profonda, hanno dovuto scomodarsi persino l’America e la Germania per dare una mano a questa sciagurata compagnia calcistica.

Dice il maligno: “Ora, stai a vedere che arriveranno anche Biden e Merkel per dare un aiuto…”.

Battute a parte, è vero che ormai il rossoblù si è tinto di “stelle e strisce” e di “sturm und grand” (“forza e coraggio”, come diceva il movimento romantico tedesco).

Peccato che ormai la “genoanità” si stia perdendo, ma d’altra parte il calcio si è internazionalizzato e anche il Grifo (come altre otto società italiane) è diventato straniero.

Entrando nel merito di questa nuova e imprevedibile situazione (mai avremmo pensato che a Pegli si sarebbe parlato solo tedesco), ve detto che, al di là di ogni sensazione, dopo la prima gara firmata Blessin, si è avuto come un momento di respiro, vedendo la squadra rigenerata, con una maggior voglia di fare e con una certa determinazione mai vista prima. Dunque, un momento di speranza che le cose stiano mettendosi al meglio.

Sia chiaro: al popolo rossoblù va raccomandato di non entrare subito in trionfalismi e nella certezza che ormai tutto sia a posto. Si conosce la caratteristica psicologica dei genoani: grandi immediate esaltazioni, improvvise forti depressioni. Lo psicologo (in questo caso il coach-analyst Tonda Exert) parlerebbe di “bipolarità spinta”.

Blessin ha portato con sé, questo va detto, la forza e il coraggio di una educazione tedesca: basta vederlo come si muove fisicamente, come accenna a reagire, come sa urlare (ricordate Trapattoni?).

E soprattutto come sembra (diciamo ancora sembra) aver gettato ai suoi giocatori quel carisma che è tipico dei tecnici europei, quelli insomma che hanno esperienza in società di calcio internazionali.

Da questo punto di vista la scelta di Spors è stata giusta: aver “svoltato” rispetto ai tecnici italiani (pensate, Preziosi, in due anni, ne aveva trovato nove…) per altro, almeno quelli arrivati al Genoa, parecchio modesti e solo alla ricerca di un posto e di uno stipendio (a parte Gasperini), verso nomi che conoscono il mondo europeo, con la speranza che se questo percorso scelto dai tedesco-americani costruirà una squadra gradualmente competitiva e potrà arrivare a traguardi di altro livello.

Naturalmente, perché queste idee vengano realizzate ci vuole tempo e pazienza. Ecco perché, oggi, il tempo per rimanere in massima serie è limitato: per fortuna i tifosi, come hanno dimostrato sabato, stanno capendo quello che Spors e Blessin hanno in testa e, forse per la prima volta, accetteranno di aver pazienza.

Purtroppo il calendario è difficile, però dopo la trasferta di Roma, ci saranno Salernitana e Venezia. Se i rossoblù seguiranno i consigli di Blessin: “Come un branco di lupi, aggredire, correre e difendersi” e ancora “se uno perde la palla deve riprenderla in 8 secondi, per poi arrivare in area avversaria in 5 secondi…” chissà che non si riesca a vedere un nuovo Genoa.

Sinceramente sembra di essere caduti su un altro pianeta a sentir parlare di “Gegenpressing”, abituati come siamo stati a vivere partite alla moviola.

Dunque, massima attenzione, niente trionfalismi, piedi a terra e la speranza che Spors, Blessin, Exert, Desghacht e qualche altro scovato nelle nebbie dell’Est tedesco, ridiano al Genoa quello splendore che manca da tempo immemorabile.

Vittorio Sirianni

Federazione Italiana Danza Sportiva, Laura Lunetta primo presidente donna

Super User 22 Gennaio 2022 1426 Visite

La Federazione Italiana Danza Sportiva, radunata oggi in assemblea nazionale straordinaria elettiva, ha eletto con il 98% dei voti Laura Lunetta come nuovo presidente.

Ballerina di vertice e professoressa universitaria, Laura Lunetta è diventata il primo presidente donna di un movimento rosa nel suo 70%: “Oggi corono un sogno che coltivo da sempre, anche quando ero ancora ballerina. Ho studiato, lavorato e mi sono impegnata: chi desidera di essere utile al mondo non può fermarsi".

Laura Lunetta succede ad Enzo Resciniti presidente decaduto a causa delle dimissioni di nove consiglieri dopo appena nove mesi dalle elezioni.

Addio a Gianni Di Marzio, allenò il Genoa e scoprì Maradona

Super User 22 Gennaio 2022 770 Visite

Ancora un lutto nel mondo del calcio. A 82 anni è scomparso Gianni Di Marzio, ex allenatore del Genoa (1979/80) e tra le altre squadre di Napoli, Catanzaro e Catania.

Fu lui a scoprire Diego Armando Maradona quando ancora giocava in Argentina. La notizia è stata data in mattinata dal figlio Gianluca, giornalista di SkySport, che ha postato questo messaggio sui Social: "E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l'unico a non dimenticarti mai".

Aveva smesso di giocare a calcio presto a causa di un infortunio, poi era diventato uno stimato allenatore e durante la sua carriera ha ricevuto per due volte il premio Seminatore D’Oro, assegnato al miglior trainer della stagione di ogni categoria, nel  1971-1972 con la Nocerina in Serie C e poi a Catanzaro in Serie B nell'anno 1975-1976.

A Genova era arrivato con il Grifone in Serie B, e rimase soltanto per la stagione 1979/80, quando totalizzo in 38 gare 11 vittorie, 16 pareggi e 11 sconfitte.

La promozione in Serie A, obiettivo di inizio torneo, non arrivò, ma rimase comunque nel cuore dei tifosi rossoblù.

Chi scrive ricorda quando nei primi anni ’80, telefonava ai giornalisti di Genova, con i quali aveva conservato un ottimo rapporto, dicendo senza mezzi termini, simpaticamente “spingete il mio nome, voglio tornare e portare il Genoa in serie A!”.

Ma non riuscì più a sedersi sulla panca rossoblù.

Un altro pezzo di un calcio di una volta, quello degli Anconetani, Rozzi, Pugliese, se ne va irrimediabilmente.

Franco Ricciardi

 

 

Genoa, Alexander Blessin è il nuovo allenatore

Super User 19 Gennaio 2022 1318 Visite

Nicola? Ballardini? Maran? Gattuso? O forse Labbadia si è convinto?

Uno di questi uomini alla guida di questo drammatico girone di ritorno genoano? Nulla di tutto ciò.

Johannes Spors, Direttore Sportivo del Genoa ancora una volta stupisce tutti.

Alle 20:30 di mercoledì 19 gennaio sul sito del Grifone appare questo comunicato: “Alexander Blessin è il nuovo allenatore del Genoa e ha firmato un contratto fino a giugno 2024. Blessin ha allenato nel Red Bull Leipzig e il KV Oostende, club della massima serie belga. Il Genoa Cfc e 777 Partners augurano buon lavoro a mister Blessin”.

Il dopo Shevchenko - e dopo l’intermezzo infelice di Konko - quindi è affidato a Alexander Blessin, 48 anni, che negli ultimi due anni ha guidato il KV Oostende, portandolo al 15° posto quest’anno e al 5° l’anno scorso.

Da atleta Blessin ha giocato nelle squadre giovanili dell’RB Lipsia.

E proprio nelle giovanili dell'RB Lipsia ha lavorato con l'attuale direttore sportivo rossoblù Spors, allora Responsabile Area Scouting della società.

La salvezza del Grifone quindi passa da questo quarantottenne tedesco; per averlo, il Genoa ha anche pagato una clausola rescissoria alla società belga.

Blessin è famoso in Germania ed in Belgio per il modo di giocare che hanno le sue squadre, definito "Gegenpressing", un sistema che fa della “contropressione” sulla squadra avversaria il suo punto forte. Un modo di giocare reso famoso dal Liverpool di Jurgen Klopp: l’immediata riaggressione sul portatore di palla che è finalizzata a bloccare sul nascere il gioco avversario.

C’è da dire che l’Ostenda, che ha guidato sino a ieri, nella serie A belga attualmente è terz’ultima in classifica, con 23 punti in 21 gare, frutto di 7 vittorie, 2 pareggi e 12 sconfitte.

E’ una scommessa. I tifosi sono in fibrillazione, ma pronti sabato a sostenere il Grifone nella partita della vita contro l’Udinese.

Pronti a seguire il Genoa, Blessin ed il suo “Gegenpressing”, con la speranza  che lo porti alla salvezza.

Franco Ricciardi

Genoa, un perfetto fenomeno paranormale

Super User 19 Gennaio 2022 1093 Visite

Brutta e senz’anima. Cocciante si dissocia. Il popolo rossoblù non solo è d’accordo sul brutta, ma aggiunge senza coraggio, senza motivazioni, senza forza, senza spinta morale, senza voglia di lottare.

Davvero una brutta pagina, non solo tecnica, ma anche etica, diciamo senza dignità.

E soprattutto inspiegabile. E quindi, direbbe qualcuno, irrisolvibile. Ma non è così.

Anche i grandi drammi, se capitano a persone responsabili, vanno prima affrontati e poi risolti. Non prima, ovviamente, di cercare le cause del disastro.

E’ chiaro che questo Genoa, come diciamo da sempre, è un perfetto fenomeno “paranormale”, proprio per questo bisogna cercare di andare davvero al cuore del problema.

Si sa che quando arriva una tempesta che sta per affondare la nave la colpa non è solo del comandante: la colpa è un po’ di tutti. Evidentemente, nel Genoa tutti hanno sbagliato. Dai vertici all’ultima riserva.

E allora, nel caso del Grifo, sotto accusa vanno tutte le componenti del “fatto-calcio-rossoblù”.

E forse, a questo punto, non vale molto spingere il coltello nella piaga per rendere ancora più angoscioso il problema e soprattutto le soluzioni.

Qualche riflessione va fatta quindi: dobbiamo dire, per la verità, che dopo il pari con l’Atalanta e soprattutto dopo la bella prova col Milan, l’inserimento dei tre nuovi acquisti (Hetfi, Ostigard, Yeboah) aveva dato l’impressione che la costruzione della squadra si stesse assestando con una certa razionalità. Hetfi, ad esempio, aveva avuto un 8 in pagella. Ebbene contro la Fiorentina ha avuto 4,5. Perché? Ecco una delle cose inspiegabili. E ancora, perché è stata affidata la squadra a Konko e non, ad esempio, a Chiappino, con esperienza plurima e ottimo conoscitore delle cose rossoblù? E ancora, perché con tutti questi cambi tecnici, si sono accavallati moduli su moduli di gioco? Dai primi moduli dell’incerto Sheva, al suo preferito (4-3-3), ai due moduli Konko (prima 4-3-2-1 e poi 4-4-2). Perché? E potremmo continuare a trovare situazioni che hanno portato a questi drammatici risultati.

Ad esempio: si ha la sensazione che anche la nuova struttura della società sia ancora poco assestata, al di là della certezza dei nomi e dei responsabili.  Che gli americani abbiano voluto cancellare totalmente l’organizzazione precedente della società rossoblù (a messo che ci fosse con Preziosi) è apparso evidente. E questo, se da un lato dovrebbe far bene, puntando ad una vera svolta che guarda a scenari più alti (non si è parlato di Europa e di Champions?), dall’altro ha praticamente cancellato quella “genovesità” che costituiva da anni (1893) la vera anima, il cuore rossoblù.

E qui sarebbe interessante ascoltare, ad esempio, l’unico ex dirigente rimasto alla corte degli americani, Zarbano, che sembra anche lui diventato più “americano degli americani” (sentite a proposito Sbravati, il più bravo scopritore di talenti…).

Ecco, queste sono le situazioni reali. Cosa accadrà ora? Onestamente è difficile prevederlo, soprattutto dopo il “no” di Labbadia.
Certo è che, la patata bollente, è in mano ai nuovi proprietari, che irresponsabili non lo sono davvero.

Comunque smettiamola di pensare “all’ultima spiaggia” o a “ormai siamo in Serie B”.
Chiudiamo con una riflessione di speranza. Che è sempre l’ultima a morire.

Vittorio Sirianni

Caos Genoa, Labbadia vede la partita con la Fiorentina e si tira indietro

Super User 18 Gennaio 2022 2730 Visite

Piove sul bagnato al Genoa. Dopo aver preso 6 scoppole (meritatamente) a Firenze, martedì doveva essere il giorno di Bruno Labbadia, tecnico tedesco, dalle chiare origini italiane, che ha ottenuto in Bundesliga delle salvezze insperate. Era tutto concordato, anche il contratto di due anni, scadenza giugno 2024.

La situazione di classifica del Grifone sino a domenica non lo allarmava, ed aveva già in tasca il biglietto dell’aereo che lo avrebbe portato a Genova in mattinata. Poi l’improvviso no, arrivato, in maniera fantozziana, dall’aeroporto tedesco di partenza.

Cosa è successo? Il tecnico ha avuto modo di vedere in televisione la gara Fiorentina-Genoa, per iniziare a conoscere da subito i suoi nuovi giocatori.

Ebbene, a fine gara, probabilmente scioccato dallo “spettacolo” visto, ha cominciato a ripensare sulla sua nuova avventura calcistica.

La notte porta consiglio, e in mattinata, invece di prendere l’aereo, ha telefonato declinando la proposta rossoblù, per altro già accettata con una stretta di mano con il DS Johannes Spors.

Ambiente genoano quindi in fibrillazione in vista della partita più importante dell’anno, quella in programma sabato alle 15:00 con l’Udinese; in caso di vittoria, si alimenterà la flebile speranza di salvezza, in caso contrario il discorso serie A potrebbe essere chiuso definitivamente.

Ed adesso? Chi andrà in panca contro i bianconeri friulani? Da escludere Konko, inadeguato e poco esperto per una squadra che vive in una pentola a pressione.

Ma dopo Ballardini, Shevchenko e Konko, a chi toccherà? Nel tardo pomeriggio è stato ricontattato Maran, che è ancora sotto contratto dopo l’esonero di due anni fa.

Certo, a nostro parere, il mite uomo di Trento è il meno adatto.

Maran, ricordiamolo, in sella al Genoa dall’agosto al dicembre 2020, aveva racimolato una vittoria, quattro pareggi e ben otto sconfitte, portando la squadra in penultima posizione, poi arrivò San Ballardini a salvare baracca e burattini.

Ed allora si faccia un atto di coraggio e di umiltà e si richiami Davide Ballardini, che tra l’altro sarebbe graditissimo alla piazza; con i nuovi innesti arrivati nelle ultime due settimane e gli altri che arriveranno potrebbe tentare l’impressa impossibile.

Prima della decisione, in questi minuti parte della dirigenza genoana sta, telefonicamente, cercando di convincere il tecnico tedesco, ma sarebbe clamoroso un suo nuovo ripensamento.

Insomma, “cose da Genoa”. Sempre sulla pelle del povero Grifone, più spelacchiato che mai.

Franco Ricciardi

 

Sampdoria: esonerato D’Aversa, riecco Giampaolo!

Super User 16 Gennaio 2022 721 Visite

Era nell’aria da almeno tre settimane, ma l’incredibile sconfitta senza lottare con il Torino ha portato la dirigenza sampdoriana a prendere la decisione: D’Aversa viene sollevato dall’incarico di tecnico blucerchiato ed al suo posto ecco un cavallo di ritorno, Marco Giampaolo.

Perché la società di Corte Lambruschini ufficializzi il cambio, servirà ancora qualche ora, per perfezionare l’accordo.

Marco Giampaolo è già stato sulla panca blucerchiata dal 2016 al 2019, ottenendo buoni risultati.

E’ stato il mister che ha più di tutti esaltato il gioco di Quagliarella - messo spesso in un angolo da D’Aversa - specie nell’ultima sua stagione, la 2018-19, quando l’attaccante ha vinto la classifica cannonieri con ben 26 reti.

Nella mattinata di lunedì l’allenatore ha risolto il contratto che lo legava al Torino, chiudendo così la trattativa con la Samp: contratto di sei mesi, sino a giugno 2022 con opzione di due anni se la salvezza sarà raggiunta.

La carriera del mister di Bellinzona (ma tornò in Italia all’età di un anno) si è snodata dall’anno 2000 con tantissime squadre, e precisamente Pescara, Giulianova, Treviso, Ascoli, Cagliari, Siena, Catania, Cesena, Brescia, Cremonese ed Empoli, per arrivare alla Sampdoria nel 2016. Poi nel 2019 si fece affascinare dal Milan, dove debutta il 19 giugno, ma il successivo 8 ottobre, nonostante la vittoria per 2-1 sul Genoa, viene esonerato.

Riparte il 7 agosto 2020 dal Torino, ma il 18 gennaio 2021, a seguito del pareggio interno contro lo Spezia per 0-0 e con la squadra al terzultimo posto in classifica, viene esonerato.

Adesso, dopo due anni non certo positivi, rieccolo al capezzale della Sampdoria. Se non ci saranno impedimenti burocratici, Giampaolo potrebbe essere in panchina già martedì 18 gennaio in Coppa Italia contro la Juventus.

Buon lavoro Mister.

 

Franco Ricciardi

 

 

 

 

Genoa, Spors sta smaltendo la rosa: Biraschi, Fares, Sabelli e Ekuban ai saluti

Super User 16 Gennaio 2022 2803 Visite

Johannes Spors, nuovo Direttore Sportivo e Generale del Genoa, sta “smaltendo” l’ingolfatissima rosa che la proprietà Preziosi ha lasciato sul groppone ai nuovi proprietari. Compito difficile, ma diverse operazioni sono già andate in porto.

Il centrocampista Fares, arrivato in estate dalla Lazio con ottime credenziali, ha fortemente deluso, ed è stato girato al Torino ed ha già dichiarato “Che il Toro era da sempre il suo sogno”. Bene, accontentato.

Anche l’uomo di fascia Sabelli, che poco spazio ha trovato ma quelle poche volte che è sceso in campo non ha di certo brillato è stato rispedito al mittente, cioè al Brescia in serie B, dove certamente troverà più spazio; sempre al Brescia approda anche la punta Bianchi, un gol in stagione con il Grifone ed il terzo portiere Andrenacci, a Genova irrimediabilmente chiuso da Sirigu e dall’esplosione di Semper.

Cassata, al Genoa da due stagioni ma sempre ai box per problemi fisici è stato ceduto in prestito al Parma e chissà che con nonno Buffon e compagni non ritrovi lo smalto giovanile.

Anche Biraschi, da tante stagioni sotto la Lanterna, aveva bisogno di aria nuova, e giocherà da subito nella serie A turca con il Karagumruk; stessa sorte, ma al Konyaspor per la punta Ekuban, che in rossoblù si è fatta apprezzare per il grande impegno ma che alla luce dei nuovi acquisti non sarebbe stato più impiegato. Resta il ricordo di una ottima gara in coppa con il Milan, forse perché schierato per la prima volta sulla fascia dove ha potuto sfruttare la sua velocità.

Restano da piazzare ancora il centrocampista Touré, anche lui richiesto dai turchi del Karagumruk, e Hernani Júnior, che non ha convinto e potrebbe rientrare al Parma, da dove è arrivato in prestito.

Per ciò che concerne Caicedo, si aspetta la decisione del nuovo allenatore Labbadia, che potrebbe anche puntare su di lui per questa seconda metà di campionato.

In partenza, ma in prestito, anche il promettente difensore Serpe, che andrà quasi sicuramente a maturare esperienza al Crotone.

 

Franco Ricciardi

 

 

Genoa, ecco tutti gli arrivi di gennaio

Super User 16 Gennaio 2022 2940 Visite

E’ arrivato da poco, ma Johannes Spors, nuovo Direttore Sportivo (e Direttore Generale) del Genoa targato America, sta facendo un lavoro tremendo.

Primo, rinforzare la squadra per trovare una salvezza che al momento è quanto meno incerta.

Ed allora, ecco gli arrivi, sino a questo momento dimostratisi azzeccati, dei difensori Hefti dal Young Boys ed Ostigard dal Brighton & Hove Albion; già tesserato anche il nazionale under 21 Calafiori dalla Roma (quest’ultimo in prestito).

In attacco è arrivato il folletto Yeboah dallo Sturm Graz, che in Coppa contro il Milan ha disputato una egregia partita, pur considerando che aveva fatto un solo allenamento con i nuovi compagni.

Già definita la trattativa con il centrocampista Amiri, nazionale tedesco di origini Afghane in arrivo dal Bayer Leverkusen, nonostante le resistenze dell’allenatore del team tedesco; se nulla osta martedì sarà a Genova per le visite mediche.

Praticamente chiusa anche la trattativa con l’Atalanta per il centrocampista russo Aleksey Miranchuk; anche per lui il giorno “magico” dovrebbe essere martedì 18 gennaio; l’accordo tra le due società è stato raggiunto, cosi come quello tra Johannes Spors ed il giocatore.

Chi frena ancora - ma debolmente - è Gian Piero Gasperini, che lo vorrebbe trattenere in neroazzurro sino a quando non tornerà disponibile Duvan Zapata, perché Miranchuk può essere schierato anche nel reparto avanzato.

Con questi giocatori il Genoa cambia completamente fisionomia; toccherà al nuovo tecnico Labbadia assemblare e plasmare la nuova formazione e raggiungere la sospirata e difficile salvezza.

Franco Ricciardi

 

 

Genoa, a centrocampo c’è Amiri!

Super User 14 Gennaio 2022 2632 Visite

E’ Nadiem Amiri il rinforzo per il centrocampo del Genoa. Arriva dal Bayer Leverkusen, ha 25 anni, è tedesco di origini afgane, e quest’anno ha totalizzato con la formazione tedesca 18 presenze realizzando 2 gol.

Amiri, nel giro della Nazionale della Germania dal 2019, è un centrocampista che può fare da mezzala e da trequartista. È dotato di buona tecnica, è abile in dribbling e negli inserimenti in fase offensiva. Forte fisicamente (178 cm di altezza x 72 kg di peso), è molto valido anche a protezione della difesa.

Il giocatore dovrebbe sostenere le visite mediche questo fine settimana, quando firmerà anche il contratto. La società proverà ad accelerare la pratica del tesseramento ed anche lui potrebbe quindi partecipare, partendo dalla panchina, alla durissima trasferta in programma lunedì sera a Firenze.

Un acquisto molto importante per il Grifone, visto che a centrocampo servono rinforzi con la massima urgenza.

Franco Ricciardi

Sampdoria, Carlo Osti rientra ufficialmente in società

Super User 14 Gennaio 2022 858 Visite

Lo ha voluto fortemente il neo presidente Marco Lanna e tutto il nuovo Consiglio di Amministrazione della U.C. Sampdoria. Dopo tre mesi e mezzo di “sospensione”, Carlo Osti torna oggi a ricoprire la sua carica in seno alla società blucerchiata, quella di responsabile dell'Area Tecnica.

Il validissimo dirigente era stato allontanato per una delle ultime mattane dell’ormai ex presidente Ferrero, che non condivideva il suo operato, con uno scarno e delirante comunicato: “Il Signor Carlo Osti è stato sollevato dal proprio incarico per il venir meno dei presupposti per la prosecuzione del rapporto di lavoro”.

Questa volta il comunicato è chiaro e positivo: "L’U.C. Sampdoria è lieta di comunicare che, a far data da oggi, Carlo Osti riprende la carica di Responsabile delle Aree Tecniche, chiarite e superate le divergenze che avevano caratterizzato il periodo di sospensione cautelare a partire dal 1º ottobre 2021. Lo storico dirigente blucerchiato continuerà così a mettere a disposizione della società le sempre apprezzate esperienza, serietà e professionalità, con rinnovato entusiasmo e unità di intenti".

Come dire, Ferrero è il passato, e non tornerà mai più.

Buon lavoro Direttore. 

Franco Ricciardi

La punta Martinovic alla Sampdoria Women

Super User 14 Gennaio 2022 816 Visite

Melania Martinovic, nata a Roma il 26 maggio del 1993, è una nuova attaccante della Sampdoria Women. La romana di origini montenegrine ha una lunga gavetta alle spalle – Mozzanica, Sassuolo, Florentia San Gimignano e Fiorentina solo alcune delle sue precedenti esperienze – e arriva a Genova con l’obiettivo di aiutare la causa doriana a suon di reti.
“Ho sensazioni positive - ha spiegato alla sua presentazione ufficiale - non vedo l’ora di scendere in campo con la maglia della Samp. Conoscevo già molte delle mie nuove compagne di squadra con cui ho giocato nelle mie precedenti esperienze e stimo molto mister Cincotta. Un modello? Mi ispiro a capitan Quagliarella: anche se abbiamo caratteristiche tecniche diverse ci accumuna l’istinto del gol”.

Nel suo recente passato, luglio 2021, si era svincolata dalla Florentia San Gimignano a seguito della cessione del titolo sportivo proprio alla Sampdoria, e si è trasferita alle “cugine” della Fiorentina. 

Oggi, dopo sei mesi, ecco il suo trasferimento a titolo definitivo alla Sampdoria. Nella squadra Viola ha giocato in questo campionato 5 partite.

Ora l’avventura in maglia blucerchiata.

Franco Ricciardi

Genoa, dalla Roma arriva Calafiori

Super User 14 Gennaio 2022 732 Visite

Un innesto per la difesa del Genoa. Dopo gli ottimi inserimenti di Oestigar ed Hetfi, ecco arrivare dalla Roma, questa volta però in prestito secco sino a giugno, Riccardo Calafiori, classe 2002, che fa anche parte della Nazionale italiana Under 21.

Calafiori ha giocato nel girone di andata 6 gare con i giallorossi, è un terzino sinistro che può giocare anche al centro della difesa. Dotato di una buona tecnica di base e di un buon tiro dalla distanza, è molto bravo nei cross dalla linea di fondo. Il suo valore è testato dal fatto che nel 2020 è stato inserito nella lista dei migliori 60 calciatori nati dopo il 2002 stilata dal giornale “The Guardian”, mentre lo scorso anno è stato indicato dalla UEFA come uno dei 50 giovani più promettenti dell'anno.

Il giocatore ha effettuato giovedì scorso le visite al Porto Antico presso il Synlab “Il Baluardo”. Entro venerdì sera la firma del contratto, e lunedì potrebbe già essere in panchina contro la Fiorentina.

Franco Ricciardi

Sampdoria, arrivato dal Milan Andrea Conti

Super User 10 Gennaio 2022 1424 Visite

La Sampdoria si muove con accortezza in questo mercato di gennaio. Dopo l’arrivo di “El General” Rincon dal Torino, mandato subito in campo a Napoli contro i partenopei, ecco un altro acquisto a titolo definitivo: dal Milan arriva a sorpresa Andrea Conti; il difensore, classe 1994, ha effettuato lunedì le rituali visite mediche e già da martedì 11 gennaio sarà a disposizione di mister D'Aversa. 

Stringatissimo il comunicato stampa diramato della società: "L’Unione Calcio Sampdoria comunica di aver acquisito a titolo definitivo dall’A.C. Milan i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Andrea Conti, nato a Lecco il 2 marzo 1994".

Particolare la formula: arriva a titolo definitivo ma ha un contratto con la società blucerchiata in scadenza giugno 2022, quindi di sei mesi.

Conti è un terzino destro dotato di ottima resistenza fisica e buona capacità di corsa e inserimento. Sembrava in gioventù destinato ad una grande carriera, ma alcuni infortuni ne hanno limitato l'affermazione ad alti livelli.

La sua carriera è iniziata nelle giovanili di Lecco ed Atalanta, per poi passare al Perugia (2013-14, 16 presenze), Virtus Lanciano (2014-15, 24 presenze), Atalanta (2015-17, 47 presenze), Milan (2017-21, 40 presenze), Parma (2021, 11 presenze).

Lo scorso luglio era rientrato al Milan, dove però non ha trovato spazio.

E’ comunque perfettamente allenato, e già con la gara con il Torino del prossimo weekend andrà di sicuro in panchina a disposizione del mister blucerchiato. 

Franco Ricciardi

Genoa, storie di primari: da Zangrillo a Sheva

Super User 10 Gennaio 2022 912 Visite

Non era troppo imprevedibile quello che sarebbe successo al Grifo, in questo periodo, dopo un girone d’andata pessimo e un inizio peggiore, per chi conosce l’ambiente rossoblù.

Si vuol dire che chi vive bene la storia del Genoa sapeva che poteva serenamente accadere quello che sta succedendo. Mentre gli amici americani, forse troppo trionfalistici, non pensavano di capitare in quella “trappola” sportiva che è il calcio e in particolare il calcio rossoblù.

Esempio lampante, credere che un eccellente giocatore, un eccellente uomo, senza alcuna esperienza di panchina, avrebbe potuto prendere in mano una squadra già “sciagurata” per i risultati ottenuti e portarla in breve tempo fuori dalla tempesta.
Ora, naturalmente, gli americani, che sembra siano persone molto affidabili, stanno già cercando di provvedere (“per quanto è possibile”) ai guasti attuali. E già Zangrillo ha detto: “Siamo pronti a tutto”, facendo capire che anche per loro la retrocessione potrebbe essere una eventualità.

In realtà le reazioni dei “777” sembrano molto razionali, non molto drammatiche, mettendoci la loro faccia e cercando di calmare la tifoseria che incomincia (pensate) a dire che forse “si stava meglio quando si stava peggio”.

Mentre scriviamo non sappiamo la fine di Sheva, che povera anima, una sfortuna simile proprio non se la aspettava: sia calcistica (3 punti in 9 partite) sia fisica con il maledetto Covid.

E anche questi americani, convinti di essere capitati in una grande società, forse hanno esagerato nel loro ottimismo: basta ascoltare una frase detta da Zangrillo: “Quando qualcosa non va in reparto, non facciamo fuori il primario”, come a dire che se la barca rossoblù sta affondando non è il timoniere (cioè Sheva) che viene gettato in mare. Ecco: a parte il fatto che se in un reparto (almeno lo speriamo) un medico lascia una pinza nello stomaco del paziente (caso paragonabile al momento drammatico del Grifo), il primario salta e come, almeno ce lo auguriamo.

Questo a significare che anche il più grande “rianimatore” non abbia ancora capito cosa significhi, nel calcio, una rianimazione. La pinza nella pancia equivale al penultimo posto in classifica (cioè Serie B), qui il “primario” calcistico dovrebbe senz’altro saltare e farsi un esame di coscienza.

Detto ciò, ci si chiede ora che farà Spors e che faranno soprattutto i “777”, i quali, va detto, hanno già sganciato circa venti milioni per il rafforzamento. Soldi già spesi soprattutto per Hefti, Ostigard e Yeboah, insieme costati, uno per l’altro, circa 18/19 milioni. E, onestamente, non sembrano “grandi nomi”, tali da offrire quel valore aggiunto, cioè qualità, ad una formazione che di qualità ha poco o niente.

Comunque, se verranno Malan o Ballardini (o chissà chi, se Spors ha in mente qualche “nomade” internazionale), il problema sarà ricomporre una squadra, dare ad essa un’identità e sperare che anche le dirette avversarie battano qualche colpo negativo. Mors tua vita mea, come si dice.

Speriamo davvero che questi americani (che, onestamente, non pare abbiano perso la testa: pensate se questa situazione fosse capitata a Preziosi… invece i tifosi sono ancora calmini…) ora pensino di più al Genoa che ai loro investimenti nella nostra città. Il sindaco è impegnato nelle elezioni, dunque non va disturbato, così come il presidente della regione.

Si ricordino gli amici americani che il tifoso genovese, e in particolare quello rossoblù, ama intensamente i suoi colori ma, quando capisce che qualcuno vuole disattendere le promesse, il suo grande amore si può trasformare in rabbia.
Ma su questo sembra che gli americani abbiano capito.

Vittorio Sirianni

Un Grifo alla Sampdoria? Chissà!

Super User 08 Gennaio 2022 1684 Visite

Dopo aver tesserato l’ex genoano Rincon, la Sampdoria ha messo nel mirino un Grifo! Sì, la società blucerchiata sta cercando in queste ore di portare a Genova Vincenzo Grifo.

Attualmente il giocatore, nel giro della nazionale italiana sino a poco prima dell’Europeo vinto, gioca nel Friburgo; un atleta eclettico, che può ricoprire diversi ruoli in attacco, ma spesso ha anche ricoperto il ruolo di trequartista.

I contatti del DS Faggiano con la società tedesca ci sono, ed il giocatore verrebbe più che volentieri i Italia, soprattutto perché aumenterebbero le sue possibilità di rientrare nel giro della Nazionale, con la quale ha giocato 6 gare e segnato due gol.

Grifo ha giocato tutta la sua carriera in Germania, passando per Dinamo Dresda, FSV Francoforte, Hoffenheim, Borussia Moenchengladbach, all’Hoffenheim ed infine al Friburgo; ma stando a chi lo conosce bene, la voglia di giocare in Serie A nel suo paese d’origine è fortissima.

L’ostacolo più grande è la valutazione che fa il Friburgo, che chiede almeno 14 milioni di euro cash per lasciarlo partire.

Grifo è nato a Pforzheim nel 1993, quindi è ancora relativamente giovane.

Con lui e Rincon la Sampdoria si ritroverebbe con un centrocampo nuovo di zecca, e di grande valore.

Il giocatore è un battitore di angoli e punizioni, preferisce giocare con il piede destro ed è un buon tiratore da fuori area e bravo nei contrasti, un buon “strappapalloni”.

Grifo detiene un singolare record: è uno dei due giocatori (l’altro è Marco Verratti) ad aver giocato nella Nazionale maggiore senza aver mai esordito in Serie A.

Le possibilità che arrivi in blucerchiato si attestano attorno al 50/55%.

Le prossime ore saranno decisive.

 

Franco Ricciardi

Colpo del Grifone: Kelvin Yeboah è un giocatore del Genoa!

Super User 07 Gennaio 2022 1631 Visite

Le cose in casa Genoa sono profondamente cambiate. Non esce uno spillo dalla nuova società, tutt’altra cosa di quando nella gestione Preziosi gli “spifferi” erano tanti.

E con una operazione finalizzata nel giro di poche ore, la dirigenza rossoblù ha trovato l'accordo con lo Sturm Graz per il trasferimento a titolo definitivo del giovane attaccante italo-ghanese.

Per la cronaca, è nipote di Tony Yeboah forte attaccante degli anni a cavallo tra il 1988 ed il 2000 di Eintrach Francoforte (123 presenze e 68 gol) e Leeds (62 presenze e 33 gol).

Yeboah è alto 182 cm e pesa 72 chili, è nato in Ghana, ma all’età di 4 anni, nel 2004, è arrivato in Italia dove si era trasferita la famiglia. Per questo e le sue qualità fa parte della Under 21 italiana.

Nello Sturm Graz dal marzo 2021 ha realizzato 17 gol in 32 partite, e servito parecchi assist. In questo campionato in 9 gare è andato a bersaglio 7 volte.

Gioca indifferentemente come seconda o prima punta.

E’ atteso a Genova nella giornata di sabato per le rituali visite mediche.

Il nuovo direttore sportivo del Genoa Johannes Spors è stato perfetto nei tempi e lo ha soffiato in volata ad altre quattro società, di cui due italiane.

Franco Ricciardi

I rischi infortuni a spalla, gomito e polso nel padel

Super User 07 Gennaio 2022 1616 Visite

Ha suscitato un grande interesse l’articolo sul padel del professor Mauro Casaleggio, primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3 e profondo conoscitore di questo nuovo sport. Gli abbiamo chiesto un suo secondo articolo, che volentieri pubblichiamo.

 

RISCHIO INFORTUNI AA.SS. nel PADEL

1.Lesione Cuffia Dei Rotatori della spalla

La CDR è un complesso anatomico funzionale composto da 4 muscoli e dai rispettivi tendini (sovraspinato SSP, sottospinato STP, sottoscapolare SSC e piccolo rotondo PR) che consentono alla spalla di muovere il braccio in un range di movimento (ROM= range of motion) molto ampio. Tale movimento è garantito oltre che dalle strutture muscolari, anche dalle superfici articolari del cingolo Scapolo Omerale e dalla sua particolare configurazione anatomica. Il nome deriva dal fatto che i tendini di questo complesso proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero. Superiormente si trova il tendine del muscolo SSP, anteriormente il tendine del STP e posteriormente i tendini del SSC e PR.  La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano e consente al braccio 6 movimenti: ABDUZIONE 0°- 180°; ADDUZIONE 0°-45°; FLESSIONE 0°-180°; ESTENSIONE 0à-50°; INTRAROTAZIONE 0°-70°; EXTRAROTAZIONE 0°-60°.
Inoltre la CDR ha funzione di stabilizzatore attivo della testa omerale nella glena e depressore della testa omerale (coadiuvata dal tendine del capo lungo del bicipite) costituendo un meccanismo di bilanciamento muscolare.                                                           
Il complesso sistema articolare scapolo-omerale funziona perfettamente a patto che la CDR mantenga centrata la testa dell’omero nella glena.
Quando parliamo di rottura della CDR il riferimento è ai tendini che la costituiscono, la lesione può variare dall’ infiammazione ad una lesione parziale o totale del tendine.
Il gesto atletico del padel può determinare una usura e successivamente una rottura di questi tendini soprattutto in pazienti con conflitto subacromiale e nella fase decelerativa del gesto atletico e nei movimenti ripetuti di iperabduzione ed extrarotazione della spalla.
La sintomatologia è caratterizzata da tre stadi evolutivi:

.1.Edema ed infiammazione:
cui si associa tendinite/entesopatia del tendine SVP, borsite SAD, impotenza funzionale e dolore che può essere improvviso o successivo ad un trauma della spalla anche banale (entesopatia post-traumatica), prevalentemente notturno e può insorgere durante l’attività fisica.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO

.2.Fibrosi e Tendinite/Entesopatia:
cui si può associare lesione tendinea parziale, degrado articolare osseo, borsite SAD, impotenza funzionale,  dolore non solo nei movimenti , ma anche a riposo. Possibile insorgenza di capsulite adesiva.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO, ma potrebbe diventare anche CHIRURGICO                                                                                                                                                                 

.3. Speroni ossei e rotture tendinee:
cui si può associare fibrosi della borsa SAD, lesione totale SSP e STP, lesione capo lungo del bicipite brachiale, dolore esacerbato da alcuni movimenti, limitazione funzionale, ipotonotrofia muscolare con deficit stenico, calcificazioni intratendinee.
In questo stadio il trattamento è CHIRURGICO per via artroscopica.

Il DOLORE: l’esordio può essere improvviso, progressivo o di origine post traumatica. Può essere presente anche a riposo e spesso si manifesta nelle ore notturne impedendo al paziente di dormire. Il dolore causa perdita della funzionalità/motilità articolare sempre più invalidante causando atrofia muscolare e vizi posturali compensatori.

Il tendine SSP è quello maggiormente interessato poiché risiede sotto il tetto acromiale.

DIAGNOSI: -esame clinico (dolore, limitazione articolare, deficit di forza), test di Jobe, Yocuum, Neer, Hawkins, Lift off
-indagini strumentali: rx spalla A/P e transcapolare per outlet view, ecotomografia, RMN, artroRMN in caso di instabilità di spalla

TERAPIA: medica farmacologica, crioterapia, eventuale mesoterapia, trattamento riabilitativo, taping, Terapia Fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, ipertermia, ultrasuonoterapia ed onde d’urto), trattamento chirurgico per via artroscopica seguito da adeguato iter riabilitativo.

Una lesione della CDR può causare un CONFLITTO SUBACROMIALE DELLA SPALLA (IMPINGEMENT), ovvero una condizione patologica cronica caratterizzata da un anomalo contatto tra la testa dell’omero ed il margine acromiale della scapola (attrito), questo anomalo contatto è dovuto a: 
- risalita testa dell’omero (lesione CDR) - acromion di dimensioni maggiori (secondo classificazione di Bigliani, Bigliani 1 acromion piatto, Bigliani 2 acromion curvo, Bigliani 3 acromion adunco)
- presenza di speroni artrosici/becchi - sportivi con ripetizione del gesto atletico, iperuso o overtraining che può causare nel tempo un lento deterioramento/usura del tendine oppure in caso di gesto atletico errato - calcificazioni del legamento coraco-acromiale di origine post-traumatica

2.Lussazione della spalla

La lussazione della spalla è caratterizzata dalla fuoriuscita permanente della testa dell’omero dalla cavità glenoidea della scapola, in caso di fuoriuscita parziale si parla di sublussazione.
La lussazione Scapolo/Omerale della spalla è una patologia meno frequente, ma non rara nel padel.

La stabilità della testa dell’omero all’interno della glena è dettata da: - CDR (comprime la testa dell’omero sulla glena mantenendola centrata), - capsula articolare, - legamenti glenoomerali superiore medio ed inferiore, - cercine glenoideo (manicotto fibroso che avvolge la glena), - pressione intra-articolare negativa, - conformità e versione articolare.   
Si distingue in lussazione S/O anteriore e posteriore a seconda della posizione che assume la testa dell’omero. La lussazione anteriore si divide in sottocoracoidea e sottoglenoidea. La lussazione posteriore si divide in anteroposteriore e laterale.
Nello sportivo il 95% delle lussazioni S/O della spalla è anteriore e si produce a causa di un trauma prodotto con braccio alzato ed extraruotato. Si può anche soffrire di instabilità articolare di spalla congenita od acquisita a causa di precedenti lussazioni, in questi casi anche un movimento banale può causare la lussazione.

SINTOMATOLOGIA: dolore trafittivo acuto, lancinante; impotenza funzionale; deformità obiettiva della spalla; talora formicolio e/o perdita sensibilità dell’arto
DIAGNOSI: Rx in A/P ed in ascellare; RMN; artro RMN TERAPIA: riduzione al momento o in narcosi della lussazione (varie manovre); tutore per 3 o 4 settimane; iter riabilitativo mirato soprattutto agli esercizi di rinforzo della muscolatura della spalla. Ciò che rende la lussazione S/O della spalla preoccupante è la sua tendenza a recidivare a causa della possibile rottura dei meccanismi di stabilità della testa dell’omero all’interno della glena (vedi sopra), in questo caso o in caso di lussazione recidivante di spalla il trattamento è chirurgico.  
Il trattamento risulta essere chirurgico anche in caso di complicanze quali: lesione di Bankart, slap lesion, ALPSA lesion, Hill-Sachs.

3.Articolazione del gomito

Essendo il padel molto simile al tennis, il giocatore può andare incontro alle stesse patologie, tra le quali troviamo l’EPICONDILITE o GOMITO del TENNISTA. Questa patologia è la causa più frequente di dolore al gomito, dovuto ad una condizione infiammatoria degenerativa dei tendini degli estensori del polso e delle dita della mano, a livello dell’epicondilo laterale omerale all’altezza del gomito. Tale degenerazione scompagina le fibre elastiche sostituendole con fibre cicatriziali. Ipersollecitazioni muscolari eccentriche e ripetute intervengono nello sviluppo della epicondilite. L’epicondilite è il III infortunio più frequente nel padel (9%).

Sempre a questo livello può insorgere una EPITROCLEITE o GOMITO DEL GOLFISTA, rappresentata da un interessamento flogistico-degenerativo dei tendini dei muscoli epitrocleari (pronatore e flessore superficiale omero) che si inseriscono sull’epicondilo mediale del’omero.  

SINTOMATOLOGIA: dolore, edema e talora limitazione funzionale

DIAGNOSI: esame obiettivo del paziente, test di Cozen, test del III dito, test della mano, indagini strumentali: ecografia e RMN

TERAPIA: farmacologica, trattamento riabilitativo, taping e tutore, terapia fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, onde d’urto, terapia infiltrativa, in alcuni casi chirurgia.

4.Articolazione del polso

Un altro infortunio sufficientemente presente nel padel è la Sindrome di De Quervain, una infiammazione o tenosinovite (infiammazione della sinovia) dei tendini Abduttore Lungo ed Estensore Breve del Pollice.
I tendini ricoperti dalla sinovia passano all’interno di una guaina/tunnel situata alla base del pollice, qualsiasi gonfiore od ispessimento dei tendini o della guaina tendinea/tunnel si traduce in un maggiore attrito riducendo lo spazio a disposizione per lo scorrimento e provocando dolore nei movimenti del pollice. Tenosinovite stenosante
Si presenta spesso in persone che eseguono movimenti molto ripetitivi o microtraumi ripetuti o violenti nello sport oppure da utilizzo scorretto del mouse o per predisposizione individuale. Patologia frequente anche nelle mamme all’ultimo periodo di allattamento, quando il bimbo diventa pesante.

SINTOMATOLOGIA: dolore che peggiora nei movimenti di presa, possibile irradiazione verso l’avambraccio, dolore esacerbato dalla digito-pressione, edema sul lato del polso verso il pollice, limitazione funzionale e difficoltà nei movimenti fini, formicolio e bruciore sul dorso del pollice.

DIAGNOSI: esame obiettivo, test di Finkelstein, ecotomografia, RMN

TERAPIA: conservativa e mirata alla diminuzione del dolore; farmaci ed anestetici locali, crioterapia, tutori, iter riabilitativo, terapia fisica.
In caso di dolore persistente il trattamento è chirurgico seguito da

 

Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3

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